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Autore: Blue Owl    21/10/2017    10 recensioni
AU. Viaggi nel tempo. Piton torna indietro nel tempo, con la consapevolezza di ciò che accadrà nel caso in cui fallisse. Senza più serbare rancore, cerca di modellare Harry per renderlo il più grande mago di tutti i tempi, a partire dal giorno in cui Hagrid condusse Harry a Diagon Alley.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton, Un po' tutti
Note: AU, Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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To Shape and Change - Modellare e cambiare
di Blueowl

tradotto da Mezzo_E_Mezzo


Rinuncia: né io né l’autrice possediamo Harry Potter.

Capitolo 34: [Epilogue] Epilogo

    Il giorno in cui Harry Potter era morto era finalmente arrivato. C’era voluta molta attesa, ma Severus aveva deciso che, se mai avesse rivelato la verità a qualcuno, sarebbe stato in questo giorno, quando tutto il futuro era stato disfatto. E così, Severus si permise di ricordare mentre aspettava il suo visitatore...


    I giorni dopo la caduta di Voldemort erano stati caotici e surreali, e per Severus ancora di più. L’istante in cui la fine di Voldemort era finalmente diventata definitiva, il Marchio Nero di Severus era svanito in un breve lampo di dolore, ma l’ondata di scioccato sollievo fu rapidamente sostituita da trepidazione e preoccupazione.
    Che cosa era accaduto esattamente? Era morto qualcuno nell’atto di sconfiggere Voldemort? Tutti coloro che lui conosceva stavano bene?
    Le risposte erano arrivate in quella stessa ora, da Madama Bones e attraverso il Pensatoio di Silente nel suo ufficio.
    Yaxley, uno dei due Mangiamorte leali rimanenti a quel tempo, si era infiltrato nella sicurezza del Ministero e aveva modificato gli scudi attorno all’ufficio del Ministro. L’incantesimo di cui era vittima Caramell aveva reso la cosa molto facile, permettendo a Yaxley di far apparire le manipolazioni come falsi allarmi che Caramell causava per sbaglio, fin quando gli scudi erano stati modellati secondo le esigenze di Voldemort. Guardandosi indietro, Madama Bones avrebbe voluto schiaffeggiarsi.
    In quanto alla fine di Voldemort, Nicholas aveva gentilmente fornito il suo ricordo dell’evento. Visionato da Madama Bones, una manciata di membri dell’Ordine e da alcuni professori, il ricordo li aveva lasciati tutti sbigottiti e totalmente meravigliati.
    «Come è possibile questo, Albus?» Aveva chiesto Minerva senza fiato mentre guardavano il cadavere di Voldemort – il ricordo era gelato in quell’istante. «Quel rituale… Potter non dovrebbe… Come?»
    «Credo che Harry debba ringraziare il sigillo sulla sua magia,» aveva sussurrato Silente. «Quando Harry ha preso su di sé il Cruciatus diretto contro Nicholas, ha soddisfatto le condizioni di volontà di sacrificio del Rito. E quando ciò è accaduto, la magia necessaria ad attivare la protezione è arrivata dal fatto che Voldemort ha cercato di uccidere Nicholas. Comunque, invece di usare tutta la magia di Harry come avrebbe fatto normalmente -togliendogli la vita a causa di ciò- è stato bloccato dal sigillo. Questo ha fermato la perdita di magia e ha salvato la vita ad Harry, ma anche tutta la sua magia al di là del sigillo.»
    «”La sua magia al di là del sigillo”? Questo vuol dire che la sua magia già libera dal sigillo…?» Aveva iniziato Madama Bones.
    «È svanita,» aveva spiegato Silente.
    «Oserei dire che anche la totale perdita di tutta la sua magia sarebbe valsa la pena per questo,» aveva grugnito Malocchio, occhieggiando la patetica forma raggrinzita ai propri piedi.



    Severus si riscosse dal ricordo, non volendo ricordare il modo in cui Sirius era praticamente saltato alla gola di Malocchio a quelle parole, non apprezzando l’insensibilità del vecchio Auror.
    Per quanto Severus avrebbe preferito che Harry uscisse dalla guerra del tutto illeso, sapeva anche che l’Harry del suo futuro, come anche quello del presente, sarebbe stato d’accordo con Malocchio. Entrambi -l’Harry futuro e l’attuale- avrebbero fatto qualunque cosa per annientare Voldemort, ed entrambi lo avevano fatto.
    Il totale sacrificio del primo aveva permesso il volontario sacrificio del secondo e il suo successo, portando a un futuro molto più luminoso di quanto Severus avesse immaginato e avesse mai potuto sperare.
    Severus chiuse gli occhi, ricordando ancora una volta tutti gli eventi propizi e fortunati che erano accaduti dopo la sconfitta del Signore Oscuro.
