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Autore: _xHarrysrainbow    21/10/2017    0 recensioni
Sono Ashley Williams, una semplice diciottenne. Non sono molto alta, i capelli castani e gli occhi marroni. Amo la musica, è l’unica cosa che mi fa andare avanti. Ho una famiglia un po’ strana: i miei genitori sono divorziati da quando avevo 10 anni, e ho vissuto con mia madre e mia sorella più piccola tutto questo tempo. Il rapporto che avevo con mio padre ogni giorno peggiorava e siamo arrivati a non parlarci più, questo per diversi anni, anche se mia sorella ci teneva tanto e potevano sentirsi almeno una volta al mese.
Vivevo in Italia con mia madre, mia sorella e i miei nonni, avevo molti amici, ma per motivi di studio ho deciso di trasferirmi da sola a Londra, era il mio sogno da quando ero piccola, per frequentare l’università. Parlavo bene l’inglese, perciò non avrei incontrato difficoltà. Non so cosa mi aspetterà a Londra ma spero di realizzare ogni mio piccolo sogno nel cassetto.
Genere: Romantico, Slice of life, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ero già da due giorni a Londra, nella mia nuova casa: era abbastanza grande, era disposta su due piani, con moltissime stanze al piano superiore. Non riesco a capire perché mia madre ci teneva tanto  a comprare proprio questa casa. In questi due giorni mi sono sistemata, ho messo apposto le molte cose che avevo. Erano due giorni che non uscivo di casa e mi ero decisa ad uscire un po’ e passeggiare nei dintorni. Erano le 17:30. Ho fatto una doccia veloce, ho indossato una tuta grigia, una giacca a collage rossa e le mie blazer azzurre e bianche della Nike. Prima di uscire ho preso il mio telefono e le mie inseparabili cuffie, per non annoiarmi. Percorrevo tutte le vie che si aprivano davanti agli occhi, era come se i miei piedi mi trascinassero da soli. Ero arrivata davanti a un parco giochi, ero consapevole di aver diciotto anni, ma non so per quale motivo, mi è venuta una voglia di fare un giro su una delle due altalene. Passeggiavo in quel parco e quasi tutti gli occhi erano puntati su di me. Beh, poi non è che mi importasse tanto, ero solo uscita a farmi passeggiare. I bambini giocavano e urlavano di gioia. Ero immersa nei miei pensieri fino a quando non mi sono resa conto che si faceva tardi notando che la vie erano meno affollate. Tolsi il telefono dalla tasca, sbloccai lo schermo per vedere meglio l’ora. Erano già le 20:30. Decisi di tornare a casa. Con passi molto lenti mi avviai. Senza rendermi conto iniziai a cantare a squarciagola una delle mie canzoni preferite “Wake Me Up” di Ed Sheeran. Ad un certo punto alzai il volume al massimo continuando a cantare camminando per le vie illuminate di Londra, fino a quando non  andai a sbattere contro qualcuno: era un ragazzo alto, con i cappelli ricci e gli occhi verde smeraldo, degli occhi stupendi che forse non scorderò mai, che mi riportò alla realtà. Mi limitai  a dire:
-Scusa, non ti avevo visto...-con la voce che mi tremava.
-Non fa niente.-mi rispose con  voce roca.
Lo guardai per un altro paio di minuti per poi salutarlo imbarazzata e tornai a casa.
Il giorno dopo decisi di andare all’università così andai a dormire presto. La sveglia suonò come sempre alle 9:00, non facevo fatica a svegliarmi, quindi mi alzai velocemente e sgattaiolai in bagno sotto la doccia. Mi asciugai i cappelli ed ecco il problema: cosa mettermi? Guardai per 15 minuti quell' armadio con tanti vestiti, che a me pareva vuoto. Scelsi un paio di Jeans neri, una maglia bianca con delle scritte e la mia giacca a collage blu, indossai le mie converse della ‘’All Star’’ anch'esse bianche. Raccolsi i  capelli in uno chignon e misi un po’ di mascara e un lucidalabbra quasi trasparente. Si fecero le 10:00 e uscii di fretta di casa per poi prendere la metro ed arrivare a destinazione. In meno di mezz’ora mi trovavo già davanti l’ufficio della direttrice. Una figura al quanto famigliare mi appare davanti, stessa camminata, stessi ricci e stessi occhi verdi. Venne di nuovo verso di me e mi sorrise.
-Ehy, ci rivediamo. –disse imbarazzato arrossendo leggermente mostrando delle adorabili fossette.
- Ciao –sorrisi guardandolo, era così tenero.
-Come ti chiami? –mi guardò.
- Ashley,  tu?
-Harry  -sorrise baciandomi la guancia e arrossii leggermente.
- Ehm, sei nuova da queste parti? –chiese passandosi la mano tra i capelli.
- Oh, si –sorrisi nuovamente.
-Vorresti darmi il tuo numero? Magari ci conosciamo.. meglio.. e potrei farti conoscere..altre persone. – disse imbarazzato. Accettai e ci scambiammo i numeri.
L’appuntamento con la direttrice era andato bene, mi avevano preso e mi avevano già dato l’orario delle lezioni che dovevano iniziare tra poche settimane. Salutai Harry prima di uscire e tornai a casa. Passai un po’ di tempo con mamma e mia sorella Megan a chiacchierare su Skype, ma non smettevo di pensare al ragazzo dagli occhi verdi.
Ero già pronta per dormire e m infilai tra le dolci coperte quando sentii il telefono vibrare.
‘’Hey  Ashley, spero che tu  non stia dormendo, non riesco a dormire. Come va? H.’’
Un sorriso apparve sul mio viso notando la ‘H.’ finale e rendendomi conto da parte di chi era il messaggio così risposi immediatamente:
‘’Hey Harry, no, non sto dormendo. Mi sono appena messa a letto. E ho ricevuto il tuo messaggio. Comunque tutto bene, tu?’’
In meno di cinque minuti mi arrivò una sua risposta.
‘’Si dai, tutto bene. Che fai domani? H.’’
Risposi senza pensarci:
‘’Non ho ancora piani per domani. Perché me lo chiedi?’’
Mi si stavano chiudendo gli occhi e il telefono vibrando mi  risvegliò.
‘’Volevo chiederti se hai voglia di fare colazione con me domani mattina da Starbuck’s? H.’’
Mi stava chiedendo di uscire? Beh, non devo fantasticare troppo e poi lo fa solo per amicizia. Risposi, scrivendogli:
‘’Beh si mi andrebbe, dimmi dove ci incontriamo e quando.’’
In un attimo arrivò la risposta:
‘’Ashley, potrei venire a prenderti alle 10:00? Se posso scrivimi la via.  H.’’
Continuammo così per altri quindici minuti e non smettevo di sorridere. Ero felice solo a pensare a quell’ incontro, anche se conoscevo quel ragazzo solo da qualche ora. Mi addormentai in un batter d’occhio.
   
 
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