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Autore: Lovy91    22/10/2017    3 recensioni
(Sequel di "Ladro Kid 1412")
Due anni dopo aver detto addio alla vita di ladro, per Kaito Kuroba la vita non potrebbe andare meglio di così: la carriera come mago procede molto bene, i voti all'università sono eccellenti e la relazione con Aoko non potrebbe andare meglio.
Tutto si spezza quando una vecchia conoscenza, Red Fox alias Miho Okamoto, gli comunica che un serial killer sta uccidendo brutalmente i più grandi ladri al mondo e anche loro sono nel mirino.
Kaito sarò costretto a riprendere le vesti del ladro fantasma e la relazione con Aoko inizia a scricchiolare a causa della presenza di Miho. Inoltre i sospetti si concentrano su una persona cara...
Chi è il serial killer e perchè uccide i ladri?
I segreti ritornano ad avvelenare la vita di Kaito e stavolta servivà ben più della magia per farcela...
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akako Koizumi, Aoko Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Nuovo personaggio, Saguru Hakuba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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1° Capitolo


Due di picche


Il National Theatre era un moderno teatro di Tokyo, molto conosciuto. Ci tenevano concerti, spettacoli e rappresentazioni teatrali. Le poltroncine foderate di marrone e lo spazioso palco lo rendevano un luogo piacevole dove trascorrere qualche ora di divertimento.
Quella fredda sera di dicembre una lunga fila consegnava i biglietti alle maschere. Dietro le quinte lo staff lavorava in modo frenetico per essere puntuali e rendere lo spettacolo perfetto. Nell'area dei camerini, la porta più a destra, era chiusa.
Il protagonista dello spettacolo sedeva su una sedia davanti allo specchio, rilassato, e leggeva alcuni messaggi sul cellulare. Qualcuno bussò alla porta e gli dette il permesso di entrare.
<< Signor Kuroba tra dieci minuti siamo pronti >>, l'avvertì una ragazza bionda, una cuffia nell'orecchio e vestita semplicemente con una maglietta e dei pantaloni.
<< Grazie Norie >>.
Sentì la ragazza salutare qualcuno e poi la persona entrò nel camerino. Il ragazzo si alzò e le andò incontro, mettendole le braccia intorno alla vita.
<< Sempre più striminziti questi costumi >>, notò, una leggera disapprovazione tra le parole.
<< Fanno parte dello show. E poi la parte del geloso non fa per te, Kaito >>.
Aoko indossava un body nero con le pailletes che lo rendeva scintillante e le gambe fasciate in spesse calze bianche, i capelli tenuti su in uno chignon.
<< Hai ragione. Come sempre >>, rise lui.
Erano passati due anni da quando Ladro Kid si era esibito l'ultima volta e Kaito aveva detto addio a quella vita. Adattarsi a un ritmo di vita normale non fu facile all'inizio e ci volle del tempo perché ci riuscisse, anche grazie all'aiuto di Aoko.
Dopo aver conseguito il diploma con ottimi voti, la coppia aveva sostenuto e passato il test di ammissione all'università di Tokyo e Aoko aveva ottenuto una cospicua borsa di studio. Lei si era iscritta ad economia e Kaito a discipline artistiche, quest'ultimo aveva anche iniziato ad esibirsi ufficialmente e il suo nome cominciava ad essere conosciuto nel mondo della magia. I più grandi ricordavano Toichi Kuroba e la curiosità di vedere se il figlio fosse all'altezza fu il trampolino di lancio.
Kaito aveva chiesto ad Aoko se fosse stata disposta ad essere la sua assistente e la ragazza, seppur timorosa, aveva accettato e dopo qualche spettacolo si era facilmente integrata in quel mondo.
Il bel mago aveva ancora quella espressione da ragazzino sfrontato anche se aveva superato i diciannove anni e, a parte qualche centimetro di altezza in più, non era cambiato molto.
Aoko era sempre la ragazza dolce e gentile, che tendeva ad arrossire spesso e il palco era il luogo dove riusciva ad esprimere il suo carattere.
<< Signor Kuroba, signorina Nakamori in scena! >>, disse Norie, interrompendo l'abbraccio con un certo imbarazzo.
I due si guardarono per qualche secondo.
