Giochi di Ruolo > Dolce Flirt
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Autore: The girl in the moon    24/10/2017    2 recensioni
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Chi non ha mai letto una fiaba? Tutti avremo voluto essere personaggi di una storia. È questo che sono in un certo senso i figli delle fiabe più famose, il cui peso sono i pregiudizi e le aspettative degli altri per via dei loro genitori.
E se alcuni di questi fossero proprio i personaggi di Dolce Flirt? Come si evolverebbe la faccenda se invece del liceo, la storia si svolgesse in un mondo diverso dal nostro?
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Se c'era una cosa che Narcissa odiava era annoiarsi. Quella festa era tutta gioie e pace, assolutamente non nel suo stile. L'unico lato vagamente divertente erano le facce di tutti coloro che la vedevano vestita in quel modo, specialmente gli uomini. Alcuni le sbavavano dietro senza ritegno e questo la soddisfaceva. 
Quella situazione la stava eccitando incontrollabilmente, aveva già avvistato un bel po' di persone affascinanti, ma voleva divertirsi più del previsto quella sera. 
Per questo avvistare Lysandro girare per la sala alla evidente ricerca di qualcuno era stato un vero e proprio miracolo. Sapeva che fosse un amico di Castiel, il che avrebbe reso tutto molto più interessante ed eccitante. Inoltre era a conoscenza anche del suo status sociale, servitore di una delle corti reali più bacchettatrici e noiose che Narcissa avesse mai conosciuto, per cui se lui fosse andato a letto con lei sarebbe stato un vero e proprio scandalo!
In più era un tipo veramente figo. Insomma, tutte le carte giocavano in suo favore, per cui non ci pensò due volte ad abbassare ulteriormente la scollatura già vertiginosa di suo e avvicinarsi con movimenti sensuali, ma estremamente eleganti. 
Più avanzava, meglio sentiva ciò che stava dicendo: stava chiamando una certa Judith, che Narcissa sapeva essere quella principessina ribelle della corte Bianca per cui Lys era al servizio.
La cosa la fece irrimediabilmente ridacchiare: invece di cercare la sua padrona si sarebbe divertito con lei in una stanza buia. Non si pentiva affatto di essere andata a quel ballo alla fine. 
"Stai cercando qualcuno?" domandò quando fu abbastanza vicina in modo che la potesse sentire e quando lui volse lo sguardo verso di lei, questo ricadde irrimediabilmente sul suo seno prosperoso. Vederlo arrossire la soddisfò, ma non le bastava. "Si tratta della tua padroncina?"
"Non posso rispondere adesso" rispose distogliendo lo sguardo, ma si vedeva quanto facesse fatica a non abbassare lo sguardo. Fece per andarsene, ma Narcissa gli prese la mano, attirandolo a sé accarezzandogli il braccio con fare sensuale, facendo aderire le proprio curve al suo corpo. 
"Potrei essere io la tua padroncina questa sera" gli sussurrò all'orecchio. Era come il Serpente, tentatore e irresistibile che sibilava all'altro ciò che non avrebbe dovuto fare, ma che entrambi volevano. "Sarai stanco di correre dietro a quella ragazzina, non è così? Dovresti rilassarti e giocare un po', non trovi?"
Lysandro dovette combattere ogni resistenza del suo corpo per sfuggire alla presa della giovane. Si allontanò come se si fosse scottato, disgustato e attratto al tempo stesso da quel comportamento. Non era da lui, odiava questo tipo di cose, ma quella ragazza sapeva essere irresistibilmente convincente. Tuttavia, doveva comportarsi al meglio se non voleva che la sua famiglia passasse dei guai: se si fosse imboscato con una sconosciuta invece di cercare la principessa non sarebbe bastato più che Judith supplicasse di farlo rimanere suo servitore. 
"Con permesso signorina, devo declinare il vostro invito" rispose facendo un lieve inchino senza però guardarla negli occhi o temeva si sarebbe perso, che si sarebbe lasciato andare al piacere carnale. Si allontanò in fretta prima che la rossa potesse agguantarlo di nuovo.  Il suo corpo gli stava gridando di tornare indietro, ma fortunatamente il suo buonsenso lo faceva andare avanti.
Narcissa era furiosa. Non era abituata a perdere, non era nemmeno stata rifiutata da nessuno per cui la cosa le faceva ribollire le membra. Si calmò solo quando si rese conto di quanto fosse intrigante la sfida: finalmente aveva trovato un uomo che non cedeva al primo colpo, ma avrebbe potuto divertirsi un po' e vedere quanto avrebbe resistito. Non intendeva arrendersi, Lysandro sarebbe stato suo in un modo o nell'altro. Dopotutto la pazienza è la virtù dei forti e solo così si sarebbe goduta appieno la sua vittoria.
|O|
 

