Anime & Manga > Sword Art Online
Segui la storia  |       
Autore: Danmel_Faust_Machieri    30/10/2017    0 recensioni
Sword Art Online e i Souls Game: questa serie vuole provare a coniugare queste due componenti.
Io e il mio coinquilino abbiamo seguito Sword Art Online affascinati dall'idea su cui è stato costruito: l'essere intrappolati in un gioco. Purtroppo siamo rimasti delusi dalle potenzialità inespresse di questo anime. Essendo anche due Souls Player recentemente ci è venuta un'idea: un mondo simile a quello di SAO con un universo narrativo come un Souls. Ci è sembrato qualcosa di interessante: abbiamo creato i personaggi, studiato le meccaniche di gioco e la lore. Naturalmente ci saranno citazionismi più o meno espliciti e ci auguriamo che possa essere un'idea di vostro gradimento.
Naturalmente ci teniamo alla vostra opinione quindi non fate i timidi e fate sentire la vostra voce :)
Siamo Danmel_Faust_Machieri e Djanni e vi auguriamo buona lettura!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ogni sedia intorno al grande tavolo al centro della stanza era occupata da un giocatore. Erano arrivati tutti da qualche minuto, gli ultimi erano stati Niccolò e Teresa che, comparsi dallo specchio, avevano attirato a sé gli occhi di tutti; la maggior parte si erano rivolti alla ragazza: le giocatrici la guardavano con invidia mentre molti giocatori la guardavano attratti da tanta bellezza. Uno dei pochi che, dopo una rapida occhiata, distolse subito lo sguardo da Teresa fu Feril, il quale, seduto al tavolo senza il suo elmo oscuro, rivelava così di non essere particolarmente interessato a lei. Arcoas osservava tutti quegli sguardi sornioni diretti alla ragazza ma quando vide che il barbaro, sedutole accanto, non era attratto dalla bellezza di Teresa sorrise.
Feril, subito, si accorse di quell'espressione felice sul viso della ladra perciò le domandò -Come mai sorridi?-
Lei arrossì di colpo nel momento in cui sentì la domanda di lui e imbarazzata balbettò -Eh? Io? Niente… Non posso nemmeno sorridere?-
-Nono… Ci mancherebbe- sorrise Feril divertito destando sul volto di lei un sorriso ancora più intenso mentre Floren continuava a guardarsi intorno curioso.
Quando la riunione ebbe inizio i membri della Vitriol insieme a Lesen e Noah iniziarono a spiegare la situazione che si era venuta a creare con l'ultimo aggiornamento sul quale avevano raccolto informazioni durante la bossfight.
-Lo scopo è quindi quello di rendere questo mondo più simile al nostro?- domandò Tempesta confuso.
-Questa è l'idea che ci siamo fatti noi- rispose Camilla mentre Niccolò annuiva alle sue parole -I cambiamenti che hanno apportato a questo mondo non vanno a modificare dinamiche su larga scala, ma modificano piccoli dettagli, quasi cercassero di ricreare il mondo reale… Certo cose come la magia o i mostri rimangono ma ora accendere una torcia va fatto manualmente esattamente come forgiare una spada-
-Come mai hanno fatto una cosa del genere secondo voi?- domandò Salazar osservando la maga ma, a quella domanda, iniziò a dare risposta Niccolò non appena si accorse che Camilla non sapeva come rispondere -Secondo me è tutta una strategia per indurci a credere che questo mondo virtuale sia il mondo reale-
-Ma è impensabile una cosa del genere!- esclamò a gran voce Tempesta -Come potremmo dimenticarci di essere prigionieri di un gioco?-
-Orpheus non ha tutti i torti- osservò Noah rivolgendosi al guerriero -Ti faccio un esempio: immagina che un giocatore si svegli una mattina all'interno di questo gioco e si prepari la colazione; prima di tutte queste modifiche era naturale che chiunque si accorgesse di essere all'interno di un gioco non appena provava a farsi da mangiare viceversa, ora, compirà delle azioni identiche a quelle che avrebbe compiuto nel mondo reale e psicologicamente non riuscirà a percepire nemmeno la differenza- al discorso del bardo fecero seguito alcuni bisbigli confusi e spaventati ma tutti al tavolo compresero che il ragionamento non faceva una grinza.
