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Autore: Soul Mancini    19/10/2017    3 recensioni
[Scritta in occasione del compleanno di Zigo (nome d'arte di Grégory Mavridorakis, uno dei miei batteristi preferiti. AUGURI DRUMMER ♥]
Luci, palco, musica, pubblico. Grégory si sente vivo, libero e felice.
Si sarebbe perfino dimenticato del suo compleanno, se non fosse stato per i suoi adorati compagni di band.
E quando le sorprese sembravano essersi concluse, il batterista viene sorpreso per l'ennesima volta durante il corso della serata.
DAL TESTO:
«“Beh? Che ore sono?” si intromise Moritz, impaziente.
“Mezzanotte e tredici!” proclamò Idir in tono solenne.
Tutti attorno a me trattennero il fiato e puntarono lo sguardo su di me.
“Cosa avete da guardare?” borbottai, confuso e pure un po' irritato da tutta quell'attenzione improvvisa.
Il primo ad attaccare fu Hakim, che mi si scaraventò praticamente addosso e mi strinse in un abbraccio fraterno. “È il 19 ottobre! Buon compleanno, batterista!”»
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ReggaeFamily

After The Show



Era giunto il momento di Sounds Good, la canzone che preannunciava la conclusione di tutti i nostri concerti.

Mi sentivo un po' triste: davvero il nostro live stava già volgendo al termine?

Quando suonavo il tempo scorreva senza che me ne rendessi conto: non sentivo più la fatica, i chilometri percorsi durante i giorni di tour, le temperature esorbitanti che si raggiungevano sul palco.

I miei compagni di band sembravano pensarla come me: tutti si stavano divertendo e ogni tanto mi lanciavano occhiate complici.

In particolare Hakim, il più espansivo e dinamico tra i due cantanti, si avvicinava spesso a me durante le sue passeggiate sul palco, per poi tornare ad affiancare nuovamente Aurélien.

Mi facevano sorridere i due cantanti: così diversi, ma così affiatati e abili nel coinvolgere la folla.

Quando il live si concluse e poggiai le bacchette sul timpano della batteria, il boato della folla mi avvolse e mi donò una carica e un calore immensi. I nostri sostenitori si stagliavano di fronte a noi e strepitavano, numerosissimi e a dir poco esplosivi. Erano incredibili: quello era stato l'ennesimo sold out, all'interno di un locale abbastanza grande, e tutto questo grazie a loro.

Prima di rifugiarmi nel backstage, mi accostai al bordo della piattaforma di legno e persi lo sguardo tra il pubblico.

Qualcuno tra la folla si sbracciava nella mia direzione e gridava qualcosa, ma non riuscii a capire cosa stesse dicendo.

Zigo!” mi chiamò Moritz, mentre usciva di scena con il suo basso tra le mani.

Mi apprestai a raggiungere lui e il resto della band. Ero sfinito, avevo urgente bisogno di bere e di cambiarmi; la maglietta, zuppa di sudore, mi aderiva al corpo e non faceva che aumentare la sensazione di caldo che provavo.

Mi avviai subito a cercare il mio cambio e nel mentre seguivo le conversazioni degli altri.

Anche stavolta è andata” commentò sommessamente Aurélien, mentre si tamponava il viso e i lunghi dreadlocks con un asciugamano bianco.

Non vedo l'ora di mettere a letto il bambino” sospirò Idir con uno sbadiglio, indicando se stesso.

Ragazzi, ma che ore sono?” s'informò Frédéric in tono vagamente entusiasta.

Idir si avviò verso i suoi bagagli per recuperare il cellulare, poi i due tastieristi si scambiarono un'occhiata complice.

Beh? Che ore sono?” si intromise Moritz, impaziente.

Mezzanotte e tredici!” proclamò Idir in tono solenne.

Tutti attorno a me trattennero il fiato e puntarono lo sguardo su di me.

Cosa avete da guardare?” borbottai, confuso e pure un po' irritato da tutta quell'attenzione improvvisa.

Il primo ad attaccare fu Hakim, che mi si scaraventò praticamente addosso e mi strinse in un abbraccio fraterno. “È il 19 ottobre! Buon compleanno, batterista!”

Solo in quel momento ricordai che era giunto il giorno del mio compleanno. Mi era completamente passato di mente: non ero abituato a festeggiarlo e, se non fosse stato per i miei amici, avrei anche potuto dimenticarlo.

