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Autore: Pixel    25/10/2017    5 recensioni
Raccolta di storie (Flash e OS) incentrata su John Murphy, personaggio dal carattere talmente controverso da risultare interessante in qualsiasi tipo di situazione o relazione.
I. "Sleep sweetly, my little commender. - Dormi dolcemente, mio piccolo comandante."
II. "Never mine. - Mai mia."
III. "Mad about you. - Pazza di te."
IV. "Same eyes. - Gli stessi occhi."
V. "Abby's Lullaby. - La ninna nanna di Abby."
VI. "Raise a glass to Bellamy Blake. - In alto il bicchiere per Bellamy Blake."
VII. "Thanks for surviving. - Grazie per essere sopravvissuto." ( “Storia partecipante al contest The crack- The ship - The canon! Get ready! indetto da missredlights sul forum di EFP”.)
VIII. "Among all these heroes. - Tra tutti questi eroi." ( “Storia partecipante al contest Shippate lo Shippabile indetto da milla4 sul forum di EFP”.)
IX. "What remains. - Cosa rimane."
X. "Nina (not everybody hates John Murphy). - Nina (non tutti quanti odiano John Murphy). "
[John MurphyxOntari, John MurphyxRaven Rayes, John MurphyxOctavia Blake, John MurphyxClarke Griffin, John MurphyxEmori, John MurphyxBellamy Blake (Brotp) etc...]
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clarke Griffin, John Murphy, Octavia Blake, Ontari, Raven Reyes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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"Nina (Not everybody hates John Murpy)"
(1 season)
 
Nina era bella come può essere bella un’assassina, con gli occhi trasparenti e le labbra rosso sangue.
I Cento erano stati mandati sulla terra come criminali, ma la maggior parte di loro non era altro che un mucchio di ragazzini spaventati. Lei no, lei era la ragazza che aveva ucciso una guardia recidendone la gola con un coltello.
Avevano tutti paura di lei, John la stimava.


Lei lo guardava spesso, se ne era accorto subito, da quando aveva avuto il primo scontro con Wells Jaha in cui era intervenuto Finn.


“Ha una gamba sola, perché non ti batti con uno come te?”
Spacewalker” si era sentita la sua voce femminile ma terribilmente graffiante spiccare tra la folla “Lascia che i grandi risolvano le loro questioni da soli la prossima volta, nessuno qui ha bisogno di essere slavato da te”.
John era rimasto stupito, perché una donna come quella non l’aveva mai vista, e perché non era mai capitato che qualcuno si schierasse così apertamente dalla parte del torto, dalla sua parte.

 
* * *


Lei lo aveva guardato per tutto il tempo, ma per lui era così facile distrarsi.
Quando hai diciassette anni passati in prigionia e improvvisamente ti trovi libero in una terra disabitata è semplice che la situazione ti sfugga di mano, se poi sei il braccio destro di Bellamy Blake può capitarti di perdere tutta la tua innocenza in una sola notte.
Quando Nina aveva fatto irruzione nella sua tenda, John aveva lasciato che mettesse in fuga quelle ragazzine che gli avevano promesso di renderlo uomo senza sapere cosa volesse dire, e aveva contemplato divertito la paura che riusciva ad incutere in ognuna di loro usando solo qualche parola.
“Sparite”, aveva detto semplicemente con un tono di chi non ammette repliche, “subito”. E dopo un primo attimo di sgomento si erano tutte dileguate, evanescenti come la loro essenza, come il ricordo dei loro volti nella mente di John.
“Devo andarmene anch'io?” gli aveva chiesto provocatorio mentre con la testa piegata osservava gli ultimi corpi uscire dalla sua tenda.
“Fai quello che vuoi” aveva risposto alzando le spalle.
“Tu cosa preferisci?”
Gli occhi di Nina si posarono per una frazione di secondo sulla pelle pallida, lasciò libero lo sguardo di compiere tutto il percorso del suo torso nudo con una sfacciataggine capace di mettere in difficoltà persino un tipo come John Murphy.


“Pensi di dirmi perché sei qui?”
“Blake mi ha detto di scegliere una tenda”
“E perché proprio la mia?”
“È la più grande”
“Quella di Bellamy è ancora più grande”
“Fuori dalla tenda di Blake c’è una fila di persone che chiedono di parlare con lui. È molto più faticosa mettere in fuga chi ha qualcosa da dire”
“E cosa ti fa pensare che non ci siano persona che vogliono parlare con me?”
“Dopo un solo giorno sei già la persona più odiata della terra, nessuno vuole parlare con te, John Murphy”
“E tu vuoi addirittura condividere la tenda con la persona più odiata della terra?”

