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Autore: RosePiaf    19/10/2017    0 recensioni
Sarah Stone una ragazza di ventitrè anni riesce a trovare un lavoro presso Neverland, il Ranch della pop star Micheal Jackson, come una semplice domestica. Ma nel tempo libero va molto spesso in un orfanotrofio dove fa compagnia a molti bambini. Ma ogni persona nasconde un passato infelice. Avendo perso suo fratello a soli diciassette anni per un incidente stradale la giovane non sorride mai e la sua vita è ormai sprofondata in un abisso di oscurità.Ma Micheal dopo un pò di tempo si affezzionerà alla giovane prima come un fratello ed alla infine comincerà ad innamorarsi di lei.
Attraverso la permanenza nella casa del cantante Sarah scoprirà che dietro al successo di popstar, si nasconde un uomo bisognoso di amare.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Michael Jackson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando arrivò l'ora di cena Sarah si diresse nella sala da pranzo dedicata alla servitù dove avrebbe conosciuto le sue nuove colleghe di lavoro.

Arrivata a destinazione potè subito notare la presenza di due domestiche che si stavano occupando di preparare da mangiare.

Quando si accorsero di lei Jennyfer, una donna con i capelli scuri e dall' alta statura le andò incontro con un sorriso

" Benvenuta cara tu devi essere la nuova domestica"

" Si mi chiamo Sarah Stone"

" Oh finalmente una ragazza giovane con cui parlare! Ma adesso siediti con noi non rimanere alzata" e mentre Jennyfer si diresse verso ai fornelli per preparare la pasta la ragazza si sedette accanto ad una donna francese sulla cinquantina che stava mangiando una crepes salata al formaggio.

" Piacere io sono Colette e tu sei... Sarah ho capito bene?"

" Si mi chiamo Sarah, Sarah Stone"

" Ed io invece sono Jennyfer. Ma dimmi cara quanti anni hai?" chiese Jennyfer appoggiando il piatto di pasta fumante sulla tavola

" Ne ho ventitrè" dopodichè Sarah prese la forchetta in mano ed incominciò a mangiare

" Ma ne dimostri diciasette" esclamò Colette sorpresa " Sei cosi giovane"

" Me lo dicevano tutti quando frequentavo il liceo"

" E dimmi Sarah a te piacciono i bambini?" chiese ancora Colette incuriosita

" Io li amo. Molto spesso quando ho tempo libero passo le giornate all' orfanotrofio in città. Facciamo un sacco di giochi, racconto delle storie e canto spesso per loro"

" Allora per te non sarà un problema lavorare qui"

" Perchè? Vengono molti bambini qui a Neverland?" esclamò Sarah interrompendo cosi il suo pasto

" Starai scherzando! C'è ne saranno almeno una ventina o anche di più" disse Colette stressata" Ogni giorno quei mocciosi combinano un casino dietro l'altro e non stanno mai fermi. Dovrai avere molta pazienza con loro"

" Per me non sarà un problema. A me piace stare con i bambini" esclamò Sarah sfoggiando uno dei suoi sorrisi più sinceri

" Ah! Come vorrei essere come te Sarah. Sei una ragazza cosi paziente io invece quando sono con loro i bambini mi fanno esaperare tutto il giorno" ammise Jennyfer sedendosi accanto a lei " Non so come faccia il signor Jackson a non sopportare ogni giorno le loro urla e tutti quei piagnistei. Quell' uomo è davvero paziente non so davvero come faccia a mantenere la calma. Chi lo capisce è bravo"

" Ma parlaci un pò di te: Hai dei fratelli o delle sorelle? O sei figlia unica?" chiese Colette incuriosita

Sarah in quel momento non rispose subito: Il dolore di quella perdita passata le faceva ancora male.

All' improvviso la giovane cominciò a stringere il ciondolo che portava al collo e subito dopo calde lacrime iniziarono a scenderle dal viso.

Di solito quando stava male le ritornavano alla mente molti flashback: Ricordava a malincuore tutti i bei momenti passati con suo fratello David. Ma sopratutto il ricordo che la faceva veramente soffrire fu il giorno dell' incidente in cui lui perse la vita, il giorno in cui la disperazione aveva preso il sopravvento nel suo cuore

" David! Da..vi...d"

Dopodichè la ragazza fece cadere per terra la forchetta e pochi secondi dopo perse i sensi

" Oh santo cielo! Sarah che cos'hai?"

" E' svenuta chiamamo subito il signor Jackson. Lui saprà cosa fare. Presto Colette vai a chiamare il signor Jackson sbrigati"

Cosi la donna uscì in fretta e furia dalla cucina e si precipitò nella stanza del signor Jackson.

Micheal in quel momento stava per mettersi a dormire ma quando sentì bussare insistentemente alla porta si alzò dal letto e si diresse verso di essa. Dopo averla aperta si ritrovò davanti Colette: la domenstica aveva un aria preoccupata il suo viso era pallido e non era per niente rassicurante.

" Colette ma che cosa ci fai qui? E' successo qualcosa?"

