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Autore: PrincipessaLove    20/10/2017    1 recensioni
La loro camera profumava solo d'amore. Si amavano e si baciavano con tutta la passione che avevano nel corpo. I loro corpi bruciavano eccitati e pieni d'amore.
Quando finirono di fare l'amore, Louis prese tra le braccia Harry e continuarono ad accarezzarsi in attesa di recuperare il fiato. Il più grande quando riprese fiato disse:
-Harry, promettimi una cosa...-
Il piccolo cercò il suo sguardo per poterlo guardare negli occhi.
-Tutto quello che vuoi, Lou.-
Louis sospirò e disse: -Promettimi che qualunque cosa accada, noi resteremo sempre amici, o amanti o qualunque cosa siamo. Non sopporto l'idea di starti lontano... Ho paura che un giorno tu non puoi essere più parte del mio mondo...-
Harry, in maniera molto delicata, se lo avvicinò al petto e lo strinse forte a se rassicurandolo.
-Noi non ci separeremo mai... Io ti amo troppo e non riesco ad immaginare il mio futuro senza te....- I due si baciarono e ripresero a fare l'amore.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Harry, c'è qualcuno che ti aspetta


Erano passati due anni. Due lunghissimi anni da quando si videro quell'ultima volta su quel palco.
La vita era cambiata molto per Harry. Prima erano un famoso gruppo pop, i One Direction, erano in cinque, poi decisero di intraprendere ognuno la propria strada per realizzare i propri progetti da solista.
Quello che ne soffrì di più fu appunto Harry perché, essendo il più piccolo della band, aveva l'innocenza di un bambino e tendeva ad affezionarsi molto agli altri senza pretendere nulla in cambio. Negli anni passati nei One Direction, conobbe di più se stesso e imparò cosa significava amare veramente qualcuno. Si pose domande a cui non ebbe paura di rispondere. Nonostante doveva tenere ben nascosta la sua natura, si era innamorato di lui, si si era innamorato di un lui. E non era un lui qualsiasi, era Louis Tomlinson. Prima dava per scontato tutto, non badava ai sentimenti, lo vedeva inizialmente come una guida, un fratello maggiore.
Avevano comprato addirittura una casa insieme e quel periodo fu divertente per entrambi perché giocarono molto. Si facevano molti scherzi ed erano complici su tutto ciò che li riguardava. Nel gruppo erano chiamati in modo molto ironico Larry Stylinson.
Un giorno prima di un concerto, in modo molto inaspettato, Louis sfiorò la mano di Harry nel tentativo di prendere uno scatolone con i vestiti dello spettacolo che dovevano fare. Il più giovane ebbe un brivido dietro la schiena e il più grande lo notò perché aveva provato le medesime cose. I due ragazzi si guardavano, avrebbero voluto darsi un bacio quando vennero interrotti da Liam che cercava il suo cellulare.
-Ciao ragazzi. Avete visto il mio cellulare?- Domandò Liam che non notò l'imbarazzo che si era creato tra gli altri due.
-No, qui non l'abbiamo visto.-Rispose Louis abbassando lo scatolone per terra intanto che Harry si recò nel suo camerino.
-E' successo qualcosa? Vi ho interrotto?- Liam fece queste domande in modo molto confuso.
-No, tranquillo, Harry è solo agitato per il concerto.-Cambiò argomento Louis.
Quando Liam se ne andò alla ricerca del suo cellulare negli altri camerini, Louis in modo molto discreto si recò nel camerino di Harry, il quale si stava guardando allo specchio con le mani incrociate al petto.
-Sei qui allora?! Perché sei andato via in quel modo?- Il ragazzo prese una sedia e si sedette vicino all'amico che aveva gli occhi lucidi.
-Vuoi davvero che te lo dica? Per quanto tempo vogliamo fingere che tra noi non ci sia niente che non sia solo amicizia?- Rispose Harry alzandosi per poi sedersi di nuovo nel divanetto.
-Harry, è complicato. Possiamo fingere quanto vogliamo ma alla fine è la cosa giusta da fare.-
-Dici questo perché hai paura. Sei spaventato quanto me di quello che giorno per giorno nasce tra di noi ma almeno io ho il coraggio di ammetterlo che ti voglio. Io non riesco più a starti vicino senza provare quello che provo.-
Louis si sedette vicino nel divanetto a Harry. Prese la sua mano sinistra e iniziò a dargli boccoli baci che stavano aspettando di essere esplosi.
-Quindi, quale soluzione proponi? Smettila di dire ciò che provo.-
Louis si avvicinò a baciargli il collo. Harry emise un gemito che fece piacere al più grande.
-Cosa proponi di fare per uscire da questa situazione?- Domandò Louis staccandosi da Harry che tenne il suo viso tra le mani e Harry, a sua volta, lo prese tra le sue braccia, incurante di quello che stava per accadere. Le loro labbra si scontarono e da li nacque il loro primo bacio. Fu un bacio lunghissimo che si sarebbe trasformata in una notte d'amore se non avessero avuto un concerto da li a breve.


