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Autore: Sennar09    19/10/2017    0 recensioni
Sigmund Freud riteneva che i sogni fossero una finestra sul nostro inconscio. Trascorriamo 6 anni della nosta vita a sognare , e se non mi bastasse ? Se non ti volessi sognare , se preferissi averti qui. La prima volta che ti vidi indossavi quella vecchia maglietta blu che ti lascia il collo scoperto , avevi i capelli legati in una coda disordinata e il tuo profumo arrivava fino al bancone , portavi quei pantaloni neri che adoro tanto perchè fasciano il tuo corpo alla perfezione . Certo come primo incontro non fu molto romantico ,ma come in un sogno ti trovai stupenda .
Già in un sogno, come Dante con la sua Beatrice ,come Petrarca e Laura e cosa gli rimase ? Niente ,solo una pallida visione della donna che un tempo amavano . Alcune volte ci rifugiamo nei sogni perchè è l'unica cosa ci rimane .E ora sono qui ,su questo bancone polveroso ad aspettarti sperando di vederti entrare dalla porta.
**Questa storia ha come protagonista Andrea una ragazza semplice di 20 imbranata e non poco ,vi farà scoprire se vorrete un lato divertente dell'amore . In questo viaggio verrà accompagnata dal suo cane pestifero e da molti amici , che gli insegneranno quanto possa essere bello amare .***
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Mi sveglio di buon umore con la voce della signora Monica dell'appartamento di sotto. Non capisco come da quel corpicino possa uscire una voce così snervante e acuta, dovrebbero vietare le canzoni di Natale ad Ottobre. Che poi altro jingle bells e me le palle me la fai già girare, dopo questo acume mattutino mi dirigo in bagno. Sono già le 8:30 quando comincio a vestirmi, scendo in fretta e mi reco al mio appuntamento. Lei è già lì, solare e bellissima con un leggero maglioncino bianco e dei jeans neri. "Andrea ciao", sono ancora imbambolata a fissarla quando mi passa una mano fra i capelli e mi regala uno splendido sorriso. "Emma". Momento momento momento dieci minuti che la guardi e sai dire solo questo? Ci prende per svampite. Mi ricompongo uscendo dal dialogo con me stessa. "Allora Emma vogliamo andare?" lei semplicemente mi prende per mano e mi segue. Parliamo di molte cose, i sui studi i miei interessi fino a quando un bisogno impellente si impossessa di me. La fame. Lei intuendo i latrati che provengono dal mio stomaco mi dice" andiamo mostrami le meraviglie culinari di questa città ". Inutile dire che non me lo faccio ripetere due volte, mentre camminiamo la vedo osservare la mia città " Sai mi aspettavo di più " la guardo stranita e lei continua" non è come me la immaginavo, mi ha deluso Firenze ". Così le rispondo " già immagino che dalla progenie di chi ha inventato le Baguette questo commento sia proprio appropriato ". La vedo voltarsi verso con un finto broncio tipico degli alpaca nella stagione invernale. " Emma scherzavo! " lascia la mia mano e imbronciata si volta per non guardarmi anche se vedo che si sta trattenendo dal ridere. Da vero gentiluomo quale solo una volta arrivate davanti al piccolo chiosco, le porgo la mano per salire sul gradino. Ordiniamo due panini e una birra per me, lei guarda curiosa il panino "non credo di essere fisicamente preparata a questa bomba calorica, e poi mi si chiude lo stomaco quando sono nervosa, ti succede mai?". "No". Rispondo. Intanto nella mia testa questi due naufraghi di neuroni mi dicono che non è la donna per me. Come si fa a non avere fame? Santo Cracco aiutami tu. Riemergono dai questi pensieri e la fisso, è bella ma nonostante questo non sento sintonia. Beh mi resta una cosa da fare. "Emma devo fare una telefonata aspettami qui" la vedo annuire e mi allontano per non farmi sentire. Compongo il numero e spero San Gennaro che per una volta Amelia si sia portata il cellulare dietro. Mi risponde e subito la sento imprecare :"questa è la segreteria di Amelia, se siete della coop i bollini non lì voglio, se siete della pam avete rotto il cazzo con le bustine bio Maremma pisana mi si rompano sempre". "AMELIA" interrompo il suo monologo urlando, "sono Andrea non sono la coop nè la pam, posso parlarti?". "Boia dhè dillo prima, dimmi tutto bionda", sospiro e comincio a raccontargli di Emma della sua indiscussa bellezza e del mio disinteresse nei suoi confronti. "Andrea ma che tu c'hai ni capo Maremma ladra, ma sei un tegame anche te, se un ti garba un ti garba". "Grazie Amelia, ma non ci dovrei provare un po' di più? Conoscerla meglio?". "oh mamma santa Rita aiutami tu, allora ti fo un esempio, a me la schiaccia con l'uva mi fa cacare Andrea ora domani e per sempre. Fine.Boia" "ok ok calma ho capito grazie ancora"rispondo. "c'ho già la menopausa Andrea non ti ci mettere anche te". Chiudo la chiamata. Mi giro e lei lì, so che ha sentito infatti si volta e senza dire niente va via, ed io non ho il coraggio di seguirla. Non ci so fare con le donne l'unica è Giulia, lei mi capisce mi fa sentire bene. È questo che fanno le amiche no? So solo che voglio andare da lei, e con quest'ultimo pensiero mi dirigo verso la macchina. Attendo. Pensieri. Ricordi su di lei, sulle parole sui suoi sguardi. E sei le provasse qualcosa per me? Se Giulia fosse sempre stata lì e non me ne fossi mai accorta. Sarei una stupida una rincoglionita quindi me stessa. Voglio sapere, e con questo pensiero mi avvio verso la casa della rossa. ~~ bah che dire so in ritardo, il prossimo capitolo è pieno di sorprese, beh che dire recensite che mi fa piacere sentire se vi piace o no e mi date un incoraggiamento silenzioso a continuare. Baci stellari ~~
   
 
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