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Autore: lmpaoli94    30/10/2017    1 recensioni
La città di New York era in fermento per l’inaugurazione della Tower Crystal nella zona del Bridge Central.
Centinaia e centinaia di persone parteciperanno a quell'evento.
Questa inaugurazione verrà seguita in diretta mondiale.
Cinque ragazze di Tokyo faranno parte degli invitati.
Ma non sanno che un tragico destino si sta per abbattere sulle loro vite...
P. S.: Ogni fatto e luogo presente in questa ff è puro frutto della mia immaginazione.
Buona lettura!
Genere: Avventura, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mamoru/Marzio, Un po' tutti, Usagi/Bunny | Coppie: Mamoru/Usagi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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Era un caldo pomeriggio d’autunno quando Bunny e le sue amiche si ritrovarono all’uscita della loro scuola.
«Accidenti! Non sembra neanche autunno» fece Bunny coprendosi gli occhi dal sole che la stava accecando.
«Già, puoi dirlo forte. Non è mai stato così caldo in questo periodo» ribadì Ami.
«Ragazze, però bisogna  anche dire che abbiamo avuto un estate fredda.»
«Rea ha ragione» rispose Morea.
«Da qualche tempo a questa parte, le temperature ed il clima sembrano non essere quelle del periodo. Colpa del surriscaldamento globale e dell’inquinamento» disse Marta con tono saccente.
«Parliamo d’altro… Sapete che giorno è oggi?» domandò Bunny con trepidazione.
«No…»
«Oggi sapremo se saremo le fortunate ad essere state scelte per l’inaugurazione della Tower Crystal che si terrà a New York il mese prossimo. Oddio! Non sto più nella pelle!»
«Ancora non capisco perché abbiamo dovuto partecipare anche noi…»
«Perché è un occasione più unica che rara, mia cara Rea… Ci saranno le maggiori autorità di spicco del pianeta: imprenditori, ministri, attori… Insomma, sarà una serata indimenticabile.»
«Frena l’entusiasmo, Bunny» fece Morea con tono serio «Ti vorrei ricordare che a questo concorso, hanno partecipato milioni e milioni di persone in Giappone. Quindi non sarei così tanto ottimista. Rischi di rimanerci male.»
«Mi ci hai già fatto rimanere male tu ora dicendomi così» ribadì la bionda con tono affranto. «Ma non mi darò mai per vinta! La speranza è l’ultima a morire. Corro subito a casa! Ci sentiamo più tardi.»
Bunny, con la sua valigetta da studente, corse via alla velocità della luce.
«Accidenti! Mai vista andare così veloce» disse Ami sorpresa.
«Se solo venisse a scuola con tale rapidità…»
«Rea, non lo fa’ perché la scuola non gli interessa» ribadì Morea con tono ovvio «Comunque è meglio se andiamo anche noi.»
«Anche tu muori dalla curiosità?»
«Sì, Marta. A dopo.»
«A dopo ragazze» disse infine Ami mentre ognuna stava per tornarsene a casa propria.
 
«Eccomi qua… sono arrivata» disse Bunny piombando in casa sua dopo aver corso come una maratoneta.
«Bunny! Già a casa? Non ti aspettavo così presto. Di solito ci metti sempre un sacco di tempo per ritornare.»
«Sì mamma, ma oggi è diverso. Se sono fortunata, oggi mi arriverà la lettera di quell’invito a quella famosa inaugurazione di cui ti parlo da mesi.»
«Ah, giusto… me ne ero dimenticata…»
«È arrivato qualcosa per me? Ti prego dimmi di sì!»
«Sì. Eccola qui» disse sua madre porgendogli una lettera.
«Grazie! Vengo subito.»
Dopo aver ripreso fiato momentaneamente, Bunny salì in camera sua.
Buttò la sua valigetta sul letto e con fare impaziente, strappò la busta per leggerne il contenuto.
 
