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Autore: RoriStark    25/10/2017    2 recensioni
Come tutti sanno del classico di Stoker , Dracula ha amato.....un tempo...vediamo cosa succede se accade lo stesso nel mondo del nostro Alucard
Genere: Horror, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Alucard, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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Fuori era freddo, tanto freddo, sentivo il mio corpo bagnato dalla pioggia e dal fango della terra sotto di me che sembrava quasi volermi inghiottire, avanzai confusa stringendomi nelle spalle, non  avevo idea di dove fossi finita. Mentre vagavo sentii una voce,  vidi un uomo in ginocchio davanti ad una lapide che mi fissava,i suoi occhi erano rossi come il sangue,la sua pelle chiara come il latte, aveva i capelli lunghi e scuri,il viso era coperto da una barba incolta .Io non avevo idea di chi fosse,ma il mio corpo si mosse da solo mentre lui mi tese una mano,io stavo per afferrarla quando sentii un rumore sordo e dalle sue labbra vidi sgorgare sangue,notai che aveva un paletto nel petto e perfino la mia voce sembrò essere controllata da un moto invisibile,gridai il suo nome mentre qualcuno mi afferrò per un braccio tirandomi indietro,sentivo le lacrime rigarmi il viso mentre cercavo di liberarmi dalla morsa dell'altro uomo
 
"Lo vuoi capire figliola? Quello è un mostro, gli umani non stanno con i mostri e lui ha perso tutto! "
 
Gridò dando un ennesimo colpo al paletto facendolo gridare dal dolore
 
"Mi lasci Hellsing!la prego la smetta!gli sta facendo male!!"
 
Gridai disperata tentando di raggiungere quell'uomo
 
"Ti prego reagisci! Ti prego non lasciarmi! "
 
Finalmente riuscii a liberarmi dalla presa dell'uomo strappandomi una manica, corsi verso l'uomo a terra, gli strappai il paletto dal petto mentre lui gridava, lo strinsi a me in lacrime mentre l'altro si avvicinava
 
"Va via Lorelai.. "
 
Lentamente, ripresi il controllo del mio corpo, ma anche in quel momento, lo strinsi forte guardando l'altro che si avvicinava, il cuore mi batteba in gola tanta era la paura, Lorelai? chi era Lorelai? ero..io? no, il mio nome è un altro
 
"Perché gli state facendo male?? Cosa ha fatto di male?? Perché mi fa male vederlo soffrire ? Che sta succedendo??chi siete??"
 
Gridai disperata mentre tornai a fissare l'uomo mentre lui si avvicinò
 
"Vattene da questo ricordo bambina, vivi felice nel tuo nuovo mondo, dimenticalo,dimentica il mostro che ti ha distrutto la vita, vivine una nuova, e tu mostro smettila di trattenerla a te, questa creatura di luce non è fatta per te.."
 
Sentii la stretta dell'uomo dagli occhi rossi sul mio braccio e lo guardai negli occhi mentre tutto si offuscava
 
"Ti troverò...ti riporterò da me"
 
Io non sapevo cosa dire,gli sfiorai il bel viso sebbene sporco di sangue,sembrava piangere sangue,il mio cuore ebbe un sussulto e le mie labbra si mossero di nuovo da sole
 
"torna da me..."
 
Riuscii solo a dire prima di sentire una fitta al petto,sobbalzai gridando e per l'ennesima volta mi ritrovai a piangere nel mio letto.
 
"Cavolo,di nuovo.."
 
Sussurrai scendendo dal letto del mio appartengo, guardai fuori dalla finestra asciugando via le mie lacrime e finalmente vidi un po' di sole sopra al cielo di londra e mi portò un po' di sollievo,  in fondo,  quello era solo un sogno. Raggiunsi la cucina e presi una tazza di caffè per rimettermi in sesto, guardai il calendario e per poco non mi cadde la tazza: il colloquio di lavoro! Lo avevo totalmente scordato.  Raggiunsi la camera sistemando i miei capelli, una leggera nota di trucco e mi misi davanti all'armadio pensando a cosa mettere, decisi di indossare l'abito dell'ordine, presi la borsa, guardai l'orologio e con un gridolimo uscii di casa di corsa, era tardissimo. Presi un taxi fino alla villa Hellsing ed il tassista non la smise di guardare lo spacco del mio abito, io mi voltai irritata, non ero di certo io a decidere i miei vestiti professionali, maledizione. Scesi dal veicolo mentre l'uomo prese a fischiarmi dietro
 
