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Autore: Colpani392    19/10/2017    0 recensioni
Tra amori, scuola e altri problemi adolescenziali con l'aggiunto di un pizzico di soprannaturale, vedremo Cora Hale diventare per la sua nuova città quello che Scott è per Beacon Hills, il suo protettore. Con amici, alleati, nemici e vecchi nemici divenuti alleati Cora e il suo nuovo "branco" dovranno proteggere la loro città dai pericoli portati dal mondo soprannaturale e dai segreti che porta con sé.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Cora Hale, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Teen Wolf Were Cerberus'
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Capitolo 18;

Battuta di caccia.

 

Pov Cora

Sono comodamente seduta sul divano che ascolto un audiolibro.

Jacob sta sistemando, in un grosso e vecchio album, le figurine che ha comprato oggi al super mercato.

A un certo punto, lo vede che alza la testa con un’espressione sorpresa e confusa.

Io mi tolgo le cuffie.

C: che c’è?

Toc toc toc toc toc toc toc toc

Sembra che un mitragliatore stia sparando alla porta.

Vedo Jacob annusare l’aria.

J: sono Emi e Ann.

Lui si alza e si dirige in fretta verso la porta.

J: Emi finalmente, ti devo…

E: sì, sì, sei perdonato.

Emi non guarda neanche in faccia Jacob, ma con passo deciso si dirige verso di me, per poi inchiodarsi e puntarmi il dito contro.

E: tu, io, Ann bagno, ORA!.

Ma che sta farneticando?

C: cosa?

Non faccio tempo a formulare la domanda che Emi mi prende per un braccio e mi trascina verso il bagno con Ann al seguito.

E: Jacob azzardati ad ascoltare e ti castro, INTESI!

Lui fa un sorriso a trentadue denti.

J: io esco.

Prende una felpa e esce in fretta di casa.

E: l’hai già fatto?

Non stara parlando…

E: Ann mi ha detto tutto.

Io guardo la mora con disapprovazione e lei distoglie lo sguardo.

E: ALLORA?

Abbasso lo sguardo.

C: no, non ne ho avuto il coraggio.

La rossa mi sorride dolce e mi abbraccia.

E: tranquilla, qualunque cosa succeda, ti aiuteremo noi e Jacob non è il tipo che scappa di fronte a questo genere di cose.

AC: probabilmente ne sarebbe anche contento.

Io sorrido ad entrambe e mi dirigo in camera, frugo nel cassetto della biancheria e prendo i tre test.

C: ne ho presi tre come mi ha consigliato di fare la farmacista, li devo fare a intervalli di circa mezz’ora.

E: allora iniziamo!

Io annuisco e mi dirigo verso il bagno.

E: ti aspettiamo in salotto.

 

2 ore dopo.

Abbiamo tutti e tre i test davanti, sono capovolti cosi che non si veda il risultato. Non ne abbiamo ancora guardato nessuno.

E: ok, al tre ne voltiamo uno a testa.

Io e Ann annuiamo.

E: uno….due….TRE.

Tutte e tre giriamo i miei test contemporaneamente e alla vista dei tre risultati tutti uguali mi manca la terra sotto i piedi.

Emi mi fissa con uno sguardo indecifrabile e Ann con un sorriso contento.

Dovrei esserne contenta o no?

Mi siedo lentamente sul divano con la stessa domanda che mi frulla in testa.

Ad un certo punto entra Jacob, sentendo l’odore dei test di gravidanza si dirige verso il lavabo su cui sono appoggiati.

J: Cora…. Questi sono.

C: test di gravidanza.

Lui alzo lo sguardo dai test e mi fissa indecifrabile.

J: sono tutti e tre…..

Io gli faccio un sorriso dolce, ma con le lacrime agli occhi.

C:……….. negativi.

Lui vedendo le mie condizioni e osservando Emi e Ann non sapere cosa fare, fa l’unica cosa di cui ho bisogno in questo momento…….. mi abbraccia, facendomi sentire protetta e al sicuro.

C: io non so, Jacob, io non so….

J: cosa?

Lui mi parla con un tono molto dolce, mentre mi fa’ passare la mano tra i capelli.

C: non so se essere felice o triste.

 

Emi a Ann se ne vanno lasciando me e Jacob accoccolati sul divano. Io gli sono in braccio con la testa nascosta nel suo petto, lui mi cinge la vita con un braccio e con l’altra mi accarezza dolcemente la testa.

J: tranquilla Cora, non è successo niente.

