Capitolo 18;
Battuta di
caccia.
Pov Cora
Sono
comodamente seduta sul divano che ascolto un audiolibro.
Jacob sta
sistemando, in un grosso e vecchio album, le figurine che ha comprato
oggi al
super mercato.
A un certo
punto, lo vede che alza la testa con un’espressione sorpresa
e confusa.
Io mi tolgo
le cuffie.
C: che
c’è?
Toc toc toc
toc toc toc toc toc
Sembra che
un mitragliatore stia sparando alla porta.
Vedo Jacob
annusare l’aria.
J: sono Emi
e Ann.
Lui si alza
e si dirige in fretta verso la porta.
J: Emi
finalmente, ti devo…
E:
sì, sì,
sei perdonato.
Emi non
guarda neanche in faccia Jacob, ma con passo deciso si dirige verso di
me, per
poi inchiodarsi e puntarmi il dito contro.
E: tu, io,
Ann bagno, ORA!.
Ma che sta
farneticando?
C: cosa?
Non faccio
tempo a formulare la domanda che Emi mi prende per un braccio e mi
trascina
verso il bagno con Ann al seguito.
E: Jacob
azzardati ad ascoltare e ti castro, INTESI!
Lui fa un
sorriso a trentadue denti.
J: io esco.
Prende una
felpa e esce in fretta di casa.
E:
l’hai già
fatto?
Non stara
parlando…
E: Ann mi ha
detto tutto.
Io guardo la
mora con disapprovazione e lei distoglie lo sguardo.
E: ALLORA?
Abbasso lo
sguardo.
C: no, non
ne ho avuto il coraggio.
La rossa mi
sorride dolce e mi abbraccia.
E:
tranquilla, qualunque cosa succeda, ti aiuteremo noi e Jacob non
è il tipo che
scappa di fronte a questo genere di cose.
AC:
probabilmente ne sarebbe anche contento.
Io sorrido
ad entrambe e mi dirigo in camera, frugo nel cassetto della biancheria
e prendo
i tre test.
C: ne ho
presi tre come mi ha consigliato di fare la farmacista, li devo fare a
intervalli di circa mezz’ora.
E: allora
iniziamo!
Io annuisco
e mi dirigo verso il bagno.
E: ti
aspettiamo in salotto.
2 ore dopo.
Abbiamo
tutti e tre i test davanti, sono capovolti cosi che non si veda il
risultato.
Non ne abbiamo ancora guardato nessuno.
E: ok, al
tre ne voltiamo uno a testa.
Io e Ann
annuiamo.
E:
uno….due….TRE.
Tutte e tre
giriamo i miei test contemporaneamente e alla vista dei tre risultati
tutti
uguali mi manca la terra sotto i piedi.
Emi mi fissa
con uno sguardo indecifrabile e Ann con un sorriso contento.
Dovrei esserne
contenta o no?
Mi siedo
lentamente sul divano con la stessa domanda che mi frulla in testa.
Ad un certo
punto entra Jacob, sentendo l’odore dei test di gravidanza si
dirige verso il
lavabo su cui sono appoggiati.
J:
Cora….
Questi sono.
C: test di
gravidanza.
Lui alzo lo
sguardo dai test e mi fissa indecifrabile.
J: sono
tutti e tre…..
Io gli
faccio un sorriso dolce, ma con le lacrime agli occhi.
C:………..
negativi.
Lui vedendo
le mie condizioni e osservando Emi e Ann non sapere cosa fare, fa
l’unica cosa
di cui ho bisogno in questo momento…….. mi
abbraccia, facendomi sentire
protetta e al sicuro.
C: io non
so, Jacob, io non so….
J: cosa?
Lui mi parla
con un tono molto dolce, mentre mi fa’ passare la mano tra i
capelli.
C: non so se
essere felice o triste.
Emi a Ann se
ne vanno lasciando me e Jacob accoccolati sul divano. Io gli sono in
braccio
con la testa nascosta nel suo petto, lui mi cinge la vita con un
braccio e con
l’altra mi accarezza dolcemente la testa.
J:
tranquilla Cora, non è successo niente.
C:
Jacob….
Finche non ho visto il risultato dei test di gravidanza non avevo
ancora
realizzato cos’era successo e quando l'ho fatto, quando ho
capito che se la
risposta di quei test fosse stata differente avremmo avuto un bambino,
mi è
crollato il mondo addosso. Io non sono pronta per diventare
madre….
Lui fa per
dire qualcosa, probabilmente dirmi che non succederà, non
ora ma forse in futuro
dopo la scuola.
