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Autore: Fede883    20/10/2017    2 recensioni
L'operazione all'appendice è una esperienza che molti di noi purtroppo hanno provato, in questa storia racconto in modo autobiografico l'esperienza che ha vissuto la mia fidanzata l'anno scorso quando è stata operata urgentemente di appendicite dopo giorni di intenso dolore addominale, una storia fatta inizialmente di dolore e di paura che poi si apre alla gioia nel finale... Una esperienza che in qualche modo segnerà per sempre il giovane cuore di Irene.
Se volete nelle recensioni scrivetemi se anche voi avete avuto a che fare con l'appendicite.
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono giorni che ho un mal di pancia assurdo eppure riesco a fare tutto nelle mie giornate anche gli allenamenti di ginnastica artistica ma il male non mi abbandona.
Dico a mia mamma che ho un mal di pancia abbastanza forte e lei mi dice rassicurandomi:" Sarà il virus intestinale che c'è in giro adesso oppure hai mangiato qualcosa che ti ha dato fastidio! Dai che non è niente Irene!". Ovviamente sapevo che non era così e l'avrei imparato a mie spese.
I giorni passano e le mie condizioni peggiorano, inizio a sudare freddo e ho brividi lungo tutto il corpo, non ho fame e ogni volta che provo ad andare in bagno faccio fatica a fare la pipì e anche ad andare di corpo. capisco che sto male seriamente e l'unica che sembra accorgesene sembra essere mia sorella.
Un giorno mi provo la febbre e appena lego il responso del termometro sono spaventatissima 38 e mezzo di febbre, oh santo cielo! La pancia inizia a farmi sempre più male e sono davvero provata dal dolore che sto provando, il male è assurdo e piango perchè sento delle fitte che definire dolorose è poco. Vomito, non mi reggo in piedi dal dolore e mia sorella guardandomi mi dice in modo contrariato:" Basta, ti porto al pronto soccorso Irene, andiamo!". Mia sorella mi porta in ospedale che fortunatamente mi dista pochissima strada da casa mia e appena arriviamo mia sorella dice ai medici che sto male e che ho forti dolori addominali, purtroppo ci sono persone più gravi di me davanti e mi devo mettere a sedere e aspettare il mio turno, il triage ci un codice giallo nonostante tutto ma un codice rosso ovviamente passa prima e non c'è sintomo che tenga. Molte persone arrivano anche con l'ambulanza mentre io sto sempre più male, le budella sembra che mi stiano andando a fuoco, ho un male assurdo e vorrei che questo dolore finisse il prima possibile, mi tengo le mani sulla pancia e cerco di resistere a questo tremendo dolore che sto provando.
Finalmente una infermiera si interessa a me e mi dice:" Seguimi tesoro, stai tranquilla che andrà tutto bene!". Mi rilasso e adesso ho meno paura rispetto a prima ed entro in una sala dove ci sono dei medici e mi fanno stendere su un lettino, uno dei medici mi inizia a toccare la pancia facendo alcune manovre e mi dice:" Dimmi se ti faccio male Irene, è importante che tu ci dica se senti male oppure no!". Il medico compie alcune manovre decise e mi preme sulla pancia per poi rilasciare con forza e urlo dal dolore in modo molto intenso e il medico decide di farmi fare un ecografia all'addome, inizio ad avere paura e il responso dell'ecografia è tremendo... Ho l'appendicite.

