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Autore: Lady Windermere    22/10/2017    2 recensioni
Giulia Pisani ha diciassette anni, una passione sfrenata per le serie Tv, una madre fervente cattolica e tanti altri problemi.
A questi si aggiunge il recente trasferimento in uno dei licei più prestigiosi di New York, dove, tra reginette frustrate, una fastidiosa gossip man, professori appena usciti dall'ultimo numero di Cosmopolitan, un nerd addominalato e i due ragazzi più ambiti da ogni individuo di sesso femminile nelle vicine cinquecento miglia, dovrà imparare la lezione più importante di tutte: per fare i popcorn non serve l'olio di palma.
Riuscirà la nostra protagonista a sopravvivere?
STORIA INTERROTTA
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Ma anche nelle favole il principe azzurro aveva quattro file di addominali?

 

“Pheraps I am a bad man,

the victime of my impulses,

 led away to do what I ought to leave undone”

Far from the madding crowd, T. Hardy

 

 

«Dylan, ti ho già detto che non ne voglio parlare. No, tu non c’entri nulla. Sono semplicemente stanca, Dylan, stai tranquillo. No, non ho letto il giornalino scolastico. Va bene, non lo leggerò allora. Ok. Certo. Ci vediamo domani. Ciao.»

Chiusi la telefonata mentre Dylan stava ancora parlando. Lo stavo trattando malissimo, ne ero consapevole, ma non avevo voglia di spiegargli tutto quello che stavo passando.

Era già difficile tentare di ignorare le continue telefonate di Chris, nonché i messaggi minatori di Grace e i silenzi frustranti di Harry.

Erano passati due giorni dalla partita, due giorni in cui non avevo messo piede fuori di casa, nemmeno per andare a scuola.

Avevo detto a mia madre che mi erano venute prima del tempo e che stavo veramente male e così mi aveva lasciata stare a casa, dopo ripetuti tentativi di esorcizzarmi.

Sospirai rumorosamente. Mi stavo annoiando a morte a casa, ma non avevo il coraggio di ripresentarmi a scuola e vedere Chris faccia a faccia.

Grace mi aveva raccontato che subito dopo la mia fuga dal campo Chris aveva fatto una scenata a Shelly. Diceva di non averlo mai visto così arrabbiato.

Ma non mi interessava molto perché l’avesse fatto o di chi fosse la colpa. Mi aveva ferita e questo bastava.

Avevo avuto fortuna a non essermi ancora legata troppo a lui, altrimenti mi sarei scottata molto più di così.

Quindi per me Chris poteva tranquillamente continuare a chiamarmi. Avrebbe dovuto fare molto più di questo per farsi perdonare.

E poi c’era Richards. Richards che da quell’imbarazzantissimo episodio negli spogliatoi non si era fatto più sentire. Non una parola, non un messaggio.

Gli avevo scritto subito la mattina dopo, ringraziandolo del gesto caritatevole di non avermi sputtanato davanti a tutta la squadra di football, ma aveva visualizzato senza rispondere, quindi ero giunta alla conclusione che non gliene fregasse nulla.

Guardai il telefono per l’ultima volta quel pomeriggio.

«È bellissimo essere considerati» mormorai, sdraiandomi di nuovo nel letto, con il cuscino premuto sulla faccia.

Per fortuna mia madre aveva nascosto le Pringles, altrimenti mi sarei ingozzata come se non ci fosse un domani.

Avevo lo strano superpotere di ingrassare anche solo respirando, di conseguenza non sarebbe stato certo un bene.

Altro che Capitan America, io sarei diventata Capitan BigMac.

Quanto invidiavo Shelly che poteva mangiarsi qualsiasi cosa e non mettere su neanche cento grammi.

Almeno Grace era costantemente a dieta, ma Shelly era proprio da prendere a sprangate sui denti.

Era bella, magra e ricca senza alcuno sforzo. E saltava addosso ai potenziali ragazzi delle altre.

«Che vita di merda.»

Proprio mentre ero sul punto di lanciarmi in un’appassionata invettiva contro tutte le ingiustizie della mia vita, trillò il telefono.