<< Si inizia! >>.


Lo spettacolo fu un successo.
Kaito pensava di avere una dipendenza: non riusciva a fare meno di vedere la meraviglia negli occhi del pubblico, quando spalancavano la bocca e i versi di sorpresa erano come una droga.
Aoko faceva sparire la timidezza quando si esibiva con il fidanzato e ritornava poi ad essere se stessa. Il pubblico aveva applaudito a lungo e la coppia si era congedata con un inchino e li invitarono alla prossima esibizione.
Si diedero un bacio nel corridoio prima di separarsi per cambiarsi e lasciare il teatro. Kaito aveva deciso di continuare a vivere nella villetta di famiglia, anche ora che frequentava l'università. Chikage era tornava a vivere a Tokyo da sei mesi e aveva comprato un grande appartamento tutto per lei, lasciando la casa al figlio. Aoko viveva ancora con il padre e si divideva tra la casa paterna e quella del fidanzato, con lo sguardo di disappunto del signor Nakamori.
Kaito chiuse la porta dietro di sé e sbadigliò. Organizzare e provare quello spettacolo aveva richiesto molto tempo e il restante era stato usato per frequentare le lezioni e preparare gli esami. Si buttò sulla sedia e trovò un video della madre tra gli allegati alle email e lo avviò.
Chikage indossava un accappatoio e lo sfondo era quello della stanza di un hotel.
<< Come va tesoro? La mia vacanza alle terme procede a meraviglia. Dovreste venirci anche tu e Aoko! Immagino che il tuo spettacolo sia stato grandioso, lo vedrò appena tornerò in città! A presto, un bacio! >>.
<< Non cambierà mai >>, disse Kaito, scorrendo le altre email prima di togliersi il costume di scena, un completo pantalone e camicia bianco. Il vizio del colore bianco era uno strascico del passato.
Prese gli abiti di ricambio dall'armadio e fu allora che la notò. Infilata nello stipite dello specchio c'era una carta da gioco e Kaito la estrasse, rigirandola tra le dita.
<< Un due di picche >>, mormorò. Non sembrava avere niente di strano, era una comune carta da gioco.
Il ragazzo uscì dal camerino e fermò Norie, che si occupava un po' di tutto in quel teatro.
<< Scusa, Norie >>.
<< Mi dica signor Kuroba, le serve qualcosa? >>.
<< È entrato qualcuno nel mio camerino mentre mi esibivo? >>.
La responsabile si mise a pensare. << Non credo. I ragazzi del part-time si stavano occupando della sceneggiatura. Qualcosa non va? >>.
<< No, no. Ci vediamo alle prove del prossimo spettacolo >>.
Norie non sembrava convinta però lasciò cadere la cosa e tornò alle sue faccende. Kaito ritornò nel camerino e poggiò la carta sulla superficie lucida della specchiera. Iniziò a cambiarsi, pensieroso.
Non essere notato è tipico di... un ladro.
Il mago voleva rifiutarsi di credere che potesse essere stato davvero un ladro. Lui non lo era più e quindi non riusciva a capire cosa potesse volere uno del mestiere da uno che non praticava più quella professione.
Forse è uno scherzo.
Aoko bussò alla porta una volta e poi entrò nel camerino. Lo trovò bloccato mentre si abbottonava la camicia e fissava il vuoto, le mani ferme al penultimo bottone. Gli posò una mano sul braccio e lo scosse.
<< Amore? >>.
Lei si era già cambiata, un vestito a maniche lunghe blu scuro e calze bianche. Kaito sembro ridestarsi da un sogno e scosse la testa come per tornare alla realtà.
<< Mi sono incantato a pensare >>, si giustificò, abbottonando gli ultimi bottoni frettolosamente e prendendo la giacca. Nel fare il movimento agguantò anche la carta e la infilò nella tasca interna, in un'azione talmente veloce che Aoko non la vide.
<< Devi essere molto stanco. Hai dormito molto poco ultimamente >>, disse affettuosa, dandogli un bacio sulla guancia.
<< Hai ragione. Stanotte mi farò una bella dormita >>.
Kaito preferì non dire niente alla fidanzata. Non gli piaceva avere segreti con lei, ne aveva già tenuti troppi negli anni precedenti ed era sicuro che si sarebbe arrabbiata molto. Ma sentiva che non era uno scherzo e voleva cercare di capire cosa volesse dire quel due di picche.