"Eih bella ! I soldi! "
 
Io mi voltai
 
"Per tutto il tempo che mi ha fissata dovremmo essere pari"
 
Gli feci un gesto di benedizione mentre lui ripartì  imprecandomi contro cosa che preferirei non ricordare
 
"La prego vada a pentirsi"
 
Dissi con un sorriso e mi avvicinai al cancello,  facevo fatica a credere che un agenzia tanto importante avesse bisogno di una high priest come me, raggiunsi il posto di blocco e mi annunciai, le guardie, o meglio i soldati aprirono il cancello sorridendomi gentilmente es io entrai nella grande villa, camminai lungo il viale che sembrava quasi infinitamente lungo, c'erano alti alberi in fiore e notai un grande giardino che stava davanti alla villa. certo questi non si faxcevano mancare nulla, pensai raggiungendo infine il grande portone . Quando bussai, venne ad aprirmi un uomo di mezza età, era gentile e sorrideva dietro ad i suoi occhiali rotondi, fece un inchino elegante ed io ricambiai imbarazzata con una riverenza, nemmeno fossi ad un ballo, forse avevo fatto una boiata. 
 
"Lei deve essere la high priest"
 
"Sí signore!"
 
"La prego miss, mi chiami Walter"
 
"Sí! Io sono Luna Lavender! "
 
annuii arrossendo mentre l'uomo continuò a sorridermi invitandomi ad entrare con un gesto della mano. Lo seguii fino alla fine di un lungo corridoio, mi guardai intorno osservando i numerosi quadri appesi alle pareti, a terra i pavimenti erano coperti da un lungo tappeto rosso cremisi. salimmo diverse rampe di scale e finalmente arrivammo davanti  ad una porta in legno rosso, deglutii nervosa mentre sentivo il cuore battere all'impazzata , quando Walter annunciò il mio ingresso, la porta si spalancò mostrando un enorme studio in stile rococò con tantissime librerie ed una scrivania centrale, dietro alla quale era seduto il mio futuro capo, Integra Hellsing. 
 
"Benvenuta signorina Lavender"
 
Una donna elegante dai lunghi capelli biondi in gessato mi accolse  con un sorriso interessato, le mani intrecciate davanti a lei e gli occhi chiari che mi fissavano da dietro i suoi occhiali tondi che non sminuivano la sua bellezza, mi avvicinai incerta e feci un inchino imbarazzato mentre Walter chiuse la porta
 
"Grazie per avermi chiamato, spero, spero di non deludere la Hellsing corporation"
 
La donna rise appena come intenerita dal mio modo impacciato di parlare, non ero mai stata ad un colloquio ma avevo bisogno di soldi dopo aver dovuto abbandonare la cattedrale, volevo una vita indipendente, fuori da quelle mura che erano diventate una prigione per me, e finalmente avevo l'occasione di permettermi una vita libera,  senza le costrizioni delle leggi ecclesiastiche
 
"È buffo che ti abbiano lasciata andare verso il protestantesimo lasciandoti comunque esercitare le loro arti antiche sull'esorcismo"
 
"Anche qui c'è bisogno di gente come me, alla fine siamo giunti a patti"
 
Risposi dornando seria
 
"Perfetto, allora se non ti spiace, vorrei farti fare un piccolo test, OK? "
 
Chiese lei con un ghigno sinistro mentre Walter portava dentro un individuo che mi fece rabbrividire,  era un essere umano e allo stesso tempo non lo era, la sua pelle era in decomposizione e gli occhi delle orbite bianche grondanti do sangue ,mentre della bava gli colava dalla bocca, era legato day fill invisibility, potevo notarli solo grazie al riflesso della Luce che li illuminava in parts, provenivano dalle Mani di Walter
 
"Zombie?? "
 
"Per l'esattezza é un ghoul"
 
La corresse Integra mentre il ghoul strattonava i fili che sembravano lacerarlo, io sobbalzai indietreggiando spaventata, non avevo mai visto una cosa del genere, sapevo che quell'individuo era morto.
 