Certa del fatto che fosse un altro messaggio lasciatomi in segreteria da Chris, che avrei potuto ascoltare ridendo sguaiatamente e mangiando popcorn, mi tolsi il cuscino dalla faccia e presi il telefono.

Nuovo Messaggio da Harry Richards.

Per poco non mi scivolò il telefono dalle mani dallo stupore.

Non si era scordato della mia esistenza allora.

“Pisani, ti ricordo di quella famosa scommessa con Chris. Dati i tuoi odierni rapporti con lui e il nostro intimo rendez vous nello spogliatoio, suppongo di aver vinto. Per cui, ci vediamo domani, alle nove. Passo io a prenderti. Ps: vedi non fare schifo come al solito.”

Forse era meglio se si fosse veramente dimenticato della mia esistenza.

Un altro messaggio trillò immediatamente dopo. Stavolta da Chris.

“Sono fuori da casa tua, se non mi apri giuro che entro dalla finestra.”

Di bene in meglio.

Saltai giù dal letto e tirai leggermente le tende. Era là in effetti, non mi aveva detto una bugia.

Lo chiamai.

«Chris, ciao. Sì, senti, non ho molta voglia di parlarti in questo momento. Come? Non dirai sul serio. Non osare tirarmi sassi contro la finestra, Chris Dallas. È romantico con un sassetto, con quella pietra che hai in mano sembra più una minaccia di morte. Chris, senti, mia madre è andata al pellegrinaggio spirituale, tornerà domani e ha detto alla vicina di controllarmi. Non posso farti entrare in casa. Che domanda è? No, non può vedere il lato della mia finestra. Non lo vorrai fare davvero. Chris! Chris! Dannatissimo…» imprecai, precipitandomi alla finestra.

Lo vidi arrampicarsi sull’edera. Faceva sul serio allora. Ma non si era slogato una caviglia?

Aprii la finestra «Chris, giuro che se fai rumore ti uccido» lo ammonii.

«Ci sono quasi, è un giochetto da ragazzi» sussurrò lui, di rimando.

Non so ancora spiegare come riuscì a passare per la finestra, visto che a malapena ci passavo io. E lui aveva le spalle molto più larghe delle mie.

A quanto pare la fisica aiuta gli strafighi.

Saltò dentro con aria soddisfatta «Visto? Non mi ha visto nessuno.»

Sbuffai «Non voglio parlarti.»

Chris mi fu subito vicino, nonostante i miei tentativi di respingerlo.

«Giulia, davvero, non mi hai lasciato il tempo di spiegarti. È stata Shelly a saltarmi addosso. Avevo appena fatto meta, ero stanco, mi ha colto totalmente impreparato. Puoi chiederlo a chiunque, a Grace, a Harry…»

«Non mi interessa chi ha iniziato. All’altro capo di quello sbaciucchiamento c’era la tua faccia, non quella di Grace o di Harry.»

Alzò gli occhi al cielo «Santo cielo, Giulia! Non l’ho nemmeno ricambiata!»

Scossi la testa «Come se mi cambiasse qualcosa sapere quanti centimetri di lingua hai usato o no.»

«Nemmeno uno! È da due giorni che tento di spiegartelo! Cioè, lei ci ha provato, ma…»

Questo mi raddolcì un pochino, ma non volevo cedere così facilmente.

«Beh, hai ferito i miei sentimenti. Non hai idea di quanto ci sia stata male» mormorai.

Mi sfiorò il viso con la mano.  

«Lo so, Giulia, lo so. Ma non era mia intenzione. Sembra che ci siano sempre fraintendimenti tra di noi, per cui lascia che sia chiaro, per una volta. Tu mi piaci da impazzire, voglio stare con te e con nessun altra. Non con Shelly, con te e solo con te.»

Alzai la testa per guardarlo negli occhi, quegli splendidi occhi color miele d’acacia appena prodotto da miriadi di api svolazzanti.

Mi sarei potuta perdere in quello sguardo da quanto era intenso.

