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Autore: SatyamKavyen96    30/10/2017    0 recensioni
"Je verrai, si tu veux, les pays de la neige,
Ceux où l'astre amoureux dévore et resplendit,
Ceux que heurtent les vents, ceux que la mer assiège,
Ceux où le pôle obscur sous sa glace est maudit.
Nous suivrons du hasard la course vagabonde.
Que m'importe le jour ? que m'importe le monde ?
Je dirai qu'ils sont beaux quand tes yeux l'auront dit.
[...]
Nous marcherons ainsi, ne laissant que notre ombre
Sur cette terre ingrate où les morts ont passé ;
Nous nous parlerons d'eux à l'heure où tout est sombre,
Où tu te plais à suivre un chemin effacé,
A rêver, appuyée aux branches incertaines,
Pleurant, comme Diane au bord de ses fontaines,
Ton amour taciturne et toujours menacé."
A modo nostro ci ritroviamo in queste parole di Vigny. E, forse, anche nelle mie.
Genere: Poesia, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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10 Luglio 2017
" Perderemo il gusto dell'esteta, la leggerezza dell'atleta;
lanceremo una moneta sulla nostra veste di seta.
L'amore mio è una follia spinta oltre la via
che corre senza balìa nel pieno dell'euforia.

Nel giardino una fontana fa da casa ad una rana,
essa salta un poco strana e lentamente s'allontana;
Poi si getta nello stagno, godendosi un bel bagno
mentre l'attende appeso un ragno che tesse il suo inganno.

Colori vivi e tenui della sera, pastelli fatti di cera,
avvolti in una luce nera in cui il sogno mio s'avvera;
Lumi di una notte scura, che richiama la paura,
non fa calare la calura che s'impregna tra le mura.
Mille lucciole e serpenti ai piedi dei lampioni spenti
accompagnano i momenti di noi stanchi perdenti.
Nel buio della notte, scuro come nelle grotte,
risparmiamoci le lotte, rinunciamo alle botte.
Alziamo i calici e brindiamo, alla vita sorridiamo,
amore mio ti amo, diamoci un bacio e ripartiamo!

Forse l'unico errore di cui sento l'odore
è il provare terrore riguardo a ciò che è amore...
Sentimenti nebulosi ed umori scontrosi
verso quell'osmosi di pensieri dolorosi.
Giorni passati sul divano a domandarmi invano
cosa ci fosse di strano nel tenerci per mano;
e quei baci mai scambiati tanto attesi ed agognati,
tu li hai rifiutati, così io li ho gettati:
Contavo di scalare il mondo al tuo fianco,
di marciare avanti anche col corpo stanco,
di veder colori dove tutto era bianco,
ma così non fu e perciò ora arranco.

Mi piacerebbe però averti qui di fronte,
dirti che della mia felicità tu sei la fonte
anche quando i nostri piani vanno a monte.
Giornate lunghe spesso vuote che solamente il vento scuote:
le fa volare ad alte quote, veloci più di mille ruote.

Come la stella cometa appare agli occhi di un asceta,
tu bellezza ancora senza meta sei di fronte a quelli di un poeta. "



 
   
 
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