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Autore: LunariaScrittrice    23/10/2017    1 recensioni
Ehilà sono Lunaby, quella che scrive tutto su Yugi e Yami, ed infatti ecco qui una nuova storia!!
Si riprende da dopo il film " Yu gi oh the darkinside of dimension. "
la storia sarà dal punto di vista di Yugi Mutou.
" Mi risveglio per poi sentire che altre lacrime ho versato per poi guardare il sole dalla finestra che indica il mattino. « Mi sono innamorato di lui... »
A capirlo metto una mano in faccia, arrossisco e mi inizio ad odiare. « Sono pazzo! Come è accaduto? Proprio ad un fantasma...»
E so che questo mai muterà.
So che morirò a cercare una persona che corrisponda ad Atem.
So che vivrò nel tormento.
So che tornerò falso.
So che mentirò a me stesso.
So cosa accadrà.
Come un pazzo urlo guardando in alto. « PRENDITI LE TUE Responsabilità! IO COME CAVOLO VIVO ORA?
DOVEVI LASCIARMI MORIRE! SEI IL SOLITO EGOISTA, STUPIDO FARAONE!! MI SONO INNAMORATO! TI ODIO!»
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Atemu, Un po' tutti, Yuugi Mouto
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Ricordi d'accettare

Dopo quella discussione mi arrendo all' evidenza che sono minorenne, un bambino ancora per la legge e che devo aspettare ventun anni per poter davvero decidere la mia vita.
A volte vorrei stare in Europa, mi basterebbe ancora un anno e sarei maggiorenne: non avrei nemmeno più costrizioni a seguire mio nonno e potrei lavorare, però sono in Giappone e devo sottostare alle leggi tra i quali mi vietano anche di lavorare dato che vado a scuola.
Ricordo che Anzu per coronare il suo sogno di ballerina si è cercata di nascosto un lavoro part-time come cameriera; era carina vestita così.
Ricordo che arrossivo a solo vederla, ma ora tutto è cambiato: lei non lavora più, prende dei corsi di danza per specializzarsi nel momento in cui andrà negli Stati uniti.

I miei amici pare che abbiano tutti un sogno realizzabile, possibile, diciamo che anche io l'ho avuto ed è quello di creare dei giochi e venderli, ma ora non m'importa più; da quando ho compreso di non vivere, di non essere me stesso senza il faraone, il mio unico obbiettivo e cercarlo e per cercarlo sarei anche disposto a entrare nelle arti magiche.

L'idea della magia non è che mi affascini; certo da piccolo ho sempre sognato di essere speciale, diverso, ma ho compreso proprio dalle avventure avute che esso può essere una trappola per l'uomo.

Ho fiducia in me stesso, più che altro nel mio stesso spirito, ormai ho delle convinzioni che io sia forse protetto da qualcosa 'invisibile, antico, ma forse potrei anche solo illudermi, ma già il fatto che il faraone ha ascoltato quella preghiera mi vuole dire che c'è davvero un legame spirituale; chissà forse quel giorno sotto gli alberi di ciliegio il mio spirito ha chiamato lui senza l'ausilio di un oggetto del millennio usando solo la forza del mio amore?
Se solo penso che davvero abbia per lui sentimenti così potenti che oltrepassano lo spazio e il tempo mi sento quasi speciale, ma infondo è così: io e Atem siamo da sempre qualcosa che forse gli umani non riuscirebbero mai a sfiorare; non so nemmeno io come si chiama questo legame ma è qualcosa di potentissimo, magico, unico, proprio una vera filosofia.

Ma se lui sente me, io sento lui?
Credo che serva molta concentrazione, forse la meditazione?
Non è una cosa spontanea, ma ammetto che questo ciondolo potrebbe essere anche la chiave per poter raggiungere lui senza morire perché sento come se lui fosse tornato, o almeno una parte del mio spirito sente che c'è, e se fosse, non è che questo involucro ha dentro qualcosa dello stesso faraone?

Se solo ci penso mi viene l'istinto di assorbire quella energia, ma quando anche solo tento di romperlo con un martello di ferro nasce una scintilla che crea una barriera protettiva e mi fa sbalzare via. 
« ma allora perché prima si è un po' rotto? »

Ho fatto molte supposizioni a tal proposito, ma nessuna ho trovato: avevo pensato che l'avessi stretto troppo, che avesse sbattuto su un muro, ma se ha davvero una protezione simile contro gli oggetti, perché si è levigato?
Dovrebbe essere integro immacolato, eppure non è così perché?

Riprov: lo faccio cadere su una roccia, lo calpesto, ma sempre non si distrugge; quel vetro/involucro, pare indistruttibile.

