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Autore: Trisha_Elric    20/10/2017    4 recensioni

-Cosa vuol dire non dobbiamo smettere di tenerci per mano?!-
-Quello che ho detto Marinette. Se lo farete, entro pochi secondi tornerai ad avere i dolori e potresti non sopravvivere.-
-E questo implica lo stare insieme ventiquattro ore senza separarci?!-
-Esatto. Fino a quando non avrò rifatto l'altra boccetta.-
-Quindi in parole povere..- intervenne Chat con lo sguardo di chi aveva finalmente capito l'argomento. -Io le fermo il dolore?-
-Sì. -
-Non ha senso. Non è logico-
-Perchè tutto questa storia ti sembra logica?-
Genere: Comico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Altri, Maestro Fu, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA FORTUNA DELL'IMPRUDENZA.

 

 

Venerdì pomeriggio.

Sembrava una giornata tranquilla quella: nessuna emergenza, nessuna lite, nessuna baraonda; insomma, un sano e raro momento di vita serena a Parigi.

I ragazzi, dopo l'uscita da scuola, iniziavano a fare progetti per il weekend con gli amici, sperando nel perdurare della tregua. Che Papillon fosse andato in ferie?

Beh, poteva essere! In quel periodo non passava giorno che qualcuno non venisse preso sotto mira dal possessore del Miraculous della farfalla..visti i molteplici insuccessi forse aveva preso un momento per riflettere.

Marinette, sorridendo, era nella sua camera a scrivere velocemente con una matita su un foglio di carta numerose righe, quasi senza staccare la mina dalla carta.

-Ehi, Marinette!- il kwami della fortuna si alzò in volo e si mise ad osservare la sua detentrice. -Cosa stai facendo?-

-Sto compilando la lista delle cose da fare nel fine settimana! Ne ho davvero tante e, conoscendomi, ho paura di dimenticarle!-

-Stai cercando di essere più metodica, questo ti fa onore!- esclamò Tikki radiosa posandosi sopra la chioma scura della ragazza.

-Sì, almeno questo è il piano. Voglio approfittare di questa piccola pausa! Non fraintendermi, adoro essere Ladybug, ma mi mancava la mia vita da giovane e spensierata ragazza adolescente!- esclamò la mora determinata continuando a scrivere.

Il kwami sorrise annuendo quando ad un tratto mosse il capo verso la finestra, gli occhi sgranati.

-Credo dovrai rivalutare il tuo programma Mari.- mormorò il piccolo spiritello con voce seria.

-Mh?- la ragazza sospirò affranta. -Una nuova vittima di Papillon?-

-No, una chiamata dal maestro Fu.

 

***

 

-Devi essere più provocatorio, Adrien! Fai finta di essere tua nonna che ti porta gli spaghetti su un ascensore!-

Il modello alzò gli occhi al cielo con un sorriso divertito mentre si metteva in posa come richiesto dal fotografo.

-Perfettissimo!-

Ormai conosceva bene come interagire con il suo team.

-Prendiamoci cinque minuti di pausa!- esultò il professionista italo-francese alzando un vistoso pollice in su.

Adrien, sorridendo grato, alzò la mano destra in risposta alla sua proposta.

-Ottima idea, grazie!-

-Dammi del cibo ti prego...-

-Shh.-

-Adriennn..-

-Ok, ok ma smettila di lamentarti!- il biondo prese un piattino dal tavolo del buffet e lo riempì con camembert, come da lui richiesto, e pizzette per poi appartarsi in uno sgabuzzino nella sala di fianco a quelle delle prove.

-Quanto vorrei passare le giornate come i miei compagni, almeno nel fine settimana!- piagnucolò il giovane mentre il suo kwami si avventava sul cibo.

Gli unici momenti di svago che aveva erano quando prendeva le sembianze di Chat Noir ma in quel periodo non c'erano guai a Parigi e lui non poteva trasformarsi solo per piacere personale..lo aveva fatto un po' di volte e sapeva di non poterlo fare ogni volta che desiderava scappare, quindi..

-Quindi sempre..-

-Mh, detto qualcosa?-

-Eh? No, no..- sospirò Adrien guardando distrattamente il suo anello argentato.

Sentiva anche la mancanza della sua partner..

-Mh.-

-Cosa c'è? Non è gradito al tuo palato quel camembert?- chiese Adrien allo spiritello con tono di scherno.

-No, è ottimo e lo mangerei di continuo ma..abbiamo una chiamata dal maestro.-

-Eh? Chi?-

-Poche storie e trasformati.-

Oro per le sue orecchie.

