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Autore: Vavi_14    26/10/2017    4 recensioni
Dal capitolo I:
[...]Sta quasi per lasciare via libera a Morfeo, quando la vibrazione del cellulare sul palmo della mano lo fa sobbalzare. Il suo cervello impiega un secondo ad inviare impulsi elettrici al resto del corpo; gli basta vedere quel nasino un po’ arricciato ammiccare verso di lui assieme alla scritta “videochiamata” per relegare il sonno ad un bisogno secondario.
«Noona» sussurra, mettendosi a gambe incrociate e stropicciandosi entrambi gli occhi. «Che ci fai sveglia a quest’ora?»
Vede la lunga coda di Jieun muoversi un poco, mentre la ragazza dall’altra parte del display scuote dolcemente la testa. «Ho anch’io il mio bel da fare, Jeon».

***
Di quando una schedule può essere ben gestita, ma due cominciano a stare strette.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jeon Jeongguk/ Jungkook
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I


"Tonight, I’ll send the glow of a firefly
to somewhere
Near your window
I hope it’s a good dream"
Through the Night, IU

 
 








Jungkook si lancia a peso morto sul materasso del proprio letto, abbandonandosi e lasciando sciogliere completamente la tensione di ogni singolo muscolo del corpo che in quel momento duole e prega per un po’ di riposo. È sdraiato a pancia sotto e i gomiti quasi non lo reggono più, tanta è la stanchezza post concerto. L’adrenalina procura ancora al suo cuore qualche battito di troppo ma le palpebre sembrano cedere subito dopo aver mandato quel messaggio su kakaotalk. Sta quasi per lasciare via libera a Morfeo, quando la vibrazione del cellulare sul palmo della mano lo fa sobbalzare. Il suo cervello impiega un secondo ad inviare impulsi elettrici al resto del corpo; gli basta vedere quel nasino un po’ arricciato ammiccare verso di lui assieme alla scritta “videochiamata” per relegare il sonno ad un bisogno secondario.
«Noona» sussurra, mettendosi a gambe incrociate e stropicciandosi entrambi gli occhi. «Che ci fai sveglia a quest’ora?»
Vede la lunga coda di Jieun muoversi un poco, mentre la ragazza dall’altra parte del display scuote dolcemente la testa. «Ho anch’io il mio bel da fare, Jeon».
Jungkook a quel punto le sorride, soffocando uno sbadiglio.
«Preferisci chiudere? Forse è meglio sentirsi domani» azzarda allora lei, cogliendo la stanchezza negli occhi lucidi di Jungkook.
«No, no – si affretta a ribattere lui –voglio vederti».
Jieun lascia passare qualche istante, prima di rispondere. «Per me possiamo anche rimanere così tutta la notte» azzarda, mantenendo lo sguardo fisso verso l’obiettivo di fronte a lei.
La replica di Jungkook non arriva subito, perché entrambi sanno che, dietro alla frase di Jieun, si nascondono nottate intere trascorse a parlare del nulla pur di mantenere il più a lungo possibile un contatto visivo l’uno con l’altro. Ma ad ogni minuto trascorso, l’immagine trasmessa dietro il display sembrava sempre più distante e le parole pronunciate divenivano degli echi lontani solo vagamente udibili. Quasi d’improvviso tutto cominciava a far male e uno dei due finiva sempre per riagganciare con una scusa. Di solito, spesso si trattava di Jungkook.
«Com’è andata stasera? Devo prepararmi a leggere di qualche fan collassata per colpa tua?»
Lui vorrebbe non ridere a quella battuta travestita da provocazione, invece lo fa. «Tutta la galleria, noona».
«Addirittura».
Troppo stanchi per continuare a punzecchiarsi, lasciano di nuovo che sia il silenzio a parlare per loro. Jieun porge a Jungkook la visione del proprio profilo gentile, mentre controlla velocemente la sveglia elettronica sul comodino.
«Tra qualche ora ho un photoshoot, credo starò fuori fino a sera».
«Ma quel pigiama che hai è nuovo? Non l’ho mai visto».
Jieun si piega in avanti, mostrando un’espressione contrariata. «Accidenti, io ti parlo della mia giornata e tu pensi al pigiama» borbotta, fingendosi offesa.
«Noona, mi hai già detto ieri del photoshoot, lo ricordavo».
«Oh». Stavolta Jieun rilassa le spalle, sbuffando appena. «Scusa Jungkook, deve essermi passato di mente».
«È perché stai invecchiando».
«Jeon, fai poco lo spiritoso, altrimenti questo pigiama sarà l’unica cosa che vedrai le prossime sere che trascorreremo insieme».
«Aish!» Jungkook si copre il volto con una mano, cadendo di schiena sul materasso. «Sei crudele».
«E tu sei teatrale».
«Comunque non mi hai detto se il pigiama è nuovo».
«Ti interessa così tanto?»
«Se davvero hai intenzione di tenerlo, sì».
«Altrimenti?»
Jungkook ammutolisce; la piega che ha preso il discorso lo sta mettendo un tantino in imbarazzo.
«Immaginavo» ribatte lei, ridacchiando alla sua mancata risposta.
Non sanno nemmeno loro perché si ostinano a proseguire sulla scia di quello scambio di battute nonsense; probabilmente è anche l’ora tarda a giocare brutti scherzi.
«In ogni caso non è un pigiama, è una maglia che mi è stata regalata ad un fansign. La misura però è troppo grande, così ho deciso di usarla per dormire. Ha un unicorno enorme qui davanti, guarda che bello».
Ma, a dire la verità, l’unica cosa che Jungkook riesce a vedere sono le gambe nude di Jieun proprio sotto l’orlo della lunga maglietta rosa.