Un paio di giorni dopo, Norie gli consegnò il video dell'esibizione. La coppia li conservava tutti e li teneva in una libreria nella camera di Kaito.
Aveva sigillato l'accesso alla stanza segreta della sua camera da letto e non era più riuscito a dormici. Quindi si era trasferito nella stanza matrimoniale che era stata dei genitori e aveva solo aggiunto la libreria. Era più comoda quando Aoko dormiva da lui, non provava malinconia e si lasciava alle spalle l'alter ego.
Mise il dischetto del DVD nel lettore e premette play, seduti sul divano del salotto. Dopo circa trenta minuti dall'inizio, l'inquadratura della telecamera fu puntata sul pubblico e Kaito notò un'ombra che si alzava e andava via.
Che abbia messo quella persona la carta nel mio camerino?
Aoko si accorse dello sguardo del fidanzato e si chiese se non gli stesse nascondendo qualcosa. Era molto sensibile all'argomento, si fidava ciecamente di Kaito ma sapeva anche che essere come lui, cresciuto in una famiglia di ladri e con un passato difficile, a volte si sentiva costretto a tenerli.
Andarono fuori a cena e trascorsero una serata piacevole. Ogni tanto il pensiero andava a quella carta, nascosta nel doppio fondo di un cassetto del comodino. Aoko si sarebbe fermata a dormire da Kaito ma prima doveva passare a casa sua per sistemare alcune faccende veloci e far trovare gli abiti puliti al padre, incapace nei lavori domestici.
La lasciò con un bacio sotto il portico e andò a parcheggiare la moto, risalì le scale del garage ed entrò in casa. Per andare nella sua camera, doveva passare per forza davanti alla vecchia stanza.
Sentì dei rumori e per istinto si appiattì contro il muro accanto all'entrata e tese l'orecchio: erano passi che facevano su e giù. Qualcuno aveva forzato la porta d'entrata o era salito dal balcone ore prima che tornassero. Aoko sarebbe arrivata in poco tempo e doveva affrontare l'intruso.
Mise la mano sulla maniglia, inspirò profondamente e spalancò la porta di botto. La luce era spenta e l'accese, rivelò la figura della donna.
Non ci posso credere.
<< Ciao Kaito >>.
<< Miho Okamoto? >>.
La ragazza avanzò verso di lui, mani dietro la schiena. I capelli erano più lunghi, gli occhi blu non erano nascosti dietro gli occhiali e portava le lenti a contatto. I tacchi le regalavano sette centimetri e indossava una gonna rosa e una maglia bianca che mostrava le spalle.
<< Cosa ci fai in casa mia? Come sei entrata? >>.
<< Mi deludi Kaito >>, disse Miho, mettendo su un finto sguardo triste. << Il tuo albero in giardino è ottimo per fare un salto sul balcone e la portafinestra non era chiusa >>.
Kaito si teneva a distanza. Le gesta di Red Fox erano sulle prime pagine dei giornali e lei era ancora una ladra.
<< Non sei felice di vedermi? >>.
Il ragazzo prese la carta che custodiva nella tasca e scosse la testa. Gliela mostrò. << Hai lasciato tu il due di picche >>.
<< Me l'hai dato un paio di anni fa, ricordi? >>, rise lei.
<< Se sei qui non mi porti buone notizie >>.
La ragazza sospirò e buttò sulla scrivania un paio di giornali. Kaito li prese e lesse le notizie sulla prima pagina: borsa in crisi, qualche arresto di un pezzo grosso, non capiva dove volesse arrivare. Miho prese il giornale dalle sue mani e lo sfogliò fino a una pagina precisa, poi indicò un articolo con il dito smaltato di rosa pallido.
Parlava della morte di una giovane donna, sgozzata dopo ore di torture terribili in una piccola città nella prefettura di Tokyo.
<< Quindi? >>.
<< Non la conosci? >>.
<< Mai sentita Maru Yoshida >>.
<< Ma conoscerai Neko Shiro, la ladra che ruba solo zaffiri >>.
