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Autore: Toujours Pur    24/10/2017    2 recensioni
Ci sono amori destinati a durare per sempre, nonostante gli errori.
Tratto dal primo capitolo
"Se solo fosse stata meno orgogliosa lo avrebbe rincorso."
"Ma c’era l’orgoglio di Benji, lui non l’avrebbe mai perdonata."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il mese successivo Benji e Charlotte, mano nella mano, atterrarono all’aeroporto di Narita. Entrambi persi nei loro pensieri. La ragazza era preoccupata della possibile accoglienza di quelli che un tempo erano anche i suoi amici, con cui aveva chiuso i rapporti dopo aver lasciato Benji. Il portiere, invece, era preoccupato per lei. Infatti erano giorni che Charlotte non stava molto bene, mangiava poco e quel poco che ingeriva lo rigettava subito dopo. Lei lo aveva rassicurato sul fatto di non essere ricaduta nel tunnel dei disturbi alimentari, ma che quando era preoccupata o stressata le succedeva. Lui però non riusciva a tranquillizzarsi, era sempre più spesso stanca e pallida, aveva chiamato addirittura Derek per accertarsi che Charlotte gli avesse detto la verità, tuttavia neanche le rassicurazioni di quest’ultimo avevano placato la sua inquietudine.
 
Uscirono dall’entrata secondaria per evitare la calca dei giornalisti fuori dall’aeroporto, che aspettavano l’arrivo dei loro campioni nazionali dall’Europa. Volevano godersi gli ultimi momenti di pace, il giorno dopo avrebbero partecipato insieme alla cena di gala della federazione, e tutti avrebbero saputo di loro.
 
Una volta in auto tirarono un sospiro di sollievo, nessuno li aveva visti e l’autista della famiglia Price era stato efficiente nello svolgere il suo compito. Durante il tragitto Charlotte si poggiò sulla spalla del portiere, che subito la strinse a sé. Non riusciva a staccarsi da lei, assuefatto dal suo profumo e dalla sua presenza.
 
“Sei pallida” le disse con mal celata preoccupazione.
 
“Non preoccuparti. Sto bene, sono solo stanca a causa del viaggio. Vedrai dopo un bel bagno sarò come nuova” rispose con sicurezza, per non farlo impensierire.
 
“Sarà, ma io non sono tranquillo” ribatté con forza. Al che Charlotte alzò gli occhi al cielo, poi si voltò verso il fidanzato con lo scopo di infondergli calma.
 
“Ascoltami attentamente, sto bene. In questo momento il tuo solo pensiero deve essere la partita della prossima settimana”, però vedendo l’espressione ostinata di lui aggiunse con tono autoritario: “ci siamo intesi?”, al tono perentorio di lei, lui non poté far altro che annuire e farla contenta, anche se dentro di sé non ne era per nulla convinto.
 
Arrivati alla villa vennero accolti dalla signora Price, che subito abbracciò suo figlio per poi salutare Charlotte. Dopo i saluti di rito, guidò i due nel salotto dove era già pronto il tè. La donna felice di avere con lei il figlio per qualche giorno iniziò a fare mille domande, avida di essere messa al corrente su tutto ciò che lo riguardasse, soprattutto voleva sapere tutto sulla sua storia con Charlotte e capire che fine avesse fatto Julia.
 
Nel frattempo che i due parlavano, Charlotte cominciò a non sentirsi per nulla bene, le girava la testa e non riusciva a concentrarsi su quello che i due si stavano raccontando. Fu la madre di Benji ad accorgersi della situazione.
 
“Tesoro stai bene?” chiese preoccupata, al che il campione subito si avvicinò alla ragazza.
 
“Si, non si preoccupi. Ho avuto dei giorni molto intensi, sono stata in viaggio per lavoro e ho cambiato talmente tanti di quei fusi orari da non sapere più che giorno è oggi” rispose cercando di sorridere.
 
“Hai ragione” disse la signora Price, “i viaggi di lavoro sono sfiancanti, vai a riposare un po’ prima di cena, vedrai ti farà bene. Benji accompagnala.”
 
“Non c’è bisogno, conosco la strada. Restate pure a parlare, avrete così tanto da raccontarvi” assentì la ragazza.
 
Salì al piano superiore e una volta in camera si fece una bella doccia rigenerante e poi si mise a letto, sicura che dopo una bella dormita sarebbe stata come nuova.
 
Nel frattempo che la ragazza riposava i due, rimasti in sala, ne approfittarono per parlare. In particolare la signora voleva usare quel momento da sola con il figlio per capire meglio la situazione.
 
“Benji, come vanno le cose?” domandò con apprensione.
 
Il portiere sospirò, non voleva parlare dei fatti suoi con nessuno, ben che meno con sua madre, ma guardandola capì che non avrebbe potuto far finta di niente.
 
“Bene, va tutto per il meglio. Io e Charlotte stiamo bene insieme, non abbiamo nessun problema, se è questo che ti preoccupa. Per quanto riguarda il calcio, la squadra sta incontrando dei piccoli intoppi ma nulla di irrisolvibile.”
 