" Oh signor Jackson vede la signorina Sarah si è sentita male ed è in cucina priva di sensi e non riusciamo a rianimarla. La prego ci aiuti per favore"

All' udire quelle parole il re del pop si precipitò in cucina dove vide la ragazza sdraiata a terra priva di sensi

Cosi Micheal le si avvicinò prese Sarah tra le braccia poi nel modo più tranquillo possibile esclamò

" Mi volete spiegare che cosa è successo?"

" Vede noi volevamo conoscerla un pò meglio. Ma ad un certo punto Jennyfer le aveva fatto una domanda che l'ha fatta stare male"

" Che tipo di domanda?"

" Le avevo chiesto se avesse dei fratelli o delle sorelle e ad un certo punto si è sentita male. Aveva messo una mano sul cuore e dopo pochi minuti lei è svenuta" ammise Jennyfer con aria colpevole

" Non vi dovete preoccupare. Adesso potete andare a dormire. Mi prenderò io cura di lei"

" Ma che cosa dirà la signora Middelton? Lo verrà a sapere, prima o poi" esclamò Colette con aria preoccupata

" Le parlerò personalmente. Ma adesso ritiratevi nelle vostre stanze. Buonanotte signorine"

" Buona notte signor Jackson"

Dopodichè Micheal si ritirò in camera sua. Durante il tragitto verso la sua camera da letto la sua stretta era diventata più salda come se dovesse proteggere la ragazza da un pericolo imminente.

Alla vista di quella scena Jennyfer e Colette ne rimasero impressionate da tanta gentilezza

" Hai visto che cosa ha fatto il signor Jackson? L'ha presa addirittura tra le sue braccia e l'ha portata nella sua stanza"

" Sai com'è fatto quando vuole aiutare qualcuno non si tira mai indietro"

Dopo essere entrato nella sua camera Micheal fece sdraiare il corpo della ragazza sul letto.

Sarah non aveva ancora ripreso conoscenza e Micheal per non lasciarla sola le stava sempre vicino

" Nel profondo del tuo cuore si nasconde un segreto. E' questo segreto ti fà soffrire. Mi piacerebbe tanto aiutarti. Spero che me lo permetterai"

Non erano passati pochi minuti che Sarah si svegliò in modo confuso: Si trovava in una stanza molto arredata e il letto su cui stava riposando era molto comodo.

Spaventata la giovane scostò velocemente le coperte e quando scese dal materasso vide la figura di Micheal che stava riposando per terra accanto al letto

" Oddio ma il signor Jackson stà dormendo per terra come mai? Oh forse perchè gli ho rubato il suo letto. Ma questa stanza appartiene a lui come ci sono arrivata qui?"

Sarah a quel punto decise di non svegliarlo: Il suo datore di lavoro aveva un espressione cosi dolce mentre dormiva.

Cosi la giovane si sedette vicino a lui per contemplare al meglio quel momento.

Quando il re del pop aprì di scatto gli occhi Sarah emise un piccolo urlo soffocato e ritornò sopra al letto Micheal potè subito notare il suo sguardo spaventato e con dolce sorriso le domandò

" Ben svegliata principessa come ti senti oggi?"

-Principessa? Mi ha chiamato principessa! Oh santo cielo ed adesso che cosa gli rispondo? Coraggio Sarah concentrati-

" Mi sento benissimo g-grazie" esclamò Sarah imbarazzata " Ma come sono arrivata qui? Io ero in cucina con Jennyfer e Colette abbiamo cenato insieme e poi abbiamo parlato un pò e...."

" Mi hanno spiegato cosa è successo. Ascolta se vorrai parlare con qualcuno o addirittura sfogarti io sarò sempre a tua completa disposizione, va bene?" le disse Micheal sedendosi accanto a lei e prendendole dolcemente la mano

" La ringrazio. Ma non c'è bisogno che vi preoccupate tutti per me. So badare a me stessa" esclamò la giovane ricambiando un falso sorriso

Ritornata nella sua stanza Sarah si sedette sul letto ed osservò il suo riflesso allo specchio.

" E cosi è successo di nuovo"

Non era la prima volta che perdeva i sensi a causa di quella perdita: Le era capitato molto spesso anche quando frequentava le superiori.

Ogni volta che succedeva faceva fatica a mangiare, parlava poco o addirittura se ne restava in solitudine.

Sentiva che il suo piccolo mondo che si era costruita durante la sua adolescenza era crollato e non avrebbe potuto più rimettersi in piedi.

Ora che David era morto provava dei sentimenti negativi come la disperazione e la sofferenza. I suoi genitori erano riusciti in qualche modo a superare quell' avvenimento spiacevole e ad andare avanti.

Ma lei no.

- Per quanto ancora dovrò soffrire cosi? Questa sofferenza mi stà uccidendo. Oh David che cosa devo fare? Forse dovrei dirglielo.... No! Non voglio che lui lo sappia. Dovrò continuare a fingere, fingere che vada tutto bene si ma quanto durerà?-
  
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