«Tu non stai guardando l’unicorno, vero?» si riprende infatti lei, sollevando il cellulare e tornando ad inquadrare il proprio viso.
«N-no noona. Cioè sì, è 
un bellissimo unicorno. Il più bello che abbia mai visto, dico sul serio».
«Quanto sei scemo».
In quel preciso istante Jungkook sente qualcuno bussare con le nocche alla porta della propria camera e, senza nemmeno poter dire “avanti” si ritrova Taehyung e Jimin di fianco nel giro di un millisecondo.
«Ehi, non ho detto che potevate entra-»
«Tu non aspetti il permesso per imbucarti in camera mia e di Hoseok hyung» ribatte Jimin senza prestare troppa attenzione alle parole del più piccolo.
«Te l’avevo detto che stava parlando con Jieun noona! Ehiiii ciaaaoooo!»
Taehyung è alla sinistra di Jungkook ed ha praticamente occupato tutta la visuale con la sua testa, mentre anche Jimin, alla destra del maknae, cerca di salutare Jieun con la mano, senza però fare troppo rumore.
«Ehilà, ragazzi». Jieun regala loro un sorriso aperto per poi intimare a Taehyung di abbassare la voce, vista l’ora tarda.
«Allora, quand’è che vieni a vedere un concerto? Lo sapevi che oggi ci saremmo esibiti a Seoul, potevi passare!»
«Mi spiace Taehyungie, sono davvero impegnata ultimamente».
«Ma tu sei sempre impegnata, noona!» piagnucola Taehyung, mentre Jungkook tenta invano di riprendere il controllo sull’obiettivo dell’iphone.
«Senti chi parla! Quant’è che non vi vedo, ah? Mi mancate!» ammette lei, lasciando trapelare un po’ di nostalgia dal timbro di voce.
«Ah, quindi ti mancano loro, non io
Jungkook viene bonariamente preso in giro dalle risate degli altri tre, anche se ben presto lascia agli hyung campo libero, tanto sa che è inutile insistere quando quei due si coalizzano. D’altronde, anche Jieun sembra divertirsi a metterci del proprio e non appena Taehyung cerca di sfilare a Jungkook il telefono di mano per portarlo chissà dove, il più piccolo decide di prendere di nuovo in mano la situazione, onde evitare che lo hyung faccia il giro del dormitorio per trovare gli altri membri e improvvisare una conversazione di gruppo. Tra l’altro, è sicuro che Yoongi e Jin dormano da un pezzo; per quanto riguarda Hoseok, se Jimin non è in camera solitamente aspetta il suo ritorno per spegnere le luci, mentre Namjoon aveva detto di voler registrare una breve live nonostante l’ora tarda.
Jimin capisce che Jungkook vuole restare solo e lo accontenta scompigliandogli i capelli, accogliendo il bacio soffiato di Jieun con un sorriso talmente aperto che i suoi piccoli occhi a mandorla quasi scompaiono, divenendo due adorabili mezzelune. Si porta via anche Taehyung trascinandolo per un braccio e augurando a Jungkook una splendida nottata.
Quando il maknae richiude la porta alle proprie spalle sono già le quattro passate. Cerca di non pensare al fatto che ha la sveglia tra due ore e mezza esatte.
«Jungkook, andiamo a dormire». Sente la voce stanca di Jieun provenire dal microfono del telefono come un sussurro.
«Non ne ho più molta voglia, adesso». La risposta arriva con un sospiro, mentre il ragazzo ricade sulla morbida poltrona nera e rossa che lo accompagna ormai da mesi durante le partite a Overwatch o le ore trascorse davanti al PC e alla tastiera musicale, mentre tenta costantemente di migliorarsi dando vita a qualcosa di nuovo. Il sonno Jungkook lo sente arrivare almeno tre volte più intenso di prima, ma l’idea di dover chiudere la chiamata con Jieun, coricarsi ed alzarsi di nuovo qualche istante dopo non lo alletta nemmeno un po’.
«Jungkookie, è la seconda volta che passi la notte in bianco. Non farmi preoccupare. E poi vuoi che le tue fan ti vedano con due occhiaie fino al pavimento e pensino ti sia successo qualcosa di irreparabile?»
Jungkook sospira alla velata ironia delle parole di Jieun, poi nega con la testa scostando con un gesto secco le lenzuola da sotto il materasso e ci si infagotta dentro, tenendo ancora il telefono – ormai sull’orlo dell’ebollizione – stretto nella mano destra.
«Buonanotte, Jeon. Ci sentiamo presto. Mangia».
«Appena ho tempo mangio, promesso».
«Jeon Jungkook!»
«Tu smetti la tua dieta e io prometto di non saltare più nessun pasto».
«Sai che non dipende da me».
«Nemmeno da me».
Jungkook, a volte, preferisce allenarsi un’ora in più, invece che rifocillare lo stomaco, questo Jieun lo sa bene. Ma sa anche che non è la sola ad avere forti restrizioni sul cibo, specialmente durante le apparizioni promozionali a seguito di un comeback. Si limita a chiudere gi occhi per poi riaprirli, stavolta decisa a dargli una buonanotte che sia più augurio e meno predica.
«Sappi che sto imparando a cucinare un ramen talmente buono che, dopo averlo mangiato, vedere quelli istantanei ti farà salire le lacrime agli occhi».
«Più buono del mio? Non credo».
«Vedrai».
«Noona, se stanotte sognerò tagliolini e carne di maiale sarà colpa tua».
«Dormi bene, Jungkookie. E pensami ogni tanto».
Lui esita un poco, prima di replicare. «Più di così è impossibile».
Jieun gli sorride dolcemente e, dopo aver avvicinato le proprie labbra all’obiettivo, coprendolo per intero con uno schiocco, chiude la chiamata.
 