C: Jacob…. Finche non ho visto il risultato dei test di gravidanza non avevo ancora realizzato cos’era successo e quando l'ho fatto, quando ho capito che se la risposta di quei test fosse stata differente avremmo avuto un bambino, mi è crollato il mondo addosso. Io non sono pronta per diventare madre….

Lui fa per dire qualcosa, probabilmente dirmi che non succederà, non ora ma forse in futuro dopo la scuola.

C: fammi finire. Io non sono pronta per diventare madre, ma ora mi sento male, non posso dire cosa si provi realmente, ma a me sembra di averlo perso, a me sembra come se fossi stata incinta e di aver perso il bambino.

Comincio a respirare pesantemente e velocemente, ma nonostante questo mi manca l’aria, la testa mi gira e strani flash mi appaiono nella mente.

Ad un certo punto sento una pressione alla base del collo e vedo tutto farsi nero.

 

Pov Jacob

A Cora stava venendo un attacco di panico, non respirava più e cominciava ad avere le convulsioni, così ho fatto l’unica cosa che mi sembrava sensata, ho fatto pressione alla base del collo come mi era stato insegnato da Francesco, l’emissario che mi aveva aiutato, facendo perdere i sensi a Cora.

Ora sto chiamando un’ambulanza, non mi preoccupa che le possano fare gli esami del sangue, anche se è un lupo mannaro, il nostro DNA alle analisi umane appare completamente normale.

 

Dopo una ventina di minuti sono con Cora sull’ambulanza e sto spiegando al paramedico che Cora stava avendo un attacco di panico e io le ho fatto perdere i sensi.

Pm(paramedico): quello che hai fatto è stato molto rischioso.

J: lo so signore, ma non mi era mai successo, ho fatto la prima cosa che mi è venuta in mente che avesse un senso.

Pm: sì, anche se dal punto di vista della situazione hai fatto una cosa giusta perché hai fermato l’attacco di panico, non avendo esperienza con certe pratiche ha rischiato di peggiorare la situazione della ragazza.

Io annuisco e abbasso lo sguardo, prendo la mano di Cora tra le mie e comincio a massaggiarla.

 

Siamo al pronto soccorso, non c’è molta gente, Cora dorme ancora, si è svegliata solo 5 minuti, dove le è stato spiegato cos’era successo e dove si trovava per poi essere sedata perché i medici voglio tenerla qui per una notte.

Io sono alla macchinetta del caffè, sono le 20:30 e ho appena “cenato” al bar dell’ospedale.

***

???: cavolo per colpa di quell’idiota ci perderemo la battuta di caccia.

???2: già, se quello stupido non si fosse messo in testa di salire sul tetto senza protezioni, ora non saremmo qui in ospedale.

???: l’assicurazione ha detto che non pagherà i danni, quindi spero che il conto dell’ospedale sia molto salato perché noi ci stiamo perdendo la battuta di caccia organizzata dallo sceriffo.

***

Sento una strana conversazione così mi avvicino per saperne di più.

J: scusate ma di che battuta di caccia state parlando?

I due tipi si voltano verso di me, sono palesemente dei cacciatori però non sembrano scontrosi.

???: della battuta di caccia che ha organizzato lo sceriffo.

???2: esatto, lo sceriffo ha reclutato la maggior parte dei cacciatori della città per dare la caccia ai lupi che stanno facendo sparire le persone in città.

J: pensavo non si sapesse cosa avesse aggredito quelle persone.

???: a quanto pare sono stati dei lupi e proprio in questo momento lo sceriffo è fuori a dargli la caccia.

???2: già, ha scelto proprio questa notte perché c’è la luna piena e i predatori sono più attivi.

Un fulmine mi attraversa la mente.

La luna piena, ecco perché Cora era così emotiva, le è venuto l’attacco di panico perché non riusciva a controllarsi.

J: grazie.

I due mi annuiscono e io me ne vado con disinvoltura, non appena giro l’angolo però corro verso la camera di Cora.

Non appena arrivo vedo che dorme ancora, secondo il monitor il suo battito cardiaco è normale. Dalla finestra si vede benissimo la luna e la luce di quest’ultima inquadra perfettamente il viso di Cora facendola apparire ancora più bella.

Le accarezzo il viso, e lei sorride dolcemente nel sonno.

Poi un forte ululato proviene dalla finestra, io mi affaccio e vedo il bosco essendo l’ospedale è ai confini della città Si sento degli spari e con il mio udito sento anche urla di dolore.