 
* * *


John non dormiva mai, Nina se ne era accorta solo dopo diversi giorni e aveva iniziato a dare una spiegazione logica al carattere volubile e leggermente schizzato di Murphy, nonché a quelle occhiaie violacee che gli marcavano costantemente il volto.


“Questa notte andrai a fare una delle tue passeggiate nel bosco o ti rigirerai nel sacco a pelo per tutto il tempo?” gli chiese mentre ancora gli dava le spalle. Sentì il ragazzo alzarsi leggermente e non le servì guardarlo per essere certa che avesse appena alzato i grandi occhi azzurri al cielo.
Lo sguardo di John Murphy era capace di far rumore.
“Te ne sei accorta...” disse mischiando domanda e affermazione.
Una voce diversa dal solito, quasi spezzata, la convinse a girarsi.
“Da quanto soffri di insonnia?”
“Non soffro proprio di un bel niente” disse cercando di recuperare la sua spavalderia.
“Potresti parlane con la figlia di Abby Griffin, magari può aiutarti” continuò a dire ignorando la sua risposta acida. Lui sbuffò rumorosamente.
“Vuoi aiutarmi a dormire, occhioni blu?” domandò visibilmente innervosito, “perché non provi a darmi il bacio della buonanotte?”
Il solito sorriso beffardo comparve sul volto del ragazzo per scomparire immediatamente dopo quando una punta di metallo acuminato gli sfiorò la gola. Di impulso alzò le mani in alto in segno di resa.
“Calma, calma, calma...stavo scherzando!”
Mentre con una mano continuava puntargli l’arma alla gola con l’altra afferrò un lembo della maglia attorcigliandola tra le dita e attirando il ragazzo più vicino a sé. Il freddo della lama e il calore delle labbra di Nina si mischiarono in un bacio capace di spezzarli il fiato e di lasciare John Murphy per la prima volta senza parole.
“Se pensi di continuare a fare il bastardo psicopatico con tutti qui all'accampamento questo ti servirà” disse abbassando lentamente il coltello per posarlo nel palmo della mano di John, “Buonanotte Murphy”

 
* * *


- Rialzati, dannazione - pensò Nina vedendo John perdere l’equilibrio all’ennesimo colpo di Wells. Strinse i denti costringendosi a non intervenire per rimanere coerente con sé stessa. Pensò che non avrebbe dovuto dargli quel coltello, se non l’avesse fatto a quest’ora Bellamy non ne avrebbe messo uno nelle mani del suo rivale – Smettila, idiota, smettila – avrebbe voluto gridargli ogni volta che caparbiamente tentava di portare avanti un combattimento che lo stava vedendo soccombente.
Quando finalmente Bellamy si era deciso a porre fine a quello scontro John ne era uscito con entrambi gli zigomi tumefatti e l’orgoglio a pezzi.
Nina lo raggiunse nella loro tenda e lo trovò seduto, la fronte poggiata sulle ginocchia come a sostenersi.
Non si conoscevano da tanto tempo, ma Nina pensava che non lo avrebbe mai visto così.
Si sedette accanto a lui e le posò una carezza materna sui capelli scuri, lui sollevò il viso per essere sicuro che si trattasse di lei.
“Non pensavo fossi un tipo affettuoso”
“Sai qualcosa di me oltre quello che sanno tutti?” domandò retorica.
Lui scosse la testa rendendosi conto che effettivamente, a parte le voci che la volevano come un’assassina spietata, non sapeva nulla della ragazza con cui condivideva la tenda. Nonostante la vicinanza, Nina riusciva a rimanere una creature misteriosa.
“Allora lo sei?” chiese, “un tipo affettuoso, intendo...”
“No” rispose, “ma con uno come te qualcuno dovrà pur esserlo” aggiunse come a giustificare la carezza regalata un attimo prima.
“Giusto, sono la persona più odiata della terra”
“Certo che tu ti impegni per far in modo che sia così...”
“Perché dovrei?” domandò retorico alzando le spalle, “tanto tu non mi odi”.
“E questo chi te lo dice?”
Il sorriso di Nina era ciò che di più raro potesse esserci ma, forse inconsapevolmente, Murphy sapeva essere un abile ladro di emozioni preziose.
“Prima di tutto mi stai sorridendo” spiegò indicando la curva inusuale che avevano preso le labbra della ragazza, “e poi, da quando siamo arrivati sulla terra tu mi sei sempre stata vicina, tutte le volte che ho dato a questo gruppo di idioti un motivo per odiarmi c’eri…” disse riportando alla mente quegli episodi di cui si era reso antagonista, Contrariamente a quanto volesse far apparire, John era un ragazzo riflessivo e pienamente consapevole “… tu hai visto il Murphy che hanno visto tutti, hai avuto i loro stessi motivi per odiarmi, eppure continui a guardarmi come se...”
“Come se?”
“Come se non fossi una specie di mostro”.



