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Autore: Vanessa1995    23/10/2017    2 recensioni
Ned Stark, dopo la fine della ribellione, torna a casa con una bambina e sua madre.
Anni dopo Theon e Robb chiedono ad Emily di scegliere uno dei due, ma questa non vuole scegliere tra di loro e passa una notte con entrambi.
Poco dopo il corteo reale arriva a Grande Inverno ed Emily deve partire con loro, ma otto mesi dopo la ragazza dà alla luce una bambina, la cui nascita rischia di far crollare il regno nel caos.
Genere: Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cersei Lannister, Jaime Lannister, Robb Stark, Sansa Stark, Theon Greyjoy
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Quando Jaime entrò nella stanza trovò la cognata seduta alla sua toeletta, intenta a pettinarsi i lunghi capelli rossi. Gli lanciò un sorriso caloroso quando lo vide. Chiuse la porta e sul suo volto apparve un sorriso forzato.
« Non riuscite a dormire? » domandò gentilmente, alzandosi in piedi. Indossava una camicia da notte con una scollatura che lasciava bene poco alla fantasia e mostrava gran parte dei suoi seni.
« No. » confermò. Gli fece segno di sedersi sul letto e lui ubbidì. Lo raggiunse subito dopo, mettendosi seduta accanto a lui.
« Vi manca Cersei, vero? » chiese, posando una mano sulla sua spalla e strofinandogliela piano. Probabilmente intendeva consolarlo in quel modo, o almeno ci stava provando.
« Sì, non è facile per me dimenticarla. » ammise. Da quando era giunto a Grande Inverno era forse la prima volta che diceva la verità.
« Mi dispiace, mi rendo conto che per voi non sia semplice. » rispose con tono comprensivo.
« Speravo di vedere Nadya. » ammise. Gli sarebbe piaciuto immensamente vedere sua figlia, sebbene non fosse del tutto sicuro di poterla chiamare in quel modo.
« Sansa è andata a Roccia del Drago. Laggiù sarà più al sicuro. » ignorava che il vero motivo della partenza della rossa fosse quello di nascondere a tutti la sua gravidanza e di sicuro si sarebbe infuriata se avesse scoperto che gliela aveva tenuta nascosta.
« Sono contento di questo, però mi dispiace. » avvolse un braccio attorno alle spalle e si voltò, fissandolo attentamente in faccia. In fondo forse non sarebbe stato così male condividere il letto con lei e sarebbe stato semplice sedurla se si comportava in quel modo, ovvero lo trattava con così tanta gentilezza.
« Sono sicura che non passerà tanto tempo prima che vediate vostra figlia. Ora perdonatemi, ma tra poco arriverà mio marito, quindi penso sia meglio che ve ne andiate. » annuì e uscì fuori dalla stanza. Mentre camminava diretto verso la propria, incrociò Tyrion e si fermò quando lo vide. Il nano gli si avvicinò e gli sorrise abbracciando. Ancora non avevano avuto tempo per parlarsi, evidentemente era stato troppo impegnato a discutere con la Madre dei draghi per avere tempo per il fratello maggiore.
« Jaime, sono felicissimo di vederti, però da dove vieni? » non gli pareva che il suo fosse un tono sospettoso, tuttavia in parte gli dava quell'impressione in ogni caso.
« Vengo dalla camera di Emily. Abbiamo parlato di Cersei e Nadya. » tanto valeva dire la verità.
« Ah bene, ci vediamo domani. » non sembrava particolarmente convinto, eppure sorrise e si allontanò con aria serena diretto dalla moglie. Invece lo Sterminatore di Re si diresse verso la propria camera e appena entrato in essa si chiuse la porta alle spalle, incominciando a spogliarsi.
« Buonasera. » per poco non fece un salto per lo spavento quando sentì la voce di Daenerys. Si voltò e la fissò scioccato, vedendola seduta sul suo letto. Invece lei appariva tranquillissima, a differenza sua.
« Buonasera. » rispose, dopo un attimo di silenzio. Non sapeva bene come comportarsi con lei. Aveva ucciso suo padre, sebbene in fondo le avesse fatto un favore risparmiandole di crescere con un pazzo.
« Io ho un problema che mi auguro voi possiate aiutarmi a risolvere. » disse, drizzandosi in piedi. « Purtroppo una strega, se così posso chiamarla, mi ha riferito che vostro fratello non è in grado - mettiamola in questo modo - di darmi un erede. s» piegò e lui la guardò perplesso.
« Io non capisco. » disse infatti e lei alzò gli occhi al cielo esasperata e sbuffando. Non era stata per niente chiara e poi si lamentava, ma non commentò. Aveva un certo fisico ed era bellissima, tant'è che sua sorella temeva fosse proprio lei la bella regina che l'avrebbe sconfitto un giorno.
« Siete un Lannister, anche se non uno dei miei preferiti, e potete aiutarci: qualunque bambino darete ad Alicia avrà l'aspetto dei Lannister. » adesso capiva dove voleva arrivare con il suo discorso. Tutte le donne del regno andando avanti così gli avrebbero chiesto di andare a letto con la rossa, ma di certo non le sarebbe mai saltato addosso, anche perché doveva conquistarsi la sua fiducia e in quel caso l'avrebbe persa.
« Non mi sembra per nulla una buona idea. » rispose alla fine, dopo un lungo silenzio. « È della moglie di mio fratello di cui state parlando. » gli ricordò freddamente.
« Lo so, mi rendo conto che vi chiedo tanto, tuttavia ve lo chiedo per il regno. » resistette all'impulso di ucciderla come suo padre, in quanto pure lei doveva essere fuori di testa come lui. Quella del regno gli pareva solamente una scusa e poi lei stava dimostrando, come Cersei e le donne di Dorne per anni, che una donna poteva benissimo governare. « Pensate e riflettete. » uscì fuori dalla stanza, lasciandolo da solo. Per la prima volta da quando era arrivato sentiva forte la mancanza della gemella e di Approdo del Re.