 
 
 
 



Buonsalve.
Se siete arrivati fin qui, vi chiedo altri due minuti del vostro tempo da dedicare alle note. Innanzitutto: grazie per non esservi fermati al banner (e ne approfitto per ringraziare anche bridgetvonblanche dei preziosi consigli in merito <3). 
Come penso avrete capito, in questa raccolta ci sarà una ship ben definita, e so già che con questo potrei precluderne la lettura a molte non-shipper. Però… se siete anche un tantinino interessate/i, provate ad andare avanti, magari non vi sembrerà poi così male. In fondo non voglio convertire nessuno, semplicemente proporre la mia visione di una possibile relazione tra IDOL. I capitoli sono volutamente corti; intendo proporre delle “scene” veloci ma, per quanto possibile, significative. Non so ancora se darò poi dei riferimenti cronologici precisi, in ogni caso collocate pure il tutto in un tempo recente, anche perché Jieun è più grande di Jungkook di quattro anni (e non mi sembrava il caso di farli interagire quando lui ne aveva appena quindici XD). Niente, in realtà non ho molto altro da dire, spero che questo piccolo progetto possa aver seguito, in modo che riusciate a capire man mano come intendo procedere. Per ora, ciò che si sa è che tutti i membri sono al corrente della loro relazione, la quale è già abbastanza stabile da un po’…  sarà comunque mia premura inserire più in là anche qualche flashback. Darò poi alcune informazioni più precise andando avanti (la questione non è per niente facile XD).

Ringrazio chiunque mi abbia dato una possibilità e vi mando un abbraccione, sperando di potervi ritrovare (anche solo come lettori silenziosi – ma ricordatevi che le recensioni sono cosa preziosa e graditissima XD) al prossimo capitolo.

PS. La frase nel banner (e, in questo caso, anche la citazione del capitolo) è un verso di “Throught the night”, la canzone di IU dalla quale ho preso il titolo per la raccolta.


Bye ~


Vavi
  
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