Decido di uscire dalla finestra, nonostante stessimo al terzo piano, atterro sulle gambe senza troppi problemi, comincio a correre verso il bosco e non appena vengo inghiottito dagli alberi mi trasformo in lupo e corro a più non posso nel luogo da cui provengono gli spari e le urla.

 

Pov generale

Nel frattempo, pochi minuti dopo che Jacob è uscito dalla finestra, il monitor che controlla il battito di Cora mostra che il cuore di Cora batte sempre più velocemente.

 

Pov Jacob

Corro a più non posso, mentre correvo ho capito che tutti quei suoni arrivavano da dietro la montagna e che quello che sentivo dall’ospedale era solo un eco.

Ormai manca poco e man mano che mi avvicino sento l’odore di sangue farsi sempre più forte. Comincio a correre sempre più forte, sono quasi arrivato quando sento tre battiti cardiaci, uno è molto debole, il proprietario non arriverà all’alba, il secondo batte all’impazzata, e l’ultimo è lento, quasi come se chi lo possiede è calmo e rilassato, sono certo che i tre battiti cardiaci sono di tre esseri umani.

Ad un certo punto arrivo ad un piccolo spiazzo dove….

 

 

Camera di Emi ore 18:47

AC: uffa  mi annoio.

Ann è sdraiata a testa in giù sul letto di Emi. La rossa è seduta a gambe incrociate accanto a lei però sul pavimento, poggiato sulle gambe tiene il suo computer portatile e sta scorrendo le pagine di Netflix.

E: allora deciditi su cosa guardare a me va bene tutto meno che un horror.

AC: allora scegli tu, ma tutto meno che una commedia romantica delle tue.

E: mi sa che facciamo prima a guardare per la centesima volta Twilight Breaking Dawn dato che è l’unico film che piace ad entrambe.

AC: no, l'ho già rivisto ieri sera.

Emi spalanca gli occhi come avesse un’illuminazione. Si alza di scatto e prende un libro dalla biblioteca mostrandolo ad Ann.

AC: Divergent?  Si ci hanno fatto una saga se non sbaglio.

E: sì, so che il film è diverso del libro ma merita comunque, noi litighiamo sempre perché tu vuoi un film con molta azione e io con una grande storia romantica. Finora l’unico film o meglio gli unici due film che ci hanno messo d’accordo sono quelli di Twilight Breaking Dawn, ma fidati, questo film è il perfetto connubio tra i nostri requisiti.

AC: e allora che aspetti cercalo.

Emi si volta verso il computer con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia e comincia a digitare.

E: Con Lucas non ho mai avuto occasione di vederlo perché come sai lui detesta i film tratti da libri che gli piacciono, ma ora che non stiamo più insieme sono liberissima di vederlo.

AC: sì, sì, ma ora fallo partire.

Le due ragazze cominciano a vedere il film, poi verso le 19:30 la madre di Emi le chiama entrambe per la cena, questa termina verso le 20:00, così le due tornano in camera, pronte per finire di vedere il film che le aveva prese parecchio.

AC: dai…. Solo uno piccolo, un piccolo, piccolo spoiler, voglio sapere se Tris gliela farà pagare a quel brutto….

E: linguaggio! E comunque no, niente spoiler e poi nel film le cose possono essere andate diversamente dal libro.

Ann sbuffa sonoramente ma allo stesso tempo arriva un messaggio ad Emi.

E: è Jacob.

AC: A sì? Che dice?

Ann si appoggia il mento alla spalla dell’amica e sbircia sul cellulare.

E: oh mio Dio.

Emi è decisamente allarmata e Ann, che non era riuscita a sbirciare il messaggio, comincia a preoccuparsi.

AC: che succede?

E: Cora stava avendo un attacco di panico, Jacob gli ha fatto perderei i sensi e ora sono in ambulanza.

AC: dobbiamo andare subito all’ospedale.

E: sì. Ma a piedi ci metteremmo un’eternità.

AC: puoi usare l’auto di tua madre.

Emi arrossisce e abbassa lo sguardo.

E: ieri me l’hanno sequestrata.

AC: perché?

E: ho parcheggiato nel parcheggio dei disabili.

Ann guarda l’amica allibita, Emi non aveva mai fatto nulla contro la legge.

E: ero di fretta, mi ero dimentica di fare la spesa e mia madre sarebbe tornata a momenti, ho parcheggio nel primo buco disponibile, non mi sono accorta che fosse per disabili.

AC: ok, un po’ di attività fisica non ha mai fatto male a nessuno.