La loro relazione durò per cinque anni.
Harry ricordava ancora la prima volta che avevano fatto l'amore. Come si erano fatti trasportare dalla magia di quel momento. Erano appena rientrati a Londra nella loro casa dopo una trasferta all'estero per i loro concerti. A dir la verità avrebbero potuto far l'amore più di una occasione negli alberghi dove avevano alloggiato. Entrambi, però, erano d'accordo che non sarebbe dovuta capitare la prima volta in un posto squallido che non aveva nulla che appartenesse a loro stessi. Volevano che restasse una cosa personale e che nessun altro avrebbe dovuto sapere. Solo Liam lo sapeva e aveva giurato di non parlarne con anima viva.
La loro camera profumava solo d'amore. Si amavano e si baciavano con tutta la passione che avevano nel corpo. I loro corpi bruciavano eccitati e pieni d'amore.
Quando finirono di fare l'amore, Louis prese tra le braccia Harry e continuarono ad accarezzarsi in attesa di recuperare il fiato. Il più grande quando riprese fiato disse:
-Harry, promettimi una cosa...-
Il piccolo cercò il suo sguardo per poterlo guardare negli occhi.
-Tutto quello che vuoi, Lou.-
Louis sospirò e disse: -Promettimi che qualunque cosa accada, noi resteremo sempre amici, o amanti o qualunque cosa siamo. Non sopporto l'idea di starti lontano... Ho paura che un giorno tu non puoi essere più parte del mio mondo...-
Harry, in maniera molto delicata, se lo avvicinò al petto e lo strinse forte a se rassicurandolo.
-Noi non ci separeremo mai... Io ti amo troppo e non riesco ad immaginare il mio futuro senza te....- I due si baciarono e ripresero a fare l'amore.


Ciò non accadde. Presero decisioni diverse. Quando si videro quell'ultima volta a quel concerto non si rivolsero neanche una parola ed erano già da mesi che non si parlavano. Il piccolo era pronto a dire al mondo di stare insieme a Louis mentre quest'ultimo non voleva. Litigarono di brutto e si picchiarono pure.
Non ci fu ne un addio ne una parola da entrambi.
Il primo a lasciare il palco fu Harry, che quando si avvicinò al backstage, voltò lentamente la testa su Louis che stava festeggiando con gli altri e l'altro notò tale sguardo ma non fece niente per salutarlo, nemmeno un cenno con la testa. Avrebbe dovuto prendere un aereo per recarsi nella sala d'incisione per incidere il suo primo disco solista. Si erano persi. Tutte le promesse erano andate in frantumi, come quanto era fragile il vetro. Riuscì con un filo di voce a dire:
-Addio amore mio...-


