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Autore: DarkkkAngellll    20/10/2017    0 recensioni
Sono passati tre anni da quando Allison e Cameron si sono lasciati.
Entrambi hanno appena terminato gli studi e Allison può finalmente tornare nella sua città natale.
Per puro caso, i due un giorno si rincontreranno ma nulla è più come prima ormai.
Allison sostiene di averlo ormai dimenticato e ha altro a cui pensare ora, ma lo stesso non vale per Cameron che la ama ancora come tre anni prima.
In più l'arrivo di una presunta cugina di Allison non semplificherà affatto le cose a Cameron che farà di tutto per riuscire ad occupare il posto di Allison nel suo cuore.
CI riuscirà? Allison ha veramente dimenticato Cameron? Cos'è successo in questi tre anni?
Per scoprirlo non vi resta che passare a leggere la mia storia
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza | Contesto: Universitario
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'BAD BOY'
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BUONA LETTURA!♡
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Ricordo vivamente la prima volta che ci vedemmo. Ricordo quanta emozione avevo ad incontrarlo.

Non so spiegarlo, è come se il cuore prendesse decisioni autonome ed indipendenti rispetto alla mia estrema razionalità.

È come se le sinapsi dei miei neuroni perdessero i propri riferimenti neuronali e spazio-temporali. Una bussola impazzita dinanzi ad una anomalia magnetica. Una dolce anomalia in mezzo ad un mare di noiosa e banale normalità.

Il suo primo sguardo, cazzo, la prima volta che lo vidi.

Lo vidi da lontano mentre mi si avvicinava ed ebbi un' esplosione di sentimento, di gioia, ma anche di paura, come probabilmente solo poche altre volte, in tutta la mia vita intera, mi era capitato.  L'innamoramento è quella strana condizione per la quale le difese sensoriali e percettive del soggetto vengono fermate, esponendolo in tutto  alla dominazione altrui.

È il più bello, ma devastante allo stesso tempo, stato della nostra anima.

Mi capitò esattamente così con lui. Quando il mio sguardo incrociava il suo, il tempo si fermava.

Se ci trovavamo all'aperto le automobili attorno a me sembravano rallentare bruscamente, le persone che camminavano sembravano arrestarsi improvvisamente.

E poi quegli abbracci, sì, quegli abbracci.

Ciò che crea confusione all'essere umano è divino.

Io definirei divini i suoi abbracci.

Mi sentivo a casa quando ero tra le sue braccia.

Mi sentivo protetta dalla follia degenerativa delle persone.

Ogni suo abbraccio, al pari dei suoi sguardi, così intensi e così profondi, scandiva un ritmo temporale diverso.

Ogni suo abbraccio era una scarica emotiva che mi pervadeva e si propagava indistintamente, penetrando in ogni arteria, in ogni vena, in ogni parte più infima di me , per poi terminare il proprio viaggio nel cuore.

Sono passati tre anni ormai, eppure, il ricordo resta vivido nella mia mente.

Chiudo gli occhi e appoggio la testa al muro. Stringo le mani in un pugno e respiro profondamente.

Le emozioni iniziano ad affiorare una dietro l'altra, in modo incontrollato, ribellandosi e liberandosi dalle catene di indifferenza a cui le ho legate.

La verità... la verità è che non ho mai smesso di amarlo, ma sono troppo codarda per ammetterlo a qualsiasi altra persona che non sia io.

Lo amo tanto che, spesso, sento il cuore sul punto di scoppiare.

E a volte avevo paura. Avevo paura che scoppiasse davvero. Lo amo tanto che ho prosciugato tutte le lacrime che ho, e ancora, sento di non averle versate tutte.

Lo amo tanto da stare male e mai mi sarei immaginata che amarlo sarebbe stato tanto doloroso.

E avevo paura. Avevo paura di perderlo e, quando è sparito, e non si è fatto più sentire, era come se mi fossi smarrita anch'io.

Non mi sono ritrovata, perché non sono riuscita a ritrovarlo.

E dopo tanto tempo, nulla sembra essere cambiato. Lo amo ancora così tanto che mi sembra di scoppiare, però lo odio anche.

Forse l'odio è pure superiore all'amore in questo caso.

Io lo odio con tutto il cuore.

Lo odio perché vorrei che fosse qui con me ma non c'è, lo odio perché vorrei stare tra le sue braccia per ore ma non si può, lo odio perché la sua assenza mi sta uccidendo, lo odio perché so che non mi pensa più, lo odio perché non si fa sentire, lo odio perché mi viene da piangere a guardare le nostre foto che ancora posseggo, lo odio perché non riesce a sentire che ho bisogno di lui, lo odio perché ci tengo troppo, lo odio perché non riesco a fregarmene di lui anche se mi fa stare male sempre, lo odio perché è così bello ed io non posso più averlo, lo odio perché si è già sicuramente dimenticato di me, lo odio perché mi sono sentita presa in giro da lui quando ha ammesso di non amarmi più, lo odio perché vorrei baciare quelle labbra ma non posso farlo, lo odio perché mi manca da morire,  lo odio perché lui probabilmente ora si diverte e ride ed io sto sotto le coperte con le lacrime, lo odio perché mi sento come una persona che è stata importante per lui e adesso non lo è più, lo odio perché il suo viso è così stupendo, lo odio perché penso sempre a lui, lo odio perché mi ero promessa di dimenticarlo, ma niente, lo odio perché tutti lo vedono tranne me, lo odio ma in realtà non lo odio, è troppo complicato, lo odio perché non riesco a smettere di amarlo. Nonostante questo, nonostante gli anni.