 
* * *


“J.M.” le labbra di Clarke Griffin si mossero lentamente in modo da scandire quelle iniziali “John Murphy”, disse infine brandendo sotto gli occhi di tutti il coltello che Nina conosceva fin troppo bene come prova della colpevolezza del ragazzo.
“Non sono stato io” continuava a ripete ad una folla di ragazzi incapaci di ascoltarlo perché troppo impegnati a chiedere il suo sangue.


La situazione degenerò ancora prima che Nina potesse accorgersene, quando vide il corpo di John calpestato dalla folla era già tardi per intervenire. Mandando al diavolo ogni proposito di rimanere lucida si scagliò con forza cieca nel mezzo della ressa colpendo chiunque le capitasse a tiro
– dopotutto sono ancora un’assassina,no?- chiese a sé stessa per illudersi che ce l’avrebbe fatta, che lei li avrebbe uccisi uno per uno prima che loro potessero uccidere lui. Ma nonostante tutta la sua forza non riuscì nemmeno ad avvicinarsi al corpo del ragazzo.


“Fermali!” disse aggrappandosi all'ultima speranza di salvarlo. “Fermali, tu puoi” disse aggrappandosi alla giacca di Bellamy Blake.


Il momento in cui la corda si strinse intorno al collo di John, Nina si sentì soffocare.
Lo aveva perso, aveva perso.

 
* * *


“Se ti vedo ancora vicino al campo ti uccido” lo avvertì Bellamy con le vene del collo pronte a scoppiare. Lo gettò per terra, se lo avesse tenuto un istante in più tra le mani lo avrebbe strangolato.
“E voi se volete potete tornare al campo o rimanere a morire con lui”.


Nina lasciò che piangesse da solo tutte le sue lacrime e solo dopo si piegò su di lui per raccogliere i pezzi.
“Vattene anche tu” provò ad ordinarle, “lasciami stare” ringhiò, scansò la mano di lei e si rimise in piedi facendo appello a tutto il suo orgoglio.
“Non provare a proteggermi, sappiamo tutti e due che sono io a proteggere te” disse per la prima volta ad alta voce la verità che aveva avvolto il loro rapporto fin dal primo istante.
“Perché?” urlò stringendosi la testa tra le mani come fosse una bomba pronta ad esplodere “perché continui a proteggermi anche se tutti gli altri mi odiano?”
Lei abbassò lo sguardo come non aveva mai fatto prima.
“Alex Murphy” pronunciò quel nome con timore, come fosse un segreto inconfessabile.
“Cosa?” chiese a denti strettissimi.
“Alex Murphy era il custode del settore 4”
Con uno scatto quasi felino John la raggiunse e le afferrò le spalle per scuoterla leggermente, come a voler far uscire più velocemente quelle informazioni che stava centellinando.
“So che lavoro faceva mio padre, dimmi che centra in questa storia”
“La guardia che ho ucciso aveva tentato di abusare di me...” a quella confessione, detta con voce atona e distante, John allentò la presa e lei continuò a parlare, “e ci sarebbe riuscito se un uomo con gli con gli occhi azzurri come il mare che non avevo mai visto non fosse arrivato a salvarmi”.
Non ebbe il coraggio di alzare lo sguardo, ma ormai aveva imparato a percepire il corpo di John e anche senza bisogno di vederlo lo sentì serrare la mascella come a soffocare il dolore nel riconoscere suo padre.
“È apparso dal nulla, tanto che ho anche pensato fosse un angelo, il mio angelo custode. Ma poi quella guardia lo aveva guardato negli occhi e gli aveva detto – Te la farò pagare, Murphy- e ho capito che non si trattava di un angelo, ma di un uomo che aveva appena messo a repentaglio la sua vita per salvare quella di una sconosciuta. Qualche tempo dopo quella stessa guardia è tornata a cercarmi per dirmi che aveva mantenuto la promessa, aveva denunciato e fatto espellere l’uomo che mi aveva aiutata – Nessuno verrà a salvarti, adesso – furono le sue ultime parole. Gli tagliai la gola ancora prima che potesse rendersi conto dello sbaglio che aveva commesso dicendomi ciò che aveva fatto”.
Finalmente ebbe il coraggio di guardarlo, il viso di lui era ridotto ad una maschera di cera, lei lo accarezzò macchiandosi il palmo della mano col suo sangue, odiava Blake per il modo in cui lo aveva ridotto e odiava sé stessa per non essere riuscita a proteggere quel viso prezioso.