Kaito guardò la foto della donna sorridente. I capelli biondi sotto le spalle, vivaci occhi grigi e incarnato leggermente scuro.
<< È lei? >>, le chiese esterrefatto.
<< Esatto >>.
Miho prese il secondo giornale, era in lingua italiana quindi Kaito non riusciva a capire. La ladra parlava molte lingue e gli mise sotto il naso un altro articolo.
<< Enzo Visconti, discendente di una facoltosa famiglia italiana. L'omicidio è avvenuto a Roma la scorsa settimana. Era noto come il Ladro Acrobata >>.
Kaito conosceva entrambi i ladri da anni, operavano da ancora prima che lui iniziasse la sua.
<< Che significa? >>.
<< Tre mesi fa hanno trovato il corpo avvelenato e con profonde ustioni di Elsa Wolf, a Vienna >>.
<< Vienna hai detto? >>, ripeté Kaito. << Allora era la Ladra Elegante, famosa per i suoi abiti perfetti e rubava solo gioielli, mai restituiti >>.
<< Capisci dove voglio arrivare? >>.
<< Qualcuno sta uccidendo i più grandi ladri del mondo >>, concluse Kaito, affranto.
<< C'è un serial killer, Kaito >>, disse preoccupata Miho. << Sono qui per avvertirti. Una mia fonte, un ladro anche lui, mi ha detto che li sta puntando tutti, vuole sterminarci >>.
<< Io non sono più un ladro >>, ribatté Kaito, chiudendo di scatto i giornali.
<< Ah sì >>, fece Red Fox. << Ho visto anch'io il tuo spettacolino d'addio >>.
C'era anche lei. << Spero ti sia piaciuto >>. Kaito colse l'ironia in quelle parole.
<< Anche la Ladra Elegante si era ritirata >>.
<< Cosa? >>.
Kaito sentì i brividi scorrere nelle vene. Se aveva ucciso una ladra che aveva abbandonato quella vita, per quale motivo lui doveva essere fuori pericolo? Pensò subito ad Aoko, anche lei poteva essere in pericolo.
Miho si avvicinò più del dovuto a Kaito e lui indietreggiò di un paio di passi, imbarazzato. In sua presenza manifestava il vero carattere, non era affatto timida e insicura e Kaito lo sapeva.
<< Dovresti pensare come fa questo serial killer a conoscere le identità dei ladri >>.
<< Giusto >>, balbettò lui, era sempre più vicina.
Miho gli passò un dito sul braccio. << Io resterò in città per un po'. Ora non ho pietre da rubare, così potrò indagare >>.
<< È giapponese? >>.
<< Forse >>.
Miho non distoglieva i suoi occhi da quelli del ragazzo e Kaito pensò che non mollava mai, quella ragazza
Sfortunatamente, la porta si aprì e Aoko si bloccò alla vista di quella scena. Strinse la maniglia nella mano, fumava letteralmente di rabbia.
Red Fox si allontanò e guardò i due.
<< Amore >>, disse Kaito. << Non è come credi >>.
<< Questa è la frase standard di tutti i traditori! >>, urlò Aoko. << Ti trovo con una ragazza nella vecchia stanza e cosa dovrei pensare? >>.
<< Amore? Oh, ora siete una coppia. Kuroba e Nakamori >>, cantilenò Miho.
<< Non aggravare la situazione! >>, sbottò Kaito.
Superato la prima fase di furia, Aoko mise a fuoco la ragazza.
<< Ehi ma tu... Miho? >>.
<< Lei è Red Fox >>, disse Kaito.
Aoko sbatté le palpebre e puntò il dito contro la ragazza. << Red Fox?! >>.
<< Puoi stare tranquilla, tesoro. Non ho nessuna intenzione di farmi il tuo bel mago. Non è single >>, disse lei, facendole capire che se fosse stato libero non ci sarebbe stato nessun problema.
Kaito si mise tra le due ragazze per appianare la situazione.
<< Miho è venuta a parlarmi di una cosa molto importante >>.
<< Non poteva suonare il campanello? >>, domandò sarcastica la fidanzata.
<< Non sarebbe stato divertente. Noi ladri ci divertiamo così >>, disse Miho.
<< Noi? Io non sono più un ladro >>.
<< Che sta succedendo? >>, domandò Aoko.