“E Julia?” chiese la madre a bruciapelo, in fondo era la cosa che più le interessava. Si era affezionata molto a quella ragazza dai modi gentili ed educati, nonostante intimamente avesse sempre preferito l’attuale ragazza del figlio.
 
Lui la guardò come se stesse soppesando la risposta da dare. D’altra parte non aveva una risposta giusta, lui non la vedeva da quando si erano lasciati e soprattutto Julia sembrava essere sparita da Monaco.
 
“Penso stia bene, non la vedo da molto. Mi è dispiaciuto farla soffrire, ma non potevo fare in altro modo” replicò lapidario, per far capire alla madre che la discussione era conclusa.
 
 
La sera dopo la coppia era pronta per fare il suo debutto ufficiale. Benji, nel suo smoking d’alta sartoria, era da mozzare il fiato e Charlotte nel suo bellissimo vestito rosso era davvero incantevole. Quando i due arrivarono all’hotel dove si svolgeva la cena di gala si scatenò il finimondo. La stampa nazionale e mondiale era in fibrillazione, non solo il grande Benji Price aveva cambiato, senza che si sapesse nulla, fidanzata ma addirittura la nuova compagna era l’amministratore delegato del suo club nonché rampolla di una ricca e potente famiglia americana. Fu ricoperto da domande insistenti e indiscrete a cui egli non diede risposta, e grazie all’efficiente servizio di sicurezza entrarono senza molti problemi nella sala del ricevimento.
La prima persona che incontrarono fu Bruce, che con il suo buon umore riuscì ad allentare la tensione.
 
“Se non fai un ingresso trionfale non ti senti realizzato” esordì. “Ciao bellezza, quando ne avrai abbastanza di questo musone, ricordati che io sono ancora single” terminò facendo sorridere Charlotte.
 
“Harper sei sempre il solito. Sono anni che ci provi con lei, non è arrivato il momento di arrendersi?” si inserì Mark, salutando poi i due nuovi arrivati.
 
Mentre il gruppetto stava chiacchierando tranquillamente, sopraggiunsero Holly e Patty. Le due si studiarono a lungo, entrambe memori del forte legame d’amicizia che le univa prima che Charlotte lasciasse tutti e tutto. Poi si sorrisero e abbracciarono accantonando così gli anni di silenzio, perché si resero conto che il loro affetto era immutato e forte come il passato. I compagni delle due si scambiarono uno sguardo di sollievo, felici per quella ritrovata amicizia. La serata proseguì serena, tutti erano rilassati e a loro agio. Charlotte, finalmente tranquilla, riuscì a ritrovare quel senso di appartenenza e amicizia che aveva sempre caratterizzato il suo rapporto con tutte le persone presenti. Anche Freddie alla fine sotterrò l’ascia di guerra, perché non aveva mai visto il suo pupillo tanto felice e appagato.
 
 
La settimana successiva Charlotte, insieme con i genitori di Benji, andarono allo stadio per assistere alla partita contro il Singapore. Sulla carta era una partita facile, il Giappone era primo in classifica e tra la due squadre c’era un divario non solo di punti ma anche tecnico. Questa differenza fu subito evidente nel primo tempo, il pressing giapponese era costante e c’era sempre un giocatore nipponico nell’area avversaria ad infastidire la difesa. Le poche volte che il Singapore toccava palla, l’azione o si interrompeva perché uno dei difensori rubava palla o s’infrangeva sul muro che era Price. Alla fine de primo tempo il Giappone conduceva la partita per due a zero. Al rientro in campo le cose non erano cambiate, i giapponesi erano sempre pronti a creare gioco e gli avversari a subirlo.
 
Mentre in campo si svolgeva la partita, in tribuna andò in scena il dramma. Charlotte si guardò intorno e vide che i suoceri stavano parlando con la moglie di Freddie, così si rivolse all’unica persona che in quel momento le era vicina.
 
“Patty” disse a voce bassa, e quando l’amica si voltò continuò “non mi sento molto bene. Ho un forte dolore alla pancia e alla schiena.”
 
La moglie del capitano la guardò con più attenzione e notò immediatamente il pallore dell’amica e soprattutto l’espressione di enorme sofferenza. Fece segno ad Amy che le era di fianco di alzarsi e seguirla, poi prese Charlotte che nel frattempo stava ancora più male e tutte e tre si recarono nella zona ristoro messa a disposizione proprio per i parenti dei giocatori.
 
“Che succede?” domandò Amy curiosa.
 
“Non lo so” rispose la moglie del capitano “dice di non sentirsi bene. Ha forti dolori alla pancia e alla schiena. Ti ho chiesto di venire perché sei un medico” spiegò mentre cercava di far sedere l’amica su una poltrona. Ma non fece in tempo che questa si piegò in due dal dolore, l’aiutò a mettersi diritta, ma un particolare attirò la sua attenzione: i pantaloni della ragazza erano imbrattati di sangue, dal cavallo lungo tutto il profilo interno delle cosce.
Le due donne si guardarono in faccia esterrefatte, Amy però prese immediatamente in mano la situazione consapevole di quello che stava succedendo.
 