C: fammi
finire. Io non sono pronta per diventare madre, ma ora mi sento male,
non posso
dire cosa si provi realmente, ma a me sembra di averlo perso, a me
sembra come
se fossi stata incinta e di aver perso il bambino.
Comincio a
respirare pesantemente e velocemente, ma nonostante questo mi manca
l’aria, la
testa mi gira e strani flash mi appaiono nella mente.
Ad un certo
punto sento una pressione alla base del collo e vedo tutto farsi nero.
Pov Jacob
A Cora stava
venendo un attacco di panico, non respirava più e cominciava
ad avere le
convulsioni, così ho fatto l’unica cosa che mi
sembrava sensata, ho fatto
pressione alla base del collo come mi era stato insegnato da Francesco,
l’emissario che mi aveva aiutato, facendo perdere i sensi a
Cora.
Ora sto
chiamando un’ambulanza, non mi preoccupa che le possano fare
gli esami del
sangue, anche se è un lupo mannaro, il nostro DNA alle
analisi umane appare
completamente normale.
Dopo una
ventina di minuti sono con Cora sull’ambulanza e sto
spiegando al paramedico
che Cora stava avendo un attacco di panico e io le ho fatto perdere i
sensi.
Pm(paramedico):
quello che hai fatto è stato molto rischioso.
J: lo so
signore, ma non mi era mai successo, ho fatto la prima cosa che mi
è venuta in
mente che avesse un senso.
Pm:
sì,
anche se dal punto di vista della situazione hai fatto una cosa giusta
perché
hai fermato l’attacco di panico, non avendo esperienza con
certe pratiche ha
rischiato di peggiorare la situazione della ragazza.
Io annuisco
e abbasso lo sguardo, prendo la mano di Cora tra le mie e comincio a
massaggiarla.
Siamo al
pronto soccorso, non c’è molta gente, Cora dorme
ancora, si è svegliata solo 5
minuti, dove le è stato spiegato cos’era successo
e dove si trovava per poi
essere sedata perché i medici voglio tenerla qui per una
notte.
Io sono alla
macchinetta del caffè, sono le 20:30 e ho appena
“cenato” al bar dell’ospedale.
***
???: cavolo
per colpa di quell’idiota ci perderemo la battuta di caccia.
???2:
già,
se quello stupido non si fosse messo in testa di salire sul tetto senza
protezioni, ora non saremmo qui in ospedale.
???:
l’assicurazione ha detto che non pagherà i danni,
quindi spero che il conto
dell’ospedale sia molto salato perché noi ci
stiamo perdendo la battuta di
caccia organizzata dallo sceriffo.
***
Sento una
strana conversazione così mi avvicino per saperne di
più.
J: scusate
ma di che battuta di caccia state parlando?
I due tipi
si voltano verso di me, sono palesemente dei cacciatori però
non sembrano
scontrosi.
???: della
battuta di caccia che ha organizzato lo sceriffo.
???2:
esatto, lo sceriffo ha reclutato la maggior parte dei cacciatori della
città
per dare la caccia ai lupi che stanno facendo sparire le persone in
città.
J: pensavo
non si sapesse cosa avesse aggredito quelle persone.
???: a
quanto pare sono stati dei lupi e proprio in questo momento lo sceriffo
è fuori
a dargli la caccia.
???2:
già,
ha scelto proprio questa notte perché
c’è la luna piena e i predatori sono
più
attivi.
Un fulmine
mi attraversa la mente.
La luna piena,
ecco perché Cora era
così emotiva, le è venuto l’attacco di
panico perché non riusciva a
controllarsi.
J: grazie.
I due mi
annuiscono e io me ne vado con disinvoltura, non appena giro
l’angolo però
corro verso la camera di Cora.
Non appena
arrivo vedo che dorme ancora, secondo il monitor il suo battito
cardiaco è
normale. Dalla finestra si vede benissimo la luna e la luce di
quest’ultima
inquadra perfettamente il viso di Cora facendola apparire ancora
più bella.
Le accarezzo
il viso, e lei sorride dolcemente nel sonno.
Poi un forte
ululato proviene dalla finestra, io mi affaccio e vedo il bosco essendo
l’ospedale è ai confini della città Si
sento degli spari e con il mio udito
sento anche urla di dolore.
Decido di
uscire dalla finestra, nonostante stessimo al terzo piano, atterro
sulle gambe
senza troppi problemi, comincio a correre verso il bosco e non appena
vengo
inghiottito dagli alberi mi trasformo in lupo e corro a più
non posso nel luogo
da cui provengono gli spari e le urla.