    Tutti i seguaci di Voldemort lo avevano tradito oppure erano stati uccisi, e coloro che lo avevano lasciato presto ricevettero l’amnistia dal Ministero -anche se Severus dubitava della saggezza di una mossa del genere. Severus non voleva, ovviamente, che Lucius e gli altri ricevessero il bacio, ma avevano comunque fatto cose di cui dovevano rispondere. Ad ogni modo, supponeva che qualcuno avrebbe obiettato che in questo caso era meglio lasciar andare e guardare al futuro.
    I Malfoy e le altre famiglie di ex Mangiamorte scalarono le vette della società. Mentre la fine della prima guerra li aveva lasciati sotto lo scrutinio di molte famiglie della Luce e gli aveva fatto ottenere il sospetto da parte di chiunque avesse almeno metà cervello, ora erano grandemente rispettati e, da alcuni, praticamente venerati. In altre circostanze tutto ciò avrebbe orripilato Severus, ma le sue relazioni con loro, come anche l’interazione dei loro figli con Harry, lo avevano messo a suo agio. Questo non voleva dire che comunque non li avrebbe sempre tenuti d’occhio – sia che lo ritenesse davvero ancora necessario o no.
    Il mondo era diverso, o almeno il Mondo Magico. Il Ministero aveva in qualche modo perso parte del proprio bigottismo e aveva guadagnato un po’ di buon senso, anche se era difficile da credersi. La cosa più strana era che il fatto era stato per lo più causato da Lucius Malfoy. Chi avrebbe immaginato che quell’uomo potesse davvero fare qualcosa di buono se non era concentrato così tanto sull’ottenimento di potere? Comunque, Severus ne era certo, il produttivo cambio di rotta del biondo era dovuto al Debito di Vita che la sua famiglia aveva verso Harry, che, per i precedenti anni, aveva preso una ferma posizione contro la corruzione.
    Severus non poteva far altro che essere meravigliato dall’impatto di Harry sul Mondo Magico, anche ora. Sin da quando Harry vi era rientrato, le persone gli gravitavano attorno, entusiaste di aiutarlo e supportarlo in ogni modo che gli era possibile. Il Signor Lee, il rappresentante del Vietnam e ex-licantropo, aveva mantenuto la sua promessa e aveva dato supporto e informazioni ogni volta che aveva potuto. Aage Brown, il rappresentante dell’Etiopia, aveva aiutato Harry con ogni tipo di ricerche mediche internazionali e il Signor Walter McCaffrey, il primo licantropo adulto curato, era diventato un uomo d’affari di successo e aveva fornito fondi e assistenza professionale per i progetti e i programmi di Harry. Col passare del tempo, sempre più persone avevano aggiunto il loro aiuto e Severus era sicuro che la lista dei nomi potesse ora riempire un rotolo di pergamena di almeno alcune decine di metri.
    Una volta che Harry ebbe riconquistato abbastanza controllo magico per usare di nuovo i Serpincanti – poiché il Rito aveva completamente distrutto il suo sigillo – era tornato a fare quello che sapeva fare meglio. Curare. E così, prima ancora che si fosse diplomato ad Hogwarts e prima di iniziare il proprio apprendistato da Silente al suo quarto anno, Harry si era fatto avanti e aveva continuato da dove aveva iniziato con la sua comparsa alla Confederazione Internazionale dei Maghi. Aveva iniziato pian piano, ironicamente facendo quello che era suggerito nella lettera mandata da Caramell, al San Mungo, ma non gli ci volle molto prima di estendere la sua attività oltre la Britannia.
    Ma prima di ciò, Harry aveva dovuto abituarsi al modo in cui il mondo ora lo vedeva.
    Senza alcuna sorpresa, le notizie della sconfitta del Signore Oscuro si erano diffuse in fretta, incluso, nonostante gli sforzi della Bones, il ruolo di Harry in essa.
    Era stato come l’Halloween del 1981, di nuovo – solo dieci volte peggio.
    Gli Obliviatori avevano avuto da fare per settimane, ma quello era stato il minimo.
    Harry non era più solo conosciuto come “Il ragazzo Sopravvissuto”, ma anche “Il Fanciullo della Vita” e “Il Custode della Vita”, tra gli altri soprannomi. Severus aveva dovuto ammetterlo però, uno era abbastanza divertente (grazie a Silente che lo aveva diffuso), e anche Harry lo trovava piuttosto esilarante.
    “Il Salvagente”.
    Nonostante il suo desiderio che il Mondo Magico smettesse di inventare questi nomi ridicoli con cui chiamare Harry, Severus doveva ammettere che questo gli piaceva. Piton si domandava che cosa avrebbero detto se avessero saputo delle caramelle Life Saver*. Si sarebbero scusati per averlo chiamato come una minuscola ciambellina commestibile?