E non riesco a dimenticarlo perché mi ha fatto provare dei sentimenti che non ho mai provato per nessuno, mi ha fatto dire cose che non ho mai detto a nessuno, mi ha fatto fare cose che non ho mai fatto con nessuno, perchè lui era speciale, è speciale e lo sarà per sempre.

Lo ricorderò per sempre come quel bellissimo ragazzo con gli occhi color nocciola e quel sorriso che mi faceva sciogliere, ricorderò quel ragazzo col cuore d'oro, quel ragazzo che sembrava un montato ed antipatico e invece è il ragazzo più simpatico e dolce del mondo!

Mi ricorderò di quel ragazzo tanto bello quanto irraggiungibile! Mi ricorderò di noi.

Noi, quella cosa che mi piaceva tantissimo.

Quando arrivai a Stanford ogni tanto mi capitava di aprire l'armadio e prendere una delle sue felpe, quelle che non si era mai portato via.

Sì, me le ero riportate anche qui comunque.

A volte era solo per sentire se il suo profumo c'era ancora. Giusto per sapere che c'era ancora, che non l'avevo lasciato andare via del tutto.

Il suo profumo c'era, ma ne era rimasto poco, facevo fatica a sentirlo bene.

Sembrava quasi che svanisse da un giorno all'altro, mentre ero consapevole del fatto che lui non sarebbe svanito mai.

 Io speravo di mancargli almeno un po', mi aspettavo una chiamata e invece no.

Volevo che mi scrivesse. Senza un motivo, solo perché gli andava. Ma non lo fece e anche ora so che non lo farà mai.

L'inizio senzz di lui non era affatto semplice, non che ora lo fosse, ma all'inizio era tutto ancora più complicato.

Ero alla continua ricerca di braccia che non fossero le sue, ma che sapessero tenermi allo stesso modo.

Volevo sentirmi protetta e al sicuro da ogni cosa.

Volevo mi facessero dimenticare tutto quanto per pochi secondi.

Solo lui riusciva a farmi provare quella sensazione di calma e relax mescolati all'allegria.

Circa un mese fa per la prima volta l'ho provata di nuovo.

Ho trovato qualcuno a cui sembra importare di me.

Ci siamo abbracciati per circa quattro secondi e in quei momenti mi é parso di averlo vicino.

Ho chiuso gli occhi, senza farlo apposta, mi sono lasciata andare sprofondando tra le sue braccia, ho appoggiato la testa appena sotto la sua spalla.

Lui ha appoggiato la testa sui miei capelli e mi ha stretta contro il suo petto.

Ho sentito il suo cuore battere e per un attimo, solo una frazione di secondo o forse anche meno, ho creduto davvero, di essere tra le sue braccia.

Qualche settimana dopo la mia partenza scoprì una cosa.

All'inizio ero spaventata e mi passarono per la testa tante idee, la maggior parte negative, ma non portai mai a termine nessuna di esse perché mi accorsi che era una cosa bellissima, nonostante tutto  e se avessi veramente portato a termine una di quelle azioni non me lo sarei mai perdonata.

Ma purtroppo il destino ti gioca spesso brutti scherzi e così accadde.

Tutta quella gioia, quella felicità si spense.

Avevo tremendamente bisogno di qualcuno, ero sola a Stanford e non avevo nessuno.

Volevo qualcuno che mi consolasse anche se nessuno, e ripeto, nessuno, sarebbe riuscito a tirarmi su il morale del tutto, ma avevo comunque bisogno di qualcuno.

Avevo bisogno di lui.

Avevo un disperato bisogno di lui.

E lui non c'era.

E forse la colpa era in parte mia, perché non gli dissi nulla prima, ma fatto sta che lui non c'era.

E fu proprio in quel periodo che un giorno non ci vidi più dalla rabbia. Ero diventata matta, l'avevo perso, e non solo lui, e non c'era più rimedio per tornare indietro.

Passati i mesi ancora non mi ero rassegnata, e neanche ora, e piangevo tutte le notti al pensiero di lui che dormiva affianco a un'altra che non ero io e di quando mi diceva 'non ti lascerò mai' e invece accadde l'esatto contrario.

Piangevo così tanto quando se ne andò proprio per tutti questi motivi, perché sapevo che era finita.

Era proprio finita. Così successe e fu il momento in cui me ne andai.

 Chissà dove presi poi la forza di farlo.

// ANGOLO AUTRICE //

Ehiii♥
Come state?
Ho voluto farvi una sorpresina, perciò invece di pubblicarlo il 25 il prologo l'ho pubblicato oggi.
Se non avrete capito alcune cose, tranquilli, è normale.
Sono successe molte cose durante i tre anni che si scopriranno man mano.
Spero che per ora vi piaccia e che anche il resto della storia continui a piacervi come prima.
Dico solo che questa storia probabilmente si concluderà intorno al capitolo 200 e qualcosa e ovviamente riprenderò a contare i capitoli dall'ultimo del secondo libro, perciò il primo capitolo sarà il 121.
In totale saranno tipo 80 capitoli.
Ora scusatemi, ma sto morendo di sonno perciò vi lascio.
Cercherò comunque di farvi avere al più presto il primo capitolo.

   
 
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