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Autore: Sara163    22/10/2017    1 recensioni
Un concorso vinto, una ragazza particolare e quattro intrusi in casa per tre settimane: cosa mai potrebbe andare storto?
se la mia fan fiction contiene errori mi scuso in anticipo,è la prima storia che scrivo, spero vi piaccia :)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Mi svegliai di soprassalto con il respiro affannato; tutto intorno a me era buio e la testa mi girava pericolosamente. Cercai a tentoni il cellulare sul comodino e quando riuscii a recuperarlo guardai il display: le 22.30. Ci volle un buon quarto d’ora prima che mi tornassero alla mente tutti gli avvenimenti accaduti quel pomeriggio e a quel punto spalancai gli occhi e mi schiaffai una mano sulla fronte; pessima mossa dato il mio mal di testa post vodka liscia, ripensandoci mi tornava la nausea. Scesi dal letto con molta cautela, cercando di non crollare rovinosamente sul pavimento, e raggiunsi il bagno; mi sciacquai il viso togliendo definitivamente i residui di ombretto e mascara e mi misi una magliettona e dei calzerotti di lana  che usavo per dormire; non era un abbigliamento che mi faceva sembrare una modella ma infondo chissene frega, ero a casa mia, giusto? Finito di fare ciò tornai in camera e mi lanciai sul letto, ma appena il mio fondoschiena toccò “delicatamente” il piumone sentii un mugolio sommesso. Schizzai subito in piedi brandendo un cuscino e lanciandolo con più forza che potevo verso la direzione da cui proveniva quel verso; si lo so, un cuscino non era sicuramente un’arma efficace ma che ci posso fare? Era la prima cosa che mi era capitata sotto mano. Nonostante l’oscurità della camera grazie ad un sottile raggio lunare che filtrava dalla finestra riconobbi il viso struccato e sconvolto di un Bill alquanto incazzato e per di più tutto spettinato

-ma cosa cazzo…-

Biascicò il poveretto, a quanto pare l’avevo centrato in pieno, dovevo ammetterlo, la mia mira era sempre e comunque infallibile anche se avevo palesemente lanciato il cuscino a caso.

-Ah Bill, sei tu, scusami, mi ero dimenticata del fatto che adesso dormi qui-

Dissi massaggiandomi le tempie doloranti. Il cantante adesso aveva cambiato la sua espressione da “perchècazzomihailanciatouncuscinointesta” in una un po’ più dolce, facendomi segno di tornare a sdraiarmi e io lo feci. Eravamo vicinissimi, sentivo il suo respiro sul mio collo, cominciai ad avere caldo e quindi mi distanziai con cautela da lui, mettendomi supina, solo che sapendolo li non riuscivo a riprendere sonno e quindi per uscire da quella situazione imbarazzante cominciai a parlare

-Senti un po’, come mai sei venuto a letto così presto? Voglio dire, sono solo le 22.45… Io di solito mi addormento verso l’una se va bene, tranne oggi dopo il mio piccolo incidente…-

Dissi arrossendo, menomale che eravamo al buio e non poteva vedermi, altrimenti avrei fatto un’altra figuraccia.

-Si, è presto anche per me ma sai, dopo il viaggio, la scuola e tutto il resto sono distrutto, anche gli altri stanno già dormendo-

Poi aggiunse

-Senti, non è che ti ho tirato calci vero? Sai non vorrei farti male…-

Nonostante in quel momento non lo vedessi mi stavo già immaginando la sua faccia da cucciolo di foca dispiaciuto, così mi lasciai scappare una risatina

-Mmh non so, da quando mi hai portata dal bagno al letto sono crollata, quindi anche se mi hai tirato calci non li ho sentiti-

Dissi cercando di rassicurarlo un poco, sembrava quasi timoroso nei miei confronti. Dopo avergli detto ciò sentii che tirò un sospiro di sollievo; poi aggiunse

-Ascolta, non per essere indiscreto ma… come mai a 19 anni hai già un appartamento tuo? Non deve essere facile mantenere una casa e continuare ad andare a scuola-

-Tranquillo, comunque ho preso la decisione di vivere da sola appena compiuti i 18 anni, volevo la mia indipendenza e poi a casa non avevo esattamente una bella situazione familiare-

Dissi con una nota di malinconia ripensando alle litigate che facevano i miei genitori tutti i giorni, anche con me presente. Da che ne ho memoria li ho sempre visti discutere animatamente, per questo non capivo perché continuassero a portare avanti il loro matrimonio; non avevo ancora ben presente che cosa fosse l’amore quando ero più piccola, in realtà nemmeno adesso dato che Derek, quello per cui pensavo di aver perso la testa, mi aveva tradita, ma comunque ero certa che quello che c’era tra i miei non fosse amore.
A questo punto ricademmo entrambi in un silenzio imbarazzante; così questa volta decisi di fare io una domanda a Bill:

-Piuttosto, parliamo di te, come mai hai deciso di assecondare tuo fratello in questa strana idea del concorso?-

