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Autore: Elly_46    21/10/2017    5 recensioni
Prima long su questo fandom (siate clementi). E' una Thiam, ragazzi. Quei due sono il massimo dell'ispirazione.
Tratto dal capitolo 3
"Dire che aveva corso era praticamente un eufemismo. Non guardò nemmeno se qualcuno potesse averlo visto, semplicemente i suoi occhi divennero gialli e a velocità mannara si lanciò nel bosco, dal momento della telefonata di Stiles non aveva nemmeno respirato, e se ne stava rendendo conto solo ora. Il suo lupo era irrequieto da giorni, non si spiegava il perchè, ma in quel momento si stava agitando come un matto, tanto da farlo incazzare. E la ragione era solo una. Liam".
Thiam!centric Accenni!Sterek
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam, Liam Dunbar, Stiles Stilinski, Theo Raeken
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Erano passati altri tre giorni. Ora erano cinque. Cinque giorni senza notizie di Liam o dei cacciatori. Theo aveva iniziato a credere che sapessero trasformarsi in fantasmi, perchè davvero, non era minimamente possibile che una città intera non avesse visto qualche faccia nuova in giro. Lo sceriffo aveva diramato un avviso, avvertendo chiunque notasse o sentisse qualcosa di strano di chiamare lui personalmente, e di farlo subito. Il telefono, però, non aveva mai squillato. Scott non si dava pace, e non riusciva a capire. Se era Gerard il mandante di tutto, allora perchè non si era fatto vivo? Perchè non aveva provato a contattarlo? Tutto taceva. La situazione all'interno del branco non era delle migliori. Ciò che stava succedendo li portava a stare continuamente sul filo del rasoio, e prima o poi qualcuno sarebbe scoppiato. Forse peggio di come aveva sbottato Theo qualche sera addietro. Mason stava male, e la chimera lo capiva perfettamente, seppur cercando di mantenere il suo contegno. Corey provava a dargli conforto, ma non poteva fare o dire più di tanto, perchè era consapevole di come si sentisse il suo ragazzo. Derek non era abituato a stare con le mani in mano in quelle situazioni, tanto meno Peter. Andavano avanti e indietro come delle trottole per tutta la stanza. La differenza era che Peter cercava di risollevare l'umore generale con delle battutine idiote a cui Stiles rispondeva acidamente, mentre Lydia si limitava a minacciarlo di fargli perdere l'udito. Derek, invece, stava in silenzio. Talmente tanto che Theo iniziava a credere fosse una caratteristica dei nati lupi, ma osservando Peter dovette ricredersi. Lydia gli si avvicinò piano, posandogli una mano sulla spalla e stringendo appena. La chimera si voltò a guardarla negli occhi, aveva l'aria preoccupata mentre si guardava intorno.

<< Stanno per scoppiare >> gli sussurrò all'orecchio, talmente piano che gli altri non potevano sentirla.

<< Dovrebbero fermarsi due minuti a pensare. Andare alla ricerca senza sosta non porterà a nulla >> rispose il biondo, sebbene in cuor suo, volesse solamente uscire fuori a cercare Liam. Ma sapeva che comportarsi in quel modo era inutile.

<< E' difficile fermarsi >> rispose la banshee.

<< Lo so >> commentò Theo. Rivolse a Lydia uno sguardo ansioso che le fece sbarrare gli occhi. Aveva bisogno anche lui di fermarsi. Smettere di pensare almeno per qualche ora. Il suo cervello non ne poteva più, non riusciva nemmeno a dormire. Tormentato dai pensieri di quello che avrebbero potuto fare a Liam.

<< Forse ho un'idea >> disse all'improvviso Derek attirando l'attenzione su di lui. Tutti si voltarono a guardarlo con un barlume di speranza negli occhi.

<< Beh? Avanti, sourwolf >> sbottò Stiles allargando le braccia.

