Anime & Manga > Captain Tsubasa
Ricorda la storia  |      
Autore: guiky80    27/10/2017    6 recensioni
Il ritiro della nazionale parte maluccio per Mamoru. Oltre a dover affrontare le battute degli amici, ora deve capire cosa mai può volere Hikaru da Yuzo.
Come reagirà il nostro adorato terzino? E se Genzo ci mettesse lo zampino?
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Alan Croker/Yuzo Morisaki, Genzo Wakabayashi/Benji, Hikaru Matsuyama/Philip Callaghan, Mamoru Izawa/Paul Diamond
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Mamoru non ci poteva credere. Era bloccato, inchiodato al pavimento, l'orecchio contro la porta a origliare, cosa che non aveva mai fatto, ma quella richiesta di Matsuyama a Yuzo lo aveva lasciato perplesso.

Soprattutto il tono di voce usato: “Ti prego, Yuzo, ho davvero bisogno di parlare con te.”

L'aveva chiamato per nome... Matsuyama chiamava per nome solo Misugi e Misaki, tutti gli altri venivano chiamati per cognome, ma quel giorno era diverso, il suo comportamento era diverso verso Yuzo, e Mamoru aveva sentito un brivido corrergli lungo la schiena.

La sua storia con Yuzo era solo all'inizio, nessuno sapeva, nessuno doveva sapere. Quel ritiro con la Nazionale e il finire in camera insieme, erano stati una bella sorpresa, potevano finalmente passare qualche giorno e, soprattutto, qualche notte da soli.

Solo la sera prima a cena c'era stata quella battuta infelice di Hajime: “Siete sempre appiccicati voi due, mica ci starete nascondendo qualcosa eh?”

Yuzo era sbottato a ridere, lui si era risentito e in malo modo aveva mandato quel paese l'amico asserendo che lui era etero al cento per cento! Yuzo l'aveva fissato scuotendo la testa: che voleva? Un coming out lì? Nella sala ristorante? Ma andiamo!

Respirò a fondo cercando di capire cosa fare. Da dentro la stanza giungeva qualche rumore ovattato, non si capiva bene.

L'orecchio e le mani restavano arpionati alla porta, mentre con lo sguardo teneva d'occhio il corridoio, non voleva certo essere beccato in quella posizione.

D'un tratto un sospiro più acuto lo rese attento e sentì la voce di Matsuyama, forse si erano avvicinati alla porta.

“Davvero, Yuzo, io non ce la faccio... non resisto... io... io devo dirtelo.”

“Hikaru, no...”

Hikaru?! Yuzo l'aveva chiamato per nome? Che storia era quella?!

“Davvero, Hikaru, io non posso fare questo a Mamoru... insomma... noi... sai com'è...”

Stava per dirglielo, stava per rivelare a Matsuyama la loro relazione, ma perché? Avevano stabilito di non dirlo a nessuno per il momento! Avevano iniziato a frequentarsi da più che amici solo da sei mesi. Troppo pochi e troppo poco tempo passato davvero insieme per stabilire se la cosa potesse avere un futuro. Ovviamente Mamoru ci sperava, era innamorato davvero per la prima volta in vita sua, anche se non l'aveva ancora confessato apertamente a Yuzo. Il portiere d'altro canto sembrava sempre felice e rilassato in sua compagnia, durante la loro prima volta era stato tutto imbarazzante, ma infinitamente dolce e romantico.

Perché doveva rovinare tutto, parlandone con Matsuyama? Poi proprio con lui che non era nemmeno loro amico stretto!

“No, davvero, Hikaru, io non posso fare questo a Mamoru. Noi stiamo provando a far funzionare la nostra storia a distanza, come potrei ora venire a letto con te? Certo sei un bel ragazzo... insomma... oddio... non fare così...”

Gli occhi di Mamoru non era mai stati così spalancati: Matsuyama ci stava provando con Yuzo!? Fare così: cosa?!

“Sei sicuro? Io ti renderei felice lo sai. Izawa è un dongiovanni, l'ha detto anche Wakabayashi. Lui non è fedele, non è capace di essere fedele a qualcuno se non a se stesso e tu non meriti questo, tu meriti qualcuno che sia solo tuo, solo ed esclusivamente tuo, che ti ami davvero. Poi lui ha detto di essere etero al cento per cento, ti stai solo illudendo Yuzo, io sarei solo tuo... anima e corpo... soprattutto corpo... sei così bello...”