-Eppure c'è comunque qualcosa che non torna- disse Teresa ad alta voce concentrando su di sé gli sguardi di tutti -Non riesco a capire quale sia il senso di tutto questo…-
-Beh ma lo abbiamo appena detto…- rispose Roberto -Rendere più reale questo mondo-
-Nono, non mi riferisco a questo- proseguì la ragazza -Non riesco a capire perché il creatore di questo gioco abbia creato questa prigione… Cosa ci guadagna a tenere imprigionati milioni di giocatori? Qual è il senso di questa assurdità?-
Le domande che Teresa aveva posto fecero sussultare tutti quanti; possibile che nessuno di loro se lo fosse mai chiesto? La ragazza aveva ragione: qual era il senso di quel gioco? Quale il senso della loro prigionia? Perché il creatore di quel mondo rendeva sempre più complesso il progredire?
-Probabilmente è perché andando avanti avremo modo di scoprire la sua realtà e, tornati al mondo reale, potremmo essere in grado di farlo condannare- provò a proporre Riccardo.
-Se così fosse avrebbe creato un mondo senza uscita, un mondo dal quale non ci è possibile fuggire- replicò Niccolò contraddicendo l'ipotesi dell'amico.
-Certo Euridyce ci ha dato un nuovo spunto di riflessione ma abbiamo anche altri problemi da risolvere…- propose Feril cercando di risvegliare i giocatori da quella specie di dubbio nel quale si erano immersi -Salazar e Tempesta cosa avete scoperto da Zarathustra?-
Gli occhi di tutti si voltarono questa volta verso i due leader superstiti della gilda del Sangue di Drago; Salaza allora prese un profondo respiro e iniziò a raccontare dell'incontro.

Erano in quell'opulenta stanza da ormai venti minuti e l'impazienza li stava lentamente consumando.
-Quello stronzo… Farci aspettare mezz'ora senza motivo…- iniziò a mugugnare Tempesta accompagnando le parole con qualche biascicata bestemmia.
-Vuole semplicemente farci demordere dal parlargli ma ciò renderà solo più divertente incontrarlo- sorrise Salazar mentre osservava la punta del suo scettro.
Dopo un'altra manciata di minuti l'enorme portone della stanza si aprì e da esso comparve Zarathustra scortato da Artù e Juliet -Scusate il ritardo- disse subito il Generale con una faccia che cercava di nascondere il fastidio di quell'incontro senza troppo successo.
-Ci mancherebbe altro- sorrise Salazar indispettendo ancora di più Zarathustra -Aspettavamo a tal punto quest'incontro che il tempo è volato-
Il generale sbuffò -Ebbene, cosa volete sapere?-
-Volevamo sapere come procedono i vostri tentativi di mantenere l'ordine nelle varie città di questo mondo- disse Tempesta incrociando le le braccia.
-Sinceramente credo che siano affari che non vi riguardano- sorrise Juliet fissando gli occhi in  quelli di del guerriero.
-Beh a dire il vero la nostra gilda è una delle più grandi finanziatrici delle varie città, soprattutto della Città d'Inizio quindi dato che voi controllate quelle zone credo che le informazioni siano affari ben più che nostri- rispose Salazar.
-Finanziatori?- domandò Artù a voce alta.
-Beh, forse voi non lo sapete, ma le strutture gestite da giocatori come la Clinica e la scuola di Berthyn, due delle strutture più importanti di tutta la Città d'Inizio, hanno sempre bisogno di fondi e noi glieli offriamo, in più siamo sempre noi a prenderci cura della grande Cattedrale- sorrise Tempesta con fare di supponenza; Salazar gli fece cenno di contenere i toni e poi riprese parola -Quindi potreste dirci qualcosa?-
Zarathustra ragionò qualche secondo e poi si decise a dare una risposta al mago -Beh… diciamo che non ci sono stati particolari eventi…-
-E cosa ci dici dei nomi comparsi nella Cattedrale?- lo fulminò Tempesta.
Zarathustra sbarrò gli occhi, pensava che non si fossero ancora accorti di quell'evento ma, in un qualche modo, se lo doveva aspettare -Beh… Non ne sappiamo niente… A dire il vero non abbiamo nemmeno prova che quei nomi appartengano a dei veri giocatori…-
-Quindi i vostri componenti stanziati alla Città d'Inizio non si sono accorti di nulla nel corso della notte in cui quei nomi sono comparsi?- domandò Salazar curioso di capire il perché nessuno si fosse accorto della comparsa di più di mille nuovi giocatori.
