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Autore: Made of Snow and Dreams    28/10/2017    4 recensioni
Un piccolo scorcio della vita di Kanato Sakamaki, e il suo delicato quanto contorto rapporto con Cordelia.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cordelia, Kanato Sakamaki, Laito/Raito Sakamaki
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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La Sua melodia preferita





Il ritmo aumentava, aumentava sempre più.
La tastiera del letto sbatteva incessantemente contro la parete candida del muro. Si faceva mano a mano più insistente, aggressiva, crudele, accompagnando armonicamente le spinte lascive che Richter e Cordelia si scambiavano. Ad osservarli, seduto sull’unico sgabello che gli permetteva di mantenere una rigida lontananza tra i due, c’era Kanato.

Calde lacrime gli solcavano entrambe le guance e gli pizzicavano gli angoli degli occhi, lucidando la cornea perfetta. Si maledisse in silenzio per quel segno di debolezza che tanto sua madre disprezzava, quindi cercò di mantenere la sua voce limpida e squillante come sempre, strizzando gli occhi fino a sentire le palpebre stropicciate le une sulle altre. Concentrò la propria attenzione sulla melodia da seguire.
D’altronde la sua adorata mamma si era dimostrata parecchio categorica, ai tempi.




Canta per me, canta sempre per me. Adoro la tua voce. Mi infiamma, ogni volta che la sento. E non riesco a trattenermi oltre. Figlio… e la sua mano, lo aveva percepito distintamente, aveva tremato pericolosamente sulla sua pelle, e i suoi occhi lo avevano scrutato con un’intensità sconosciuta, talmente estranea da indurlo a ritrarsi di qualche passo per metabolizzare quella nuova sensazione. … mio, canteresti per la tua mamma e Richter tra qualche minuto? Scarborough Fair, è la mia preferita.
 
Aveva accettato. Non perché gradisse particolarmente quella canzone così delicata e dolce. Aveva annuito con sicurezza solo per dimostrarle tutto il suo affetto e la dedizione che nutriva nei suoi confronti. Aveva sperato fino all’ultimo istante che le sue lacrime e il suo sorriso affettuoso smuovessero le briciole di un amore a lui sconosciuto, che vedeva costantemente elargito a Laito e ad Ayato.  Ma...
Mai.
A.
Lui.

Lei aveva annuito, soddisfatta, fredda e fiera come sempre. Gli aveva voltato le spalle e si era ritirata nelle sue camere, senza degnarlo di una sola occhiata. Kanato si era stretto nelle spalle e si era rannicchiato su se stesso, nella speranza che nessuno lo vedesse per cercare di parlargli. Aveva bisogno del silenzio necessario per prepararsi a quello che, giorno dopo giorno, aveva imparato a definire – nel suo intimo, senza mai sputarlo in faccia a nessuno – un supplizio. Aveva cinto Teddy con entrambe le braccia, di riflesso, sentendo la necessità di reprimere un brivido.





‘Are you going to Scarborough Fair?
Parsley, sage, rosemary and thyme. ‘

Fece una brevissima pausa, quel tanto che bastava per non rischiare l’occhiataccia velenosa di sua madre. La gola gli bruciava terribilmente, tuttavia non poteva – non doveva – fermarsi.

‘Remember me, to one who lives there… ‘

Sua madre scalciava, scalpitava, gemeva e sudava. Minuscole goccioline di sangue le imperlavano la schiena e il viso bianco, contratto da una scarica di piacere. La prima volta che l’aveva vista in quelle condizioni aveva voluto scappare da quella stanza, da quel castello, da quei suoni così strani, da quei versi arrochiti dalla passione che poco avevano a che fare con la voce autoritaria ma suadente a cui tanto era abituato.