Mamoru digrignò i denti indeciso se restare a sentire la decisione di Yuzo o entrare e spaccare la faccia a Matsuyama: stava mettendo in dubbio i suoi sentimenti? Stava facendo leva sulla fama di dongiovanni che si era visto cucito addosso dai giornalisti, ma Yuzo lo sapeva, sapeva che erano tutte balle, loro ne parlavano spesso di quanto la stampa ingigantisse le cose. Yuzo sapeva la verità.

“Hai ragione, Hikaru, Mamoru è un dongiovanni, e ha detto di essere etero, lo so, ma forse... con me...”

“Con te cosa? Andiamo non ti illudere!”

“Hikaru no... oddio non toccarmi così...”

“Sei già così eccitato? Mi fai impazzire.”

“Tu, mi fai impazzire...”

Ora era davvero troppo! Yuzo stava cedendo! Non doveva assolutamente permetterlo!

Cercò di forzare la maniglia, ma la trovò chiusa a chiave, spinse con una spallata, ma non riuscì ad aprire. Da dentro non veniva più alcun rumore, poi la voce del difensore. ”Ma che succede?”

Prima di riuscire a parlare, Mamoru fu sovrastato da un'ombra, e la voce di Genzo rispose al posto suo: “Scusa Matsuyama, ho sbattuto contro la porta.”

“D'accordo, tutto a posto?”

“Certo.”

Mamoru rimase imbambolato mentre quello che lui riteneva ancora il suo Capitano lo tirava indietro.

“Che fai, Genzo?”

“Tu, che cazzo fai! Stavi cercando di buttare giù la porta?”
Liberato il braccio dalla presa del portiere, il terzino alzò il mento.

“Esatto! Là dentro c'è Yuzo.”

“Lo so.”

“Lo sai?”

Genzo alzò le spalle. “Certo che lo so, Matsuyama prima ha detto che doveva parlare con lui.”

“E perché si sono chiusi dentro?”
“Beh, devo farti un disegnino?”

Mamoru strinse le labbra imprecando sottovoce.

“Yuzo non è interessato!”

“E tu che ne sai?”
Il sorriso sornione di Genzo fece capolino.

“Lo so e basta!”

“Andiamo, Mamoru, lasciali in pace. Avranno pure il diritto di divertirsi! Che Matsuyama ha un debole per lui è abbastanza ovvio, e ho sentito l'altra mattina Yuzo dire che Hikaru ha un gran bel culo!”

L'altro spalancò la bocca: “Cosa!?”

“Certo! Andiamo si vede lontano un miglio che Yuzo è gay! Hikaru non l'ha mai nascosto, o meglio, lui è bisessuale, visto che ha avuto una relazione con la manager, tuttavia ha detto che preferisce gli uomini, i portieri per essere precisi! Io però non sono gay e Wakashimazu... in realtà non so se sia gay... a ogni modo Matsuyama ha puntato Yuzo! Quindi: lasciali stare!”

Il respiro di Mamoru sembrava quello di un bufalo impazzito.

“No, non li lascio stare! Yuzo non vuole stare con lui!”

“Ripeto: e tu che ne sai?”

“Lo so! Io lo so!”

“E come lo sai?”
Il tono pacato e strafottente di Genzo si scontrava con quello nevrastenico di Mamoru.

“Io lo so! Io lo so! Io lo so! E basta!”

“Sembri uno dell'asilo... Mamoru, rassegnati, non ti darà fastidio il fatto che Yuzo sia gay, vero?”

“Ma che cazzo dici? No, che non mi dà fastidio, lo sono anch'io!”

Il sopracciglio del SGGK scattò verso l'alto: “Ma davvero?”

Mamoru strinse le labbra maledicendosi da solo.

“Beh, non proprio... voglio dire...”

“Vuoi dire?”

“Non so... cioè lo so, ma vedi...”

“Cosa vedo?”

“Capitano, piantala!”

“No, perché? Io mi diverto!”

Mamoru sbuffò voltandosi a fissare la porta, chissà che cazzo succedeva là dentro.

D'un tratto un rumore attutito, qualcuno aveva sbattuto contro la porta dall'interno, si fece attento e sentì, purtroppo sentì... ansimi... rumori di abiti che cadevano... e poi ancora ansimi.

Spalancò gli occhi e strise le labbra: era finita. Yuzo aveva ceduto a Matsuyama. Genzo alle sua spalle sogghignò: “E bravo il nostro montanaro!”

Si appoggiò al muro dietro di lui e osservò attentamente la reazione del terzino.

“Tutto bene, Mamoru?”