Kaito spiegò brevemente quello che la ladra gli aveva rivelato e Aoko inorridì. Si aggrappò al braccio del mago.
<< In verità sono qui anche per un altro motivo >>, continuò Miho.
<< Spiegati >>, la incalzò Kaito.
Miho perse un po' della sua sicurezza e sembrava a disagio. << Quello che sto per dirvi non è facile... Io credo che ci sia un sospettato >>.
<< E chi sarebbe? >>.
La ragazza li fissò e la coppia sembrò capire.
<< Non lo farebbe mai >>, disse in fretta Aoko, rifiutandosi anche solo di pensarlo.
<< Un ladro gli ha rovinato la vita >>.
<< Gliel'ha rovinata la madre. Kaito non ha colpa! >>, esclamò la ragazza.
Il ragazzo rimase in silenzio e Aoko lo guardò, incredula.
<< Kaito! Non lo penserai veramente?! >>.
<< La rabbia e la vendetta ti portano a compiere cose che pensavi non avresti mai fatto >>, disse Miho, in ogni parola c'era una profonda amarezza e solo il mago poteva capirlo.
<< Saguru non torcerebbe un capello a nessuno! >>.
Aoko era quasi in lacrime. Non poteva sopportare che venissero dette quelle cose sull'amico che non vedeva dal giorno che avevano condannato Cecelia Hakuba.
Viveva in America, il padre era andato in pensione anticipata e lui si era iscritto al college. Tutto questo lo sapevano da Akako, loro compagna di università e amica, era l'unica con cui parlava ogni tanto.
<< Credo sia meglio parlarne con calma domani. Dove alloggi? >>, le chiese Kaito.
<< Ho in affitto un piccolo appartamento in centro >>, un bigliettino apparì dal nulla e lo infilò nella tasca della giacca del mago. << Qui c'è l'indirizzo >>.
Il gesto fece stizzire Aoko e si attaccò al fidanzato. << Verremo a trovarti >>.
Che disastro, pensò Kaito.
<< Vi farò il tè >>, disse Miho, scorrendo la portafinestra. << Vi aspetto domani pomeriggio alle cinque >>.
Saltò sul bordo del balcone, poi sul ramo dell'albero e infine toccò terra agilmente. Aoko la guardò stupita, non avrebbe mai immaginato che quella timida mora fosse una ladra tanto abile. Si girò a guardare il fidanzato, braccia incrociate e sguardo poco amichevole.
<< È fatta così >>, tentò di recuperare Kaito.
<< Non mi piace più >>, disse Aoko.
Il ragazzo le si avvicinò e sciolse la presa delle braccia per cingerle la vita con le sue. Aoko gli voltava il viso e lui la obbligò dolcemente a guardarlo negli occhi.
<< Non mi dire che sei veramente gelosa >>.
Anche dopo due anni insieme il fascino di Kaito aveva ancora potere su di lei e non riusciva ad essere arrabbiata a lungo.
<< Me l'avresti detto? >>.
<< Eh? >>.
<< Se non ti avessi beccato qui con Miho... Mi avresti parlato di questa storia? >>.
La domanda prese Kaito in contropiede. Non glielo avrebbe tenuto nascosto, ma non l'avrebbe nemmeno fatto subito, quindi aveva ragione in parte.
<< Te l'avrei detto più avanti >>, fu sincero.
<< Almeno mi hai detto la verità >>. Aoko poggiò la testa contro il suo petto. << Tu sei al sicuro, vero? >>.
<< Certo >>, mentì.
Stavolta le aveva detto una bugia ma la ragazza non faceva parte del mondo dei ladri e non voleva metterla in mezzo in cose più grandi di lei. L'ultima volta aveva rischiato di perderla e non avrebbe commesso lo stesso errore.


Chikage sedeva su uno sgabello, incrociando le caviglie in modo elegante. Sorseggiava un alcolico e chiacchierava con il vecchio Jii.
Kaito entrò nel bar accompagnato da Aoko. La madre abbracciò il figlio e diede un bacio alla ragazza, Jii gli servi degli analcolici.
<< Hai detto che dovevi parlarmi >>, esordì Chikage, teneva il bicchiere dallo stelo sottile.
<< Una ladra mi ha dato un avvertimento >>.