Così erano passati due anni e non si erano più sentiti.
Harry tra un intervista e l'altra e tra una promozione e l'altra guardava sempre il cellulare. Guardava quel nome e voleva chiamarlo ma aveva troppa paura di essere respinto, troppa paura di essere umiliato e ferito da colui che aveva detto di amarlo e gli aveva fatto giurare che non si sarebbero mai persi.
Ora Harry viveva a Los Angeles e poco distante da lui viveva Liam con il quale si sentiva costantemente quando tornava a casa e aveva bisogno su una spalla su cui piangere. Liam si era sempre dimostrato un amico fidato. Gli era stato vicino nei momenti più duri perché anche se non gli era vicino fisicamente gli mandava i messaggi del buongiorno e della buona notte, lo chiamava spesso e volentieri per sapere come stava.
Ultimamente però, riceveva una rosa ogni volta che tornava a casa accompagnato da un peluche. Pensava che fosse un regalo di Liam per tirarlo su di morale. I peluche gli erano sempre piaciuti ma la sua stanza si stava riempiendo un po' troppo.
Una delle volte che tornò a casa, si trovava sotto la doccia e sentì il citofono suonare. Uscì dalla doccia, si mise l'accappatoio e un asciugamano sui capelli e si recò ad aprire la porta. Non vide nessuno fino a quando vide appoggiati per terra i suoi cioccolatini preferiti, inscatolati accuratamente. Li raccolse da terra guardando se c'era un biglietto ma ciò che stava cercando non c'era. Alzò lo sguardo al cielo deluso perché pensò che era sicuramente una fan o Liam.
-Ma esci sempre da casa in accappatoio o vuoi sedurmi?-
-Liam! Sono contento di vederti.-I due amici si abbracciarono. Harry invitò l'amico a entrare in casa e andò in camera sua a vestirsi. Quando tornò dall'amico lo invitò in cucina e gli offrì una birra.
-Ma... sei tu che mi mandi da mesi rose, peluche e adesso cioccolatini?-
-Cosa te lo fa pensare che sono io?-Rispose Liam divertito.
-Beh sei l'unico che sa tutto quella storia. Magari lo fai per tirarmi su il morale.-
-Mi piacerebbe essere io se fossi il mio tipo ma no, non sono io.-
-Questo non so se mi fa piacere saperlo o no. Saranno le mie fan.- Continuò Harry sorseggiando la sua birra. Prese coraggio e chiese:
-Tu lo hai più sentito?-
-Si, la settimana scorsa. Sappiamo lui come è. Non fa trasparire niente. Non è abituato a esprimere i suoi sentimenti. Solo con te è stato vero fino in fondo, devi riconoscerglielo...-
-...Riconoscergli di avermi spezzato il cuore e di averlo calpestato?-
-Sai cosa voglio dire. Ti ama e ha paura delle conseguenze. Vedrai che tornerà- Harry dubitò di quelle parole.
Quella notte non riuscì a dormire. Sognava quegli occhi azzurri e quel bel fisico. Sognava le emozioni che gli aveva dato in quegli anni e che avrebbe voluto ancora ricevere. Sognava quei baci e quegli abbracci.


Il giorno dopo partì per Londra. Tornava a casa dai suoi genitori e doveva tenere un concerto. Era un po' impaurito nell'uscire da casa perché durante la notte aveva visto più volte una macchina avvicinarsi alla sua casa e spegnere i fari dell'auto per poi restare li prima che si facesse giorno. Non era la prima volta che gli capitava una cosa del genere. Gli era capitato altre volte e non solo a Los Angeles ma anche a Londra. Forse erano solo sue impressioni. Avrebbe lasciato perdere da li a poco.


Arrivato a Londra si recò nell'albergo. Nel tardo pomeriggio un auto lo passò a prendere per portarlo nel luogo del concerto. Era ormai tutto pronto e fece qualche prova di qualche sua canzone. Una sua guardia del corpo lo interruppe e disse:
-Harry, c'è qualcuno che ti aspetta nel camerino.- Spalancò gli occhi incredulo.
-L'incontro con i fan ce l'ho dopo il concerto.-Rispose il ragazzo spalancando gli occhi.
-No, Harry vai è importante.- Sbuffò e violentemente appoggiò la chitarra che stava suonando per un suo pezzo.
Si strofinava gli occhi. Era stanco e cercava di non pensare al dolore che reprimeva da due anni. Dimenticandosi che nel suo camerino c'era qualcuno che lo stava aspettando aprì la porta sbadigliando e si stiracchiò.
-Harry...- Quelle voce, il suo nome e quegli occhi puntati su di lui. Harry tacque. Era ancora più incredulo quando vide che tra le mani teneva peluche, stavolta un mazzo di rose rosse e una scatola dei suoi cioccolatini. Alzò il dito e con voce tremante disse:
-A...allora sei tu che da mesi mi mandi queste cose.... Perché?-
Commosso Louis rispose:
-Perché senza di te la mia vita non è più la stessa... Mi manchi...-
Il piccolo scoppiò a piangere e si inginocchiò.
-Harry sono tornato per restare. Voglio stare con te. Ho capito che le scelte che ho fatto mi hanno portato via da te e io non voglio viverla senza di te la mia vita.-
-Come faccio a crederti?-Disse con la voce interrotta Harry mentre si asciugava le lacrime.
-Perché ti amo Harry.-



 
  
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