 
Mentre Millicent era in terrazza con Priya, Melody e Holly si allontanarono per stare un po' insieme. 
C'era così tanta gente che si faceva parecchia fatica a raggiungere una parte o l'altra della sala da ballo, così come tenere d'occhio un proprio conoscente. Per questo, dopo un paio di minuti, la rossa non riuscì più a intravedere da nessuna parte la sua amica, perdendosi totalmente. 
La cercò e chiamò più di una volta invano, così alla fine decise che avrebbe trovato un angolino perfetto per lei in cui avrebbe potuto osservare meglio la sala. Era mentre ne cercava uno che un paio di occhi grigi si concentrarono sulla sua figura. 
"Guarda e impara Dake" disse al suo amico indicando con il capo Holly, "quella è la mia preda di stasera."
E detto questo non attese nemmeno una risposta che, sicuro di sé, si diresse verso la giovane che intanto aveva trovato il punto ideale per osservare la sala il più possibile. Il suo campo visivo venne però disturbato dal figlio del Lupo Cattivo che ghignando le si avvicinò. 
Inizialmente Holly lo ignorò, sapeva bene che cosa volesse un tipo che le rivolgeva quello sguardo, ma dovette arrendersi quando le disse: "Ehy ciao. Come ti chiami?"
"Holly" rispose freddamente lei senza smettere di cercare la sua amica. In quel momento aveva un disperato bisogno di trovarla, non intendeva rimanere con quel giovane, temeva avrebbe potuto cedere alle sue lusinghe. 
"Che nome carino. Io sono il conte Chad, piacere di conoscerti" mentì Castiel prendendole le mano e baciandola senza smettere di guardarla maliziosamente negli occhi. Holly ritrasse inaspettatamente la mano e fece per allontanarsi, le guance che cominciavano a prendere colore. 
No, non ci sarebbe stata, non avrebbe ceduto al suo flirt. 
"Holly O'hair, figlia della regina Raperonzolo" ribatté guardandolo malissimo, per poi allontanarsi senza aggiungere nient'altro. 
Tuttavia lui non demordeva e prese a seguirla per conquistarla. Aveva notato il rossore sulle guance, non poteva sbagliare: prima o poi avrebbe ceduto, doveva solo giocare la carta del bravo ragazzo.
"Scusa, non volevo essere inopportuno, principessa" le disse sfoderando il sorriso più innocente di cui era capace, mettendosi davanti a lei per sbarrarle la strada. 
"Smettila, devo cercare una mia amica!" ribatté invece Holly in un misto tra rabbia e disperazione, ma Castiel ancora non intendeva demordere, anzi la prese dolcemente per mano, tentando di dirle dolcemente: "se vuole posso aiuta-"
Grave errore: quel gesto fece perdere ad Holly ogni briciolo di pazienza che le rimaneva, finendo per spingere via il rosso grindandogli: "Stammi lontano!"
Preso alla sprovvista, Castiel barcollò pericolosamente all'indietro, urtando più persone e finendo per terra, a dir poco sorpreso. E lo fu ancora di più vedendo i volti sgomentati e spaventati degli invitati. Gli sembrava una reazione esagerata dopotutto, ma quando guardò a terra vide la sua maschera che doveva essersi sfilata durante la caduta. 
Il suo volto era scoperto e tutti i presenti avevano capito chi fosse.
|O|
 

Intanto, prima che Castiel incontrasse Holly...