Pov generale
Nel
frattempo, pochi minuti dopo che Jacob è uscito dalla
finestra, il monitor che
controlla il battito di Cora mostra che il cuore di Cora batte sempre
più
velocemente.
Pov Jacob
Corro a
più
non posso, mentre correvo ho capito che tutti quei suoni arrivavano da
dietro
la montagna e che quello che sentivo dall’ospedale era solo
un eco.
Ormai manca
poco e man mano che mi avvicino sento l’odore di sangue farsi
sempre più forte.
Comincio a correre sempre più forte, sono quasi arrivato
quando sento tre
battiti cardiaci, uno è molto debole, il proprietario non
arriverà all’alba, il
secondo batte all’impazzata, e l’ultimo
è lento, quasi come se chi lo possiede
è calmo e rilassato, sono certo che i tre battiti cardiaci
sono di tre esseri
umani.
Ad un certo
punto arrivo ad un piccolo spiazzo dove….
Camera di Emi
ore 18:47
AC:
uffa mi annoio.
Ann è
sdraiata a testa in giù sul letto di Emi. La rossa
è seduta a gambe incrociate
accanto a lei però sul pavimento, poggiato sulle gambe tiene
il suo computer portatile
e sta scorrendo le pagine di Netflix.
E: allora
deciditi su cosa guardare a me va bene tutto meno che un horror.
AC: allora
scegli tu, ma tutto meno che una commedia romantica delle tue.
E: mi sa che
facciamo prima a guardare per la centesima volta Twilight Breaking Dawn
dato
che è l’unico film che piace ad entrambe.
AC: no, l'ho
già rivisto ieri sera.
Emi spalanca
gli occhi come avesse un’illuminazione. Si alza di scatto e
prende un libro
dalla biblioteca mostrandolo ad Ann.
AC:
Divergent? Si ci
hanno fatto una saga se
non sbaglio.
E:
sì, so
che il film è diverso del libro ma merita comunque, noi
litighiamo sempre
perché tu vuoi un film con molta azione e io con una grande
storia romantica.
Finora l’unico film o meglio gli unici due film che ci hanno
messo d’accordo
sono quelli di Twilight Breaking Dawn, ma fidati, questo film
è il perfetto
connubio tra i nostri requisiti.
AC: e allora
che aspetti cercalo.
Emi si volta
verso il computer con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia e
comincia
a digitare.
E: Con Lucas
non ho mai avuto occasione di vederlo perché come sai lui
detesta i film tratti
da libri che gli piacciono, ma ora che non stiamo più
insieme sono liberissima
di vederlo.
AC:
sì, sì,
ma ora fallo partire.
Le due
ragazze cominciano a vedere il film, poi verso le 19:30 la madre di Emi
le
chiama entrambe per la cena, questa termina verso le 20:00,
così le due tornano
in camera, pronte per finire di vedere il film che le aveva prese
parecchio.
AC:
dai….
Solo uno piccolo, un piccolo, piccolo spoiler, voglio sapere se Tris
gliela
farà pagare a quel brutto….
E:
linguaggio! E comunque no, niente spoiler e poi nel film le cose
possono essere
andate diversamente dal libro.
Ann sbuffa
sonoramente ma allo stesso tempo arriva un messaggio ad Emi.
E: è
Jacob.
AC: A
sì?
Che dice?
Ann si
appoggia il mento alla spalla dell’amica e sbircia sul
cellulare.
E: oh mio
Dio.
Emi è
decisamente allarmata e Ann, che non era riuscita a sbirciare il
messaggio,
comincia a preoccuparsi.
AC: che
succede?
E: Cora
stava avendo un attacco di panico, Jacob gli ha fatto perderei i sensi
e ora
sono in ambulanza.
AC: dobbiamo
andare subito all’ospedale.
E:
sì. Ma a
piedi ci metteremmo un’eternità.
AC: puoi
usare l’auto di tua madre.
Emi
arrossisce e abbassa lo sguardo.
E: ieri me
l’hanno sequestrata.
AC:
perché?
E: ho
parcheggiato nel parcheggio dei disabili.
Ann guarda
l’amica allibita, Emi non aveva mai fatto nulla contro la
legge.
E: ero di
fretta, mi ero dimentica di fare la spesa e mia madre sarebbe tornata a
momenti,
ho parcheggio nel primo buco disponibile, non mi sono accorta che fosse
per
disabili.
AC: ok, un
po’ di attività fisica non ha mai fatto male a
nessuno.
E: e la tua
moto?
AC: ho
ancora 17 anni e non è omologata per due, quindi si va a
piedi.
Ospedale 20:52
Emi è
appoggiata al muro esterno dell’ospedale in procinto ad avere
un infarto.