Dopo qualche giorno mi arrendo, evidentemente la procedura sto sbagliando.
« Faraone come attingo a questo oggetto se è impossibile usarlo? »

Per tutti questo oggetto è un semplice sasso dal colore normale, comune, per me è una goccia trasparente con dentro un miscuglio di colori: alcune volte quando sono rilassato pare verde, poi quando sono arrabbiato diventa tra il viola/rosso, se sono in imbarazzo diventa rosa pallido, e se penso al faraone diventa una nube grigia, come se indicasse che ho solo dubbi, in caso contrario se sono deciso, diventa blu; insomma pare una pietra che mostra le mie emozioni se non lo sfioro, ma quando capita che voglia non pensare ai miei sentimenti, a lui, ecco che scaricando la negatività quel ciondolo diventa sempre più un colore oscuro.

Ci metto davvero molto tempo a comprendere come funzioni, e cosa indichi e sono giunto a diverse conclusioni: la prima che indichi i sentimenti che provo e li categorizzi in colori; la seconda che indichi i pensieri puliti e impuri; la terza che è quella più probabile: questo oggetto non è altro che la voce della mia anima che riverso, e se fosse non è che donando solo sentimenti negativi io ne rimarrò vittima?

Questo timore si avvera, proprio dopo che saluto i miei amici dopo essere stato con loro a cenare a cercare di divertirmi, nella notte inizio a fare dei sogni per niente tranquilli, sono turbolenti, sanguinolenti, nevrotici, e vedo tutto come se io fossi il protagonista.

Sono io che in questo sogno sono un psicopatico folle, distruggo tutto pur di ottenere il "Potere" costringendo persone straniere a cedermi i loro oggetti del millennio.

Il ciondolo intanto s'illumina, inizia a creparsi, mentre mi muovo con scatto nel sonno a causa di sogni senza senso, tetri, putridi, addirittura sogno il gioco delle ombre.

Calmata questa scena, tra le scale vedo una luce, una sagoma, la riconosco, e la rincorro senza sosta fregandomene degli ostacoli, di come il cielo è blu pieno di stelle, di come sono tra lo spazio e tempo.
Non smetto di urlare nel sogno il nome del mio unico amore, rivelandogli i miei sentimenti ma poi quando finalmente credo di averlo raggiunto, ecco che svanisce come se fosse fumo.
Piango accucciandomi a terra sentendomi dannato in questa vita ingiusta. « Per favore non posso vivere così, cosa devo fare per stare con te? »
Di colpo il sogno muta: mi trovo in una clessidra, il tempo lo sento scorrere dalla sabbia che cade sopra la mia testa.
Vago cercando una via d'uscita prima di venire sotterrato da essa ma non c'è, e poi sotto di me vedo proprio il faraone che non si accorge di me nonostante io lo chiami.

Lo vedo che è triste, lo vedo che non è per niente in sé, anche lui ha le sue ombre nel cuore, forse peggiori delle mie, e lo vedo usare la magia, quella magia che io da sempre gli ho vietato ma che in fondo fa parte di lui;ora vedo il terrore il faraone spietato che mai ho voluto conoscere.

Con la sabbia alla gola comprendo la realtà di come forse ho sbagliato a dargli tutte le colpe, eh sì, io rispetto a lui ho tutto: amici, una famiglia, mentre lui ha un illusione, un regno che lui non desidera?
Non gli ho mai chiesto se lui desiderava lasciarmi andare via, credo che non mi abbia mai detto il suo vero volere e abbia solo finto, perché se davvero lui volesse stare in questo mondo fittizio bloccato nel tempo con la stessa gente fantasma del suo tempo, non avrebbe mai cercato di darmi un ciondolo.
«Atem... »

Non c'è niente nella voce se non solo atti di rivelazione nonostante la sabbia sia verso le labbra.
« TI porterò via da là! Aspettami, troverò il modo per farti tornare sulla Terra! È una promessa! »

Intanto la sabbia 'inghiotte me, mi sommerge ed io non sento questi granuli, ma una pace anteriore.
Riapro gli occhi notando una luce, che stia morendo?
Quando la tocco tutto svanisce.

Riapro gli occhi trovandomi nel mio letto.
La sveglia continua a suonare ed io mi alzo per poi sbadigliare e spegnerla.
Decisamente mi sento diverso, come se avessi appreso qualcosa di nuovo, come se presto dovrebbe arrivare qualcosa di speciale, una sensazione che fa vibbrare il mio corpo e fischiare le orecchie; da quando sono così sensibile al circostante?