<< Il bosco. Abbiamo controllato ovunque, ma non nel bosco >> disse il lupo.

<< Perchè dei cacciatori dovrebbero andare nel bosco? >> chiese Scott alzando un sopracciglio.

<< Perchè è l'unico posto dove non li cercheremmo >> ragionò Theo ad alta voce.

<< Esatto >> rispose Derek.

<< Non avrebbero motivo di andare in un posto che è a loro svantaggio, ma proprio per questo è il posto a cui noi non penseremmo >> disse Lydia.

<< Geniale >> disse Stiles a Derek, che gli rivolse un cenno del capo come a dire, che pensavi?

<< Avete idea di quanto sia grande il bosco di Beacon Hills? – fece Peter – E' uno dei più grandi della California >>

<< Ci vorranno giorni per perlustrarlo tutto >> commentò Corey osservando la cartina.

<< Vorrà dire che dovremmo muoverci anche di notte >> disse Theo.

<< Di notte? >> commentò Scott, e la chimera annuì.

<< Dimezzeremo il tempo per setacciarlo tutto, e se li troviamo di notte è anche meglio. Il bosco è il nostro territorio e di notte siamo più coperti >> disse Theo.

<< Mi piace questo ragazzo – rise Peter – potrebbe darti del filo da torcere nei piani, Stiles >>

<< Non ci contare. Ho perso il conto di quante volte ho salvato i vostri culi pelosi >> rispose l'umano facendogli una linguaccia, e poi rivolgendo un occhiolino alla chimera.

<< Ok, allora partiamo stanotte >> disse Scott.

<< Stanotte >> rispose Derek.

 

 

 

 

 

 

 

 






<< Theo >> sussurrò pianissimo Scott, facendo voltare il biondo in sua direzione.

<< Che c'è? >> rispose quello.

<< Hai sentito qualcosa? >> fece l'alpha.

<< Sì – disse Theo – ma credo sia Malia >> Scott si concentrò un secondo avvertendo il rumore delle foglie che venivano calpestate. Sì. Era Malia. Riconosceva il suono dei suoi passi, e con lei c'era Corey.

<< Ci vorrà qualche giorno >> mormorò poi l'alpha.

<< Allora sarà il caso che ci diamo una mossa >> rispose la chimera accelerando il passo.

<< Già, ma se ci dividiamo forse sarebbe meglio >>

<< Vuoi lasciare Stiles, Lydia e Mason nel bosco da soli? >> si accigliò il biondino. Scott ci pensò un attimo, scuotendo il capo.

<< Beh, no. Ma almeno Lydia può urlare >> fece il moro.

<< Sì, ma gli altri due? Sono difficili da tenere a bada >> mormorò Theo spostandosi qualche metro più avanti. Il bosco era immerso nel buio più totale, a stento si vedevano i raggi della luna filtrare tra gli alberi. In quel momento un pensiero gli fece gelare il sangue nelle vene.

<< Cazzo >> sibilò, facendo scattare Scott accanto a se, che iniziò a guardarsi attorno.

<< Cosa c'è? Hai visto qualcosa? >> domandò il moro. La chimera scosse il capo emettendo un sospiro esasperato.

<< La luna >> disse.

<< Sì, la vedo anche io. E allora? >> Dio. Adesso glielo tirava un pugno, ma davvero.

<< La luna, Scott. Tra tre giorni sarà piena >> gli fece notare il biondo. Vide chiaramente la consapevolezza farsi largo sul viso dell'alpha.

<< Oh >> emise quello. Già, oh.

<< Dobbiamo trovarlo prima della luna piena. Se perdesse il controllo davanti ai cacciatori loro non potrebbero trattenerlo. L'unico modo per difendersi sarebbe . . .>> mormorò Theo lasciando la frase in sospeso. Scott aveva capito.

<< Dobbiamo muoverci – disse Scott – non possiamo perdere altro tempo. >> Theo annuì, e insieme si diressero ancora più a fondo nel fitto della foresta.