“No.”

“E come mai?”
“Yuzo... questa me la paghi!”

A passo di carica arrivò davanti alla porta e la prese a pugni.

“Brutto figlio di puttana, apri!”

Un silenizo calò dall'altro lato.

“Mi senti, Yuzo? Apri questa maledetta porta!”

L'uscio si schiuse e lui vide i due in piedi perfettamente vestiti, un sopracciglio saettò verso l'alto.

“Cosa cazzo stavate facendo?”
“Parlavamo.”

Hikaru pacato come al solito rispose tranquillo.

“Tu? Come mai qui fuori?”

“Devo parlare con Yuzo!”

“Prego.”

“Non davanti a te! Voglio parlare con lui da solo!”

Yuzo incrociò le braccia al petto. “Mamoru, parla pure.”

“Cosa stavate facendo?”
“Niente.”

“Non è vero!”

“Sì che lo è!”

“No!”

“Mamoru, non siamo all'asilo.”

“O per lui sì.” Intervenne Genzo sempre appoggiato al muro.

“Va bene, arriverò al dunque: Matsuyama! Non ti permetterò di fare nulla con Yuzo, non me lo porterai via! Lui è mio! È il mio ragazzo e non ho intenzione di dividerlo con te! È chiaro?”

Hikaru alzò le spalle: “Cristallino. Hai sentito, Genzo?”

“Forte e chiaro! Ce l'hai fatta, Izawa!”

Mamoru rimase frastornato, Yuzo sorrideva tranquillo.

Poi lo prese per una spalla e lo portò via, mentre salutava.

“Grazie di tutto, ragazzi.”

Il terzino non notò gli altri due agitare la mano in segno di risposta al saluto. Si lasciò spingere sempre più confuso.

Nella loro camera da letto, Yuzo si schiarì la voce.

“Vedi, è successo questo: tu non volevi dire a nessuno della nostra storia, per paura di chissà quale ritorsione, peccato che se ne sono accorti tutti, o quanto meno Genzo, Hikaru, Jun e Taro. Credo anche Hajime vista la battuta dell'altro giorno. Allora hanno deciso di farti parlare. Tutte quelle domande sulle donne, sul sesso, fatte in queste sere non ti hanno insospettito? No? Male. Poi te ne sei uscito con la storia che sei etero al cento per cento e mi hai fatto incazzare! Non pretendevo che tu dicessi a tutti della nostra storia, ma nemmeno ammettere di essere gay... o bisessuale... andiamo, Mamoru! Sarà già abbastanza difficile vivere la nostra relazione a distanza essendo uomini e oltretutto famosi, è davvero il caso di fare tanto il sofisticato? Comunque ti sei fregato da solo stasera.”

In silenzio lo guardò, Mamoru era rimasto fermo, appoggiato alla porta, sguardo a terra, rosso in viso, quelle parole l'avevano colpito davvero.

Il portiere concluse il suo discorso.

“A ogni modo, ti sono legato, come amico e come fidanzato, quindi ti do una possibilità, l'ultima. Se vuoi che la nostra storia funzioni, dovrai smetterla di mentire e di nasconderti, almeno con i nostri amici. Se non vuoi farlo, per me possiamo chiudere qui. Intanto che non siamo ancora così legati come coppia, ci faremo meno male.”

Gli occhi neri del terzino, trovano quelli nocciola di fronte a lui.

“Meno male? Ci faremo meno male? Stai scherzando?! Io ti amo! Come posso farmi meno male interrompendo ora la nostra storia? Non ho intenzione di interromperla! Vuoi che lo dico a tutti, lo faccio sai?!”

Uscì dalla porta e l'altro non riuscì a fermarlo, prese fiato e tuonò:

“Io e Yuzo stiamo insieme, io lo amo, e non ho intenzione di dividerlo con nessuno di voi! Nemmeno con te, Matsuyama!”

Dalle porte intorno sbucarono parecchie teste, qualcuno con sguardo interrogativo, altri ridendo, Hajime e Teppei si scambiarono delle banconote, e il ricciolino sospirò: “Ho perso la scommessa, avevi ragione tu!”

“Ovviol”

Dal fondo del corridoio si levò la voce di Genzo: “Alleluja, Mamoru!”

Matsuyama lì accanto alzò le spalle.

“Io nn voglio Yuzo, senza offesa eh!” Il portiere scosse il capo.