Il nonno mi ha preparato la colazione assieme a mia madre che sta ascoltando la televisione che annuncia il meteo, esso dice che ci sarà sole tutto il giorno ma io non credo però non ci faccio caso e parlo con mio nonno. « Nonno oggi vado in settimana bianca, come farai con il negozio? » Chiedo perché siamo in inverno al mio ultimo anno ormai sto per fare i miei diciott'anni, mancano giusto due anni prima che io possa procedere con le ricerche anche se quel sogno fatto non va più via.
« Non devi preoccuparti, tu divertiti con la scuola. » In verità non so se mi divertirò, ho una sensazione addosso che mi fa rabbrividire. « Certo, ma fatti aiutare da mamma ok? »
Sono come sempre prudente e dolce a mio modo mi preoccupo sempre del prossimo e tento di nascondere a chi voglio bene come sto, proprio come ora. - Non mi sento per niente tranquillo, quel sogno è stato spaventoso... ma seriamente era Atem? È davvero così frustrato? Ho davvero visto lui o è stata solo un illusione? - Me lo chiedo, ma non ho risposta.

Termino la colazione e mia madre si prepara per uscire. « Mamma, portati l'ombrello. »
E glielo passo giusto ma la donna esprime. « Ma c'è il sole, dovrei? »
Io annuisco. « Sì, e poi che ti costa, non si sa mai no? »
La donna dai capelli violetti esprime. « Però dicono che c'è sole tutto il giorno. »
Un po' mi secco che non mi ascolti. « Come preferisci, io ora devo prepararmi. »

In camera mi vesto pesante, mi metto le scarpe per la pioggia e il giubbotto, poi un berretto e prendo la valigia a troll con le cose per la gita. « Io esco. »

Raggiungo la scuola e inizia a piavere. «Wow, ci ho azeccato, mamma mi ringrazierà. »
I miei compagni mi salutano e così anche i miei amici Anzu, Jonouchi , Honda, Bakura che per ripararsi entrano subito nel pullman.
Ci mettiamo a sedere agli ultimi posti e aspettiamo che il pullman parta.

Nel tragitto ci si diverte, c'è chi ascolta musica, chi canta, chi gioca a Dual monster, e chi legge un libro, mentre io sono estraneo a tutto, non mi ci sento dentro questa confusione e non smetto di pensare a ciò che ho sognato, quasi fosse un tormento, e appunto è un tormento. 
Per precauzione guardo il ciondolo che sta lampeggiando, e ciò mai è accaduto, eppure sento brividi in me, e non quelli tipici dell' influenza, è qualcosa di più interno, intimo. « Voi non avete freddo? »
Anzu esprime. « Beh, no, però è normale stiamo per andare in montagna. »
e un po' starnutisco per poi sfregare le mani cercando di resistere al freddo pungente che pare che solo io senta.

Non può essere un caso no?
Ma allora cosa è?
Non ho mai provato a capire il mio stesso spirito ma forse dovrei, in fondo ho letto qualcosa giusto per la mia ricerca.

Guardo i miei amici, sono un po' preoccupati, ed io come gli dico che sto gelando, che mi sento decisamente fuori controllo, e spaventato, sopratutto da questo maledetto ciondolo, ancora mi chiedo che diavolo sia.

Quando raggiungiamo un auto-stop, vado in bagno e mi ci chiudo dentro per poi tossire leggermente vedendo di perdere del sangue. - Oh cazzo, non sarà una malattia spero. -

Guardo il ciondolo e la paura aumenta, la testa va in nelle paranoie, e tremo di paura, ma più tremo più il ciondolo aumenta il suo lampeggiare facendomi stare male, adirittura fitte al cuore.
« Oh no, la paura... » Se davvero questo è un oggetto con il gioco delle ombre se io solo mostro debolezza in esso verrei ucciso.

Con la mano cerco di nascondere la luce che sta emanando. « Non farmi sanzioni, te ne prego! Non eri per proteggermi, che vuoi amazzarmi?! » e potrebbe anche essere, è anche possibile che questo oggetto stia testando il mio spirito, il mio corpo; di certo non è normale che io abbia queste situazioni fisiologiche fuori dal normale, e so che se fallissi potrei venire sanzionato a vita.

Controllo i ritmi del lampeggio molto simili al mio cuore, e qui mi sorge il dubbio che forse è a ritmo del mio battito?
Per calmarlo devo rilassarmi, quindi mi siedo a terra, m'inginocchio abbassandomi mettendo le mani alle coscie e chiudo gli occhi cercando di calmare ogni pensiero.