Un mese dopo, Roccia del Drago

C'era voluto circa un mese per raggiungere l'isola. Appena arrivati Sansa si era sistemata iniseme a Nadya, Joann, Brienne, Gilly, Sam e il loro bambino. Sam l'avrebbe aiutata, insieme a Gilly, per il parto. Aveano promesso di mantenere il segreto, giurando di non rivelare a nessuno l'esistenza del nascituro. In seguito alla nascita, la giovane intendeva lasciare la creatura ad una famiglia che abitava sull'isola, ripromettendosi di mandare del denaro e assicurarsi che stesse bene. Non se ne sarebbe fregata come avrebbero fatto altre persone al suo posto, come ad esempio Robert Baratheon.
Quella sera finì di sistemarsi nella camera che un tempo era stata della moglie di Stannis. Fissò attentamente i mobili e gli oggetti presenti. Sentì una morsa allo stomaco quando, guardando il letto, le vennero in mente tutti i figli che lei e il marito avevano perso e istintivamente si portò una mano al ventre, che stava incominciando a mostrarsi sotto le stoffe del suo abito. Aveva appena finito di sistemare i suoi bagagli e visitato i bambini e ora esausta intendeva andare a letto. Tuttavia un bussare alla porta attirò la sua attenzione e capì che avrebbe dovuto rimandare. Aprì la porta, ritrovandosi davanti una donna dai capelli rossi che le era sconosciuta.
« Cosa volete? E chi siete? » domandò infastidita dalla sua presenza.
« Desideravo parlare con voi a proposito del vostro bambino. » si portò una mano al ventre e socchiuse gli occhi, guardandola male.
« Non so come fate a sapere del bambino, però non ho alcuna intenzione di discuterne con voi. Vi pregherei di andarvene, chiunque voi siate. » esclamò.
« Mi chiamo Mellisandre. » si presentò.
« Voi siete la strega che ha convinto Stannis a bruciare viva sua figlia! » osservò con tono freddo, ancora meno desiderosa di vederla e parlarle. L'altra alzò e abbassò le spalle in risposta.
« Ho commesso un errore. » la giovane scoppiò a ridere.
« Un errore? Lo chiamate un errore uccidere una bambina? » strillò indignata, non potendo credere alle proprie orecchi. Avvertì un movimento nel suo stomaco dove teneva ancora la mano poggiata e abbassò gli occhi, fissando il rigonfiamento.
« Voi avete mentito a vostro fratello. » provò un forte desiderio di ucciderla, ma riuscì a trattenersi.
« Non è la stessa cosa! » il suo tono di voce doveva essere particolarmente alto perché giunse Brienne. La donna era vestita per la notte e per la ragazza era strano vederla con addosso una veste.
« Si può sapere cosa sta succedendo? » domandò preoccupata, fulminando con lo sguardo Mellisandre.
« Nulla. » rispose Sansa e la strega se ne andò, lasciandole da sole.
« Tutto bene? » capì che si riferiva alla sua pancia e annuì.
« Tutto bene. » affermò. « Il bambino incomincia a calciare. » c'era una punta amara nel suo tono.
« Non parlate come una donna che è stata violentata. » notò Brienne.
« Sono stanca. » chiuse lì la conversazione e rientrò in camera, chiudendo la porta. Diverse volte si era ripetuta che non doveva affezionarsi al bambino, però era più facile a dirsi che a farsi. Tirò un sospiro e si cambiò, indossando una camicia da note, e si mise a letto. Appena mise la testa sul cuscino, dopo pochi secondi, si addormentò.