 

 

 

 

 

 

 








<< Allora? >> chiese Derek appena vide rientrare anche Malia e Corey. I due scossero il capo facendo emettere l'ennesimo sospiro al lupo. Pian piano erano rientrati tutti al loft, erano circa del nove del mattino. Dopo una notte di ricerche ancora non avevano scoperto nulla. Mancavano ancora Scott e Theo all'appello, ma era improbabile che avessero trovato Liam. Se così fosse li avrebbero chiamati.

<< Mi sembrava di girare in tondo >> commentò Peter.

<< Non hai fatto altro che lamentarti >> lo rimproverò Lydia.

<< Ero stanco, dolcezza >> ribeccò il lupo più grande, e la banshee lo fissò scocciata. La porta del loft si aprì, rivelando Scott e Theo che entravano con un'aria più preoccupata di quando erano usciti la sera prima.

<< Che succede adesso? >> chiese Stiles dando voce ai loro pensieri.

<< Ci siamo resi conto di che giorno è oggi >> commentò Scott.

<< E' giovedì >> si accigliò Malia.

<< C'è la luna piena dopodomani >> spiegò Theo, lasciandosi cadere contro il divano, mentre Stiles sbarrava gli occhi.

<< Oh, cazzo >> proruppe l'umano.

<< Questo vuol dire che dobbiamo trovare Liam alla svelta >> disse Mason.

<< Sì, e ci sono circa altri cinque ettari di bosco da controllare >> rise Theo isterico, attirando l'attenzione di tutti.

<< Perchè ridi? >> chiese Malia osservandolo con un sopracciglio inarcato.

<< Vediamo – mormorò Theo posando le dita sotto al mento – abbiamo due giorni e mezzo per trovare qualcuno, nascosto chissà dove, su una superficie di circa cinquantamila metri quadri. Non è divertente? >>

<< Cinquanta che cosa? >> urlò Malia.

<< Beh, un ettaro corrisponde a diecimila metri quadri – spiegò Lydia – perciò, sì. Il suo calcolo è esatto >>

<< Ma è come cercare un ago in un pagliaio >> sbottò Corey, sentendo già il mal di testa farsi vivo.

<< E noi in una notte quanti ne abbiamo controllati? >> chiese ancora la coyote.

<< Nemmeno la metà di uno >> sbottò Theo in un ringhio. Cristo. Doveva calmarsi, iniziava a capire Liam. A come dovesse essere sbottare all'improvviso. Non era affatto piacevole. I suoi occhi si illuminarono di giallo, e lui li chiuse istantaneamente. Avevano già troppi problemi così, ci mancava solo che anche lui iniziasse ad avere difficoltà a controllarsi. Riaprì gli occhi dopo un respiro profondo, e notò Peter seduto sulla scala a chiocciola che lo fissava intensamente. Gli rivolse uno sguardo a mo di domanda, e quello per tutta risposta gli fece un occhiolino. Lui sapeva qualcosa, o forse, l'aveva semplicemente capito. Si alzò dal divano e si avvicinò al tavolo dove gli altri stavano ancora discutendo sulla mappa del bosco.

<< Ti dico che è inutile arrivare fin quaggiù >> stava dicendo Derek.

<< Non possiamo saperlo >> ribeccava Stiles.

<< Ragazzi, vi prego, smettetela >> sibilava Scott esasperato al limite del possibile.

<< Derek ha ragione – si intromise allora lui – non possono trovarsi a una distanza così lontana dalla città. Non avrebbe senso fare tutta quella strada dopo aver rapito qualcuno o dopo aver lanciato un attacco. Vorranno tornare subito alla base. Non devono trovarsi ne troppo lontani ne troppo vicini >>

<< Quindi dove dovremmo cercare? >> chiese Peter.

<< A questo punto, direi qui >> rispose Stiles segnando un cerchio con un pennarello rosso sul punto che avevano calcolato.