    Severus si riscosse, sentendo che qualcuno bussava alla sua porta.
    Con un piccolo sorriso, schioccò le dita, segnalando alla sua elfa domestica, Muffola, di preparare il salotto mentre lui andava ad aprire la porta.
    I più avrebbero pensato che sarebbe stato nervoso ora che questo momento era arrivato, ma tutto ciò che provava era l’aspettativa di un enorme peso che poteva finalmente togliersi dalle spalle. Aveva mantenuto questo segreto per molto tempo ed era stato pronto a liberarsene già da un po’, ma ora era finalmente il momento giusto.
    Aprì la porta.

O o O o O

    Harry camminò lungo il tranquillo sentiero di mattonelle con, come sempre, Coral attorno al polso. Il serpente ora era innegabilmente una veterana nell’assistere Harry nella Guarigione, e (se gli altri avessero potuto comprenderla) era esperta quanto qualsiasi altra buona medimaga. Era adorata da tutti coloro che lavoravano al San Mungo e godeva senza vergogna delle loro lodi (cosa per cui Harry la prendeva in giro senza pietà).
    Gli ultimi anni erano stati eccezionalmente buoni per lui, e, avendo ormai 19 anni, prevedeva di costruire un vero futuro insieme a qualcuno.
    Harry sorrise dolcemente, i suoi pensieri andarono alla sua deliziosa (sebbene stramba) fidanzata, Luna Lovegood.
    La ragazza aveva appena iniziato un apprendistato con qualcuno che si diceva fosse un ex Indicibile (che non poteva né confermare né negare queste voci) e sperava di fare progressi nel campo della magia altruista utilizzata in un nuovo ambito: la Guarigione Prolungata. Dopo aver scoperto la donazione di organi nel mondo babbano, Luna era fiduciosa che potessero portare quel dono meraviglioso a uno stadio ulteriore. Le possibilità erano stupefacenti ed Harry si sentiva solo orgoglioso di lei e dei progressi che la ragazza stava facendo; comunque, il ragazzo sperava che lei avrebbe voluto fare un passo di tipo diverso, con lui.
    Il piano di Harry era di farle presto la grande domanda, forse il mese prossimo, se avesse trovato il coraggio.
    Vedeva già la loro vita insieme, ed era fantastica...
    Lui e Luna che preparavano la cena, mentre guardavano i loro due o tre figli che giocavano felici nel cortile con Dobby e Coral.
    Harry si riscosse mentre cominciava a vedere la veranda.
    Dobby stava bene, era ancora orgoglioso di indossare la sua uniforme e di servire Harry con più gusto che mai, nella nuova casa che il ragazzo aveva comprato un anno prima.
    Sebbene i Flamel avessero voluto che Harry continuasse a vivere con loro, visto che la loro proprietà era più che grande abbastanza, Harry aveva sentito che era il momento di starsene da solo all’età considerevolmente giovane di 18 anni. Con il suo lavoro da guaritore riusciva facilmente a mantenersi e da molto tempo era già indipendente. Inoltre, il suo desiderio di impressionare Luna era più che abbastanza per farlo concentrare sul farsi una vita dopo Hogwarts.
    Ora diciannovenne, Harry era il Capo Guarigioni al Centro Mondiale della Sanità (CMS), un’organizzazione che l’ICM aveva creato poco dopo che il ragazzo aveva finito il suo tirocinio da MediMago al San Mungo (che aveva svolto alla tenera età di 15 anni mentre era sotto l’apprendistato di Silente). Comprendendo il bisogno della cooperazione internazionale nello scoprire cure e trattamenti per malanni, condizioni e ferite babbani e magici, il CMS era nato ed era stato affidato alle cure di Harry, che aveva provato che l’incurabile non era tale dopotutto.
    Dopo la morte di Voldemort, l’apprendimento di Harry spiccò davvero il volo, in parte per la possibilità di seguire i corsi a scelta, che erano stati Antiche Rune e Cura delle Creature Magiche (senza menzionare il fatto di non doversi più preoccupare di guerra e morte). Era stato tentato di seguire Aritmanzia invece che Cura delle Creature Magiche, ma Nicholas aveva detto che sarebbe stato più che felice di insegnargliela durante le estati, insieme con l’Alchimia, che aveva già finito di trasmettergli.
    In quanto a Hogwarts e ai suoi professori, le cose continuarono come avevano sempre fatto, a parte per alcuni eventi di nota. Madama Pomfrey ora offriva un corso introduttivo per Medimaghi nei fine settimana e il Professor Lupin (con l’aiuto di Vitious) aveva iniziato un Torneo di Duelli Magici che organizzavano una volta a semestre.