-Allora Plaag, trasformami!-

 

***

Ladybug non faceva che chiedersi il perchè Tikki avesse tanto insistito nel trasformarsi per andare dal maestro. Non era la prima volta che varcava quella soglia e lui sapeva perfettamente chi fosse lei quindi non riusciva a capirlo. Alcuni pochi istanti dopo arrivò alla destinazione e ripose al fianco il suo yo-yo.

-My lady! Oh, che visione per i miei occhi!-

..Ora era tutto chiaro.

-Anche tu hai avuto la chiamata dal maestro?- chiese la mora ignorando completamente le attenzioni del partner.

-Sì, il mio kwami ha ricevuto il segnale e..boom, eccomi qui.- Chat fece un sorriso malizioso assottigliando gli occhi verdi, avvicinandosi di fianco a lei.

-Oh bene.- inizio promettente di venerdì pomeriggio.

-Andiamo?-

-Sì. Tu lo conosci questo maestro?- domando il ragazzo varcando la soglia con la coccinella.

-Sì, l'ho incontrato un paio di volte. Sa molte cose sui Miraculous, ha salvato il mio kwami quando era ammalata.- spiegò la super eroina con un sorriso mentre percorrevano la piccola scalinata.

-Oh, allora deve essere straordinario!-

-Senza dubbio!- i ragazzi erano arrivati davanti l'uscio dell'abitazione e fu Ladybug a bussare.

-E' permesso?-

Dopo alcuni istanti si sentì una voce anziana da dietro la porta. -Avanti!-

Non appena la porta fu richiusa alle loro spalle, Chat Noir puntò subito l'anziano signore asiatico davanti a lui e lo riconobbe subito.

-Ma lei è il signore che si trovava a terra mesi fa!-

Il maestro Fu lo guardò con un sorriso gentile, annuendo, sfiorandosi il pizzetto grigio con le dita. -Vedo che ti ricordi bene di quell'incontro, ragazzo.-

Ladybug li osservò curiosa ma poi scosse il capo e fece un passo avanti.- Maestro, i nostri kwami hanno ricevuto la vostra chiamata.-

-Si ragazzi, ho voluto farvi venire qui per parlarvi di una cosa importante. E' giunto il momento di parlarvi delle vostre abilità. Riceverete dei..potenziamenti, se volete chiamarli così.-

-Straordinario!- esclamò Chat Noir con occhi enormi, radioso. -Di che genere?-

-Beh, alcuni sono uguali per ogni detentore di un Miraculous, altri invece sono più personali.-

-Ma è troppo figo!- l'eroe non vedeva l'ora di scoprire quali cosa aveva in serbo per loro..nuove abilità? Non avrebbe chiesto di meglio!

-Ma..come mai ora? Come mai non prima o dopo?- chiese Ladybug dopo un attimo di riflessione.

-E' semplice. Siete pronti. E poi ormai è quasi un anno che detenete i Miraculous, potete affrontare questa prova fisica. Nel mio studio vi spiegherò tutto ma entrerete uno alla volta, la prima analisi va fatta al kwami, quindi non potrete essere nella stessa stanza.-

-Nessun problema.- sorridendo Chat fece un breve inchino. Per quanto fremeva dalla voglia di completare il processo, non scordava la galanteria. -Prima le signore dunque. A meno che non vuoi compagnia dentro.-

-Ah, no grazie tesoro.- ridacchiò l'eroina scuotendo leggermente il capo.

-Prego, Ladybug, qui dentro.-

E Chat Noir rimase solo nel salotto.

 

***

-Bene.-sentenziò Fu dopo un attento esame a Tikki e Marinette. -Siete in splendida salute.-

-Maestro. Sono davvero necessarie queste..aggiunte?- chiese la mora sistemandosi la giacca nera sulle spalle, sedendosi subito dopo sulla sedia di fronte all'anziano.

Nuovi poteri erano più responsabilità, più attenzione da fare per usarli nel modo più corretto..e se non fosse stata in grado di gestirli?