Zarathustra divenne sempre più pallido in volto -Beh… No… Nessuno… Vi ho detto probabilmente è uno scherzo del creatore…-
-Voi non avevate guardie stanziate in città quella sera vero?- lo stroncò subito il mago.
Il generale rimase come di pietra a quelle parole… Passò qualche secondo di assoluto silenzio poi Salazar riprese la parola -Non preoccupatevi… Avrete avuto le vostre ragioni per ritirare la guardie quella sera e diminuire il loro numero nei giorni seguenti fino ad oggi… A questo punto vorremmo offrirvi un accordo- il mago iniziò a frugare nella propria borsa e ne estrasse un foglio di pergamena che si preoccupò di srotolare attentamente sul tavolo -Basta che tu, Zarathustra, metta una firma su questo documento e dichiarerai che non dovrete più occuparvi della Città d'Inizio e lascerete la sua custodia nelle nostre mani-
-Cosa?!- esclamarono all'unisono Artù e Juliet.
-Beh… alla fine avete dimostrato di non essere interessati a difendere quella città e allora preferiremmo prendercene cura noi- dicendo questo Salazar poneva accanto alla pergamena una boccetta di inchiostro nero e porgeva al generale una penna con la quale firmare. Il generale pensò qualche secondo e lesse il contratto, era tutto regole e, alla fine, siglare quell'accordo, avrebbe liberato alcuni dei componenti della gilda da un'occupazione totalmente inutile perciò si convinse ad afferrare la penna e a firmare il contratto.
Risolta la questione Salazar ripose il contratto e, insieme a Tempesta, fecero per lasciare la sede delle Guardie Notturne; però, mentre i duo percorrevano i corridoi, un dettaglio attirò l'attenzione di Salazar: un quadro sul quale era dipinta una creatura in tutto simile a quelle che avevano incontrato Orpheus e gli altri durante l'ultimo aggiornamento, quella sagoma bluastra dalla testa simile ad un polipo mostruoso creava un senso di timore in chi lo osservava; dal momento che Artù e Juliet li stavano scortando verso l'uscita il mago gli domandò -Questo quadro l'avete acquistato?-
-No, a dire il vero l'ho realizzato io- rispose Juliet con tono sprezzante.
-E dimmi… Cosa ne pensi dei Mind-Flayer?- domandò nuovamente Salazar.
-Dei cosa?- rispose la guerriera. Quella reazione fece nascere nel mago un senso di disagio e timore.

-Anche loro sanno dei Mind-Flayer?!- esclamò Orias.
-Beh è l'unica spiegazione razionale a quel quadro… Juliet non sarebbe mai stata in grado di dipingere quelle creature altrimenti!- disse Salazar preoccupato.
-Quindi li hanno visti…- ragionò Lorenzo -Ma dove?-
-Quelli che abbiamo incontrato quella notte potrebbero non essere stati gli unici…- propose Alessandro ripensando al terrore che era divampato nel suo animo durante quella notte.
-O anche la gilda delle Guardie Notturne ha deciso di girovagare per il mondo durante l'aggiornamento oppure…- iniziò a riflettere Feril ad alta voce.
-Oppure i programmatori si sono mossi in aree vicino alla Città d'Inizio- concluse Niccolò con una voce profondamente turbata; tutti i giocatori seduti a quel tavolo riflettevano in viso quel turbamento… Era come se le scoperte di quel giorno continuassero a ribaltare la concezione che avevano non solo di quel mondo ma anche di chi lo gestiva e lo amministrava. La riunione proseguì per un'altra decina di minuti nei quali, accantonate le tematiche più complesse, la seconda linea si mise a riflettere sul come avrebbe gestito la Città d'Inizio da quel momento in poi.
Al termine della riunione tutti gli ospiti abbandonarono l'edificio e proseguirono lungo le loro strade. La gilda Vitriol decise di approfittare di quel viaggetto iniziale per discutere anche con Niccolò e Teresa riguardo i loro allenamenti e il loro futuro ritorno.
-Quindi quanto ci impiegherete ancora?- domandò Camilla curiosa.
-Beh… Ad oggi Teresa ha raggiunto il livello 54… Credo che con altri 5 giorni di allenamento dovrebbe raggiungere senza problemi livelli intorno al 90 o giù di lì- rispose Niccolò sorridendo.
