Spero che le piaccia e accetti.
“Questa…”
Si fermò e la guardò
negli occhi, spostandosi leggermente per far vedere la casa a Temari.
“Questa è la dimora dove
risiede il capo clan Nara con la sua famiglia.”
Si portò una mano dietro
la testa, imbarazzato. E se a Temari non fosse piaciuta? Di contro la ragazza
guardò meravigliata quella casa vecchio stile giapponese, con le porte
scorrevoli e piene di disegni semplici ed elaborati nello stesso momento.
Guardò con attenzione la struttura in legno, semplice e forte, e guardò il
giardino, in quel momento pieno di foglie rosse, gialle e marroni a causa della
stagione in corso.
“Ti… piace?”
“C’è anche un camino con
la legna?”
“Per cosa ti serve?”
“Secondo te in quale
stanza starò in autunno e inverno per non morire dal freddo, Nara? Azionali
quei neuroni.”
L’abbracciò, sorridendo.
Il cuore batteva veloce ma non gliene importò. Era felice, felice che Temari
avesse accettato di stare in quella casa, con lui. Sarebbero stati una
famiglia.
“Guarda che l’unico
posto dove puoi stare sono le mie braccia.”
“Pensavo le tue gambe a
dire la verità. Non vuoi farmi vedere com’è all’interno?”
La vide camminare
all’indietro, sbottonandosi la camicia e sorridendogli sorniona, prima di
essere presa in braccio dal pigro e intelligente Shikamaru, chiudendo la porta
alle loro spalle. Quella sarebbe stato l’inizio della loro vita insieme.
Siamo come lo Yin e lo Yang, diversi tra
noi ma non riusciamo a fare l’un dell’altro per completarci.