Nella procedura ritornano nella mente le urla strazianti che ho sentito, le immagini di lame che perforano i corpi della gente, il fuoco che secondo il sogno io avrei fatto apparire, poi giungono i ricordi del passato riguardanti me e Atem e cerco di non sentirmi coinvolto ma in questo ricordo c'è qualcosa che non mi appartiene: Yami chiuso tra le scale che rimane a spiarmi di nascosto mentre sono nella mia stanza spirituale; perché mai mi fissava?
Lascio svanire quel ricordo e se ne sovrappone un altro, uno più triste ed è proprio il passato di Atem quando venne tradito, quando a sapere dei suoi poteri si è isolato da tutti spaventato che non fosse un bambino normale.
Vedere Atem piangere è una scena che la mia testa non potrebbe mai pensare, eppure lui anche se un fantasma ora è stato umano, ed ha avuto così tante emozioni che non ha mai dovuto mostrarle al mondo.
Nel ricordo gioco con l'immaginazione tuffandomici e avvicinarmi a quel bambino in lacrime per poi coccolarlo nonostante non mi veda sento di poterlo capire, anche se non ho poteri io sento da sempre di capire quanto ha subito, e quanto lui ha compreso me.

Si sente un rumore di rottura.

Non apro gli occhi e continuo a cercare di lasciar fluire ogni pensieri negativo.
Appare poi il ricordo di quando io e Atem ci siamo visti: in quel periodo volevo che lui mi dicesse qualcosa ma stavolta anche se non è qualcosa di reale, manovrò il ricordo per poi dire ciò che avrei voluto sempre dirgli e che mai ho avuto il coraggio. « Sai ho capito che a tuo modo vuoi stare con me, ma non puoi, quindi grazie. » Quelle parole avrei dovuto dirgliele ma devo accontentarmi di un ricordo, ma se è un ricordo perché il faraone mi sorride facendomi solo più innamorare per poi dirmi. « Finalmente sei maturato. »

Giungono brividi sempre più forti, la tosse persiste.
La mia mano sulla bocca avverte un liquido che ha il sapore del sangue, la mia bocca ha il gusto del mio sangu, e fa schifo, ma non voglio aprire gli occhi e svegliarmi da questo trance.

 

Continuo a vagare tra i pensieri tra le emozioni mie e di Atem , perché sì, sto ascoltando le sue emozioni passate, i suoi ricordi.

Quando assorbo ogni ricordo di Atem, ogni sua emozione, ogni sua frustrazione a stare sotto di me quando voleva fare altro, riapro gli occhi sentendomi meglio: non ho più freddo, non ho più dolore al petto, e le ossa non bruciano più come se avessi superato un test.

Mi rialzo per poi controllare il ciondolo ma è sparito, e allora guardo a terra notando i frammenti di vetro.
« Come ha fatto a rompersi? »

Cerco il nucleo che era all' interno del ciondolo, qualcosa una nube, un granulo, un qualcosa di magico, ma non la trovo, è svanito nel nulla. « No, ho perso il regalo suo? »
 

Mi do una manata in faccia, poi mi tiro una tesata sul muro. « Perché, adesso come starò bene senza il mio regalo? 
Senza sentire lui vicino? »

a viso ammareggiato vado a comprare qualcosa da mangiare rimanendo solo in colpa per come abbia distrutto il regalo suo,-

Mi chiedo anche che fine abbia fatto quel potere perché sicuramente non è stata tecnologia.

Lampeggiava forte, e poi? Che fine ha fatto?
Non so che cosa fosse, ma doveva avere a che fare con il faraone; chissà forse questo ciondolo doveva solo mostrarmi i suoi ricordi? 
Sentivo appunto che io e lui fossimo vicini, forse perché lui ha voluto farmi capire che anche lui sta soffrendo come me questa distanza, anche lui vuole lasciare il suo mondo?

Sai faraone sono passati dieci mesi, e tu volevi solo dirmi che mi ami?
Adesso che lo so, pensi che mi fermerò?
Mi conosci no? Mai perderò la speranza, e se morirò tu ci sarai a salvarmi vero?
Non so cosa fosse realmente quel ciondolo, ma sono certo che hai studiato per noi qualcosa...
Sei il solito mistero, adesso come posso riportarti qui? 
Morendo forse?
No, vero?
E allora come se sono umano, devo davvero sfidare le leggi della tua gente per portarti qui?
Non puoi dirmelo e la concludiamo subito senza che sbagli?
Lo sai per poco credevo che fosse un oggetto del millenio quel ciondolo
pensavo avesse racchiuso il gioco delle ombre, ma tu non sei così folle da perdere una parte del tuo potere e donarla agli umani vero, ed è un bene perché l'ho persa e mi spiace molto, spero che non accadano disastri, però ho controllato e non ce ne traccia, quindi non era il tuo potere vero? Erano i tuoi ricordi giusto?
Perciò il gioco delle ombre è sigillato?
Dammi una risposta, in primavera l'hai fatto dai.

Forse chiedo troppo, infatti non accade nulla, così mi arrendo.

Era proprio l'ultima tua visita eh...

________________________________________________________________-

Ciao ragazzi, spero che vi sia piaciuto questo capitolo, 
Beh commentate per il continuo di questa storia :D
Spero che il finale non sia stato prevedibile. 
E secondo voi ora cosa accdrà?

   
 
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