    Harry sorrise tra sé, pensando all’ex licantropo e ai vecchi amici dei suoi genitori. Remus Lupin era diventato uno zio acquisito per lui poco dopo che Harry aveva iniziato il suo terzo anno a Hogwarts, nonostante Lupin fosse anche uno dei suoi professori. In qualche modo, funzionò. Sirius Black, invece, impiegò un po’ di più per costruire un rapporto sincero con lui, e non era ancora riuscito ad arrivare al ruolo di “zio/mentore” in cui Lupin era già calato. In un certo senso, era meglio così (almeno per Harry), ma il fatto triste della faccenda era che Sirius non sarebbe mai diventato la figura paterna che avrebbe desiderato. Questo non voleva dire che Harry non lo vide mai o che lui non fu mai parte della sua vita; al contrario, gli faceva spesso visita durante l’estate.
    All’inizio, Harry non era sicuro di che cosa dovesse fare, ma dopo alcune sollecitazioni da parte dei Flamel, Harry aveva acconsentito a vedere Sirius. Non se ne era pentito.
    Sirius diventò lo zio divertente, e sebbene Harry non si trasformò mai in uno scavezzacollo, si innamorò presto del volo e del Quidditch grazie a Sirius. Questo, con gran sorpresa di Black, portò Harry a unirsi alla squadra di quidditch di Hufflepuff nel suo quarto anno, e a diventarne capitano al suo sesto anno. E che sorpresa quando Neville Paciock provò e diventò il nuovo portiere Hufflepuff.
    Harry ricordava ancora nitidamente la prima partita di Neville. I suoi genitori erano riusciti a venire e guardavano orgogliosi dagli spalti. Neville era così agitato che quando avevano preso il volo era decollato come uno del primo anno, prima di riuscire a calmarsi abbastanza da dimostrare perché era diventato il nuovo portiere dei Puff - il che era notevole, visto che giocavano contro Gryffindor e Ronald Weasley (il “Re”) era il loro portiere.
    Alice e Frank (specialmente Frank) avevano amato poter vedere il loro figlio che giocava e col passare del tempo erano stati in grado di fare tutto quello che gli altri genitori spesso danno per scontato, come ad esempio il controllare i suoi voti per dargli il permesso di andare a trovare un amico. Anche se in ritardo, riuscirono a fare quello che era mancato loro così a lungo – essere la mamma e il papà di Neville.
    E ora, aspettavano con ansia di diventare nonni.
    Neville e Hermione Granger si erano innamorati non molto dopo il diploma e si erano sposati poco dopo. Ora stavano per avere un figlio e, grazie a un’invenzione babbana chiamata ecografia, sapevano che era un maschio. Il nome era ancora da decidere, ma avevano ancora qualche mese prima di doverlo fare.
    Con un sospiro felice, Harry arrivò alla veranda, fermandosi davanti alla porta, e bussò.
    Non troppo tempo dopo, la porta si aprì per rivelare il suo professore preferito.
    «Buongiorno, Professore,» Salutò Harry.
    «Buongiorno, Signor Potter. Entra,» fece Severus, facendosi da parte.
    Harry entrò e si tolse il mantello.
-Pop-
    «Muffola lo prende per il Grande-Signore!» fece l’elfa, togliendo entusiasta il mantello al ragazzo.
    Harry riuscì a stento a reprimere un sospiro. Severus gli scoccò uno sguardo comprensivo.
    «Ci ho provato,» Disse piano Severus mentre Muffola si affrettava fuori dalla stanza.
    «Anch’io,» replicò Harry. «Forse, un giorno. Ringrazio Merlino per Dobby. È l’unico che non diventa tutto-» Harry sollevò le mani e agitò le dita, esprimendo quello che non poteva dire a parole.
    «Capisco,» disse Severus con un celato sorriso, prima di scoccare un’occhiata al Pensatoio sul tavolo nell’altra stanza.
    «Sta bene, Professore? Sembra distratto,» disse Harry dopo un istante, vedendo che Severus non si era ancora mosso.
    Severus non rispose. Invece, fece cenno a Harry di seguirlo e lo portò nel salotto dove Muffola aveva preparato un vassoio di stuzzichini piuttosto fastoso. Ma lo sguardo di Harry non si fermò sul cibo perfettamente disposto, bensì sul pensatoio tirato fuori e in bella mostra.
    «Che cosa sta succedendo?» Chiese Harry, non molto sicuro se dovesse o meno preoccuparsi.
    «C’è qualcosa che devo mostrarti. È un segreto che non ho più bisogno di mantenere, almeno con te,» replicò lui, facendo un cenno col capo verso il pensatoio.
    L’invito era chiaro, così Harry non esitò e si avvicinò al tavolino, fiducioso che la sua confusione e preoccupazione sarebbero presto state dissipate da un chiarimento.