Jii smise di fare quello che stava facendo e puntò l'attenzione sul ragazzo. Chikage aggrottò le sopracciglia.
<< Red Fox >>.
<< Non era quella ladra, in un furto di un paio d'anni fa? >>, domandò Jii e il signorino annuì.
<< Ah, ora ricordo. È la figlia di Eishi Tsuji >>.
<< A quanto pare ero l'unica a non esserne a conoscenza >>, disse un po' stizzita Aoko, bevendo un lungo sorso di ginger.
Kaito fece roteare la cannuccia dentro il bicchiere. << Mamma, quante volte devo dirti di non mentirmi? >>.
Scatenò una risata nella donna. << Ci provo, ogni tanto. Avevo notato una certa incidenza di morte tra i ladri >>.
<< Miho ha detto che uccide anche gli ex ladri come noi >>.
Un'ombra attraversò il viso di Aoko e Kaito le strinse la mano da sotto il bancone.
<< Chi potrebbe essere tanto intelligente e spietato da ucciderli? >>, ipotizzò Jii.
<< Qualcuno che ce l'ha a morte con i ladri >>, rispose Chikage, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
Kaito e Aoko non domandarono, non ce ne era bisogno. Anche la donna pensava a Saguru, tutti lo pensavano tranne la giovane Nakamori. Non avrebbe mai dubitato della bontà d'animo dell'amico, anche se non lo vedeva da due anni.
Lui è forte
, pensò la ragazza.
<< Ho una cosa da fare >>, disse Kaito. << È un problema se ci vediamo più tardi? >>.
Aoko non chiese, gliene avrebbe parlato quando sarebbe stato pronto. << Va bene >>.


Akako sedeva a una scrivania con alcuni libri universitari di fronte a lei e vari appunti. Aveva scelto la facoltà di lettere antiche e le piaceva molto. Il brutto servo bussò e la strega gli disse di entrare.
<< Lady Akako, c'è qualcuno per lei. È il signorino Kuroba >>.
Alzò la testa dal tomo e aggrottò le sopracciglia. Kaito non veniva mai fino alla villa, si frequentavano in facoltà e qualche volta fuori dal contesto universitario ma mai nella misteriosa casa Koizumi.
<< Fallo sedere in salotto >>.
Akako scese al piano di sotto e indugiò un attimo prima di entrare. Kaito l'attendeva seduto sul divano e l'amica gli sorrise.
<< Kaito... A cosa devo la tua visita? >>.
<< Devo parlarti di una cosa >>.
Akako si sedette sulla poltrona preferita. << Tè per favore >>.
Poco tempo dopo bevevano fumanti tazze di tè verde.
<< Allora? >>.
<< Quando hai sentito Saguru l'ultima volta? >>.
La strega si accigliò e strinse la tazza. << Perché vuoi saperlo? >>.
<< E tu perché non vuoi dirmelo? >>, ribatté Kaito.
<< Sempre con la risposta pronta, Kuroba >>, sorrise Akako e guardò il suo riflesso nel tè. << C'è qualcosa che non va? >>.
<< Visto che sei l'unica con cui parla magari hai qualche notizia da darmi >>. Kaito capì che cercava di prendere tempo.
Akako posò la tazza sul tavolino antico. << Non dall'ultima che l'ho sentito >>.
<< E sarebbe? >>, richiese l'amico.
La ragazza distolse lo sguardo da quello di Kaito. << Tre mesi fa >>.


Angolo autrice!

Salve lettori!
Come promesso sono tornata con il seguito della mia storia “Ladro Kid 1412”! Devo ammettere più in ritardo di quanto credessi ma negli ultimi tre mesi la mia vita è cambiata radicalmente quindi ho avuto altri pensieri! :D
Stavolta ho deciso di tornare con un po' di dramma e molto più mistero di prima! Chi sarà il serial killer e che fine ha fatto Saguru? È davvero lui il serial killer? Be', lo scopriremo più avanti!
Pubblicherò un capitolo a settimana e non potrò fare di più a causa della mancanza di tempo! :)
Aspetto numerose le vostre opinioni e vi ringrazio in anticipo per aver dedicato un po' del vostro tempo alla mia storia!
Alla prossima! :D

   
 
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