Storie originali > Epico
Ricorda la storia  |      
Autore: BadWolf 46    25/10/2017    0 recensioni
"...Ma come sempre, in ogni luogo e tempo, c'è un'anima in pena, piu triste di altre, più lacerata di tutte..."
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Una volta, al tempo degli Dei dell'Olimpo, il cielo straripava di Idrogeno ed Ossigeno.

Erano due grandi famiglie nate per colmare il grande vuoto dello spazio.  Per tutto il giorno e la notte danzavano e cantavano intorno alle nuvole, ai fiori, vicino ai lunghi banchetti di Zeus. Cantavano una melodia leggera, nata non tanto per essere ascoltata ma per essere percepita. E così se la solitudine ti prendeva, se l'amore tanto atteso finiva male le note riecheggiavano, cullandoti in un lungo silenzio. L'animo impetuoso si calmava ritornando al suo stato di quiete e di felice vivere.

A quei tempi poche cose dilaniavano lo spirito rendendolo furioso, poche cose facevano cadere la mente nell'oscura voragine, tutto era circondato da questo lieve manto di armonia e leggerezza, pura spensieratezza e calma. Il canto faceva il suo lavoro.

Ma come sempre, in ogni luogo e tempo, c'è un'anima in pena, piu triste di altre, più lacerata di tutte. L'anima, in questo caso, apparteneva ad una piccola figura con occhiali e cappello. Gli occhiali servivano a contenere il travagliato spirito ed il cappello non faceva sfuggire l'ingombrante psiche.

Mentre gli altri Dei mangiavano, bevevano e procreavano lui trascorreva il tempo a pensare e rimuginare. Si poneva le grandi domande della vita, dell'essere, aveva scavato nei meandri del sé sino a raggiungere la sua ombra. Un'ombra sin troppo scura, disarmante, assolutamente più grande e vera di lui. Detentrice dell'istinto più animalesco, delle voglie più tormentate, dei pensieri più crudeli. La fissava con preoccupazione, non sapeva che farci e come controllarla. E mentre da un lato il suo io più intimo lo affliggeva dall'altro la vita lo confondeva. Si perdeva nell'intelletto ormai scalzo di ogni logica. Le domande si facevano frequenti, bussavano insistentemente con tono sempre più sordo. I pensieri ed i sentimenti andavano man mano mischiandosi, l'animo e la psiche si univano in un intreccio misterioso. I sentimenti, le emozioni che provava non sapeva più se attribuirle alla mente o al cuore, non riusciva a distinguere la fonte da cui originavano. Nascevano pure dal cuore o erano architettate dalla macchinosa mente?

E così si dibatteva con se stesso, combatteva una guerra senza un nemico, per una causa ormai dimenticata. Troppo a lungo aveva vagato e nessuna risposta aveva incontrato. Il velo di Maya si stendeva tra lui e la parte di sé e del mondo che tanto voleva conoscere e capire.

"hai peccato di presunzione" gli gridava la vecchia Dea.

"ti fai troppi problemi" rispondeva Zeus.

"è tutto qui" gli sussurrava Eros.

Una notte l'inquietudine, la solitudine, la sofferenza scaturita da aver perso ogni punto di riferimento scoppiarono in un pianto disumano. E così le due famiglie iniziarono a cantare e a danzare intorno al giovane straziato, ma le lacrime continuavano a fluire ininterrotte. Allora si richiamarono strette tra loro, si avvicinarono alla sua pelle ed immobili cantarono sempre piu forte. Il coro cresceva come un'onda in tempesta. Cantarono così intensamente e con passione che il tutto si congelò. L'Idrogeno e l'Ossigeno si cristallizzarono insieme e lentamente iniziarono a cadere dalle nuvole, giù sempre più giu.

E così ogni volta che nevica significa che c'è un'anima in pena che piange più forte di altre.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Epico / Vai alla pagina dell'autore: BadWolf 46