E: e la tua moto?

AC: ho ancora 17 anni e non è omologata per due, quindi si va a piedi.

 

 

Ospedale 20:52

Emi è appoggiata al muro esterno dell’ospedale in procinto ad avere un infarto.

AC: su Emi non fare la pigrona e muoviti.

E: Pigrona? Gli ultimi 20 minuti gli abbiamo fatti in salita!

AC: che sforzo sovraumano che hai dovuto fare!

Ann prende in giro Emi da 15 minuti buoni, poiché lei è fresca come una rosa mentre Emi è spompata.

Le due, dopo che Emi ha riacquistato la sensibilità alle gambe, si dirigono alla reception.

AC: salve, in che camere è Cora Hale.

L’infermiera, una donna sulla cinquantina sembrerebbe molto gentile.

In(infermiera): lei è?

E: siamo due sue amiche, Emily Highmore a Ann Curtis.

In: mi spiace ma l’orario delle visite è finito.

AC: la prego solo cinque minuti.

In: per me non ci sarebbero problemi visto che stasera l’ospedale è praticamente vuoto, ma da quello che leggo cui la vostra amica è stata sedata quindi sarebbe inutile.

Noi due annuiamo, salutiamo cordialmente e ci dirigiamo verso l’uscita.

AC. Uffa siamo venute fin cui per niente.

E: manda un messaggio a Jacob e chiedigli a che piano è la stanza di Cora, magari riusciamo ad entrare dalla finestra.

Ann prende il telefono e scrive a Jacob, il messaggio viene inviato ma non ricevuto.

AC. Che strano, mi da messaggio inviato ma non ricevuto.

E. forse ha il telefono spento.

AC. Allora sarà meglio tornare a casa.

 

 

Stanza di Cora

Pov Generale.

La macchina che controllava il battito cardiaco ormai andava all’impazzata ma per qualche motivo non emetteva nessun suono di allerta.

Ad un certo punto, quando dalla finestra si sentì un fortissimo ululato, Cora scatta seduta sul letto ululando a sua volta e quando riapre gli occhi questi sono di un rosso brillante, il rosso di un Alpha…..

 

Piazzale dell’ospedale.

AC. Forza Emi ora è tutta in disces…

Uuuhuhuhuhuuu

Un fortissimo ululato riecheggia nell’aria, tutte le poche persone presenti lo sentono e tutti si voltano a guardare verso il bosco.

Uuuuhuhuhuuuhuu

Un altro ululato, questa volta più vicino, sembrava quasi provenisse dall’ospedale.

Le due ragazze si guardarono negli occhi.

E/AC: CORA!

Ritornarono di corsa dentro e vedendo che alla reception non c’era più nessuno, Ann scavalca in bancone e comincia a smanettare con il computer.

AC: trovata, stanza 18C terzo piano.

Le due ragazze corrono verso la stanza, miracolosamente senza trovare nessun dipendente dell’ospedale.

Entrano in stanza contemporaneamente e a momenti non buttano giù la porta.

E: Oh no.

AC: Dov’è finita?

La stanza era vuota e la finestra spalancata. Emi si avvicina ad essa e guarda fuori, controlla con lo sguardo tutto il perimetro del bosco, ma non vede niente. Così si appoggia con i gomiti al davanzale e comincia a fissare la luna.

Ann si avvicina e si mette nella stessa posizione dell’amica.

AC: e ora che si fa?

E: aspettiamo.

 

 

Bosco

Pov Jacob

…. 6 lupi circondano gli agenti Rockstone e Livarro, entrambi accasciati a terra.. Il primo ha solo una ferita lieve ad una gamba mentre l’altro è svenuto tra le sue braccia, ricoperto di ferita molto gravi che molto probabilmente gli saranno fatali.

È uno stronzo, ma non se lo merita.

Cerco di non farmi vedere restando nascosto tra i cespugli, mentre giro attorno alla radura  vedo resti umani sparpagliati un po’ ovunque e sangue che tinge di rosso gran parte del suolo.

I lupi sono ancora immobili, tra di essi riconosco l’alpha che si sta avvicinando ai due agenti con fare minaccioso.

???: aspetta.

Una voce roca ma giovane ordina al lupo demoniaco di fermarsi e lui, come fosse un automa, obbedisce agli ordini. Dopo un attimo di confusione scorgo un’ombra uscire da dietro gli alberi.

Lucas…

AR: io ti conosco….. sei Lucas Milton.

Lucas gli sorride in maniera inquietante.

