LA FORTUNA
DELL'IMPRUDENZA.
Venerdì
pomeriggio.
Sembrava una
giornata tranquilla quella: nessuna emergenza, nessuna lite, nessuna baraonda;
insomma, un sano e raro momento di vita serena a Parigi.
I ragazzi,
dopo l'uscita da scuola, iniziavano a fare progetti per il weekend con gli
amici, sperando nel perdurare della tregua. Che
Papillon fosse andato in ferie?
Beh, poteva
essere! In quel periodo non passava giorno che qualcuno non venisse preso sotto
mira dal possessore del Miraculous della farfalla..visti i molteplici insuccessi
forse aveva preso un momento per riflettere.
Marinette,
sorridendo, era nella sua camera a scrivere velocemente con una matita su un
foglio di carta numerose righe, quasi senza staccare la mina dalla carta.
-Ehi, Marinette!- il kwami della
fortuna si alzò in volo e si mise ad osservare la sua detentrice. -Cosa stai
facendo?-
-Sto
compilando la lista delle cose da fare nel fine settimana! Ne ho davvero tante
e, conoscendomi, ho paura di dimenticarle!-
-Stai
cercando di essere più metodica, questo ti fa onore!- esclamò Tikki radiosa posandosi sopra la chioma scura della
ragazza.
-Sì, almeno
questo è il piano. Voglio approfittare di questa piccola pausa! Non
fraintendermi, adoro essere Ladybug, ma mi mancava la
mia vita da giovane e spensierata ragazza adolescente!- esclamò la mora
determinata continuando a scrivere.
Il kwami sorrise annuendo quando ad un tratto mosse il capo
verso la finestra, gli occhi sgranati.
-Credo
dovrai rivalutare il tuo programma Mari.- mormorò il
piccolo spiritello con voce seria.
-Mh?- la
ragazza sospirò affranta. -Una nuova vittima di Papillon?-
-No, una
chiamata dal maestro Fu.
***
-Devi essere
più provocatorio, Adrien! Fai finta di essere tua
nonna che ti porta gli spaghetti su un ascensore!-
Il modello
alzò gli occhi al cielo con un sorriso divertito mentre si metteva in posa come
richiesto dal fotografo.
-Perfettissimo!-
Ormai conosceva bene come interagire
con il suo team.
-Prendiamoci
cinque minuti di pausa!- esultò il professionista italo-francese alzando un
vistoso pollice in su.
Adrien,
sorridendo grato, alzò la mano destra in risposta alla sua proposta.
-Ottima
idea, grazie!-
-Dammi del
cibo ti prego...-
-Shh.-
-Adriennn..-
-Ok, ok ma
smettila di lamentarti!- il biondo prese un piattino dal tavolo del buffet e lo
riempì con camembert, come da lui richiesto, e pizzette per poi appartarsi in
uno sgabuzzino nella sala di fianco a quelle delle prove.
-Quanto
vorrei passare le giornate come i miei compagni, almeno nel fine settimana!-
piagnucolò il giovane mentre il suo kwami si
avventava sul cibo.
Gli unici
momenti di svago che aveva erano quando prendeva le sembianze di Chat Noir ma
in quel periodo non c'erano guai a Parigi e lui non poteva trasformarsi solo
per piacere personale..lo aveva fatto un po' di volte e sapeva di non poterlo
fare ogni volta che desiderava scappare, quindi..
-Quindi
sempre..-
-Mh, detto
qualcosa?-
-Eh? No,
no..- sospirò Adrien guardando distrattamente il suo
anello argentato.
Sentiva
anche la mancanza della sua partner..
-Mh.-
-Cosa c'è? Non
è gradito al tuo palato quel camembert?- chiese Adrien
allo spiritello con tono di scherno.
-No, è
ottimo e lo mangerei di continuo ma..abbiamo una chiamata dal maestro.-
-Eh? Chi?-
-Poche
storie e trasformati.-
Oro per le sue orecchie.
-Allora Plaag, trasformami!-
***
Ladybug non
faceva che chiedersi il perchè Tikki
avesse tanto insistito nel trasformarsi per andare dal maestro. Non era la
prima volta che varcava quella soglia e lui sapeva perfettamente chi fosse lei
quindi non riusciva a capirlo. Alcuni pochi istanti dopo arrivò alla
destinazione e ripose al fianco il suo yo-yo.
-My lady!
Oh, che visione per i miei occhi!-
..Ora era tutto chiaro.