"Forza, fai quello che devi fare"
 
Mi suggerì Walter sorridendomi mentre senza sforzi tratteneva il ghoul che sembrava volermi azzannare, istintivamente unii le mani e chiusi gli occhi
 
"Holy light! "
 
Gridai quando ad un tratto un raggio di luce bianca avvolse come un riflettore il non morto che gridanto e rantolando, si inginocchiò mentre il suo corpo divenne cenere
 
"Requiescat in pacem"
 
Susurrai con un sospiro mentre Integra prese a battere le mani
 
"Come pensavo, puoi curare la gente ma la stessa preghiera può liberare i ghoul distruggendoli, perfetto, sei una dei nostri ,vieni, siediti"
 
Ero ancora spaventata da quell'episodio, ma sapevo che quello era il mio compito, era quello il mio destino? In accademia solo io ero in grado di usare quel tipo di "magia sacra" la chiamavano i miei maestri, e forse era quello il mio scopo, liberare quelle povere anime da quella dannazione. Mi sedetti quando la donna mi mostrò un foglio con delle cifre e tanti zeri, tantissimi.. Tanto che dovetti fissarlo per diversi secondi per accertarmi che quella fosse la giusta cifra, sobbalzai quando Integra riprese quindi a parlare con un sorriso vispo sulle labbra
 
"Questo sarà il tuo stipendio, ma dovrai stabilirti qui, avrai la tua stanza e vivrai con noi, abbiamo bisogno della tua presenza il più possibile"
 
Nel sentire quelle parole alzai lo sguardo preoccupato verso Integra, non avevo lasciato una prigione per finire in un'altra, sospirai allontanando con una mano il foglio con quella cifra da far leccare i baffi, avrei trovato di certo altro, magari una pizzeria…
 
"Mi scusi ma... Io non amavo le mura dell'Accademia e.. non voglio essere di nuovo chiusa in un cortile.."
 
"Sta tranquilla, noi ti offriamo un alloggio, fuori dalle missioni sei libera di andare dove vuoi, a fare shopping con le amiche o col tuo ragazzo... Perché ora, sei libera di innamorarti, no? "
 
"Sí signora ,ora seguo la chiesa protestante "
 
"Molto bene, allora firma qui e sarai una dei nostri"
 
La sua proposta mi rincuorò subito ed annuì immediatamente davanti a quella proposta che tornò di nuovo la più succulenta e gettai l’idea della pizzeria decisa e firmai il foglio, quando una voce familiare mi fece sobbalzare e di nuovo il mio cuore balzò in gola
 
"Quindi ho una nuova allieva? "



Quando mi voltai, il mio corpo di mosse da solo, mi alzai di scatto portando le mani strette al petto emettendo una sorta di gridolino, il respiro si bloccò mentre fissavo l'uomo che era apparso di fronte a me.  Aveva gli occhi rossi, la pelle bianca come il marmo ed i capelli corti di un nero corvino con un ciuffo che gli copriva parte del viso. Sembrò avere la mia stessa reazione mentre con due falcate mi raggiunse senza smettere di fissarmi, indossava una giacca rossa e dei guanti con dei simboli sul dorso delle mani, quelle mani mi sfiorarono per un attimo il viso mentre ci fissammo per un istante che pareva infinito, io rimasi immobile con il cuore che voleva quasi sfondare la cassa toracica
 
"Alucard? Che diamine hai? Non credevo che un vampiro credesse nei colpi di fulmine, lei è Luna Lavender, una High priest"
 
Lo schernì Integra, alla sua affermazione arrossii imbarazzata indietreggiando dal tocco di quell'uomo, sicuramente mi sbagliavo, era solo uno stupido sogno e lui mi aveva di certo scambiata per un altra... Ma...quella voce, perché volevo…volevo…no, impossibile, lo conosco da nemmeno un minuto, cosa sono, una Mary sue? Poi i miei pensieri caddero quando la parola “vampiro” mi risuonò nelle orecchie
 