Non feci in tempo a ribattere che si scatenò un assalto generale a mie spese: ricevetti strette, pacche sulle spalle, sorrisi e auguri.

Tanti auguri a te...” cominciò Hakim, girando per la stanza come una trottola, con quel suo fare sempre allegro e contagioso.

No, vi prego, non dategli retta!” si lamentò Idir, ridacchiando sotto i baffi.

Compare, dai, ti offro una birra!” propose Jérémie, il chitarrista, prendendomi sottobraccio.

Mi prenoto anch'io per offrirgli una birra!” affermò Frédéric.

Io mi prenoto per farmela offrire allora!” intervenne subito Idir sghignazzando.

Guarda, ho i soldi giusti per offrirla a Zigo, mi dispiace!” replicò subito l'altro.

I tastieristi ripresero a battibeccare tra loro come al solito. Erano due casi persi.

Siete una manica di idioti” li apostrofai affettuosamente con un sorriso. “Ma... dove sono finiti Hakim, Aurél e Ritz?” mi domandai, constatando che il nostro gruppo era dimezzato.

Lasciali perdere, saranno andati a recuperare Benji! Piuttosto, Grégory, abbiamo una birra in sospeso!” cambiò velocemente argomento Jérémie.

Due!” precisò Frédéric.

Tre te le offro io, arriviamo a cinque!” esclamò Idir.

Andateci piano, non ho voglia di prendermi una sbronza” li rimproverai bonariamente.

Ma è il tuo compleanno, cazzo!” obiettò il chitarrista deluso.

Rémie, io sono una persona seria, con una famiglia...” cominciai con un tono teatralmente serio, “e soprattutto non reggo l'alcol. E domani abbiamo un altro concerto.”

Mentre i miei amici snocciolavano nomi di cocktail e superalcolici che mi mandavano fuori di testa solo a sentirli nominare, io riflettevo. C'era qualcosa di strano, i miei compagni di band stavano tramando qualcosa. Non era da loro sparire così, senza dire niente.

All'improvviso un gran vociare esplose alle mie spalle e io sussultai per la sorpresa. Mi voltai e subito un coro di Tanti auguri a te invase la stanza in cui ci trovavamo. La cosa mi mise un po' a disagio e non potei fare a meno di arrossire.

Eppure lo sapevano: stare al centro dell'attenzione mi imbarazzava, nonostante la mia discreta estroversione.

Un gruppetto di fan, capitanati da Hakim, Aurélien e Moritz, era piombato nel backstage; tutti mi sorridevano e sembravano desiderosi di festeggiare il mio compleanno.

Ma dai...” riuscii solo a farfugliare, cercando sostegno in Jérémie. Tuttavia il mio amico si era avvicinato ai nuovi arrivati e si era unito alla festa.

Sorpresa!” gridò un ragazzo, avvicinandosi a me e stringendomi una mano. Aveva un viso noto: sicuramente lo avevo visto tra il pubblico più di una volta, ma non riuscivo ad attribuirgli un nome. “Buon compleanno a nome di tutti noi, Zigo!”

Piegai leggermente la testa di lato. “Grazie! Cosa significa tutto questo?”

Te lo spiego io!” affermò Idir, poggiandomi una mano sulla spalla. “Qualche settimana fa qualche fan ci ha chiesto una mano d'aiuto per poterti fare una sorpresa di compleanno e noi abbiamo accettato. Nel corso del tempo la coalizione si è espansa e ha raccolto circa una trentina di persone.”

Ehi, guardate cosa abbiamo preparato!” attirarono la nostra attenzione alcune ragazze, che stringevano un enorme vassoio tra le mani.

Una di loro sollevò il fazzoletto giallo che copriva interamente il contenitore e ai miei occhi si palesò un'enorme torta quadrata. Al di sopra di essa svettava una cialda con l'immagine della copertina di So What, il nostro ultimo album, e la scritta «Buon compleanno Zigo!!!».

Tutti rimasero senza parole nel vedere quello splendido dolce, poi Aurélien si adoperò per fotografarlo e immortalarlo.

Non so come ringraziarvi... è bellissimo!” esclamai, avvicinandomi alle ragazze e posando loro una mano sulla spalla. Avrei voluto stringerle in un abbraccio, ma loro erano impegnate a sorreggere il loro regalo.

Io quasi non riuscivo a muovermi, tanta era l'emozione che stavo provando. Non lo davo a vedere perché non era da me, ma mi sentivo profondamente commosso da tutto quell'affetto.