-Anche tu
hai avuto la chiamata dal maestro?- chiese la mora ignorando completamente le
attenzioni del partner.
-Sì, il mio kwami ha ricevuto il segnale e..boom, eccomi qui.- Chat
fece un sorriso malizioso assottigliando gli occhi verdi, avvicinandosi di
fianco a lei.
-Oh bene.- inizio promettente di venerdì pomeriggio.
-Andiamo?-
-Sì. Tu lo
conosci questo maestro?- domando il ragazzo varcando la soglia con la
coccinella.
-Sì, l'ho
incontrato un paio di volte. Sa molte cose sui Miraculous, ha salvato il mio kwami quando era ammalata.- spiegò la super eroina con un
sorriso mentre percorrevano la piccola scalinata.
-Oh, allora
deve essere straordinario!-
-Senza
dubbio!- i ragazzi erano arrivati davanti l'uscio dell'abitazione e fu Ladybug a bussare.
-E'
permesso?-
Dopo alcuni
istanti si sentì una voce anziana da dietro la porta. -Avanti!-
Non appena
la porta fu richiusa alle loro spalle, Chat Noir puntò subito l'anziano signore
asiatico davanti a lui e lo riconobbe subito.
-Ma lei è il
signore che si trovava a terra mesi fa!-
Il maestro
Fu lo guardò con un sorriso gentile, annuendo, sfiorandosi il pizzetto grigio
con le dita. -Vedo che ti ricordi bene di quell'incontro, ragazzo.-
Ladybug li
osservò curiosa ma poi scosse il capo e fece un passo avanti.- Maestro, i
nostri kwami hanno ricevuto la vostra chiamata.-
-Si ragazzi,
ho voluto farvi venire qui per parlarvi di una cosa importante. E' giunto il
momento di parlarvi delle vostre abilità. Riceverete dei..potenziamenti, se volete chiamarli così.-
-Straordinario!-
esclamò Chat Noir con occhi enormi, radioso. -Di che genere?-
-Beh, alcuni
sono uguali per ogni detentore di un Miraculous, altri invece sono più
personali.-
-Ma è troppo
figo!- l'eroe non vedeva l'ora di scoprire quali cosa
aveva in serbo per loro..nuove abilità? Non
avrebbe chiesto di meglio!
-Ma..come
mai ora? Come mai non prima o dopo?- chiese Ladybug dopo
un attimo di riflessione.
-E'
semplice. Siete pronti. E poi ormai è quasi un anno che detenete i Miraculous,
potete affrontare questa prova fisica. Nel mio studio vi spiegherò tutto ma
entrerete uno alla volta, la prima analisi va fatta al kwami,
quindi non potrete essere nella stessa stanza.-
-Nessun
problema.- sorridendo Chat fece un breve inchino. Per quanto fremeva dalla
voglia di completare il processo, non scordava la galanteria. -Prima le signore
dunque. A meno che non vuoi compagnia dentro.-
-Ah, no
grazie tesoro.- ridacchiò l'eroina scuotendo leggermente il capo.
-Prego, Ladybug, qui dentro.-
E Chat Noir
rimase solo nel salotto.
***
-Bene.-sentenziò
Fu dopo un attento esame a Tikki e Marinette. -Siete in splendida salute.-
-Maestro.
Sono davvero necessarie queste..aggiunte?- chiese la mora sistemandosi la
giacca nera sulle spalle, sedendosi subito dopo sulla sedia di fronte
all'anziano.
Nuovi poteri erano più
responsabilità, più attenzione da fare per usarli nel modo più corretto..e se
non fosse stata in grado di gestirli?
Egli non si
smosse e da dietro di lui, silenzioso, comparve Wayzz.
-Sei una straordinaria Ladybug, Marinette.-
rispose il kwami tartaruga come se le avesse letto
nella mente. -Non devi temere.-
-Wayzz ha
ragione.-Fu gli prese le mani delicatamente. -La dote che caratterizza ogni
detentrice della coccinella è la praticità e la capacità di riuscire a fare
sempre ciò che è meglio per tutti. Abbi fede nella tua natura. Non ho mai
dubitato della scelta fatta quel giorno quando decisi di affidarti Tikki.-
Marinette
lo guardò sorpresa e quasi non gli venne da piangere ad ascoltare quelle
parole. Sorrise radiosa e annuì convinta. -Lo farò, farò del mio meglio!-
-Brava
Mari!- sorrise Tikki radiosa, strofinandosi sulla
guancia della ragazza.