«Io…» iniziai, cercando di resistergli, cosa che, soprattutto dopo quanto aveva detto, non era affatto facile.

Come potevo avere la certezza di potermi fidare?

«Io…» ma non riuscii a finire la frase, perché Chris mi prese il mento con la mano e mi chiuse la bocca con la sua.

Fu probabilmente quello il momento in cui mi resi conto di non poter fare altro che arrendermi.

Per cui ricambiai il bacio, con tutta l’intensità di cui ero capace.

E fu mozzafiato. Maledettamente mozzafiato.

Infilai le dita tra i capelli di Chris. Quei capelli così soffici, a metà tra il biondo e il castano dorato.

Tutto di lui mi dava un'idea di estate, non so perché. Di sole, mare, spiagge cristalline e cocktail con l’ombrellino rosa.

Sentii le sue mani artigliarmi la vita e il bacio farsi più pressante.

Mi spinse sul letto, staccando per qualche istante le labbra dalle mie e andando a torturare deliziosamente il lobo del mio orecchio, per poi scendere fino al collo.

Fui costretta a chiudere gli occhi dal piacere.

Non avevo intenzione di andare fino in fondo. Almeno, non quella volta, ma il tocco delle sue mani su di me per un attimo mi fece dimenticare tutti i problemi.

Fu quando mi resi conto che nella foga del momento gli avevo tolto la maglietta che mi fermai.

Come diceva sempre mia madre “Non sappia la tua destra quello che fa la tua sinistra.”

Mai detto nulla di più azzeccato.

«Aspetta» mormorai, di malavoglia.

Mi guardò con gli stessi occhi di Bambi a cui avevano appena ucciso la madre «Ho fatto qualcosa di sbagliato?»

«No. Ma non voglio che ti faccia idee sbagliate.»

Chris mi lasciò andare «Giulia, se non è il momento giusto non sarò certo io a forzarti. Ti pare?» disse, giocherellando con una ciocca dei miei capelli.

«Ecco, magari cerca di dirmelo prima un'altra volta» concluse.

Mi attirò a sé e mi stampò un bacio sulle labbra «Posso rimanere da te stanotte?»

Lo fissai «Ti ho appena detto che...»

«Lo so, non voglio mica stuprarti nel sonno, per chi mi hai preso?»

«Vabbè, se vuoi restare resta. Sei stato fortunato che mia madre non tornerà prima di domani pomeriggio, altrimenti ti avrebbe cacciato fuori di casa a suon di pedate e acqua santa.»

Sorrise «Per sdebitarmi ti preparerò la cena» concluse, rimettendosi la maglietta, cosa che suscitò internamente il mio disappunto.

Avevo in camera un ragazzo più simile ad un modello dell'Abercrombie che ad un normale liceale e io gli facevo rimettere la maglietta.

Sicuramente c'era un girone dell'Inferno per persone come me.

 

 

N.d.A: Ok buonsalve a tutti! Come al solito ringrazio tantissimo chiunque legga questa storia e spero che risulti anche un minimo come l'ho pensata.
Questo capitolo è un po' fluff ma dovevo mettercelo ad un certo punto. So che Chris non piace moltissimo però vi assicuro che migliora. ;)

Ma io so cosa state aspettando, il vero motivo per cui vi siete attardati a leggere le note dell'autrice che altrimenti non si cagherebbe nessuno...
Ebbene, "il figo del giorno oggi è..."

CILLIAN MURPHY

Ebbene sì signori e signore, proprio lui

Ebbene sì signori e signore, proprio lui. Con quegli incredibili occhi blu.
E poi che Spaventapasseri favoloso...😍

😍

Sono andata pure a vedere Dunkirk e vi assicuro che oltre ad essere un bel film non ce n'è uno che sia brutto

E in Peaky Blinders poi sembra uscito direttamente dall'Empireo...

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Risultati immagini per You’ve told me about her, like a gentleman, now kindly behave like a gangster again

Detto questo vi saluto!

Baci,

LadyWindermere<3

 

 

 

  
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