"Vampiro?? "
 
Chiesi allarmata mentre Alucard ridacchiò indietreggiando, vidi le zanne dell'uomo brillare alla luce del. Sole, ma come faceva a stare lì se era un vampiro?? Tornando serio indossò un paio di occhiali rossi tondi, io rimasi a fissarlo e anche lui mi osservava, qualcosa in me scalpitava ma io lo frenai, era troppo assurdo, troppo stupido ed insensato, l'uomo del sogno non era nessuno e quello era solo un sogno, solo un sogno.
 
"Chiedo scusa, lady Integra, il giorno mi fa brutti scherzi"
 
Commentò lui tornando a sorridere mentre mi fissava come un lupo che osserva il pasto, sentii un brivido
 
"Va.. Vampiro? "
 
"Esatto, Alucard è un vampiro della famiglia Hellsing, il nostro asso nella manica, il nostro agente principale che tu scorterai nelle missioni,lo aiuterai a sconfiggere i ghoul"
 
"Alucard? "
 
Sussurrai voltandomi di nuovo verso di lui, che di nuovo tornò serio, perfino Integra sembrò osservarci entrambi con fare pensieroso, ma poi ci  congedò ed io pregai Walter di scortarmi in camera, chiesi ad Integra ae potevo trasferire le mie cose nella mia nuova stanza, ma lei mi risparmio la fatica incaricando della cosa un camion dei traslochi, imbarazzata come non mai, feci portare in camera mia tutte le mie cose, i miei peluche, i miei libri ed i miei abiti, Alucard ridacchiò nel vedere la quantità ingente di peluche che avevo, fu il momento più imbarazzante della mia vita, per fortuna Integra aveva da fare e Walter sembrava non farci caso
 
“e quindi sei una bambina?”

 La voce di Alucard fu come una pugnalata ad un rene, piena di imbarazzo mi voltai altrove per cercare di ignorarlo, ma lui incalzò

“ti piacciono anche le bamboline?”

“Smettila!”

Dissi voltandomi di scatto, ma lui era così vicino al mio viso che lo colpì in fronte, lui rimase immobile senza battere ciglio mentre io quasi caddi a terra mentre mi tenevo la fronte dolorante con le mani, mi sembrava di aver colpito una parete di marmo, che dolore

“certo che sei deboluccia..bimba”

“io ho un nome, è Luna!”

Sussurrò lui togliendo un guanto e posando la mano sulla mia fronte, aveva la mano gelida, come il ghiaccio, forse voleva dar sollievo al mio dolore, beh era colpa sua diamine! Poi mi resi conto, lui aveva la sua mano sulla mia fronte mentre il suo viso era a pochi centimetri dal mio, sentivo le orecchie andare a fuoco mentre i suoi occhi mi scrutavano, erano due pozze di sangue che volevano come trascinarmi dentro per annegarvi, lui non rideva più, sembrava quasi…triste, cercai di riprendere il controllo e gli tolsi la mano cercando di essere gentile

“ce la faccio…”

Borbottai mentre mi posavo una mano sulla fronte e in un attimo il dolore svanì

“uh…poteri curativi?”

“sì, ma…non potrei farlo a te, ti farei del male, se sei davvero un vampiro”

“perché, ancora non ci credi?”

chiese ridacchiando

“certo, dopo averti dato una testata per poco non mi spacco la fronte..e..i denti…o sei un cosplayer o sei un vampiro vero, ma come fai a stare al sole?”

Lui rise mostrando di nuovo i canini appuntiti anche il resto dei denti aveva una forma appuntita, come le zanne di un lupo

“segreti da vampiro”

“almeno non hai addosso i brillantini quando sei al sole..”

“come?”

“nulla, nulla”

Ripresi a salire le scale per poter dare una sistemata alle mie cianfrusaglie, arrivata in camera rimasi a bocca aperta, il mio appartamento era più piccolo della mia attuale camera, sorrisi rincuorata e presi ad aprire gli scatoloni, cosizionando le coperte ed i vari peluche tutti intorno, mentre osservavo dove poter mettere una libreria sentì un vento gelido alle mie spalle, mi voltai di scatto e di nuovo *bam!* un'altra zuccata contro il marmo
 
“ci hai preso gusto?”