Egli non si smosse e da dietro di lui, silenzioso, comparve Wayzz. -Sei una straordinaria Ladybug, Marinette.- rispose il kwami tartaruga come se le avesse letto nella mente. -Non devi temere.-

-Wayzz ha ragione.-Fu gli prese le mani delicatamente. -La dote che caratterizza ogni detentrice della coccinella è la praticità e la capacità di riuscire a fare sempre ciò che è meglio per tutti. Abbi fede nella tua natura. Non ho mai dubitato della scelta fatta quel giorno quando decisi di affidarti Tikki.-

Marinette lo guardò sorpresa e quasi non gli venne da piangere ad ascoltare quelle parole. Sorrise radiosa e annuì convinta. -Lo farò, farò del mio meglio!-

-Brava Mari!- sorrise Tikki radiosa, strofinandosi sulla guancia della ragazza.

-Bene.- l'anziano Fu si alzò con difficoltà dalla sedia, ottenendo lo sguardo preoccupato del kwami verde, e andò a prendere una piccola bottiglia con un liquido color smeraldo spento.

-Potrà sembrarti quasi una stregoneria ma è così che funziona: nel libro che mi hai portato tempo fa ci sono tutte le informazioni sui Miraculous e su quali sono le loro abilità e come farle emergere. Ci sono potenzialità come il riuscire a respirare sotto l'acqua e volare; si credevano essere una leggenda quando invece non è altro che un incrementare qualcosa che è già vostro. Dovrete bere prima l'essenza della distruzione e in seguito l'essenza della creazione innescare il meccanismo.  Il resto sarà azionabile in seguito.-

-Nessun problema.- sorrise Marinette prendendo tra le mani la bottiglia. -Devo berla tutta?-

-Oh no!- il maestro sgranò gli occhi a mandorla. -Quell'essenza presa da sola è letale. Se la prendessi tutta non basterebbe l'intera essenza della creazione per salvarti.. ma non preoccuparti!- si affrettò a dire Fu vedendo la mora sbiancare. -Dovrai prenderne la metà!- riprese tra le mani la bottiglia e ne versò metà in un piccolo calice, porgendoglielo.

-Dopo qualche minuto dovrai prendere l'altra essenza, poi toccherà a Chat.-

-Va bene..allora, inizio.- con dita tremanti, Marinette portò alle labbra il contenuto smeraldino dal sapore aspro e pungente.

Ora tocca prendere l'altra.

 

***

-Ma quanto ci mettono..- sbuffò Chat Noir lasciandosi cadere di peso sul divano duro della sala. Il suo sguardo vagava sull'arredamento semplice in stile orientale che suscitava in lui molta curiosità, così diverso dallo stile moderno a cui era abituato.

-Mi annoio troppo.- con le dita affusolate mise in controluce la bottiglia di vetro, guardando il poco liquido color rubino rimasto che sembrava prendere diverse sfumature di colore ad ogni movimento ondulatorio che dava con la mano.

-Ok, alla salute dunque!- mandò giù l'ultimo sorso e sorrise appena leccandosi le labbra.

Aveva un sapore intenso che gli ricordavano i lamponi.

-Chat Noir!-

-Bene, finalmente!- l'eroe balzò in piedi sopra il divano. -Tocca a me ?- ma quando posò lo sguardo sul vecchio, vedendolo terrorizzato, capì che qualcosa non andava.

-Che succede?! Ladybug sta bene?!- l'idea che potesse esserle successo qualcosa gli balenò in testa come un fiume in piena.

-Hai bevuto tutta la bottiglia che avevo lasciato appositamente lì in alto sul mobile lontano da mani indiscrete?!-

-Beh..-Chat ricordò bene il momento in cui, preso dalla totale noia, aveva frugato senza troppi complimenti per tutto l'appartamento fino a che non aveva trovato la bottiglia con la bevanda.

-Mi dispiace di aver fatto l'ingordo e averla presa tutta, mi annoiavo e..-

-E' terribile, è una tragedia!- Fu si mise le mani tra i capelli, terrorizzato, cominciando a pensare ad una soluzione.

-Che succede maestro? No..non era nulla di che, giusto?- il biondo si avvicinò all'anziano mentre la certezza di aver combinato qualcosa di molto grave prendeva corpo.

-Chat, è..-

La frase non venne terminata perchè, nello studio, si sentì un tonfo sordo e delle urla.

-MAESTRO!-

L'anziano si precipitò verso la porta ma il ragazzo gli mise una mano sulla spalla. -Cosa succede lì?! Fammi entrare!-

-Scordatelo, non puoi! Non avresti dovuto berlo! Mi stai facendo perdere tempo prezioso!- Fu scosse la spalla per togliere la sua presa entrando poi dentro la stanza, chiudendola dietro di lui.

Quando entrò, il maestro vide la ragazza a terra che si teneva il petto con una mano e lo stomaco con l'altra, il volto coperto di sudore che mostrava la sua sofferenza.