“Vedi, Mamoru! Eri così concentrato a nascondere la tua storia e a fare il cretino, che non ti sei accorto che tutti noi lo sapevamo già e l'altra sera l'abbiamo detto agli altri, non ti sei nemmeno accorto che io ho già una storia consolidata da anni con Jun!”

“Con Jun?”

Lo stupore di Izawa fu genuino. Mentre guardava il Principe del calcio che appoggiato al muro sorrise, prima di ribattere.

“Sì, io e Hikaru stiamo insieme da tre anni... come sei ottuso... scommetto che non ti sei nemmeno accorto della relazione tra Sawada e Sorimachi.”

I due interessati arrossirono annuendo, dalla porta della loro stanza, mentre Izawa spalancava la bocca. Matsuyama prese la parola.

“Come puoi ben vedere, caro Mamoru, siamo una nazionale molto... 'gaya' e felice... quindi non preoccuparti! Imbecille!”

Mentre i ragazzi tornavano nelle loro camere, Mamoru guardò Yuzo: “Scusa...”

L'altro sorrise. “Scusa anche tu...”

Chiusa la porta Morisaki inclinò il capo.

“Hai detto di amarmi...”

“Già... è vero...”

“Allora siamo in due...”

Il sorriso di Mamoru si allargò, fino alla frase buttata lì dall'altro.

“Beh, ma quindi? Non vogliamo dare prova della nostra storia?”

“Oh sì! Faremo tremare i muri!”


 


 

Poche porte più in là Jun rideva.

“Certo che è proprio scemo!”

“Già!”

“Ah senti, Hikaru, che sognavi stanotte, ti agitavi.”

“Oh guarda non me ne parlare! Correvo lungo la fascia e sentivo gli incitamenti del pubblico, poi una ragazza è corsa in campo e nessuno l'ha fermata: mi ha baciato! Lì in mezzo al campo, con tanto di lingua e palpata al posteriore!”

Jun con gli occhi sgranati scoppiò a ridere di nuovo.

“Non c'è niente da ridere lo sai! Era molto carina...”

“Ehi, ora non esagerate, Matsuyama!”

“Ah ecco... ora ti interessa eh! A ogni modo con questa ragazza strana, ce n'erano altre sugli spalti, avevano tutte la stessa maglietta con scritto 'Mariuccia'... bah... mentre lei continuava a saltarmi al collo urlando. D'un tratto con un pennarello ha scritto sulla mia fascetta porta fortuna: 'Lascia perdere YoshikoDueNovembre e mettiti con me! Lenea.' Roba da matti. Poi se ne è andata.”

“Lenea? Bah chissà chi è?”

“Non lo so...”

“YoshikoDueNovembre?! Non ci credo!”

Jun aveva quasi le lacrime gli occhi, mentre Hikaru scuoteva la testa. Infine, il primo, si ricompone avvicinandosi.

“Beh in ogni caso, la cara Lenea dovrà mettersi in coda, come la tua ex, prima di tutti, ora, vengo io.”

Il sorriso di Jun si scontrò con le labbra socchiuse di Hikaru che assaporò tutto di quel momento, felice per sé e per quello zuccone di Izawa.


 


 

***


 

Angolino dell'autrice.

Oggi è il compleanno di quella che viene chiamata: 'la mia Beta in seconda!' un po' come un ufficiale in seconda su una nave, ossia dopo il Capitano. La mia Beta ufficiale, ormai lo sanno anche i sassi, è Sanae77, ma è presissima e Lenea si immola per le cause continuamente, betando i miei sproloqui. Non che sia curiosa come una scimmia eh! Nooooooooooo.

Un giorno lei lanciò questo sproloquio in chat, ve lo copio:


 

...E se l'altro fosse Hikaru (ne ho scelto uno a caso!)??? Oh ti prego!!! Già mi immagino Mamo che ascolta dietro una porta discorsi e rumori strani di quei due! Lui che inizia a farsi seghe mentali assurde e gli altri che vanno avanti sempre più stronzi! Oh che bello! Anche con Genzo non sarebbe male! Oh sto già ridendo! Oh dai... almeno pensaci! Se ti venisse l'ispirazione sarebbe bello! Adesso basta che mi sto esaltando troppo!”


 

Io l'ho preso e messo da parte, ed è tornato utile per il suo compleanno. Sperando di averla fatta felice e di aver usato quella frase come meglio potevo, auguro a Lenea un felice compleanno, la ringrazio per tutto il lavoro che fa per me e le mando un bacio grandissimo!

Guiky80

   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Captain Tsubasa / Vai alla pagina dell'autore: guiky80