“dovrei chiederti la stessa co…perché sei appeso a testa in giù sul mio soffitto?!!”

Chiesi mentre curavo di nuovo il mio bernoccolo, ok: o aveva delle scarpe con una colla molto potente o era davvero un vampiro

“volevo vedere quanti peluche avevi, certo che sono un pugno nell’occhio in una villa come questa”

“vorrei vedere camera tua! Crocifissi capovolti ed una bara al centro immagino! Ci sono anche dei tizi impalati per fare da attaccapanni, eh??!”
 
Lui scese dal soffitto ridacchiando mentre afferrava un coniglietto di stoffa e lo annusava come un segugio, io intanto cercai di ignorarlo riprendendo a sistemare i miei libri su una libreria, ma lui si avvicinò a me con il coniglio di pezza ancora in mano,sentivo la sua presenza sovrastarmi come un ombra

“perché ti batte forte il cuore?”

Mi chiese poi ad un tratto con un tono triste nella voce, io mi fermai con una pila di libri tra le braccia, deglutii, poteva sentire il mio cuore battere? Da quella distanza? Se poi poteva leggere nel pensiero ero fottuta, fottuta.

“io…certo, sto sistemando un mare di roba e in più ho un vampiro che mi è apparso a testa in giù all’improvviso in camera, mi hai fatto prendere un colpo”

“no,non hai paura”

Ok, entrai nel pallone più totale e mi voltai di scatto andando a sbatte stavolta col suo gilet, anche lì fu come sbattere contro il marmo

“ma la smetti??diamine!”

“una high priest che impreca? Wow..”

“smettila!lasciami stare! Cosa vuoi ancora qui??”

“tu mi conosci?”

Lasciai cadere i libri, ignorando perfino che alcuni mi caddero sopra ai piedi, lo fissai sconcertata mentre lui si chinò verso di me, non aveva più l’aria da sbruffone, sembrava concentrato sui miei tratti, mi prese una ciocca di capelli e la annusò

“cosa ti hanno fatto..”

continuò sfiorandomi la guancia con due dita guantate, sentii il velluto sfiorarmi la pelle ed un profumo di colonia avvolgermi

“la…lasciami stare, ti prego!”

Indietreggiai mentre mi resi conto di tremare con una foglia, presi i libri da terra e ricominciai ad impilare i libri con fare quasi nevrotico, le lacrime che premevano per uscire, io le buttai giù con uno sforzo non indifferente, la gola era secca e mi faceva male come se avessi ingoiato un osso appuntito

“io non so chi tu sia!per favore! Io non ti conosco! Mi fai paura e basta e non voglio averti intorno, già mi basteranno le missioni, sei una creatura impura, sei un….”

“mostro? Lo so, non mi stai dicendo nulla di nuovo”

Portai una mano alle labbra, maledicendo me stessa per aver detto una cosa tanto orribile, mi voltai verso di lui che però era tornato a ghignare come prima dietro ai suoi occhialini rossi, deglutii

“io, non volevo, io…”

Deglutii aria e una domanda sembrò uscire dalle mie labbra senza il mio consenso, come per fermarlo,non volevo farlo andare via così, mi pesava troppo sul petto, come un pugnale nel costato, era terribile

“….anche a te batteva forte il cuore, prima?”

“il mio cuore non batte”

“ma avrebbe voluto?”

Lui rimase in silenzio, mi osservò e mi porse il coniglio di peluche , mi diede un buffetto sulla testa poi si voltò verso il muro della camera, si fermò solo un attimo, continuando a darmi le spalle

“ci vediamo domani, alla prima missione”

Sussurrò lui attraversando il muro e scomparendo, io caddi in ginocchio con il peluche stretto tra le braccia, mi rannicchiai fissando la stanza ora vuota

“ma che mi prende?...che vergogna..”

Sussurrai nascondendo il viso sul petto del peluche , e chi lo guarda più in faccia ora? bell'inizio davvero..
  
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