“Ho capito chi eri appena ho incrociato i tuo occhi, così uguali ai suoi, così uguali al mare”
“Non hai mai visto il mare, Nina” fu la prima cosa che riuscì a dire sopo tutto quel tempo.
Lei sorrise, Murphy non avrebbe mai perso la sua abilità di dire la frase sbagliata e la cosa era rassicurante.


“Possiamo vederlo insieme” sussurrò quasi sperando che non la sentisse. Stare vicino a quel ragazzo aveva risvegliato in lei una dolcezza antica, capace di spaventarla.
“No” scosse la testa, “non vagheremo per la terra insieme. Sei appena stata assolta dal tuo incarico di angelo custode, puoi andartene adesso”.
“Cosa? Non capisci che...”
“Capisco che tu non vuoi stare con me, non hai mai voluto stare con me. Tutto quello che hai fatto era per pietà, per saldare un debito” si allontanò ancora in di più, “che stupido...” sussurrò portandosi le mani sul volto.
Abbandonata in fretta la dolcezza di poco prima lei gli si scagliò addosso, gli afferrò i polsi in modo da scoprirgli il viso.
“Guardami!”
“Lasciami...”
“Guardami ho detto, guardami e dimmi se davvero pensi che tra noi non ci sia stato niente, se credi che sia una persona capace di gettarsi tra le braccia di qualcuno solo per saldare un debito”
“E allora perché?”
“Perché nessuno può essere odiato da tutti, nemmeno John Murphy”.
Gli lasciò i polsi per potergli prendere il viso tra le mani, si avvicinò facendo toccare le loro fronti.
“E può darsi che quello che ha fatto tuo padre per me mi abbia aiutata a vedere meglio degli altri l’uomo che si nasconde dietro questa maschera da cinico bastardo, o forse è proprio perché sei davvero un cinico bastardo che ti amo così tanto”.



Nda:
Eccoci qua, giunti a questa fine/non fine perchè come dicevo questo capitolo conclude in qualche mdoo l'idea originale della raccolta nel senso che non aggiornerò più con regolarità ma niente toglierà che quando avrò l'ispirazione aggiungerò dei capitoli (e sapete che John Murphy è una fonte inesauribile di ispirazione).
Allora, tutta questa raccolta ha girato intorno al concetto di prtenza (tutti quanti odiano John Murphy) per arrivare a smentirlo definitivamente con questo capitolo. Ho voluto ambientarlo nella prima stagione quando tutti davvero odiavano Murphy (Persino io!) e ho fortemente voluto inserire il personaggio di Nina, una donna forte, indipendente, unica, misteriosa che semplicemente lo ama fin dall'inizio, anzi, da prima dell'inizio. Ammetto che scrivere questo capitolo è stato più faticoso del previsto, inventare un personaggio e fargli vivere l'intera storyline insieme a John in un solo capitolo è stato difficile, infatti come avrete notato vi ho messo una vita ad aggiornare e sono sparita dalla circolazione per un po'. Spero che alla fine di tutto ne sia valsa la pena. Per me sì, non nel senso che sono soddisfatta del mio lavoro, ma nel senso che questa raccolta mi ha fatto conoscere degli autori fantastici che mi hanno seguita con passione e mi hanno aiutato a migliorarmi. E' stato bello, davvero bello.
Ringrazio ogni signola persona che ha letto, inserito la storia tra le seguite o addirittura tra i preferiti. In particolare un grazie enorme a chi si è fermato a recensire anche un solo capitolo, ogni volstra parola è stata preziosa. 
E infine dei doverosi ringraziamenti speciali...
Spettro94: Che mi ha fatto emozionare con le sue recensioni poetiche
Sky: Che è stata sempre in prima fila, che ha fangirlato insieme e mi ha regalato recensioni che mi hanno riempito il cuore
Lupe M Reyes: Che mi ha fatto compagnia non solo con le belle recensione ma sopratutto con i bellissimi capitoli di "101" grazie al quale, oltre che scrivere, ho potuto anche leggere del mio adorato John Murphy.
ClaireOwen: Che ha sempre lasciato recensioni attente e dettagliate e mi ha fatto impazzire inserendo i Murven nella sua storia

Grazie di cuore a tutti 
.
.
May we meet again.
  
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