    «Io aspetterò qui,» aggiunse Severus, prima che Harry si tuffasse nel ricordo...


    Immediatamente, Harry seppe che questo non era un ricordo normale. Innanzitutto, c’era lui dentro, ma… non era sé stesso.
    Il suo doppio sembrava avere la stessa età che aveva lui adesso, ma non era alto tanto quanto lui, né tanto ben vestito. Infatti, i suoi abiti erano laceri e la sua salute non era migliore.
    Mentre il suo doppio si inginocchiava accanto a un circolo di rune disegnate col sangue, Harry si guardò rapidamente intorno per scoprire che il luogo gli era del tutto sconosciuto ed era totalmente in rovina. Tuttavia, c’era una figura in piedi sulla soglia che era riconoscibile.
    «Professore?» Sussurrò Harry in una domanda, più che altro a sé stesso.
    Il Piton-ricordo naturalmente non si accorse di lui ma guardò l’Harry inginocchiato.
    «È pronto?» Domandò.
    L’Harry-ricordo annuì. «Presto, tutto questo sarà disfatto e tu potrai aggiustare ogni cosa.»
    «Sei pronto?»
    «Sono pronto quanto lo sei tu.»
    Il Severus-ricordo emise un mugugno di disapprovazione.
    «Mi fido di te, Severus,» fece Harry, facendo un passo indietro ed entrando nel circolo runico disegnato sul pavimento. «Se c’è qualcuno che può farlo, sei tu.»
    «Hai una grande fiducia in me, Harry, più di quanto avrei mai pensato di ricevere da te… o da chiunque. Proverò a non deluderti. Non che lo scopriresti mai, se dovessi fallire.»
    «Silente aveva tanta fiducia in te quanta ne ho io,» puntualizzò Harry. «E tu non fallirai. Sei troppo testardo.»
    «La testardaggine non porta sempre alla vittoria.»
    «In questo caso lo farà. Manderemo indietro il tuo spirito fino al periodo precedente a quando abbiamo iniziato a perdere la guerra. Se questo non è l’incarnazione della testardaggine, il rifiuto di essere sconfitti, non so cosa altro lo sia.»
    «Al costo della tua vita. Al costo di te stesso.» Gli ricordò il Severus-ricordo.
    «Io continuerò a vivere, perché non solo sarò ricordato da te, ma sarò modellato e cambiato da te. Qualunque parte di me vada perduta a causa di questo processo, non è affatto un sacrificio. Il mio me più giovane non potrebbe desiderare un guardiano migliore.»
    Il Severus-futuro sorrise dolcemente, lo sguardo reso denso da tante emozioni che era impossibile identificarle, ma non c’erano lacrime. «Un vasaio**, intendi dire.»
    L’Harry-futuro si immobilizzò al sentirlo, ma i suoi occhi erano felici. «Forse.»
    Harry era totalmente immobile, la sua mente stava assimilando tutto mentre iniziava a rimettere insieme tutti i pezzi.
    Severus era un viaggiatore temporale.
    Era stato mandato indietro dal suo sé stesso futuro per prevenire un terribile futuro, presumibilmente causato da Lord Voldemort. Che cosa aveva cambiato il Professore? Quando esattamente era tornato? Qualcun altro sapeva? Perché Severus glielo stava rivelando adesso?
    «C’è qualcosa che vuoi che dica al tuo te più giovane?» Chiese il Severus-futuro, attirando di nuovo su di sé l’attenzione di Harry.
    L’Harry-futuro si raddrizzò, inclinando la testa di lato, pensieroso, mentre Harry aspettava col fiato sospeso. Dopo un momento, l’Harry-futuro annuì tra sé con un ghigno malefico. «Sì, digli che ho detto questo: “Severus ha bisogno di una ragazza. Se non ne ha trovata una entro il tuo diciannovesimo anno, ti imploro, me-stesso-più-giovane, risolvi la faccenda.”»
    «Non avrei dovuto chiedertelo,» fece Severus, imperturbabile.
    L’Harry-futuro ridacchiò, sebbene presto divenne di nuovo serio, e disse: «È ora.»
    Severus fece un passo in avanti, entrando in un altro circolo sul pavimento.
    Harry guardò meravigliato il suo ex-sé-futuro che apriva i palmi delle mani e rivelava un intricata serie di tatuaggi che gli partivano dalle punte delle dita e si allungavano fino ai polsi, fino a sparire al di sotto dei suoi vestiti. Sebbene le sue braccia fossero coperte dalle maniche, i tatuaggi su di esse presero a brillare con così tanta forza che la loro luce attraversava il tessuto. Dopo pochi altri istanti, le rune sulla sua schiena e sul petto si illuminarono allo stesso modo. E poi le rune sul pavimento esplosero, Severus era lì in piedi, attonito, mentre la magia si innalzava come un’onda, avvolgendo all’istante la sua stessa essenza.