Vengo subito portata in sala operatoria e preparata per l'intervento, mi sembra di essere in una scena di "ER" e vedo i medici che mi portano in sala operatoria, sto piangendo intensamente, ho tanta paura e vorrei essere ovunuque adesso ma certamente non in questo maledetto ospedale. I medici mi rassicurano dicendomi che andrà tutto bene e vengo portata in sala operatoria. Le mie lacrime cadono copiose dai miei occhi e vorrei tanto essere forte, vorrei tanto non piangere ma non ci riesco, la paura mi sta molto lentamente logorando e io vorrei che questo inferno possa finire il prima possibile, ho un dolore tremendo in tutta la pancia ma sono sicura che i medici sapranno fare il loro dovere.
Arrivata in sala operatoria vengo subito tranquilizzata dai medici e vedo che in sala operatoria è tutto pronto per l'operazione e sono più tranquilla, conosco l'anestesista che è un ragazzo iraniano, un gran figo.... Irene sei fidanzata datti un contegno ma era veramente bello. L'anestesista mi dice che andrà tutto bene, mi accarezza il viso e i capelli e mi fa sentire come una bambina praticamente, il chirurgo mi dice che ha una figlia della mia età e mi promette che andrà tutto bene, in pochi istanti l'anestesista mi dice in modo deciso:" Irene adesso mi dovresti dare il braccio, ti facciamo dormire un pò!". Sono più tranquilla e così do il braccio all'anestesista e prima lo disinfetta con molta attenzione e  poi con lo stesso ago che di solito si usa per l'esame del sangue e mi infila l'ago nel braccio, sento un leggero dolore che assomiglia ad un pizzicotto e il chirurgo mi dice sorridendo:" E così sei una ginnasta? Anche mia figlia fa ginnastica artistica, forse la conosci anche... Si chiama Noemi!". Inizio a sentire gli occhi pensanti, cerco di ricordare se conosco qualche Noemi che fa ginnastica artistica ma ora non mi viene in mente niente. l'anestesista mi dice di iniziare a contare fino a 10, " Uno, due, tr....!". Non riesco a finire la parola tre che vedo tutto buioi, da qui in poi non ricordo più nulla.
Mi risveglio qualche ora dopo in rianimazione, sento un medico che mi tira affettuosamente dei ceffoni sulle guance e mi dice:" Irene svegliati, è andato tutto bene tesoro, svegliati!". Apro gli occhi molto lentamente, sono debolissima e vedo tutto opaco davanti a me, riconosco il viso del medico e gli dico in modo confuso:" Vedo tutto opaco, mi gira la testa dottore, ho sete, vorrei dell'acqua!". Il medico sorride e dice che mi andrà a procurarmi dell'acqua. Mi guardo la pancia e piango sapendo che avrò una cicatrice deturpante nel bacino e invece ci sono solo due piccoli buchini che praticamente non si vedono, sorrido perchè capisco che non avrò una orrenda cicatrice tipo trucco per halloween e sono stupita da questa cosa ma adesso vorrei solo bere un pò d'acqua. Nello stesso giorno ricevo una visita di Amin, l'anestesista iraniano e figo e mi regala un mazzo di fiori, il mio fidanzato ovviamente non l'ha presa bene inizialmente ma alla fine mi ha detto che è stato gentile. Il mio ragazzo in questa esperienza mi è stato vicino come non mai prima d'ora e mi ha fatto sentire unica, una vera princicpessa. Ogni giorno mi portava dei regali  e mi ha regalato anche il peluche di Flounder, il pesce amico di Ariel nel film Disney "La Sirenetta", quei regali mi facevano molto piacere ma per me la cosa straordinaria era stare insieme al mio fidanzato e lui tutti i giorni mi diceva con il suo grande sorriso:" Sei bellissima anche se sei in ospedale!". Oddio..... E' troppo dolce quando mi dice queste cose perchè so che le dice in modo sincero e riesce a mettere a nudo il suo cuore con me.

I giorni dopo la mia appendicectomia procedono bene ma molto lenti e monotoni, il primo giorno sono andata in bagno diverse volte per smaltire l'anestesia generale, non ho mangiato e sono stata alimentata solo tramite flebo mentre i giorni successivi ho ricominciato a mangiare, prima solo pappine liquide e di discutibile gusto, si sa sono in ospedale e non in un ristorante ma cavolo quelle pastine erano davvero insipide, piano piano ho ricomiciato a mangiare solido e a tornare regolarmente in bagno e dopo 6 giorni di degenza ospedaliera sono stata dimessa, poco prima di dimettermi il medico mi ha spiegato che la mia operazione è stata fatta in laparoscopia, una tecnica mini invasiva che mi avrebbe lasciato migliori risultati estetici sulla pelle, infatti non ho la solita cicatrice orrenda sulla pancia e questa cosa devo dire che mi ha fatto molto piacere, ci siamo salutati con una stretta di mano, esco dall'ospedale maggiore di Bologna con un pò di intestino in meno ma con la consapevolezza che sono stata aiutata da persone straordinarie che mi hanno fatta sentire speciale, ringrazio i medici uno ad uno e gli abbraccio, purtroppo mi hanno detto che non potrò fare ginnastica artistica per circa un mese ma sono sicura che passerà veloce questo dannato mese di esonero dall'attività sportiva. Prima di uscire dall'ospedale Amin decide di offrire a me e al mio ragazzo un caffè e una brioche al bar, ridiamo e scherziamo e io mi sento totalmente a mio agio, Amin mi dice che la mia appendice era quasi andata in peritonite e che ho rischiato davvero grosso e che se non fossero intervenuti probabilmente sarebbe scoppiata e avrei rischiato morire di setticemia, fortunatamente questo non è accaduto e ora posso affermare mangiandomi un cornetto al cioccolato e bevendo un cappuccino che l'appendicite è solo un lontano brutto ricordo.

PS:  Un mese dopo ho ricominciato a fare ginnastica artistica e ho vinto anche una gara molto importante a cui tenevo molto ma questa è un altra storia.
   
 
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