AC: su Emi
non fare la pigrona e muoviti.
E: Pigrona?
Gli ultimi 20 minuti gli abbiamo fatti in salita!
AC: che
sforzo sovraumano che hai dovuto fare!
Ann prende
in giro Emi da 15 minuti buoni, poiché lei è
fresca come una rosa mentre Emi è
spompata.
Le due, dopo
che Emi ha riacquistato la sensibilità alle gambe, si
dirigono alla reception.
AC: salve,
in che camere è Cora Hale.
L’infermiera,
una donna sulla cinquantina sembrerebbe molto gentile.
In(infermiera):
lei è?
E: siamo due
sue amiche, Emily Highmore a Ann Curtis.
In: mi
spiace ma l’orario delle visite è finito.
AC: la prego
solo cinque minuti.
In: per me
non ci sarebbero problemi visto che stasera l’ospedale
è praticamente vuoto, ma
da quello che leggo cui la vostra amica è stata sedata
quindi sarebbe inutile.
Noi due
annuiamo, salutiamo cordialmente e ci dirigiamo verso
l’uscita.
AC. Uffa
siamo venute fin cui per niente.
E: manda un
messaggio a Jacob e chiedigli a che piano è la stanza di
Cora, magari riusciamo
ad entrare dalla finestra.
Ann prende
il telefono e scrive a Jacob, il messaggio viene inviato ma non
ricevuto.
AC. Che
strano, mi da messaggio inviato ma non ricevuto.
E. forse ha
il telefono spento.
AC. Allora
sarà meglio tornare a casa.
Stanza di Cora
Pov
Generale.
La macchina
che controllava il battito cardiaco ormai andava
all’impazzata ma per qualche
motivo non emetteva nessun suono di allerta.
Ad un certo
punto, quando dalla finestra si sentì un fortissimo ululato,
Cora scatta seduta
sul letto ululando a sua volta e quando riapre gli occhi questi sono di
un
rosso brillante, il rosso di un Alpha…..
Piazzale
dell’ospedale.
AC. Forza
Emi ora è tutta in disces…
Uuuhuhuhuhuuu
Un
fortissimo ululato riecheggia nell’aria, tutte le poche
persone presenti lo
sentono e tutti si voltano a guardare verso il bosco.
Uuuuhuhuhuuuhuu
Un altro
ululato, questa volta più vicino, sembrava quasi provenisse
dall’ospedale.
Le due
ragazze si guardarono negli occhi.
E/AC: CORA!
Ritornarono
di corsa dentro e vedendo che alla reception non c’era
più nessuno, Ann
scavalca in bancone e comincia a smanettare con il computer.
AC: trovata,
stanza 18C terzo piano.
Le due
ragazze corrono verso la stanza, miracolosamente senza trovare nessun
dipendente dell’ospedale.
Entrano in
stanza contemporaneamente e a momenti non buttano giù la
porta.
E: Oh no.
AC:
Dov’è
finita?
La stanza
era vuota e la finestra spalancata. Emi si avvicina ad essa e guarda
fuori,
controlla con lo sguardo tutto il perimetro del bosco, ma non vede
niente. Così
si appoggia con i gomiti al davanzale e comincia a fissare la luna.
Ann si
avvicina e si mette nella stessa posizione dell’amica.
AC: e ora
che si fa?
E:
aspettiamo.
Bosco
Pov Jacob
…. 6
lupi
circondano gli agenti Rockstone e Livarro, entrambi accasciati a
terra.. Il
primo ha solo una ferita lieve ad una gamba mentre l’altro
è svenuto tra le sue
braccia, ricoperto di ferita molto gravi che molto probabilmente gli
saranno
fatali.
È uno
stronzo, ma non se lo merita.
Cerco di non
farmi vedere restando nascosto tra i cespugli, mentre giro attorno alla
radura vedo resti
umani sparpagliati un
po’ ovunque e sangue che tinge di rosso gran parte del suolo.
I lupi sono
ancora immobili, tra di essi riconosco l’alpha che si sta
avvicinando ai due
agenti con fare minaccioso.
???:
aspetta.
Una voce
roca ma giovane ordina al lupo demoniaco di fermarsi e lui, come fosse
un
automa, obbedisce agli ordini. Dopo un attimo di confusione scorgo
un’ombra
uscire da dietro gli alberi.
Lucas…
AR: io ti
conosco….. sei Lucas Milton.
Lucas gli
sorride in maniera inquietante.
AR: sei tu
che hai ucciso tutte quelle persone? Sei tu il licantropo del video.
Lucas
sorride ancora, questa volta divertito.