-Ah, allora quando hai parlato con David ti ha detto che è stata un’idea di Tom… beh, ho deciso di seguirlo in questo progetto perché mi sembrava un’idea originale e poi è bello staccare dalla nostra vita fatta esclusivamente di concerti, interviste e feste, alla fine ci siamo nati in questo mondo, suoniamo da quando abbiamo 11 anni e volevamo vedere com’era vivere normalmente almeno per qualche settimana, capisci?-

Mi rispose il cantante

-Quindi se ho capito bene sei stanco del lusso, ti informo che la vita vera non è una passeggiata, tu dovresti ritenerti fortunato per quello che hai, non è da tutti riuscire a sfondare nel campo della musica come avete fatto voi-

Gli dissi, forse con un tono un po’ troppo acido, ma mi dava fastidio quello che aveva appena detto, magari io fossi stata piena di soldi! A malapena riuscivo a pagare l’affitto mensile; però c’era da dire che provavo anche ammirazione, sebbene in minima parte, per il fatto che lui volesse lanciarsi in questa esperienza.

-Comunque… a proposito di musica-

Cominciò il vocalist, evidentemente non aveva colto la mia acidità nella frase detta poco prima, meglio così.

-Ci tenevo a dirti che ho visto più volte il video che tu e il tuo gruppo avete caricato sul sito, hai davvero una voce meravigliosa, mi sono commosso nel sentirla e così ho mostrato il filmato anche a mio fratello, Georg e Gustav e abbiamo tutti concordato che eri tu la ragazza che meritava di vincere-.

Wow, a questo punto si che diventai bordeaux, era un complimento che apprezzai molto, non ero solita riceverne e così mi girai su un fianco e baciai Bill sulla guancia, dopo essermi resa conto di cosa avevo appena fatto mi scostai da lui velocemente mentre sempre attraverso quello stramaledettissimo raggio di luna vidi il vocalist arrossire un poco e toccarsi la guancia nel punto in cui gli avevo dato un bacio e così ripiombammo nel silenzio più assoluto. La situazione era troppo imbarazzante, stavo perdendo il controllo di me stessa, dovevo riprendermi, mi ero imposta di non affezionarmi più del dovuto; così decisi di cambiare totalmente argomento e, alzandomi di scatto dal letto, gli dissi

-Bill, e se facessimo uno scherzo alla trota bollita? Voglio vendicarmi del fatto che mi ha battuta in quella stupida sfida-

-Ehm… trota bollita?-

-Ah si, scusami, a tuo fratello, trota bollita è solo un soprannome che gli ho affibbiato, mi sembrava adatto…-

Gli risposi grattandomi la testa con fare imbarazzato, alchè lui esplose in una fragorosa risata e io lo seguii a ruota. Poco dopo si alzò anche lui dal letto e quando accesi la luce ci squadrammo a vicenda, io pensavo di essere ridicola con i miei calzettoni di lana ma lui mi batteva in pieno, indossava un pigiamino tutto nero con delle barchette gialle, non esattamente adatto per un 21enne… Così scoppiai in una nuova risata e lui mise il broncio

-Ridi ridi, tanto tu non sei meglio eh, sembri una casalinga con quella maglia, delle calze poi non ne parliamo-.

Dopo avergli tirato una nuova cuscinata dritta nello stomaco, prima che lui potesse ribattere in qualsiasi modo, lo zittii indicandogli la mia scrivania, prendemmo due pennarelli neri, uno a testa, e in punta di piedi ci dirigemmo verso il salotto nel quale dormivano Tom, Georg e Gustav. La scena che si presentò davanti a noi era a dir poco fantastica: il bassista dormiva beato abbracciato al batterista sul divano-letto, mentre la trota bollita era stravaccata in malo modo sull’altro divano e russava come un trombone impazzito; e menomale che Tom si lamentava dei calci del gemello. Io e Bill ci avvicinammo al divano dove dormiva ignaro di tutto il malcapitato e cominciammo a sbizzarrirci disegnando qualsiasi cosa sulla sua faccia e dopo aver terminato la nostra opera sul viso del chitarrista tornammo nella mia camera cercando di non ridere troppo forte per non farci scoprire.
Parlammo del più e del meno per un’altra mezzora e, quando si fecero le 2.30 del mattino cominciò a venirci sonno.

-Senti Bill, ti dispiace se dormo adesso? Sto seriamente cominciando ad avere dei problemi nel tenere gli occhi aperti-

Dissi al cantante mentre sbadigliavo

-Dormi, tranquilla, anche io sto crollando… Buonanotte Abigail-

E così dicendo Bill si sporse verso di me baciandomi la guancia come avevo fatto io qualche ora prima

-N-notte Bill…-

Risposi, girandomi dal lato opposto rispetto a lui, arrossendo nuovamente, negli ultimi giorni arrossivo troppo spesso, cazzo; ma prima di addormentarmi pensai a quello che avevamo fatto a Tom; la mattina seguente ci sarebbe stato da divertirsi.
   
 
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