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Autore: DPTS    19/10/2017    0 recensioni
La storia parla del viaggio di un ragazzo dentro sé stesso, alla scoperta di quello che lo ha spinto a compiere le decisioni importanti che ha preso nella sua vita ed al suo modo di relazionarsi con gli altri. Un viaggio difficile e doloroso, che forse alla fine non porterà a nulla, ed accompagnato solo da un misterioso libro che nasconde uno strano segreto.
Perché a quanto pare, le carte sono già in tavola e per lui pare essere troppo tardi.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Foresta

Spalancò gli occhi in una foresta di betulle, rade ed altissime, senza la più pallida idea di come ci fosse arrivato. Ai suoi occhi le immagini arrivavano quasi sfocate, come se il paesaggio fosse immerso nella nebbia, ma allo stesso tempo era tutto troppo chiaro e lucido per essere vero. Tossì e sputò per terra un paio di volte: si sentiva la bocca impastata, e un formicolio al basso ventre, che gli riportò alla memoria la piacevole sensazione di essere stato spezzato dalla morte. Si accorse di avere un libro ai suoi piedi. Lo raccolse, passò una mano sopra la pelle ruvida della copertina, e lesse il titolo: "Il libro delle crepe". Lo aprì alla prima pagina, e sgranò gli occhi: nel libro c'era scritta tutta la storia della sua vita, completa dei suoi pensieri più intimi e segreti. Sfogliò tutto il libro, terrorizzato ma anche ipnotizzato da quella scoperta, e vide che non era stato risparmiato neppure un dettaglio. Dentro di lui, si mescolavano tra di loro sensazioni che non aveva mai provato prima. Ogni pagina gli faceva rivivere chiaramente periodi e situazioni già vissute, come un film spietato che lo faceva a pezzi per esaminarlo con la freddezza di un chirurgo. Si sentì improvvisamente nudo e vulnerabile, ed esausto chiuse il libro. Era svuotato, e si dovette sedere contro una betulla per calmarsi e cercare di liberare la mente. Mentre il suo respiro si normalizzava, cercò di fare il punto della situazione: Tutto questo non aveva dannatamente senso. Era morto, se lo ricordava, aveva rivissuto quella vicenda tramite il libro, quindi cosa ci faceva in quel posto? Era forse questo l'aldilà? Una stupida foresta di betulle ed un libro con la storia della sua vita? No, non poteva crederci. mentre formulava questi pensieri, gli venne un'idea: riaprì il libro, e andò all'ultima pagina scritta. Non potè nuovamente credere a quello che vedeva: Mentre pensava, nel momento preciso ed esatto in cui un pensiero sfiorava la sua mente, gli appariva scritto sotto gli occhi, e non poteva fare nulla per fermarlo. Non riusciva a rimanere lucido, perché tutto quello che pensava lo leggeva in contemporanea, e tornava a ripetersi sul libro poiché lo pensava di nuovo, e anche il suo tentativo di stare dietro a questo processo veniva meccanicamente e lucidamente registrato e scritto sul libro. Esasperato, distolse lo sguardo, e tentò di riordinare il disastro che aveva in testa. Aveva paura, voleva liberarsi di quella maledizione e scappare, ma non sapeva come. Lasciò il libro sotto la betulla e corse via, per cercare di salvarsi, ma dopo pochi metri si fermò, incapace di proseguire oltre... E se qualcuno avesse trovato e letto il suo libro? Poteva vedere non solo tutto ciò che gli era successo, ma anche quello che gli stava succedendo in ogni momento... O era da solo in quel posto? Era così sterminato che stentava a crederci.

Raccolse di nuovo il libro, e se lo portò dietro. L'unica cosa che poteva fare era camminare dritto davanti a sé, e vedere cosa poteva incontrare. Cominciò a domandarsi se avrebbe mai trovato una fine, e se aveva fatto bene a porre fine alla sua vita, ma non riusciva a pentirsene, ed era convinto di aver fatto la scelta giusta, Anche leggerlo non lo aveva smosso da questa convinzione.

Cominciò a perdere il senso del tempo, anzi, si accorse di non avere nessun punto di riferimento per calcolarlo. Si guardò meglio intorno, studiando il paesaggio, e alzando gli occhi capì cosa lo aveva confuso all'inizio: La luce non proveniva dal cielo, che anzi era completamente grigio ed uniforme, ma sembrava provenire da tutte le direzioni, incluso sé stesso, cosa che rendeva tutti gli oggetti piatti e surreali.

Continuò a marciare per quelle che sembrarono ore, e si accorse non sentirsi né stanco fisicamente né affamato, ed immaginò fosse abbastanza ovvio, per un morto.

Cominciò a contare gli alberi per capire quanta strada stesse facendo, e notò che la corteccia delle betulle era tutta rovinata, come se fossero stati alberi secolari, e sopra alcuni sembrava che qualcuno ci avesse inciso qualcosa… un brutto segno.

Non era solo.

   
 
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