Stavo camminando per le strade di New York quando un tonfo si sentì alle mie spalle.
Inizialmente lo ignorai, come fa una normalissima neyowrkese incavolata per i suoi brutti voti, ma c’era qualcosa, o meglio, qualcuno, che mi attirava come una calamita.
Mi voltai, e davanti a me c’era lui.
Ryuk sorrideva beffardo col quaderno tra le mani.
Anche se quello doveva essere un mostro (per forza, che accidenti poteva essere, sennò?) non ebbi paura. Non cercai di scappare.
“Cosa vuoi?” chiesi infastidita, come se conoscessi quel coso da tanto tempo.
“Che tu prenda questo” rispose, porgendomi la cosa che aveva provocato il tonfo.
Che cos’era?
Mi avvicinai per scoprirlo. Nelle mani di Ryuk c’era un quaderno in pelle nera, rovinato, con su scritto Death Note. Aggrottai la fronte.
“No grazie” borbottai, voltandomi ed incamminandomi verso casa mia, dove il mio ragazzo mi stava aspettando.
“Aspetta” mi intimò lui, mentre una morsa mi stringeva lo stomaco e faceva colare dal mio naso una gocciolina di sangue.
Che mi stava facendo?
“Tienilo. Se non lo vuoi, tra una settimana me lo riprenderò. Ma dacci almeno un’occhiata. È un libro carino.”
Impaurita da quello che il mostro poteva farmi, agguantai il quaderno e lo studiai. Lo aprii, ma lo richiusi subito dopo aver letto la prima regola scritta al suo interno.
“Io non ammazzo nessuno!” gli dichiarai. Volevo andarmene, ma non potevo. Anche se ci avessi provato, lui mi avrebbe fermato.
“Allora tienilo e basta. Fra una settimana passo a prenderlo. Ti va?” domandò.
Cercando di togliermelo di dosso, annuii.
“Alla settimana prossima,” disse prima di andarsene. Stava quasi per farlo, prima di aggiungere “be’, se non ucciderai qualcuno prima…”
E se ne andò nello stesso modo con cui se n’era venuto.


Angolo autrice
Alllororoororororaaaa!
Che ve ne pare?
Prima di ricevere recensioni del tipo: “Il manga/anime non è così! Fai schifo!” lo so, grazie. Non ho letto né visto nessuno dei due. Ho visto solo il film su Netflix. Quindi… fatevi bastare questo.