Gentile signora Bunny, siamo lieta di annunciarle che…
 
Ci fu qualche secondo di momentaneo silenzio.
Fino a quando…
«Sììì!!! Sono stata sorteggiata per l’inaugurazione!!!»
La sua voce rimbombò per tutto il quartiere.
Ce l’aveva fatta.
Era stata una delle fortunate vincitrici a partecipare a quell’inaugurazione.
«Mamma! Ce l’ho fatta!»
«Sì, lo so. L’ho sentito dalla tua eccitazione incontenibile» fece sua madre smorzando un sorriso.
«Ma ti rendi conto? Tra un mese esatto sarò a mangiare e a brindare in uno dei grattacieli più belli e moderni del mondo. Ancora non mi sembra vero!»
«Sì,però…»
La mamma di Bunny aveva lo sguardo triste.
«Cosa ti prende, mamma?»
«Ecco non so… Ma ho una brutta sensazione… sul giorno dell’inaugurazione…»
«E cioè?»
«Che accadrà qualcosa di brutto… Ma non so dirti con certezza cosa…»
«Secondo me sei troppo apprensiva, mamma. Insomma, starò via solo due giorni.»
«Non è la durata dei giorni che conta… Secondo me non dovresti andarci…»
«Cosa?! stai scherzando, vero?»
«Per nulla…»
«Mamma, è un occasione più unica che rara. Non puoi impedirmi di andarci.»
«Ma cosa credi di fare tutta sola in una città così grande?»
«Ti ricordo che ho 20 anni!»
«Questo non significa nulla! Sei ancora una ragazza ingenua. E poi New York è molto pericolosa.»
«Come Tokyo, del resto. È una grande città come New York.»
«Sì, ma tu andresti in una città che non conosci. Mentre qui sai come muoverti!»
«Comunque ti ripeto che non puoi impedirmi di andarci!»
«Ah no? Posso eccome! Sono tua madre!»
Bunny stava per scoppiare a piangere.
«Ti odio! Ti odio perché mi fai questo!»
La giovane ragazza tornò in camera sua disperata, immersa nella più totale delusione.
 
Bunny piangeva da circa un’ora.
Non riusciva a pensare ad altro.
Il suo più grande sogno.
Il suo più grande desiderio stava svanendo.
Continuava a immergersi nella più totale solitudine, Bunny sentì bussare alla porta.
«Chiunque sia se ne vada! Non voglio vedere nessuno!»
Ma la persona entrò lo stesso.
«Non mi hai sentita?!»
«Bunny, calmati. Sono Ami.»
«Oh Ami, scusami. Pensavo che fosse qualcun altro…»
«Tipo tua madre?»
«Sì...»
«Avete litigato?»
«Lei e le sue sensazioni! Accidenti! Una volta nella vita che sono fortunata a partecipar ad un evento del genere, lei me lo impedisce.»
«Bunny, è per questo che ora sono qui…»
Ami continuava a fissarla con sguardo sorridente e misterioso.
«Anch’io, come te, Rea, Morea e Marta siamo state sorteggiate per partecipare all’inaugurazione del Tower Crystal.»
«Davvero? Sono molto contenta per voi…»
«Cos’è quella faccia?»
«Io non potrò venire…»
«Tua madre ci ha riflettuto a lungo e…»
«Potrai andarci.»
La voce di sua madre echeggiò nelle orecchie di Bunny come un suono soave e melodioso.
«Mamma, hai detto…»
«Hai capito bene, Bunny. Hai il mio totale permesso.»
«Grazie mamma! Sei la donna più brava e meravigliosa che io abbia mai conosciuto» fece Bunny piombandogli addosso per dimostrargli il suo più totale affetto.
«Peccato che prima non la pensavi così…»
«Perché ero arrabbiata con te.»
«Ma adesso lasciamo perdere. Sotto sotto, sono molto contenta per te. Ma ti prego di non farmici pensare troppo, altrimenti potrei cambiare idea.»
«Certo che no! Caspita Ami! Andremo a New York!»
«Sì, anch’io non vedo l’ora» ribatté la sua amica felice.
«Devo organizzarmi alla perfezione. Devo portarmi dietro vestiti costosissimi e accessori di ogni tipo. Dovrò fare bella figura. Non ci sono alternative.»
«Sì Bunny, ma adesso calmati. Hai ancora molto tempo per pensarci.»
«Cosa? Un mese trascorre molto in fretta! anzi, sono già in ritardo. Devo prepararmi.»
«Non posso crederci… Quando gli chiedi una cosa non è mai pronta. Ma per questa inaugurazione…»
«È molto eccitata per l’avvenimento, signora.»
«Sì Ami. Purtroppo hai ragione. Se fosse sempre così anche per le altre cose, sarebbe una ragazza perfetta. Non una trasandona come ora.»
«Ti ho sentito, mamma» ribadì Bunny con sguardo torvo e facendogli la linguaccia.
«È la pura verità e non possiamo farci nulla.»
   
 
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