    L’aria era così densa che Harry era grato di essere solo un osservatore e di non trovarsi fisicamente lì. Poteva solo immaginare come ci si dovesse sentire.
    La magia ora turbinava così violentemente che la terra stessa stava tremando, mentre Severus e l’Harry-futuro si fissavano negli occhi.
    «Per modellare e cambiare,» sussurrò Severus nell’ultimo istante, proprio mentre l’Harry-futuro iniziava a contrarsi in una smorfia e tutto divenne bianco.
    E poi il ricordo si interruppe. Ma non era finita. C’era un’altra cosa che Severus voleva che Harry vedesse...

    Harry si ritrovò di fianco a Severus, che stava semplicemente in piedi in attesa, accanto alla Farmacia a Diagon Alley, ma, prima che Harry potesse chiedersi perché, li vide – Hagrid e il suo sé stesso molto più giovane, il giorno in cui era rientrato nel mondo magico.
    Severus li intercettò abilmente.
    «Buongiorno, Hagrid.»
    «Ah, buongiorno, Professore,» rispose giovialmente Hagrid. «Stavo soltanto aiutando il nostro Harry, qui, a prendersi le sue cose per la scuola.»
    «Vedo,» disse Severus. Harry non poté fare a meno di notare il modo in cui il suo sguardo passò, con calore ma rapidamente, sul suo sé più giovane.
    «Oh! Oh, mi scusi, Harry, questo è il Professor Piton. Lui sarà un altro dei tuoi insegnanti. È pure Capo della Casa di Slytherin. Professore, questo qua è Harry Potter.»
    Il suo mini-sé tese prontamente la mano. «Salve, Professor Piton.»
    Harry riusciva ancora a ricordare quanto fosse stato intimidito ma impaziente di compiacere Severus, nel momento in cui gli aveva stretto la mano. Solo in quell’istante, però, si rese conto che era stata più di una semplice stretta di mano.
    Era stato l’inizio.
    «Salve, Signor Potter.»



    Harry fu sputato fuori dal pensatoio, ma si riprese in fretta.
    Si voltò, e trovò Severus che aspettava pazientemente sul divano. Senza una parola, si sedette su una sedia di fronte a lui. Per un lungo periodo nessuno dei due parlò, ma poi Harry si schiarì la gola.
    «Suppongo che sia una fortuna che lei ora abbia una ragazza.»
    «Fidanzata,» corresse Severus.
    Harry ghignò, sebbene una domanda gli sorse subito. «Lei lo sa?»
    Lui scosse la testa. «No, e dubito che lo saprà mai. Infatti, se tutto andrà come voglio, nessun altro lo scoprirà mai.»
    Harry fece una pausa per un momento, prima di continuare. «Lei c’era in quel futuro?»
    «No, o almeno, non l’avevo mai incontrata.»
    «Quanto è stato cambiato?» Chiese Harry.
    «Più di quanto io possa dire, ma le cose oggi sono grandemente migliori di quanto fossero diventate originariamente.»
    «Posso solo immaginare come fosse il mondo con Voldemort che stava vincendo.»
    «Quando abbiamo deciso di provare il viaggio nel tempo, aveva già vinto da mesi… in Europa, almeno.»
    Harry deglutì con forza al sentirlo, prima di guardare il vassoio di snack per rimettere insieme i pensieri.
    «Erano morti tutti, vero?»
    «Quasi tutti, ma ora non ha più importanza. Le cose sono diverse e Voldemort ora è stato sconfitto una volta per tutte.»
    «Perché mi sta dicendo tutto questo proprio adesso?» Domandò Harry, tornando a guardarlo.
    «Ho creduto adatto condividere il mio segreto con te oggi perché, nel vecchio futuro, questo è stato il giorno in cui mi hai rimandato indietro.»
    Harry sorrise, domandandosi quanto fosse diventato diverso a causa di Piton – ma non lo avrebbe chiesto ora, perché il suo ex-sé aveva ragione. Non avrebbe potuto desiderare un guardiano, o vasaio, migliore. «E sono convinto che sia la cosa migliore che io abbia… che io avessi mai, ehm… in quel tempo, che abbia mai fatto.» Affermò Harry.
    «Infatti,» concordò Severus, divertito.

O o O o O

    Il Mondo Magico avrebbe ricordato Harry Potter e il periodo in cui visse come gli anni del grande cambiamento. I suoi amici, la famiglia e i tutori sarebbero stati visti come giganti eroici in marcia a fianco e al seguito di un sovrano altruista. Basta dire che lui venne ricordato con affetto molto oltre i secoli seguenti.