Cosa sarebbe successo ora?

Questo era il pensiero comune di tutti mentre osservavano la ragazza agonizzante: Marinette scalciava, si dimenava come se stesse soffocando e lottava con tutte le sue forze per reagire.

-Maestro faccia qualcosa!!-urlò Tikki terrorizzata sentendosi completamente inutile in quel momento. -La prego!-

L'anziano si inginocchiò sulla mora cercando di tenerle il capo e valutando i parametri vitali.

-Avrebbe dovuto bere l'altra bottiglia nel giro di pochi minuti per bilanciare la reazione, ma Chat l'ha bevuta tutta ed ora..n-non avrò modo di salvarla in tempo prima di rifarla.-

-NO! La prego. LA PREGO!-

Morirò? No..Non posso. Ho ancora tante cose da fare, devo diplomarmi..devo diventare una famosa stilista..devo..devo dire ad Adrien che lo amo..non posso andare via.

-V..voglio vivere...-mormorò Marinette iniziando a piangere mentre dentro di lei sentiva come delle fiamme roventi consumarle il corpo, lacerandone pezzo dopo pezzo.

Fu la guardò terrorizzato, iniziando a lacrimare  -Perdonami..io non..-

Un tonfo.

Subito un secondo.

Un terzo e la porta cadde giù.

-Non puoi lasciarmi dentro così! Cosa sta succedendo?! Cosa è successo a Ladybug?-

Sgranò gli occhi non appena vide la scena sotto di lui: vide Marinette.

Marinette.

Se lei era lì voleva dire che ...che era Ladybug. E si maledì, oh come si maledì.

Si maledì per tante cose, per non averlo capito prima, per non essersi accorto della verità così nitida davanti a lui, di non aver mai acceso il cervello realmente e si maledì per essere l'artefice di quello che stava succedendo davanti a lui.

-Marinette!!- Chat Noir si avvicinò alla ragazza con occhi grandi e lacrimanti. -Mari..oh mio dio..cosa ho fatto..- si portò le mani ai capelli, stringendoli terrorizzato. -E' colpa mia. MIA. Perchè non fa qualcosa per aiutarla?!- urlò il ragazzo al vecchio, cercando un appiglio a qualcosa.

-Quello che hai bevuto avrebbe dovuto berlo lei per bilanciare ciò che aveva bevuto prima. L'essenza della distruzione e l'essenza della creazione per permettere l'avanzamento delle vostre abilità. Ma ..ci vogliono ore per prepararne un'altra...e...-

-No..no!- Non poteva perderla. Non ora che l'aveva trovata. -Non posso..non posso accettarlo! Marinette! Marinette reagisci ti prego!- e con un gesto disperato le afferrò saldamente la mano, che la ragazza stringeva all'altezza della gola.

Fu come uno schiocco di dita.

Il dolore, la sofferenza, il bruciore...

Cessò tutto.

Marinette si bloccò di colpo, affannata, e lentamente riaprì gli occhi lucidi , osservando ciò che aveva davanti a lei: un pubblico incredulo.

Fu la osservava con gli occhi sgranati, con ancora il segno delle lacrime che gli solcavano le guance pallide, Tikki e Wayzz immobili come fossero statue a mezz'aria e Chat la guardava allibito mentre le stringeva forte la mano.

-Co..cosa è successo?-

-Non..non ne ho idea..- mormorò il maestro guardando la scena cercando di riprendere il controllo di . Ma era successo davvero o era stato un incubo?

-Mari come ti senti?-

-B...bene. E' come se non avessi più nu..- sgranò gli occhi un secondo dopo, fissandolo. Mari?! Ma cosa porca miseria era successo?!

-Non dovevi entrare! Non dovevamo sapere chi fossimo!-Si alzò in piedi di scatto, staccandosi dalla sua presa, guardandolo dall'alto in basso con aria furiosa. -Sei sleale! Sapevo che prima o poi lo avresti fatto ma non te la farò passare liscia! Questa volta i..-

Ma come erano sparite le fitte ricominciarono forti come prima se non peggio; quel bruciore, quel dolore iniziò nuovamente ad irradiarsi dentro di lei con un'energia tale che la porto al cedimento delle gambe e sarebbe certamente caduta a terra se Chat Noir non l'afferrò prontamente per la mano, tirandola a .