L: no, io
non sono un licantropo e neanche questi lupi lo sono, ma il lupo di cui
stai
parlando ci sta osservando in questo momento.
Guarda nella
mia direzione, facendo incrociare i nostri sguardi.
Io decido di
uscire lentamente allo scoperto, non entro nel cerchio che i lupi
formano
attorno ai due agenti e a Lucas, ma ci cammino lentamente intorno.
L: Vedo che
sei da solo. La tua compagna non si sa controllare durante la luna
piena,
eppure pensavo fosse un licantropo dalla nascita.
Per quanto
possa fare l’espressione di un lupo, io rimango esterrefatto.
Come sa di Cora?
E come fa ha sapere
chi sono?
L: secondo
te non ho fatto le mie ricerche?
Ora legge anche
nel pensiero?
L: so bene
chi sono i due bei lupacchiotti che da un po’ stanno
ficcanasando nei miei
“affari”.
AR: aspetta,
lui non sta con te?
L: come
potrei essere alleato con la specie che 30 anni fa’ compi il
massacro.
Io ero
ancora più sorpreso.
Come sarebbe a
dire che erano stati i
licantropi?
AR: sono
stati dei lupi mannari a compiere il massacro di trent’anni
fa?
Lucas abbassa lo
sguardo e comincia a parlare con fare
ironico.
L: ecco
vedete, 30 anni fa Nicolas Chase fu morso da un lupo di un branco di
passaggio,
lui non volle lasciare la sua città per il branco,
così si ritrovò a dover
imparare tutto sul suo nuovo stato da solo. Ovviamente non ci
riuscì e da li
inizio il massacro, solo mio nonno Richard Milton, discendente di uno
dei più
antichi stregoni riuscì a fermarlo. Utilizzo lo stesso libro
delle ombre che
ora utilizzo io, uccise il licantropo, ma quando cercò di
far arrestare coloro
che erano a conoscenza del segreto del lupo, lui fu brutalmente
assassinato e
lo sceriffo di allora, ovvero la mia prima vittima, lo fece passare per
un
incidente di caccia.
Ho trovato
il diario di mio nonno con tutte le annotazioni di ciò che
succedeva e ciò che
scoprì allora, c’erano anche le spiegazioni su
come usare il libro delle ombre.
Così decisi di utilizzare il libro per vendicare mio nonno,
uccidendo i
complici da lui indicati, creai il mio branco di lupi con
l’intenzione di
sterminare tutti i lupi mannari o altre creature soprannaturali che si
sarebbero avvicinate a Rock Country.
Lucas stava
vaneggiando, seppur il suo discorso abbia un filo logico, nei suoi
occhi si
vedono la follia e la furia omicida.
AR: e gli
uomini che hai ucciso stanotte? Loro di sicuro non centravano niente
con quello
successo trent’anni fa’, alcuni non erano ancora
nati o non vivevano ancora
cui, ho visto che i tuoi mostri sono pressoché invincibili.
Quindi perché
questo bagno di sangue?
L: beh,
semplicemente….perché mi andava.
Il ghigno
sulla sua faccia era pieno di follia e desiderio di uccidere.
AR: questa
è
una follia, se vuoi vendicare le persone uccise trent'anni fa
perché massacrare
delle persone innocenti?
L: io ho
detto di voler vendicare mio nonno, non mi interessa minimamente delle
persone
uccise trent'anni fa. Quindi ora che spiegazione sono fatte.
Lucas volta
lo sguardo prima a destra, poi a sinistra osservando i sui lupi con un
sorriso
divertito sul volto.
L:
Uccideteli!
I lupi
cominciano tutti ad avvicinarsi a me e ai due agenti, ringhiano
minacciosi e i
loro occhi completamente neri, rendono il loro aspetto ancor
più demoniaco e
terrificante.
Sono pronto
a combattere, il mio manto prende fuoco e mi avvicino ai due agenti.
La tensione
è a mille anche Lucas è teso.
Poi un
ringhio, che sovrasta tutti gli altri. I demoni-lupo al sentirlo
cominciano a
indietreggiare abbassando le orecchie continuando a ringhiare,
però guardando
qualcosa alle nostre spalle.
Io volto il
capo e vedo nel fitto del bosco due occhi rossi, di un rosso acceso e
brillante
che ti penetra l'anima. Ma mentre i lupi e gli agenti sembravano
terrorizzati
da essi, io ne ero rassicurato.
Subito ne
capii il perché, quegli occhi anche se ora di colore
diverso, sono impressi a
fuoco nella mia mente.
CORA!
FINE
CAPITOLO