<< E' a circa un'ora da qui >> disse Scott.

<< Non è ne troppo lontano ne troppo vicino >> commentò Lydia annuendo.

<< Quanti metri sono? >> disse invece Malia.

<< Circa ventimila metri quadri >> disse Theo, beccandosi un'occhiata dalla coyote.

<< Che c'è? Sono bravo in matematica >> disse la chimera.

<< Mi piaci sempre di più >> disse a quel punto la banshee ricevendo un sorriso in risposta.

<< Allora che aspettiamo? Non abbiamo molto tempo >> disse Peter battendo le mani.

<< Non sei più stanco? >> ribeccò Lydia.

<< Certo che sì. Sono solo curioso di vedere che succederà >> commentò il lupo lanciando un'occhiata a Theo, che questa volta ebbe la sua conferma. Peter sapeva.

 

 

 

 

 

 

 

 

 








<< Tu l'hai capito. Dico bene? >> chiese Theo a Peter quando si furono divisi dagli altri al limitare della foresta.

<< Di che parli? >> chiese il lupo sorridendo divertito.

<< Lo sai di che parlo >> sbuffò annoiata la chimera.

<< Beh, devo ammettere che non me l'aspettavo >> mormorò Peter.

<< Già, non dirlo a me >>

<< Come ci si sente? >> chiese il lupo più grande incuriosito.

<< Credevo lo sapessi >> rispose la chimera.

<< Ho osservato parecchio, ma non è mi è mai capitato. Mi sono sempre chiesto come ci si senta >>

<< Strani – disse Theo – E' il miglior aggettivo che mi viene in mente, se escludi completi. Ma non sono il tipo a cui piace usare certi termini >>

<< Lo immaginavo – disse Peter – sai, tu mi ricordi me >>

<< Dovrebbe essere un complimento? >> chiese il biondo con cipiglio, ma con l'abbozzo di un sorriso divertito.

<< Molti lo paragonerebbero a un insulto >> ammise il lupo ridacchiando.

<< Credo che direbbero lo stesso se fossi io a dirti la stessa cosa, quindi, grazie >>

<< Dicevo davvero, comunque – fece il più grande – Capisco come ti senti. Ho sempre pensato prima a me e poi agli altri. Non faccio mai niente se non ci ricavo qualcosa in cambio, e soprattutto, penso sempre a salvarmi la pelle >>

<< Wow – commentò la chimera divertita – potrei spacciarti per mio padre. Sai, se mi chiedessero da chi ho preso >> Peter rise. Quel ragazzo gli piaceva davvero. Aveva carattere, e gli ricordava fin troppo se stesso.

<< Fai pure. Comunque, da quel che ho capito tu sei cambiato adesso. Almeno per quel che riguarda qualcuno in particolare >> commentò il lupo.

<< Dicono che tutti alla fine troveremo qualcuno per cui rinunceremmo anche a noi stessi, ma onestamente, ho sempre pensato che fossero stronzate. In realtà lo penso ancora, almeno per quel che riguarda gli umani. Per noi è diverso. Per noi è possibile, adesso l'ho capito >> disse Theo scrollando le spalle.

<< Sei fortunato, sai? Non capita a tutti >> disse Peter spostando un ramo e facendo passare la chimera davanti.

<< Tu lo vorresti? E' pur sempre qualcosa che non puoi controllare >> fece Theo. Peter si fermò a pensarci qualche istante, e poi scosse il capo.