-No!-

-Ah.- la mora lo guardò esterrefatta. Posò lo sguardo nuovamente sul maestro e sui kwami e mormorò dopo poco tempo .-E' passato tutto di nuovo..-

-Oh.- Fu riuscì a dire solo queste parole. Dopo aver ripreso il controllo dei battiti del suo povero e vecchio cuore, si decise a parlare. -Bene..credo di aver capito.-

 

 

-Cosa vuol dire non dobbiamo smettere di tenerci per mano?!-

-Quello che ho detto Marinette. Se lo farete, entro pochi secondi tornerai ad avere i dolori e potresti non sopravvivere.-

-E questo implica lo stare insieme ventiquattro ore senza separarci?!-

-Esatto. Fino a quando non avrò rifatto l'altra boccetta.-

-Quindi in parole povere..- intervenne Chat con lo sguardo di chi aveva finalmente capito l'argomento. -Io le fermo il dolore?-

-Sì. -

-Non ha senso. Non è logico-

-Perchè tutto questa storia ti sembra logica?-

-Mh.- la mora sospirò e alzò lo sguardo su Chat che osservava Fu con attenzione.

Non poteva crederci, lui sapeva..

-A quanto pare, il fatto che tu abbia bevuto l'intera bottiglia di essenza di creazione ti ha reso una sorta di antidoto e il tuo contatto impedisce il sopravvento dell'altra. E' necessario, Chat Noir, che tu non la lasci finché non avrò rifatto la bottiglia.- spiegò l'anziano serio mentre prendeva il libro dei Miraculous in mano.

-Mai.- il biondo strinse un po' di più la presa sulla mano della ragazza. -Non la lascerò andare mai più se dovesse servire.-

Lo disse con un sentimento tale che Marinette lo guardò scioccata, il cuore che aveva perso inspiegabilmente un battito.

-Mari..ho avuto così tanta paura di perderti..-mormorò Tikki in lacrime mentre si poggiava sul grembo della mora.

-Oh..Tikki..scusa se ti ho fatta preoccupare.- mormorò lei con un sorriso dolce, accarezzando la testa del Kwami con la mano libera.

Chat osservò la ragazza con la coda dell'occhio osservandone il sorriso, lo sguardo, gli orecchini.. quanto poteva essere stato imbecille?

-E' deciso. Non separatevi mai fino a che non sarò pronto.-

-Si.- risposero entrambi in coro. Si guardarono negli occhi, smeraldo nell'oceano.

-Credo che dovremmo avvisare i miei genitori..non di questo fatto, si preoccuperebbero molto..ma vorrei spiegare la mia assenza.-

-Certo.- mormorò il biondo alzandosi in piedi in seguito a lei.

-Ehi..Chat. Lo so che non lo hai fatto di proposito. Non colpevolizzarti, ok?-

L'eroe la guardò con occhi sgranati che si riempirono in poco tempo di lacrime.

Aveva capito, lei capiva sempre.

-Grazie..perdonami.-

-Se ti scusi ancora, ti do un pugno!- sorrise Marinette divertita.

Dovevano farsi forza a vicenda. Finché le loro mani resteranno unite, non avevano nulla da temere.

Il ragazzo promise a se stesso di fare tutto ciò che era in suo potere per tenerla al sicuro.

-Allora noi andiamo, ma torneremo subito.-

-Certo.-il maestro annuì sorridendo mentre Tikki tornava dentro la borsa dalla compagna.

-State attenti.-

Con un gesto fluido Chat la prese in braccio così che la mora potesse aggrapparsi al suo collo, e con un balzo uscì fuori dalla casa, diretto alla pasticceria Dupain.

 

-Maestro..ho creduto il peggio questa volta.- mormorò Wayzz dopo alcuni istanti, vedendo il suo compagno che teneva stretto a il libro, come a voler cercare conforto.

-Anche io, amico mio.- mormorò l'anziano sudando freddo al ricordo di quei momenti. -E' strabiliante che Chat Noir, nonostante la sua imprudenza, sia riuscito a salvarla.-

-Maestro..-

-Ma ora non abbiamo tempo da perdere. Forza, rimbocchiamoci le maniche.-

Ma questo è solo l'inizio.

 

Angolo autore

Eccomi finalmente tornata su questo fandom con una ff a due capitoli!!

L'idea che ho preso per questa storia l'ho presa dal manga che nessuno conosce di nome, appunto, Double Art.

Spero di avervi incuriosito! Il secondo capitolo sarà più rilassato e a tratti comico.

Questo è tutto! A presto piccoli miracolini. <3

Un bacio!

Trisha_Elric

 

  
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