Ricevetti un sacco di abbracci e auguri e ringraziai tutti quasi con le lacrime agli occhi; qualcuno pensò bene di consegnarmi dei pacchetti.

Un ragazzo sui vent'anni mi regalò un ritratto: il disegno, delineato soltanto da una precisa linea di matita, raffigurava me intento a suonare la batteria. Era di una bellezza e di un realismo impressionanti.

Uno dei momenti più memorabili si verificò quando una donna sulla quarantina mi si avvicinò, mi augurò buon compleanno e mi presentò il piccolo Maurice, suo figlio di sei anni. Quest'ultimo, un bimbo timido e poco loquace, mi confessò che era un grandissimo fan dei Dub Inc, che ascoltava le nostre canzoni tutti i giorni; infine mi ficcò in mano un foglio.

Si trattava di un maldestro ritratto di tutti i membri della band. In alto a sinistra Maurice aveva scritto quattro lettere sbilenche, ognuna di un colore diverso: ZIGO.

Sei stato bravissimo, Maurice! Grazie! Vieni qui, che adesso mamma ci fa una foto!”

Presi in braccio il mio piccolo fan e sorridemmo insieme all'obiettivo, mentre tutti i presenti concordavano sul fatto che fossimo tanto carini e teneri.

Dai ragazzi, tagliamo la torta!” propose Hakim mentre esaminavo il mio ennesimo nuovo tesoro: un portachiavi con una chiave di sol in argento.

Che peccato!” commentò Frédéric con delusione, senza staccare gli occhi da quell'opera d'arte culinaria che lo aveva conquistato.

Allora niente torta per Freddie!” lo punzecchiò Idir col suo solito tono ironico.

La torta è di Zigo, sta a lui decidere” fece notare una delle due cuoche rivolgendomi un sorriso complice. Era una ragazza carina, aveva un viso dolce e un sorriso raggiante.

Torta per tutti!” affermai.

E dove la mettiamo? Non abbiamo dei piatti?” si domandò qualcuno.

Le ragazze hanno pensato a tutto!” esclamò Moritz mentre le artefici della sorpresa trasportavano una busta stracolma di piatti e posate di plastica.

Perché prima non facciamo una foto ricordo?” propose un ragazzo con un cappellino rosso, brandendo la sua macchina fotografica.

Proprio in quel momento Benjamin, il nostro tecnico del suono, fece il suo ingresso nel backstage e si precipitò verso di me, facendosi largo tra la folla. “Grégory, auguri! Hai visto cos'hanno combinato?” domandò, poi si voltò verso il ragazzo con la macchina fotografica. “Se vuoi scatto io la foto!”

Ma così tu non ci sei!” obiettai.

Vabbè...”

Tutti in posa!” ci richiamò all'ordine Jérémie, circondando le spalle alle due ragazze della torta.

Io finii al centro, in mezzo ai miei fans. Il piccolo Maurice pretese di stare accanto a me.

Benjamin si piazzò di fronte a noi. “Adesso dite Zigo! Oh, aspetta, come si scatta la foto?”

Il tasto grande argentato che c'è sopra” rispose il proprietario della fotocamera.

Ah, questo, okay! Tecnico del suono quanto vuoi, ma con le foto sono un disastro... Bene, adesso dite tutti Zigo!”

Non potei fare a meno di ridacchiare mentre tutti pronunciavano il mio nome d'arte.

Che compleanno pazzesco!

Fortunatamente nessuno aveva pensato di portare le candeline e riuscii a scamparmi quella cerimonia.

Mentre mangiavo la mia porzione di torta, una squisita millefoglie, mi complimentai con le due pasticcere.

Cominciai a scambiare qualche parola con i presenti. Non ero solito porre troppe domande per non apparire indiscreto, ma ero comunque molto curioso e in particolare mi piaceva conoscere i miei sostenitori, le loro vite, i loro pensieri, le loro personalità.

Fortunatamente il curiosissimo e loquace Hakim dava sempre voce ai miei dubbi, ponendo un sacco di domande e aiutando anche i più riservati a lasciarsi andare.

Scoprii che Aubry lavorava in un negozio di alimentari e giocava a calcio, che Dominique aveva visto una ventina di nostri concerti, che il sogno di Jeannine era visitare l'India, che a Corinne piaceva anche il rock proprio come a me, che Patrick ce l'aveva col suo capo e che Catherine da piccola marinava sempre la scuola per poter leggere in santa pace all'ombra di un albero.