AR: sei tu che hai ucciso tutte quelle persone? Sei tu il licantropo del video.

Lucas sorride ancora, questa volta divertito.

L: no, io non sono un licantropo e neanche questi lupi lo sono, ma il lupo di cui stai parlando ci sta osservando in questo momento.

Guarda nella mia direzione, facendo incrociare i nostri sguardi.

Io decido di uscire lentamente allo scoperto, non entro nel cerchio che i lupi formano attorno ai due agenti e a Lucas, ma ci cammino lentamente intorno.

L: Vedo che sei da solo. La tua compagna non si sa controllare durante la luna piena, eppure pensavo fosse un licantropo dalla nascita.

Per quanto possa fare l’espressione di un lupo, io rimango esterrefatto.

Come sa di Cora? E come fa ha sapere chi sono?

L: secondo te non ho fatto le mie ricerche?

Ora legge anche nel pensiero?

L: so bene chi sono i due bei lupacchiotti che da un po’ stanno ficcanasando nei miei “affari”.

AR: aspetta, lui non sta con te?

L: come potrei essere alleato con la specie che 30 anni fa’ compi il massacro.

Io ero ancora più sorpreso.

Come sarebbe a dire che erano stati i licantropi?

AR: sono stati dei lupi mannari a compiere il massacro di trent’anni fa?

Lucas abbassa lo sguardo e comincia a parlare con fare ironico.

L: ecco vedete, 30 anni fa Nicolas Chase fu morso da un lupo di un branco di passaggio, lui non volle lasciare la sua città per il branco, così si ritrovò a dover imparare tutto sul suo nuovo stato da solo. Ovviamente non ci riuscì e da li inizio il massacro, solo mio nonno Richard Milton, discendente di uno dei più antichi stregoni riuscì a fermarlo. Utilizzo lo stesso libro delle ombre che ora utilizzo io, uccise il licantropo, ma quando cercò di far arrestare coloro che erano a conoscenza del segreto del lupo, lui fu brutalmente assassinato e lo sceriffo di allora, ovvero la mia prima vittima, lo fece passare per un incidente di caccia.

Ho trovato il diario di mio nonno con tutte le annotazioni di ciò che succedeva e ciò che scoprì allora, c’erano anche le spiegazioni su come usare il libro delle ombre. Così decisi di utilizzare il libro per vendicare mio nonno, uccidendo i complici da lui indicati, creai il mio branco di lupi con l’intenzione di sterminare tutti i lupi mannari o altre creature soprannaturali che si sarebbero avvicinate a Rock Country.

 

Lucas stava vaneggiando, seppur il suo discorso abbia un filo logico, nei suoi occhi si vedono la follia e la furia omicida.

AR: e gli uomini che hai ucciso stanotte? Loro di sicuro non centravano niente con quello successo trent’anni fa’, alcuni non erano ancora nati o non vivevano ancora cui, ho visto che i tuoi mostri sono pressoché invincibili. Quindi perché questo bagno di sangue?

L: beh, semplicemente….perché mi andava.

Il ghigno sulla sua faccia era pieno di follia e desiderio di uccidere.

AR: questa è una follia, se vuoi vendicare le persone uccise trent'anni fa perché massacrare delle persone innocenti?

L: io ho detto di voler vendicare mio nonno, non mi interessa minimamente delle persone uccise trent'anni fa. Quindi ora che spiegazione sono fatte.

Lucas volta lo sguardo prima a destra, poi a sinistra osservando i sui lupi con un sorriso divertito sul volto.

L: Uccideteli!

I lupi cominciano tutti ad avvicinarsi a me e ai due agenti, ringhiano minacciosi e i loro occhi completamente neri, rendono il loro aspetto ancor più demoniaco e terrificante.

Sono pronto a combattere, il mio manto prende fuoco e mi avvicino ai due agenti.

La tensione è a mille anche Lucas è teso.

Poi un ringhio, che sovrasta tutti gli altri. I demoni-lupo al sentirlo cominciano a indietreggiare abbassando le orecchie continuando a ringhiare, però guardando qualcosa alle nostre spalle.

Io volto il capo e vedo nel fitto del bosco due occhi rossi, di un rosso acceso e brillante che ti penetra l'anima. Ma mentre i lupi e gli agenti sembravano terrorizzati da essi, io ne ero rassicurato.

Subito ne capii il perché, quegli occhi anche se ora di colore diverso, sono impressi a fuoco nella mia mente.

CORA!

 

FINE CAPITOLO

 

 

 

   
 
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