“Patty va a chiamare subito i signori Price, veloce. Io la metto in macchina, dì loro di raggiungerci all’ospedale dove lavoro” poi vedendo l’espressione spaesata della moglie di Holly chiese “capito?” e l’altra riuscì solo ad annuire.
 
Nel mentre che Patty andava a chiamare i coniugi Price, le altre due si recarono in ospedale dove una volta giunte Charlotte fu messa su una barella e portata immediatamente al pronto soccorso, però prima che l’altra la lasciasse nelle mani dei colleghi, la ragazza la fermò.
 
“Amy chiama Patty e dille di non dire subito a Benji che non sono stata bene. Avvisatelo a partita terminata e soltanto se non deve andare in sala stampa. Altrimenti ditegli tutto a impegno terminato. Per favore” disse con la voce rotta dal pianto.
 
I signori Price arrivarono dieci minuti dopo e appena videro la donna le si avvicinarono per avere notizie.
 
“Amy come sta Charlotte?” chiese il signor Price preoccupato
 
“In questo momento è in sala operatoria. Ha avuto un aborto spontaneo” rispose mesta.
 
L’uomo strinse in un forte abbraccio la moglie e poi insieme si andarono a sedere nella sala d’attesa fuori, nel cuore una gran pena per quello che la ragazza stava passando e per quella che sarebbe stata la reazione del figlio.
 
La partita si era conclusa e i giocatori si stavano tutti recando negli spogliatoi. Patty, cercando di trattenere le lacrime, attese pazientemente che i ragazzi uscissero. Il primo ad uscire fu il marito che vedendola in quello stato di angoscia la raggiunse preoccupato.
 
“Cosa ti è successo?” si informò. La donna lo abbracciò in cerca di conforto e sussurrando gli racconto quanto successo. Poi alzò gli occhi oltre la spalla del marito e vide il portiere che cercava insistentemente la fidanzata e i genitori, così si fece coraggio e accompagnata da Oliver gli si avvicinò.
 
“Benji, devi andare in sala stampa?” chiese e al diniego di questi lo portò in un posto appartato e raccontò tutto. Durante il racconto sul volto di Benji si susseguirono un’infinità di espressioni dalla sorpresa alla preoccupazione fino al dolore più puro. Li lasciò lì e andò velocemente all’auto, e correndo come un pazzo giunse in ospedale.
 
Chiese informazioni all’accettazione e dopo averle ricevute si precipitò. Giunto a destinazione trovò fuori dalla stanza suo padre che guardava fuori dalla finestra e aveva gli occhi visibilmente lucidi. Gli si avvicinò.
 
L’uomo appena si accorse di lui riuscì a stento a mormorare il suo nome, che si ritrovò Benji che lo abbracciava in cerca di conforto e forza. Insieme andarono dal dottoreche aveva operato la ragazza.
 
“Salve signor Price” esordì il medico stringendogli la mano.
 
“Come sta la mia fidanzata?” s’informò angosciato.
 
“La signorina Grant adesso sta bene, l’abbiamo però sedata per farla riposare. Ha avuto un aborto spontaneo. Voglio essere molto chiaro con lei, data quella che è la passata situazione clinica della sua compagna portare avanti una gravidanza è molto difficile, a questo bisogna aggiungere il forte stress che ha subito nelle settimane precedenti. Quando le ho parlato lei mi ha riferito che non immaginava neanche lontanamente di essere in attesa, dato che il ciclo le sarebbe dovuto venire la prossima settimana.”
 
Benji fu travolto dalle informazioni ricevute e un senso di grande tristezza lo invase, ma nonostante tutto il suo unico pensiero era di andare da lei, che in quel momento aveva bisogno di lui, quanto lui di lei. Voleva stringerla a sé e trovare la forza necessaria per affrontare un lutto così inaspettato. Si alzò e salutò il dottore, poi si avviò verso la camera di Charlotte.
 
Una volta dentro salutò sua madre, che capendo al volo la voglia del figlio di stare solo con la ragazza, uscì dopo avergli dato un bacio. Charlotte percependo del movimento intorno a lei aprì gli occhi e incontrò lo sguardo triste del fidanzato. Subito il voltò le si riempì di lacrime amare, piangeva in modo inconsolabile e nel petto provava un dolore indescrivibile. Lui si sedette sul letto vicino a lei e iniziò a cullarla, pregando che questa tragedia non l’annientasse definitivamente.


Angolo autrice
Salve ragazze! Ecco un nuovo capitolo, finalmente sono riuscita a pubblicare mi dispiace avervi fatto attendere. Purtroppo stavo scrivendo la tesi e avevo poco tempo da dedicare alla storia. Spero che questocapitolo vi sia piaciuto. Un grazie a tutti quelli che la leggono e a chi lascia un suo pensiero.
Un saluto, Anny
 
 
 
 
  
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