    Harry e Luna si sposarono alcuni mesi dopo che lui aveva scoperto il viaggio temporale di Severus. Harry mantenne il segreto di Severus, sebbene stranamente (o forse non così tanto stranamente) Luna diede segno di averlo capito. Severus non parve esserne disturbato.
    Poco dopo, anche se non subito dopo, ebbero una figlia, Lilan, seguita a breve da una grossa sorpresa -tre gemelli, due dei quali erano due bambini identici, Julian e Ramses. La terza era un’altra bambina, Morissa. Lilan seguì le orme del padre e diventò un’eccellente guaritrice, e venne chiamata “La Ristoratrice”, mentre i tre studiarono un po’ tutti i campi della magia, diventando “i Tre Maestri”. Erano tutti Rettilofoni.
    Harry fu conosciuto come “L’Arcimago della Vita”, mentre Luna diventò “La Signora della Ricostruzione”, grazie al suo lavoro sulla magia sacrificale e sulle donazioni di organi.
    Anche i migliori amici di Harry e Luna, Neville e Hermione, ebbero una parte nella storia, aiutando a modellare il Centro Mondiale della Sanità e aiutando in molti dei progetti di Harry. Neville si concentrò sull’Alchimia e l’Erbologia, mentre Hermione diventò la regina della ricerca e delle invenzioni, facendo squadra con Luna per fondere immaginazione e logica e creare soluzioni ineguagliate. Le due coppie furono spesso comparate ai fondatori di Hogwarts, ma i frutti del loro lavoro operarono ben al di là dei confini della nazione.
    In quanto agli altri due amici di Harry più conosciuti, anche loro ebbero un impatto sulla storia.
    Dopo aver fatto carriera come Auror, Gregory Goyle diventò il Direttore dell'Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia. Diventò ancora più famigerato di Malocchio.
    Ebbe due figli, uno dei quali fu chiamato Vincent.
    Draco diventò Supremo Pezzo Grosso del Wizengamot, dopo aver ricoperto molte altre cariche politiche, incluso l’Amministratore di Hogwarts come lo era stato suo padre. Ebbe sette figli, uno chiamato come suo padre, e un altro come Severus Piton. Aiutò a finanziare molti dei progetti di Harry, e a promuoverli e condividerli col Mondo Magico.
    Coral, volendo una famiglia propria, si fece un nido con un bellissimo ma austero serpente che aveva insistito nel restare in zona dopo che le uova si erano schiuse -cosa per cui a Coral era piaciuto, innanzitutto. I Potter furono felici di dare il benvenuto ad altri serpenti nella propria casa.
    Dobby servì con entusiasmo i Potter per il resto della sua vita e gli sopravvissero un figlio e una figlia elfi domestici avuti con un’elfa che Luna aveva salvato non molto dopo il matrimonio con Harry. Si chiamavano Wiglet e Meebles.
    Riguardo ai mentori di Harry, anche se non brillarono tanto quanto lui nella storia, non furono nemmeno dimenticati.
    Secondo gli studiosi nei secoli futuri, il contributo maggiore che i Flamel avevano dato al mondo era stato il loro occuparsi di Harry. Avevano dato al ragazzo qualcosa che non aveva mai avuto il privilegio di godere negli anni della sua infanzia della linea temporale originale. Amore genitoriale genuino e una guida – essere amato incondizionatamente e educato appropriatamente. Insieme con l’Alchimia, l’Aritmanzia e un sacco di altre cose, i Flamel avevano mostrato ad Harry come essere un buon genitore. Non uno perfetto, che era impossibile, ma buono sì. Con il loro esempio, Harry (con Luna) era riuscito a crescere quattro magnifici figli che a propria volta continuarono il suo lavoro, influenzando in modo diretto le successive cinque generazioni del Mondo magico. E così, una coppia che era stata incapace di avere figli propri era stata in grado di lasciare dopo di sé una dinastia immortale. A confronto, la pietra filosofale impallidiva.
    Albus Silente, il più grande Preside di Hogwarts nel ventesimo e ventunesimo secolo, sarebbe stato visto dagli storici come uno dei più influenti maghi del secondo millennio. Dopo la morte di Voldemort, si ritirò in modo lento ma progressivo da tutte le cariche che aveva ricoperto, assumendo un ruolo più consultivo mentre aiutava nello stabilire procedure e codici etici ufficiali (e “non ufficiali”) che avrebbero modellato e migliorato grandemente il modo in cui la società dei maghi era governata. Un decennio dopo, e di certo non più un singolo “raggio di luce”, Silente finalmente poté fare ciò che aveva sempre sognato – uscire del tutto da sotto i riflettori e godere delle piccole cose della vita. Accolto nella famiglia Potter come una sorta di nonno onorario, festeggiò viziando i figli di Harry e, allo stesso tempo, fu emozionato dal poter tenere in braccio l’unico figlio di Severus. E così, quando la sua ora finalmente giunse, dopo molti altri anni, Silente se ne andò nel sonno, vetusto, ma contento.