<< Non credo di essere la persona giusta a una cosa del genere. Probabilmente finirei per farmi odiare >>

<< Lo credo anch'io. Nonostante tutto penso di non essere giusto per questo >> ammise il biondo in un sospiro amaro. Fecero qualche altro metro nel più assoluto silenzio, poi Peter lo fermò per un braccio all'improvviso. Theo si voltò per dirgli qualcosa, ma quello gli stava facendo segno di restare in silenzio. Si abbassarono a livello dei cespugli e restarono in ascolto per qualche secondo. Poi lo sentirono. Un tonfo, sembrava provenisse da lontano, ma poi si resero conto che proveniva dal basso. Si posizionarono meglio nascondendosi nell'ombra, sebbene la notte guardasse già loro le spalle. Un altro tonfo provenne dal basso. Theo si abbassò e posò l'orecchio sul terreno seguito a ruota da Peter. Un mormorio lontano, e poi un uggiolio di dolore. Theo spalancò gli occhi. Liam. I suoi occhi divennero gialli, e Peter fece appena in tempo a tappargli la bocca prima che un ringhio la lasciasse.

<< Se ti fai prendere dall'istinto e ci prendono, siamo fottuti >> gli disse Peter a bassa voce. Lui annuì cercando di ritrovare la calma. Doveva restare calmo o non avrebbero potuto fare niente per aiutare Liam. E lui era la priorità in quel momento. Un altro lamento di dolore gli raggiunse i timpani, e dovette stringere forte gli occhi, mentre con le mani afferrava i fili d'erba strappandoli. Il suo lupo stava impazzendo ad ogni lamento che avvertiva da parte di Liam. Peter lo guardava con gli occhi pieni di consapevolezza, poteva solo immaginare quello che stesse provando. Cercò di concentrarsi sui battiti che avvertiva. Escluso Liam, parevano essercene circa dieci, ma non poteva dirlo con sicurezza.

<< Lo so che fa male, ma dobbiamo tornare indietro. Dobbiamo avvertire gli altri e preparare un piano d'attacco >> disse Peter guardandolo negli occhi. Theo annuì, e cercò di distrarsi dall'urlo che Liam lanciò facendogli spalancare gli occhi. Peter lo afferrò per un braccio, e a velocità mannara, li condusse il più lontano possibile da lì.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 





<< Un bunker >> mormorò Derek, incrociando le braccia al petto.

<< Sì, e dobbiamo muoverci. Non so quanto possa resistere, le urla erano strazianti >> disse Peter nervoso. Lanciò un'occhiata a Theo, che poggiato vicino a una delle colonne di marmo del loft aveva lo sguardo perso nel vuoto. A dire il vero, Peter non sapeva quanto potessero resistere entrambi, non aveva la minima idea di cosa sarebbe potuto succedere se Liam non fosse uscito vivo da lì.

<< Dobbiamo agire stanotte. Avete idea di quanti ce n'erano? >> domandò Scott.

<< Credo di averne avvertiti una decina, ma non sappiamo quanto il bunker sia esteso lì sotto >> disse Peter. Scott annuì passandosi una mano tra i capelli, mentre Malia gli passava una mano sulla schiena cercando di rilassarlo più che potesse.

<< Non possiamo più aspettare. Dobbiamo attaccare stanotte >> fece presente Derek.

<< Non sappiamo quanti sono >> disse Scott mordendosi il labbro.

<< Sì, ma se non ci muoviamo Liam morirà >> disse Mason.

<< Tu non verrai – disse Scott immediatamente – così come non verrà Stiles >>

<< Ovviamente >> borbottò l'umano.

<< Liam è il mio migliore amico >> fece il moro.

<< Sì, e come pensi che starà quando saprà che sei morto per andarlo a cercare? >> sbottò Theo, che fino a quel momento era stato in silenzio. Mason si zittì, non avendo idea di come rispondere.

<< Corey, tu verrai con noi. Una volta dentro ti renderai invisibile e insieme a Lydia cercherete Liam >> disse l'alpha.

<< Perchè vuoi portare Lydia lì sotto? >> domandò Derek.

<< Corey non può portare via Liam da solo. E Lydia può difenderli il tanto che basta a farli uscire da lì >> spiegò Scott.