Melody non aveva assolutamente intenzione di allontanarsi da Holly, ma la folla era davvero troppa e si erano perse facilmente di vista. Ovviamente non aveva fatto altro che cercarla, arrendendosi quando si rese conto che di lei non c'era traccia. 
Si recò così al buffet in un angolo della sala, sperando che prima o poi le fosse venuta sete e l'avrebbe raggiunta. Nel mentre decise di sgranocchiare qualcosa e bere un po' d'acqua, arcorgendosi tutto d'un tratto quanto facesse caldo lì. Non se ne sorprese però, dopotutto avevano passato la serata a ballare e saltellare, troppo entusiaste per stancarsi minimamente. 
Era proprio mentre sorseggiava il suo bicchiere che attraverso il vetro intravide un'attraente figura maschile davanti a lei. Abbassò quindi il recipiente, riuscendo a guardarlo meglio: era evidentemente annoiato e irritato, appoggiato ad una delle colonne che batteva ritmicamente la punta del piede sul pavimento lucido.
Incuriosita e dispiaciuta per lui, la dolce Melody si avvicinò a quell'affascinante ragazzo dai magnetici occhi azzurri e dall'aurea misteriosa. 
"Va tutte bene?" chiese con dolcezza e cautela per attirare la sua attenzione, riuscendoci. 
Appena posò lo sguardo su di lei un ghigno attraverso inaspettatamente il suo volto, facendola rabbrividire. "Bel vestito, principessina" le disse, irritandola. 
Sentendosi quindi presa in giro, Melody fece per andarsene, offesa, ma lui le mise una mano sulla spalla dicendole: "aspetta. Fammi compagnia, mi annoio."
Non disse di no, dopotutto, dietro a quell'atteggiamento, quel ragazzo le sembrava una persona normale. O forse la incuriosiva solamente. D'altro canto, Samuel si stava annoiando a morte e forse avrebbe concluso qualcosa con quella ragazza. Dopotutto sapeva di essere affascinante, il che era un vantaggio per lui, che sapeva come sfruttare al meglio questa sua qualità. 
Inoltre doveva distrarsi dalla rabbia che nascondeva dentro in quel momento: odiava essere ignorato e l'essere stato abbandonato appena entrati da Dake e Castiel equivaleva a quello. Questo poi si univa al fatto che si era totalmente perso in quell'immensa sala da ballo, cosa che aumentava il suo disagio.
Quindi, il rimedio era provare a rimorchiare qualche bella donzella. Non che non ce ne fossero in giro, aveva già sentito qualche risatina maliziosa quando passava, ma la conquista lo avrebbe distratto dai suoi pensieri e non si sarebbe certamente arreso. 
All'inizio, quando Melody era venuta da lui non gli interessava, credendo fosse interessata sin da subito a "divertirsi", ma quando alla sua risposta fece per allontanarsi, tutto d'un tratto Sam cambiò idea. 
Si sedette a terra, fregandosene di chi potesse vederlo e ricambiava tutte le occhiatacce che riusciva ad intercettare. Era divertente spaventarli con il solo sguardo. 
Melody invece preferì stare in piedi, dichiarando che stare seduta a terra non fosse un comportamento adatto ad una signorina per bene, ma dopo un po' di tempo passato nel totale silenzio cedette, sentendosi più a suo agio stando in piedi affianco a qualcuno per terra. 
"Ti danno tanto fastidio i pensieri degli altri?" le chiese notando il rossore sulle sue guance quando fu finalmente affianco a lui. 
"Devo tenere alto l'onore della mia famiglia" rispose Melody evitando il suo sguardo, "si aspettano tutti così tanto da me..."
Quelle parole suscitarono subito la sua curiosità, ma sapeva che avrebbe fatto fatica a parlare con lui in quella situazione, sotto gli sguardi di tutti. Gli venne istintivo prenderla per mano e trascinarla sotto il tavolo, coperto dalla lunga tovaglia bianca, sotto le esclamazioni stupite e contrariate della giovane. 
"Ma che fai?" domandò arrossendo fino alla punta delle orecchie.
"Così nessuno potrà vederti" ridacchiò il giovane facendole l'occhiolino, guadagnandosi così una piccola spinta da Melody, che rivolse lo sguardo altrove, stizzita. 
"Volevo solo metterti a tuo agio, non ti salterò addosso, cara principessina".
Perché lo farai tu al posto mio; pensò sorridendo malizioso, ma ovviamente se lo tenne per se. 
Cominciò subito a tartassarla di domande: "Innanzitutto, come ti chiami?"
"Melody" rispose lei facendogli sgranare gli occhi.
"Oh, adesso capisco. Allora sei davvero una principessa" ridacchiò facendola chiudere ancora di più in se stessa, "beh, non puoi semplicemente fregartene."
"Come potrei? Deluderei così tante persone..." rispose lei, "non ho via di scampo: sposerò probabilmente uno sconosciuto e diventerò regina. E' il mio destino."
Samuel rise, "nessuno può scegliere per te, principessina. Ti stai rovinando la vita da sola."
"Come puoi dire questo?!" gli gridò contro lei, per poi tapparsi la bocca, temendo che qualcuno potesse averla sentita. Questo lo fece ridere ancora di più: "Vedi?"
Sì che lo vide, Melody, vide che era lei stessa a frenare la sua libertà. Chi poteva sapere in quel momento che fosse proprio lei ad aver parlato? Eppure era così abituata a farlo, a tenersi tutto dentro che ormai le veniva così spontaneo...
Sussultarono entrambi quando sentirono grida da fuori, mentre il caos cominciò a far tremare la terra. Entrambi confusi, uscirono dal loro nascondiglio, trovandosi davanti una folla in fuga, le guardie che accorrevano ad acciuffare un giovane dai capelli rossi ed Holly che raggiunse subito Melody appena la vide. 
Dal canto suo, Samuel gridò quello che doveva essere il nome del fuggitivo -Castiel- accorrendo ad aiutarlo mettendo K.O. ogni guardia che gli passava sotto tiro. 
E da lì fu il panico.
|O|

Spazio autrice: Ed ecco il sesto capitolo, che ne pensate? Spero vi sia piaciuto, anche perché ammetto di averlo riletto piuttosto velocemente per via della stanchezza, per cui se notate degli errori non esitate a segnalarmeli.
Avviso subito che non abbiamo visto tanto Daniel in questi capitoli perché ho altri piani per lui dopo gli avvenimenti di questo capitolo, per cui non temete (sarà anche una scena piuttosto cute). 
Riguardo al tea party non temete, ci sarà un capitolo anche per questo. 
Bene, credo di aver detto tutto. Alla prossima!
LittleBadDreamer.
   
 
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