Poi aveva incontrato Laito, e suo fratello aveva impiegato meno di un istante per registrare il disagio negli occhi sgranati di Kanato.
‘Cos’è successo? ‘ gli aveva semplicemente chiesto, una vena di preoccupazione a smuovergli i lineamenti paffuti.
Lui gli aveva afferrato la manica della maglietta e con un filo di voce gli aveva raccontato in fretta e furia quello che aveva visto, senza risparmiarsi nei dettagli, nell’unica maniera con cui i bambini narrano un fatto spiacevole: si arrabbia, gesticola, sospira, soffia e piagnucola fino a sentire la sua gola pizzicare nuovamente.
Era rimasto basito, con la boccuccia semiaperta per lo stupore, quando Laito aveva inarcato le labbra in ampio sorriso malizioso e gli aveva cinto le spalle con il braccio destro.
‘Perché ti stupisci così tanto? E’ quello che fanno tutti gli adulti quando vogliono bene a qualcun altro. Me l’ha detto mamma. ‘
‘La… mamma? ‘
‘Sì, certo. E’ la stessa cosa che fa con me, sai? Ci si rinchiude in una stanza dove c’è il letto e poi il maschio… ecco… ‘ s’interrompe, imbarazzato. E’ strano scorgere le gote arrossate in Laito, specie se l’afflusso di sangue è dovuto all’impaccio.
Osserva curioso la mano di Laito toccarsi la patta dei calzoni, e allora capisce. ‘Il maschio mette questo nella donna e poi si… si muove… per provare piacere. Anche a lei piace, mi ha detto, se l’uomo s’impegna. ‘
‘E a te piace? A lei piace quando siete insieme a fare queste cose? ‘
Laito non replica subito. Abbassa il capo fino a sentirsi carezzare la mandibola dai capelli, e la risposta gli giunge sussurrata, senza che possa scorgere lo sguardo rabbuiato del fratello.
‘Certo che ci piace, Kanato. Che domande strane fai, oggi. ‘
Avevano ripreso il cammino verso il salotto principale in silenzio, fianco a fianco, senza mai rivolgersi la parola né scambiarsi uno sguardo.

 



‘She was… a… ‘

E si era interrotto. Proprio in quel momento. In quel momento speciale, gli aveva spiegato pazientemente mamma, dove fluidi bianchi e appiccicosi esplodono in fiotti caldi e densi in piccoli, minuscoli zampilli.
Anche tu farai così, mio adorato Kanato. Con me, o con qualcun altro. Magari con uno dei tuoi fratelli. Sto coltivando Laito, sto coltivando Laito per noi, tutto per noi, e che gioia! … oh, che gioia…!
Il concerto è terminato.
Le orecchie strepitano vittoriose, ma la gola vomita sangue. In bocca sente il sapore ferroso del sangue.
Non gli piace, e brucia da matti.
Impiega meno di cinque secondi per incassarsi nelle spalle e arretrare di un passo, gli occhioni grandi e folli fissi in quelli lussuriosi e sudati di Cordelia, con il seno nudo in bella vista di fronte allo sguardo del figlio: se ci fosse stato Laito al suo posto, realizza Kanato mentre inghiotte a chiave l’impulso di correre lontano, più lontano possibile da quei due animali - NO, NON SI DICONO QUESTE COSE DELLA MAMMA!, non avrebbe perso tempo ad avventarsi famelico contro quei seni per succhiarli con la boccuccia infantile e tenera, e palparli con le piccole mani giocose di un bambino.
E... Pericolo!, realizza, quando le iridi di Cordelia volgono in un impetuoso color magenta, e non gli lascia il tempo di afferrare Teddy che già lui strilla ininterrottamente di dolore, il sangue a macinargli le corde vocali e gli occhi a riempirsi di follia.
 
 





E si debutta sul fandom di Diabolik Lovers con una cosetta dedicata al mio personaggio preferiti in assoluto, Kanatino miooo (?)!!!!!
E Cordelia, personaggio mooolto affascinante ma purtroppo non caratterizzato abbastanza. Ma vabbè, a questo pensiamo noi fan.
Sperando vi sia piaciuta,

Made of Snow and Dreams.
  
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