-Bene.-
l'anziano Fu si alzò con difficoltà dalla sedia, ottenendo lo sguardo
preoccupato del kwami verde, e andò a prendere una
piccola bottiglia con un liquido color smeraldo spento.
-Potrà
sembrarti quasi una stregoneria ma è così che funziona: nel libro che mi hai
portato tempo fa ci sono tutte le informazioni sui Miraculous e su quali sono
le loro abilità e come farle emergere. Ci sono potenzialità come il riuscire a
respirare sotto l'acqua e volare; si credevano essere una leggenda quando
invece non è altro che un incrementare qualcosa che è già vostro. Dovrete bere
prima l'essenza della distruzione e
in seguito l'essenza della creazione innescare
il meccanismo. Il resto sarà azionabile
in seguito.-
-Nessun
problema.- sorrise Marinette prendendo tra le mani la
bottiglia. -Devo berla tutta?-
-Oh no!- il
maestro sgranò gli occhi a mandorla. -Quell'essenza
presa da sola è letale. Se la prendessi tutta non basterebbe l'intera essenza
della creazione per salvarti.. ma non preoccuparti!- si affrettò a dire Fu
vedendo la mora sbiancare. -Dovrai prenderne la metà!- riprese tra le mani la
bottiglia e ne versò metà in un piccolo calice, porgendoglielo.
-Dopo
qualche minuto dovrai prendere l'altra essenza, poi toccherà a Chat.-
-Va
bene..allora, inizio.- con dita tremanti, Marinette
portò alle labbra il contenuto smeraldino dal sapore aspro e pungente.
Ora tocca prendere l'altra.
***
-Ma quanto
ci mettono..- sbuffò Chat Noir lasciandosi cadere di peso sul divano duro della
sala. Il suo sguardo vagava sull'arredamento semplice in stile orientale che suscitava
in lui molta curiosità, così diverso dallo stile moderno a cui era abituato.
-Mi annoio
troppo.- con le dita affusolate mise in controluce la bottiglia di vetro,
guardando il poco liquido color rubino rimasto che sembrava prendere diverse
sfumature di colore ad ogni movimento ondulatorio che dava con la mano.
-Ok, alla
salute dunque!- mandò giù l'ultimo sorso e sorrise appena leccandosi le labbra.
Aveva un sapore intenso che gli
ricordavano i lamponi.
-Chat Noir!-
-Bene,
finalmente!- l'eroe balzò in piedi sopra il divano. -Tocca a me ?- ma quando
posò lo sguardo sul vecchio, vedendolo terrorizzato, capì che qualcosa non
andava.
-Che
succede?! Ladybug sta bene?!- l'idea che potesse
esserle successo qualcosa gli balenò in testa come un fiume in piena.
-Hai bevuto
tutta la bottiglia che avevo lasciato appositamente lì in alto sul mobile
lontano da mani indiscrete?!-
-Beh..-Chat
ricordò bene il momento in cui, preso dalla totale noia, aveva frugato senza
troppi complimenti per tutto l'appartamento fino a che non aveva trovato la
bottiglia con la bevanda.
-Mi dispiace
di aver fatto l'ingordo e averla presa tutta, mi annoiavo e..-
-E'
terribile, è una tragedia!- Fu si mise le mani tra i capelli, terrorizzato,
cominciando a pensare ad una soluzione.
-Che succede
maestro? No..non era nulla di che, giusto?- il biondo si avvicinò all'anziano
mentre la certezza di aver combinato qualcosa di molto grave prendeva corpo.
-Chat, è..-
La frase non
venne terminata perchè, nello studio, si sentì un
tonfo sordo e delle urla.
-MAESTRO!-
L'anziano si
precipitò verso la porta ma il ragazzo gli mise una mano sulla spalla. -Cosa
succede lì?! Fammi entrare!-
-Scordatelo,
non puoi! Non avresti dovuto berlo! Mi stai facendo perdere tempo prezioso!- Fu
scosse la spalla per togliere la sua presa entrando poi dentro la stanza,
chiudendola dietro di lui.
Quando
entrò, il maestro vide la ragazza a terra che si teneva il petto con una mano e
lo stomaco con l'altra, il volto coperto di sudore che mostrava la sua
sofferenza.
Cosa sarebbe successo ora?
Questo era
il pensiero comune di tutti mentre osservavano la ragazza agonizzante: Marinette scalciava, si dimenava come se stesse soffocando
e lottava con tutte le sue forze per reagire.
