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Autore: _maricrow_    28/10/2017    1 recensioni
[Nanbaka]
La mia raccolta di One Shot dedicate a Nanbaka e a tutti i suoi meravigliosi personaggi (coppie & yaoi). ❤
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Samon spalancò gli occhi, alzandosi di soppiatto.

Passarono solo pochi secondi prima di giungere alla realizzazione che tutto quello fosse un sogno. Era un sogno. Solo un sogno.

Grazie a Dio!

Ma era anche lo stesso sogno che lo ha perseguitato per lunghe notti a venire. Perchè? Perchè continuava a sognare Hajime? Ma sopratutto, perchè sognava ogni volta di essere a letto con lui?!

Scherziamo vero? Lui non era gay! Non di un suo collega di lavoro! Non . . . non di Hajime. Anche se suo fratello Enki ha sempre scherzato sul mostrare la sua vera natura. Ma perchè dovrebbe uscire allo scoperto, se prima di tutto non era gay?

. . . Giusto?

"No! No! No!" Samon grattò forte la testa, scompigliando ulteriormente i suoi capelli arancioni. "Non c'è modo! Non c'è modo che mi sia preso una cotta per Hajime!" Samon arrestò i suoi movimenti, il viso sepolto fra le mani. "E' tutto solo nella mia immaginazione!"

Già, la sua mente stava giocando lui brutti scherzi. E delle stronzate di Enki non ne doveva davvero averne conto. Tutto questo, era probabilmente dovuto allo stress e alla stanchezza accumulata con il suo lavoro. Aveva davvero bisogno di chiedere un giorno libero al Direttore Momoko. Potrebbe essere normale. Magari anche i suoi colleghi avevano passato un periodo un periodo stressante simile al suo. Magari anche Hajime!

Oh, merda. Fanculo.

"Fanculo." Mormorò Samon. Scese dal letto, per iniziare a prepararsi. Non si era neanche accordo che stava rischiando di arrivare in ritardo a lavoro, e a Nanbaka lui era l'unico che si occupava dell'edificio cinque. - O almeno era l'unica guardia che compieva il suo lavoro! A differenza di quello scansafatiche di Inori -. Ma davanti allo specchio, appena iniziò ad indossare la sua camicia, e a lavorare ai bottoni, la sua attenzione cadde al suo petto. Un rossore profondo apparse sul suo volto.

"Sei così bello ~! Il tuo corpo è così perfetto ~! Voglio toccarlo ~!" Samon inghiottì. Ricordando ogni tocco ogni commento di Hajime rivolto ai suoi pettorali, fin giù ai suoi addominali. Morse il labbro inferiore, arrossendo ulteriolmente. Anche se era solo un sogno, non si sarebbe mai più cambiato davanti a lui nello spogliatolio maschie. Preferiva puzzare piuttosto.

Fece un forte sospiro nel tentativo di calmarsi, per quanto potesse riuscirci, prima di finire di prepararsi. Si guardò allo specchio per l'ultima volta assicurandosi che tutto fosse ok - Ok? Cazzo, niente era ok! -, prima di uscire e dirigersi a lavoro. L'unica cosa che lo consolava, è che Hajime era stato affidato all'edificio tredici, quindi non lo avrebbe incontrato prima della pausa pranzo.

[ . . . ]

"P-Perchè sei qui?" Borbottò Samon. Hajime era proprio davanti a lui. Oh, Dio. Che ci faceva nel suo edificio?

"Inori non c'è oggi, quindi il Direttore Momoko ha deciso di mettere me come suo sostituto." Hajime gettò il suo sguardo altrove. "Lavoreremo insieme oggi." In quel momento, Samon onestamente pensava solo a voler sbattere la testa contro il muro.

Perchè proprio oggi? Perchè?! Come potrebbe lavorare al suo fianco? Come potrebbe lavorare proprio al fianco dell'uomo con cui ha sognato di andarci a letto? Sussurrato a lui cose così perverse, o aver toccato lui letteralmente ovunque . . .?

"Stai bene?" Chiese Hajime, dopo un pò che Samon non disse parola.

"Sto benissimo! Non mi serve il tuo aiuto!" Samon urlò, nascondendo il suo sguardo attraverso il suo cappello, sperando almeno che Hajime non avesse notato il suo volto. Perchè stava sicuramente bruciando di rosso vivo in quel momento.

"Perchè ti scaldi tanto?" Rispose Hajime, probabilmente notando la sua irritazione. "Sei arrabbiato con me anche oggi?"

"Stai zitto! Non mi serve l'aiuto di uno stupido gorilla, pelato, pervertito!" Urlò Samon. Non c'è modo che sia gay. Non c'è modo che lavori al fianco dell'uomo che invadeva i suoi sogni. "Pensa al tuo edificio! Io basto e avanzo!" E con questo, sorpassò Hajime, marciando in direzione del suo edificio.

Hajime sospirò in fastidio, gettando via il mozzo di sigaretta, prima di notare l'arrivo di Kiji, suo collega. "Allora? Avete litigato di nuovo?" Hajime sospirò in fastidio e frustazione, prima di tirare fuori un pacchetto di sigari dalla tasca della sua uniforme.

"Vorrei davvero sapere cosa gli ho fatto per farmi odiarmi così tanto."

   
 
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