<< Non sappiamo di preciso dove si trovi Liam lì sotto, Scott. Quella che abbiamo sentito poteva anche essere la sala delle torture – lo fece ragionare Peter – se fosse da qualche parte impossibile da aprire a loro che non posseggono la nostra forza, avranno fatto strada per niente. A quel punto dovremmo salvarne tre invece di uno >>

<< L'unico modo che avete è dividervi – disse Stiles – dovrete farvi strada combattendo. E' un bunker quindi avrà più svincoli. Ne dovrete prendere uno ciascuno e trovare Liam >>

<< Non abbiamo idea di quanti ce ne sono lì sotto e noi dovremmo essere uno contro chissà quanti? >> sbottò l'alpha.

<< Non hai alternative, Scotty. Non potete muovervi di corridoio in corridoio tutti insieme >> spiegò Stiles.

<< Ha ragione >> disse Peter.

<< Andrò io a cercare Liam – disse Theo – Chris aveva ragione. Hanno lo strozzalupo viola, ma su di me non ha effetto. Sono l'unico che può rimanere in piedi e portarlo fuori da lì >>

<< Entriamo e copriamo le spalle a Theo, lasciandolo libero di andare a cercare Liam tenendo i cacciatori occupati. Per quelli che troverai lungo la strada dovrai vedertela da solo >> disse Peter.

<< Nessun problema >> rispose la chimera. Solo qualche ora, continuava a ripetersi. Solo qualche ora e avrebbero salvato Liam. Sperava che resistesse. Sperava che potesse sentirlo.

<< Partiamo a mezzanotte >> concluse Scott.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 





Non ne poteva più. I suoi occhi volevano chiudersi di nuovo. All'ennesimo calcio non tossì nemmeno, non ne aveva più le forze. L'ennesima scarica elettrica fece sobbalzare il suo corpo come una molla. La pelle gli formicolava, e sentiva il sangue sgorgare fuori dai tagli che non si rimarginavano più. La stanchezza era troppa, e lo strozzalupo impediva alla guarigione di attivarsi. Si chiese per quale assurdo motivo continuavano a fargli tutto quello. Non era più semplice ucciderlo? No, certo che no. Poi dove sarebbe stato tutto il divertimento? Se solo avesse avuto la forza di liberarsi, se solo avesse potuto emettere un ululato, ma se ci provava, come la prima volta gli avrebbero di nuovo fratturato la mascella. Si passò la lingua sul labbro spaccato, avvertendo il sapore metallico del sangue in bocca. Il naso era probabilmente rotto, di nuovo. Così come la gamba sinistra. Un altro colpo lo fece ruzzolare con il capo a terra crepando il pavimento di pietra, oltre che la sua testa. Sentì qualcuno ridere di qualche battuta su di lui probabilmente, e poi un ago conficcarsi nel collo. Il bruciore gli fece intuire subito che si trattava dell'ennesimo dardo della giornata. Si sentì afferrare per le braccia e trascinare a terra per parecchi metri, ma non riusciva nemmeno ad alzare la testa per guardarsi intorno. Sentì il cigolio di una porta aprirsi, e il freddo colpirlo duramente. Lo lanciarono all'interno sbattendo la porta e sigillandola. Liam si trascinò a fatica vicino alla parete, sebbene non sarebbe servito a nulla. Quella cella frigorifera era fredda e piena di ghiaccio. Poteva sentirlo insinuarsi nella pelle fin dentro le ossa, mentre i suoi denti iniziavano a battere per lo shock termico a cui era sottoposto. Il dardo iniziava a fare nuovamente effetto, e il capo gli si fece di colpo più pesante. Si domandò se il branco lo stesse cercando. Sì, ovvio che sì. Non lo avrebbero abbandonato. Gli occhi blu di Theo si presentarono davanti ai suoi, per la prima volta in quei giorni si chiese se l'avrebbe rivisto di nuovo, se avrebbe resistito così tanto. Se la chimera l'avrebbe trovato. Gli parve di sentire l'effetto che il sorrisetto malizioso del biondino avesse sul suo stomaco, e anche se faticava ad ammetterlo, in quel momento non gli importava più. Era una sensazione che aveva imparato ad adorare. Theo lo scombussolava come nient'altro. Non si era mai sentito in quel modo. Se doveva paragonare il modo in cui lo faceva sentire il biondino a quello in cui lo aveva fatto sentire Hayden, c'era un abisso di differenza. E non c'era paragone tra i due. Theo stravinceva su tutti i fronti. Lui era tutta un'altra cosa. Era mille e mille sensazioni che non sapeva nemmeno spiegare, ma che lo scombussolavano nel profondo. E lui era un idiota a capire quanto forti erano quelle sensazioni solo in quel momento. Se non l'avessero rapito, e la paura di non rivederlo più non si fosse presentata, allora sarebbero passati mille anni prima che avesse ammesso anche solo di provare certe cose, figurarsi di dare un nome a ciò che sentiva. Theo che lo aveva salvato, spingendolo in quel dannato ascensore. E poi lo aveva salvato ancora lasciandogli il tempo di saltare giù dal tetto. Theo si era preso una scossa elettrica per tirarlo fuori da quella cella. Per la prima volta qualcuno si era sacrificato per lui, facendolo sentire importante e protetto come non era mai accaduto. La sensazione che ci sarebbe stato qualcuno accanto a te a guardarti le spalle, a proteggerti anche da te stesso. E lui continuava a salvarlo. Theo aveva mandato via Alex perchè preferiva la sua compagnia. Theo lo chiamava cucciolo per differenziarlo dagli altri. Theo e quel suo stupido modo di sorridere facendo sì che si formassero quelle stupidissime fossette attorno alla bocca, che lui nemmeno credeva di aver notato fino a quel momento. Sorrise come un idiota, prima che il sonno lo travolgesse in pieno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 