-Allora tra meno di una settimana potreste già tornare operativi!- Esclamò contento Roberto.
-Esatto- sorrise Teresa al bardo il quale, subito, si ricordò di una cosa che doveva fare -Giusto!- disse ad alta voce -Lorenzo, Alessandro potreste venire un attimo con me?-
I due ragazzi si guardarono dapprima confusi poi annuirono all'amico e così si separarono per qualche minuto dal gruppo proseguendo a rilento in modo da poter parlare in privato tra loro.
-Cosa c'è Nico?- domandò subito Alessandro non appena ebbe capito che il gruppo di testa non li avrebbe sentiti parlare.
-A dire il vero vorrei dirvi due cose… La prima è che non ho ancora detto niente a Teresa di ciò che è successo a Linton…- disse Niccolò cercando di superare la sua riluttanza a parlare di ciò che lui aveva fatto.
-Come non glielo hai ancora detto?! Credevo che in mezzo alla tua follia fosse stata proprio Teresa a salvarti!- esclamò stupito Lorenzo.
-Fu una mia figurazione di Teresa a salvarmi…- ammise il bardo -Ho paura che se venisse a sapere che io sono un assassino mi guarderebbe con occhi diversi…-
-E quindi tu vorresti tenerglielo nascosto?- domandò il barbaro che già da solo poteva immaginare la risposta negativa dell'amico.
-Certo che no ma ho bisogno di tempo prima di dirglielo… Devo capire come posso dirglielo…- rispose Niccolò palesemente preoccupato per il discorso.
-Vabbè dai, avrai il tempo per meditarci su!- disse allora Lorenzo nel tentativo di spezzare la tensione che si era venuta a creare ricordando tutto quello che era successo a Linton -Invece… La seconda cosa che ci dovevi dire qual è?-
-Ah… Giusto…- iniziò a rispondere Niccolò il cui volto iniziò da subito a farsi più sereno -Vorrei chiedere a Teresa di sposarmi-
-CHE COSA?!- esclamarono i due amici a gran voce attirando l'attenzione degli altri membri della gilda che ormai si trovavano a più di quindici metri da loro; il bardo gesticolando iniziò ad avvisare gli altri che non era successo alcuna cosa mentre poi, rivolgendosi agli altri due rimasti quasi di gesso a sentire le sue parole, disse -Non urlate! Non voglio che si venga a sapere così alla boia di un Giuda!-
-Ma te cosa intendi con "voler sposare"?- chiese Lorenzo ancora stordito dalle parole di lui.
-Ho scoperto che all'interno di questo mondo ci si può sposare… Ho incontrato diversi giocatori che si sono sposati con un partner e ho avuto modo di capire come avviene e cosa comporta il tutto- iniziò a spiegare Niccolò -Si ha solo bisogno di un NPC in grado di officiare la cerimonia, di alcuni testimoni e delle fedi che si possono acquistare solo in alcuni negozi di anelli; dopo la cerimonia i due sposi potranno sempre controllare lo status del partner e avranno diretto accesso all'elenco degli oggetti da lui posseduti, in più i soldi conservati saranno messi insieme-
-Come in un contro bancario… Mi immagino già le lamentele per le mogli che buttano via il patrimonio per vestiti piuttosto che per armi- sospirò Alessandro guadagnandosi un copino da parte del bardo.
-Quindi tu vuoi sposarla?- domandò nuovamente Lorenzo per avere conferma che Niccolò sapesse quello che stava dicendo.
-Sì, ci è stato concesso di incontrarci di nuovo quando pensavamo di essere stati condannati a rimanere separati per sempre… Non voglio sprecare nessuna delle possibilità che da qui in avanti ci offrirà questo mondo- rispose sorridendo Niccolò.
Lorenzo comprese la volontà dell'amico e sorrise di risposta… anche se… qualcosa lo turbava… non sapeva cosa… Ma c'era qualcosa di strano…
-Quindi mi farete da testimoni?- chiese Niccolò felice.
-C'è da chiedere?- rispose Alessandro dando una pacca sulla schiena del bardo che nemmeno Antonino Cannavacciulo.
-Sarebbe un piacere- concluse Lorenzo mettendo una mano sulla spalla dell'amico.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Sword Art Online / Vai alla pagina dell'autore: Danmel_Faust_Machieri