-Maestro
faccia qualcosa!!-urlò Tikki terrorizzata sentendosi
completamente inutile in quel momento. -La prego!-
L'anziano si
inginocchiò sulla mora cercando di tenerle il capo e valutando i parametri
vitali.
-Avrebbe
dovuto bere l'altra bottiglia nel giro di pochi minuti per bilanciare la
reazione, ma Chat l'ha bevuta tutta ed ora..n-non avrò modo di salvarla in
tempo prima di rifarla.-
-NO! La
prego. LA PREGO!-
Morirò? No..Non posso. Ho ancora
tante cose da fare, devo diplomarmi..devo diventare una famosa
stilista..devo..devo dire ad Adrien che lo amo..non
posso andare via.
-V..voglio
vivere...-mormorò Marinette iniziando a piangere
mentre dentro di lei sentiva come delle fiamme roventi consumarle il corpo,
lacerandone pezzo dopo pezzo.
Fu la guardò
terrorizzato, iniziando a lacrimare -Perdonami..io
non..-
Un tonfo.
Subito un
secondo.
Un terzo e
la porta cadde giù.
-Non puoi
lasciarmi dentro così! Cosa sta succedendo?! Cosa è successo a Ladybug?-
Sgranò gli
occhi non appena vide la scena sotto di lui: vide Marinette.
Marinette.
Se lei era
lì voleva dire che ...che era Ladybug. E si maledì,
oh come si maledì.
Si maledì
per tante cose, per non averlo capito prima, per non essersi accorto della
verità così nitida davanti a lui, di non aver mai acceso il cervello realmente
e si maledì per essere l'artefice di quello che stava succedendo davanti a lui.
-Marinette!!-
Chat Noir si avvicinò alla ragazza con occhi grandi e lacrimanti. -Mari..oh mio
dio..cosa ho fatto..- si portò le mani ai capelli, stringendoli terrorizzato.
-E' colpa mia. MIA. Perchè non fa qualcosa per
aiutarla?!- urlò il ragazzo al vecchio, cercando un appiglio a qualcosa.
-Quello che
hai bevuto avrebbe dovuto berlo lei per bilanciare ciò che aveva bevuto prima.
L'essenza della distruzione e l'essenza della creazione per permettere
l'avanzamento delle vostre abilità. Ma ..ci vogliono ore per prepararne
un'altra...e...-
-No..no!-
Non poteva perderla. Non ora che l'aveva trovata. -Non posso..non posso
accettarlo! Marinette! Marinette
reagisci ti prego!- e con un gesto disperato le afferrò saldamente la mano, che
la ragazza stringeva all'altezza della gola.
Fu come uno
schiocco di dita.
Il dolore,
la sofferenza, il bruciore...
Cessò tutto.
Marinette
si bloccò di colpo, affannata, e lentamente riaprì gli occhi lucidi ,
osservando ciò che aveva davanti a lei: un pubblico incredulo.
Fu la
osservava con gli occhi sgranati, con ancora il segno delle lacrime che gli
solcavano le guance pallide, Tikki e Wayzz immobili come fossero statue a mezz'aria e Chat la
guardava allibito mentre le stringeva forte la mano.
-Co..cosa è
successo?-
-Non..non ne
ho idea..- mormorò il maestro guardando la scena cercando di riprendere il
controllo di sè. Ma
era successo davvero o era stato un incubo?
-Mari come
ti senti?-
-B...bene.
E' come se non avessi più nu..- sgranò gli occhi un
secondo dopo, fissandolo. Mari?! Ma cosa
porca miseria era successo?!
-Non dovevi
entrare! Non dovevamo sapere chi fossimo!-Si alzò in piedi di scatto,
staccandosi dalla sua presa, guardandolo dall'alto in basso con aria furiosa.
-Sei sleale! Sapevo che prima o poi lo avresti fatto ma non te la farò passare
liscia! Questa volta i..-
Ma come
erano sparite le fitte ricominciarono forti come prima se non peggio; quel
bruciore, quel dolore iniziò nuovamente ad irradiarsi dentro di lei con
un'energia tale che la porto al cedimento delle gambe e sarebbe certamente
caduta a terra se Chat Noir non l'afferrò prontamente per la mano, tirandola a sè.