<< Capo – disse con voce bassa appena Gerard rispose al telefono – domani c'è la luna piena. Cosa devo fare? >>

<< Scott non riuscirà a trovarlo in tempo. Sai quanto è profondo il legame tra un alpha e il proprio beta? >> sorrise Gerard dall'altro lato della cornetta.

<< Devo ucciderlo? >>

<< Devi ucciderlo – concordò – e quando lo farai, Scott Mccall cadrà >>

<< Come desidera, signore >> rispose lui, mentre metteva la sicura alla pistola e lanciava un'occhiata all'interno della cella, dove il lupo era svenuto nuovamente.

<< Spero per te che non fallirai, Charles >> lo avvisò Gerard staccando la chiamata. Charles guardò lo schermo del telefono. Non doveva fallire. Non aveva idea di chi fosse più pericoloso tra i lupi e Gerard. Si voltò a guardare uno dei cacciatori vicino a lui.

<< Tornerò domani mattina >> lo avvisò, prima di dirigersi all'uscita del bunker. Erano ancora le dieci. Aveva tempo.

 

 

 

 





Ce l'ho fatta! Abemus nono capitolo xD

Dio, sono distrutta . . . Anyway, vediamo un Theo molto preoccupato, poverino . . .un Peter che Sherlock scansate proprio ho già capito tutto . . .ahahahahha, ok, la smetto, forse . . . Finalmente abbiamo anche un punto di vista di Liam, quindi sappiamo cosa gli sta succedendo, mentre grazie a Derek e alle sue idee, Theo e Peter hanno scoperto dove si trova, e sono tutti pronti per andare a prenderlo! E scopriamo il nome del cacciatore che ha preso Liam. Detto ciò, vi saluto, no scherzo, prima vi ringrazio per essere sempre in tanti e così attivi con le recensioni. Vi adoro!

P. S

Settimana prossima doppio aggiornamento, quindi ci si vede Martedì, un bacio,

Elly

  
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