La mattina dopo

Dormiva profondamente, quando venne svegliata il giorno dopo dallo strillo di un bambino che proveniva da dietro alla porta.
« Mamma! » aprì gli occhi e si mise seduta, posando la schiena contro lo schienale del letto.
« Arrivo! » rispose, sorridendo allegra. Se tutti i suoi risvegli sarebbero stati come quelli era messa bene. Scese dal letto e raggiunse la porta per aprire. Sua figlia l’abbracciò, posando la testa proprio sul suo stomaco. Una parte di lei era grata che non avrebbe potuto ricordarsi del fratellino o della sorellina, ma si stava affezionando troppo per i suoi gusti all'idea del piccolo e avvertì un'altra morsa allo stomaco, resistendo all'impulso di spingerla via.
« Nadya, cosa c'è? » domandò, piegandosi verso di lei e fissandola attentamente in faccia.
« Io e Joanna vorremmo andare in spiaggia. » affermò. Lanciò un'occhiata alla finestra davanti a lei. Era una bella giornata di sole e l'idea non le dispiaceva. Voleva assaporare di nuovo il calore del sole sulla sua pelle, da tempo non ne aveva l'occasione. Il freddo del Nord le piaceva, tuttavia era piacevole il caldo, ovviamente purché non diventasse insopportabile.
« Va bene. » acconsentì.
Passarono quindi la giornata in spiaggia. Le bambine giocavano con la sabbia cercando di costruire dei castelli o si schizzavano con l'acqua tra di loro, in compagnia del figlio di Gilly. Invece la rossa rimase sulla spiaggia coricata su una coperta e le guardava da lontano.
« Come va? » si voltò, vedendo Gilly sorridente. Anche lei era incinta, sebbene non avanti nella gravidanza come lei e la pancia perciò ancora non si vedeva. Si sedette vicino a lei con un bel sorriso sul viso.
« Bene, e tu? » Aveva tentato di insegnarle un po' di buone maniere, però alla fine ci aveva rinunciato e le piaceva lo stesso, pure se non dava del voi ai nobili. In fondo si poteva dire che fosse nobile quanto loro, se non di più. Senza contare che le piaceva molto, le era davvero simpatica, provava una sincera ammirazione per la bruta e adorava il suo bimbo.
« Bene. Mi ricordo che quando scoprii di essere incinta di Sam subito non fui proprio felicissima, ma poi ho iniziato ad amarlo. Solo che mio padre sacrificava tutti i figli maschi agli Dei e le figlie femmine... » tacque, abbassando gli occhi e strofinandosi il ventre. Jon le aveva raccontato la storia della bruta e la Stark le posò una mano sulla spalla nel tentativo di consolarla. « Non sei stata violentata. » tutti insistevano con questa storia e la lady tirò un sospiro infastidita. Si girò verso i bimbi che stavano giocando in acqua, schizzandosela addosso, e non rispose.

Qualche mese dopo

Il secondo parto era filato liscio. La Stark aspettava che le riportassero il neonato dopo aver finito di pulirlo e visitato. Era impaziente di stringere la sua creatura tra le braccia, anche perché Sam l'aveva incuriosita. Lui e Gilly le avevano detto che stava bene, eppure aveva notato qualcosa di strano nella faccia dell'amico del suo fratellastro. Per giunta con Nadya non ricordava che ci avessero messo così tanto per riportargliela.
Finalmente la porta si aprì e apparve Sam con il neonato in braccio e allungò le mani impaziente. Brienne stava seduta su una sedia vicino al letto e l'era stata accanto per tutto il parto.
« Alla Cittadella ho trovato un documento che attestava l'annullamento del matrimonio tra il principe Rhaegar e la principessa Elia e un certificato di matrimonio con i nomi di Rhaegar e Lyanna. » fissò perplessa Gilly.
« Questo cosa c'entra con il mio bambino? » domandò. Finalmente Sam le diede il neonato e, quando vide i suoi occhi viola e i capelli argentati, intuì come dovevano essere andate le cose. « Jon è il figlio di Rhaegar e Lyanna. Mio padre ci ha mentito. » esclamò sconvolta.
« Hai mentito a Jon perché non volevi che si sentisse in colpa per aver messo incinta sua sorella, vero? » domandò Brienne, accarezzandole teneramente il capo.
« Sì. Per tre mesi ho sospettato di essere incinta e poi il maester lo ha confermato. Ho ripensato a Joffrey e ai Targaryen e ho avuto paura. » raccontò e scoppiò in lacrime. « Per favore, lasciatemi sola. » continuò. Non desideravano lasciarla sola e subito insistettero per restare, tuttavia lei non demorse e insistette. Aveva cambiato idea: niente abbandono, avrebbe tenuto Eddard.
   
 
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