-No!-
-Ah.- la
mora lo guardò esterrefatta. Posò lo sguardo nuovamente sul maestro e sui kwami e mormorò dopo poco tempo .-E' passato tutto di
nuovo..-
-Oh.- Fu
riuscì a dire solo queste parole. Dopo aver ripreso il controllo dei battiti del
suo povero e vecchio cuore, si decise a parlare. -Bene..credo di aver capito.-
-Cosa vuol
dire non dobbiamo smettere di tenerci per mano?!-
-Quello che
ho detto Marinette. Se lo farete, entro pochi secondi tornerai ad avere i
dolori e potresti non sopravvivere.-
-E questo
implica lo stare insieme ventiquattro ore senza separarci?!-
-Esatto.
Fino a quando non avrò rifatto l'altra boccetta.-
-Quindi in
parole povere..- intervenne Chat con lo sguardo di chi aveva finalmente capito
l'argomento. -Io le fermo il dolore?-
-Sì. -
-Non ha
senso. Non è logico-
-Perchè
tutto questa storia ti sembra logica?-
-Mh.- la
mora sospirò e alzò lo sguardo su Chat che osservava Fu con attenzione.
Non poteva crederci, lui sapeva..
-A quanto
pare, il fatto che tu abbia bevuto l'intera bottiglia di essenza di creazione ti
ha reso una sorta di antidoto e il tuo
contatto impedisce il sopravvento dell'altra. E' necessario, Chat Noir, che tu
non la lasci finché non avrò rifatto la bottiglia.- spiegò l'anziano serio
mentre prendeva il libro dei Miraculous in mano.
-Mai.- il
biondo strinse un po' di più la presa sulla mano della ragazza. -Non la lascerò
andare mai più se dovesse servire.-
Lo disse con
un sentimento tale che Marinette lo guardò scioccata,
il cuore che aveva perso inspiegabilmente un battito.
-Mari..ho
avuto così tanta paura di perderti..-mormorò Tikki in
lacrime mentre si poggiava sul grembo della mora.
-Oh..Tikki..scusa se ti ho fatta preoccupare.- mormorò lei con
un sorriso dolce, accarezzando la testa del Kwami con
la mano libera.
Chat osservò
la ragazza con la coda dell'occhio osservandone il sorriso, lo sguardo, gli
orecchini.. quanto poteva essere stato
imbecille?
-E' deciso.
Non separatevi mai fino a che non sarò pronto.-
-Si.-
risposero entrambi in coro. Si guardarono negli occhi, smeraldo nell'oceano.
-Credo che
dovremmo avvisare i miei genitori..non di questo fatto, si preoccuperebbero
molto..ma vorrei spiegare la mia assenza.-
-Certo.-
mormorò il biondo alzandosi in piedi in seguito a lei.
-Ehi..Chat.
Lo so che non lo hai fatto di proposito. Non colpevolizzarti, ok?-
L'eroe la
guardò con occhi sgranati che si riempirono in poco tempo di lacrime.
Aveva capito, lei capiva sempre.
-Grazie..perdonami.-
-Se ti scusi
ancora, ti do un pugno!- sorrise Marinette divertita.
Dovevano
farsi forza a vicenda. Finché le loro mani resteranno unite, non avevano nulla
da temere.
Il ragazzo
promise a se stesso di fare tutto ciò che era in suo potere per tenerla al
sicuro.
-Allora noi
andiamo, ma torneremo subito.-
-Certo.-il
maestro annuì sorridendo mentre Tikki tornava dentro
la borsa dalla compagna.
-State
attenti.-
Con un gesto
fluido Chat la prese in braccio così che la mora potesse aggrapparsi al suo
collo, e con un balzo uscì fuori dalla casa, diretto alla pasticceria Dupain.
-Maestro..ho
creduto il peggio questa volta.- mormorò Wayzz dopo
alcuni istanti, vedendo il suo compagno che teneva stretto a sè il libro, come a voler cercare conforto.
-Anche io,
amico mio.- mormorò l'anziano sudando freddo al ricordo di quei momenti. -E'
strabiliante che Chat Noir, nonostante la sua imprudenza, sia riuscito a
salvarla.-
-Maestro..-
-Ma ora non
abbiamo tempo da perdere. Forza, rimbocchiamoci le maniche.-
Ma questo è solo l'inizio.
Angolo autore
Eccomi finalmente tornata su questo fandom con una ff a due
capitoli!!
L'idea che ho preso per questa storia
l'ho presa dal manga che nessuno conosce di nome, appunto, Double
Art.
Spero di avervi incuriosito! Il
secondo capitolo sarà più rilassato e
a tratti comico.
Questo è tutto! A presto piccoli miracolini. <3
Un bacio!
Trisha_Elric