E tante, tante altre cose.

Amavo queste persone, erano deliziose.

Quando la torta era ormai un lontano ricordo e anche le ultime briciole erano state spazzolate via dal vassoio, annunciai: “Ho una proposta da farvi!”.

Tutti si misero all'ascolto, ma il silenzio che calò nella stanza mi mise subito in imbarazzo.

Allora... prima di tutto grazie, io sono senza parole. Non me l'aspettavo... siete mitici! E siccome mi avete organizzato una festa strepitosa, ora ci spostiamo in un bar per bere qualcosa tutti assieme, che ne dite?”

Ero negato per i discorsi di ringraziamento.

Quasi tutti acconsentirono, solo qualcuno dovette andar via subito.

E, mi raccomando, uniamo le forze per far ubriacare il festeggiato!” aggiunse Jérémie, facendo scoppiare tutti a ridere.


I festeggiamenti si conclusero alle quattro. In generale cercavamo di riposare in vista della data successiva, ma quello era stato uno strappo alla regola.

Senza che nessuno se ne accorgesse, pagai il conto per tutti. Non mi importava quanto avrei speso, era il mio modo per ringraziare tutti i miei amici e i miei compagni di band.

Quando il resto dei Dub Inc lo venne a sapere, mi si rivoltò contro.

Oh, non rompete!” tagliai corto. “E comunque siete dei bastardi, non dovevate...”

Non resistetti più e li strinsi tutti in un abbraccio. Certo, un abbraccio con otto persone in mezzo era un po' complicato, ma non importava.

I miei Dub Inc erano i miei Dub Inc: fratelli insuperabili e inseparabili, la mia famiglia, la mia casa.

Ehi Grégory, sei uno schianto quando sorridi!” mi prese in giro Idir quando sciogliemmo l'abbraccio.

Storsi il naso.

Buon compleanno, fratello” aggiunse poi.


Fratelli.

Era questa la parola che mi rimbalzava in testa mentre, stanco morto, raggiungevo la mia stanza per buttarmi finalmente a letto.

Quel giorno li avevo sentiti tutti come dei fratelli: i miei compagni di band e i fans che avevano organizzato la sorpresa. Li amavo, tutti, anche se non riuscivo a dirglielo esplicitamente.

Nonostante mi trovassi a tanti chilometri da Saint-Étienne, avevo festeggiato il miglior compleanno della mia vita: con un concerto e con la mia famiglia.



♥ ♥ ♥



Ciao a chiunque sia giunto fin qui ^^

Ovviamente questa è la mia prima fanfiction sui Dub Inc, nonché seconda pubblicata sul sito. Sono felicissima che finalmente la categoria dei miei amati ragazzi stia prendendo forma, anche se mi sa che io e Kim siamo le uniche a conoscerli su questo sito XD

Lo so, non è un granché (Zigo, perdonami, avrei voluto fare molto di più per il tuo compleanno T.T), ma è comunque la primissima volta che scrivo su di loro e si può dire che si tratta di un esperimento!

Esperimento che mi è piaciuto A BOMBA!!!!

VI do un paio di doverose indicazioni.

All'inizio ho nominato una canzone, ovvero Sounds Good, il brano con cui la band chiude ogni concerto (incluso quello a cui ho assistito io *-*):

https://www.youtube.com/watch?v=-31XTRIxHqs

Io ve lo consiglio, è davvero energico e allegro!!!

Poi... se volete farvi un'idea della torta, ecco a voi la copertina di So What, cd uscito a settembre 2016:

https://www.google.it/search?q=dub+inc+so+what+cd+cover&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0ahUKEwjgosPcyf3WAhWDyRQKHSZOCIQQ_AUICigB&biw=546&bih=217&dpr=2.5#imgrc=Ot1Z5gf8aJMNVM:&spf=1508446667540

Vi consiglierei di ascoltarlo tutto, ma io sono di parte XD

Infine vorrei spendere due parole per ringraziare Zigo, anche se lui non lo può sapere. Lo ringrazio per il semplice fatto che suona, che emoziona, che mi dà la forza e l'ispirazione per andare avanti. E – come tutto il resto della band – lo fa con un'umiltà e una semplicità sconvolgenti, che me lo fanno amare ancora di più *-*

Finisco col ringraziare coloro che hanno letto e che si fermeranno a lasciare un commento :3

E BUON COMPLEANNO, DRUMMER!!! ♥



   
 
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