    In quanto a Severus Piton, l’uomo responsabile per tutto quello che era accaduto, si sposò con una bellissima donna di pochi anni più giovane di lui, non molto dopo che Harry aveva sposato Luna. Ebbero un solo figlio e lo chiamarono Theseus Harrison Piton. Severus non lo disse mai, ma “Harrison” era in onore dell’Harry che aveva conosciuto e in ringraziamento all’Harry che conosceva ora.
    Il mondo non avrebbe mai saputo l’immenso sacrificio fatto da Severus e quello a cui lui aveva assistito.
    Non avrebbero mai saputo del futuro in cui sarebbero morti o in cui sarebbero stati resi schiavi, ma seppero che era lui l’uomo che aiutò nel modellare Harry nell’uomo che tutti loro riverivano. Lo conobbero come il Grande Maestro di Pozioni, lo Slytherin Coraggioso, e il Preside Saggio – e per Severus questo era più che abbastanza. Non gli importava né aveva bisogno di essere ricordato dal mondo. Aveva fatto quello che voleva fare – Modellare e Cambiare il futuro.


~~~ FINE ~~~


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Note della traduttrice:

* “Salvagente” è la traduzione del nome “Life Saver”, che, oltre all’ambiguità -come in italiano- che rimanda alle ciambelle di salvataggio, in inglese è anche una marca di caramelle a forma di ciambella, tipo le Polo.
** Da notare che “vasaio” in inglese si dice potter. Gioco di parole purtroppo intraducibile.



Nota Finale:

Per chi se lo stesse già domandando, l’autrice ha specificato che NON ci sarà un sequel.

    ... Sì, lo so, sarete tutti (o quasi) un po' sconvolti. Purtroppo, ora che conosco bene BlueOwl -nel senso che ho letto più di una delle sue fanfic- mi sono resa conto che è una sorta di stile il suo, quello di creare trame complesse e originali e stupefacenti in cui gli elementi si intrecciano e si complicano e poi... Bam! Con un capitolo o due, d'improvviso, violentemente fa finire la storia, con tanto di epilogo che un po' chiarisce e un po', almeno per i miei gusti, è un tantino troppo simile ai "19 anni dopo" della Rowling, ecco. Però, passato lo scotto di un po' di delusione, guardo indietro alla storia e comunque non posso dirmi delusa, ed è per questo motivo che quasi un anno fa ho deciso di tradurre To Shape and Change.
Quindi, cari lettori, spero che alla fin fine il vostro sentimento sia simile al mio.

Grazie a chi ha letto, a chi ha recensito e a chi (spero) leggerà e recensirà!
È stata una grossa avventura tradurre questa storia, mi è piaciuto davvero tantissimo anche se è stato davvero un bell’impegno. Spero solo che a voi sia piaciuto tanto quanto me, o almeno la metà, direi che basterebbe lo stesso :P
    … Una parte di me vorrebbe anticiparvi che ho già una o due altre storie (di BlueOwl e non) che ho letto e che mi piacerebbe molto cominciare a tradurre per voi, ma penso che al momento sia meglio prendermi una pausa e stare un po’ tranquilla, perché tra lezioni, tirocinio e lavoro sono già parecchio incasinata. Però, non appena avrò ricaricato le batterie, tornerò all’attacco!
    Nel frattempo, vi auguro di trovare altre storie interessanti da leggere (compresa, se per caso vi va, e non l’avete ancora guardata, “The World Without Me”, un’altra storia che ho tradotto, anche se molto tempo fa :P scusate l’auto-pubblicità), e vi ringrazio, davvero, di cuore, per avermi sostenuto con le recensioni, che sono (l’avrò ripetuto fino allo sfinimento, scusate) il carburante e il premio più agognati nelle stanche serate autunnali, in cui (se va bene) vorresti magari leggere qualcosa o vedere un film, oppure (se va male) stai ancora finendo di lavorare/studiare e il cervello ti fa apparire il messaggio “questo dispositivo si spegnerà tra 5 minuti” … ma poi ti ricordi che devi ancora finire di tradurre il capitolo e ti domandi come diavolo ti è venuta l’insana idea di cominciare un lavoro tanto lungo, così, per sport.
    Ecco, io lo so perché l’ho fatto. Perché penso alla mia gioia di trovare una nuova storia bella e appassionante da leggere, e immagino voi che provate questa gioia, però quando recensite e date vita a questa immagine tutto acquista davvero senso. Quindi...
G R A Z I E !!


Va bene, basta, la pianto di cianciare. Ci vediamo alla prossima ;)
Amichevolmente vostra

Mezzo_E_Mezzo




   
 
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