Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Ricorda la storia  |       
Autore: XtinaA    31/10/2017    1 recensioni
Questa storia è il seguito della mia One Shot Wedding Time, come si può capire dal titolo, ma si può leggere tranquillamente anche senza aver letto la precedente storia.
*
-Buongiorno Robin, spero di non disturbare con questa chiamata improvvisa ma ci sono novità. Sono stata contattata dall'avvocato di Crocodile e pare proprio che suo ex marito abbia chiesto di mettersi in contatto con lei.- fece una pausa per permettere alla sua cliente di assimilare la notizia. -Cosa devo rispondere?-
Robin deglutì a fatica. -Le ha detto cosa vuole esattamente?-
-No purtroppo, ha solo detto che si trattava di qualcosa di urgente.[...]
-La ringrazio. A più tardi allora.-
*
-Prima rientrando ho visto Hawkins e diceva di volerci invitare a bere un drink insieme a lui visto che torna definitivamente qua.-
-Basil Hawkins dici?-
-Si, lo conosci?- disse fermando la pasta a mezz'aria decisamente sorpresa.
-Eravamo nella stessa classe al liceo e ho frequentato anche un anno all'università con lui prima che scomparisse chissà dove. [...]
*
Pairings:
RobinxSorpresa
LawxBonney
ZoroxNami
SanjixPudding
RufyxBibi
Genere: Comico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Da quando Robin aveva divorziato da Crocodile non aveva più frequentato nessun uomo. Non che avesse perso la fiducia nel genere maschile, ma semplicemente voleva dedicare un pò di tempo a se stessa dato che durante il matrimonio aveva sempre dovuto anteporre i problemi e le esigenze di Crocodile ai suoi.
Aveva dei corteggiatori ma non dava loro alcun barlume di speranza visto che voleva stare da sola per un pò di tempo.
Perfino in quel bar in cui si trovava in quel momento, intenta a sorseggiare il terzo caffè della mattinata mentre leggeva il giornale, sentiva su di se degli sguardi lascivi.
Possibile che non trovasse pace neppure lì?
Già era costretta a subire le avances prive di pudore di Brook e del suo capo, il direttore del museo Spandam, ci mancavano solo i bifolchi da bar.
Quando stava per ordinare anche un croissant al cioccolato ricevette la chiamata del suo avvocato, Madame Shirley.
-Buongiorno Robin, spero di non disturbare con questa chiamata improvvisa ma ci sono novità. Sono stata contattata dall'avvocato di Crocodile e pare proprio che suo ex marito abbia chiesto di mettersi in contatto con lei.- fece una pausa per permettere alla sua cliente di assimilare la notizia. -Cosa devo rispondere?-
Robin deglutì a fatica. -Le ha detto cosa vuole esattamente?-
-No purtroppo, ha solo detto che si trattava di qualcosa di urgente. Senta, io ora ho un appuntamento con un cliente, la richiamo tra un'ora circa così nel frattempo lei ci pensa per bene e mi comunicherà la risposta che devo dare al collega.-
-La ringrazio. A più tardi allora.-
Non poteva credere che avesse il coraggio di rimettersi in contatto con lei. Proprio lui che era stata la causa del loro divorzio.
Lui che per lavoro non stava mai a casa, che si era fatto un'amante e che non si curava mai della moglie. 
Se nel primo anno di matrimonio le cose erano andate bene, più passava il tempo e più la mora si accorgeva che c'erano numerose cose che iniziavano a non tornarle. 
Aveva chiuso un occhio quando aveva scoperto dei tradimenti di suo marito, provando a recuperare un rapporto senza futuro, ma non poteva fare finta di nulla davanti alle mancanze di colui che le aveva giurato amore eterno e di rispettarla standole affianco per sempre.
Perché trascorreva più tempo fuori per i suoi viaggi di lavoro che con sua moglie? Perché quando era in casa sembrava che di Robin non gliene importasse più?

Non bastava solo l'attrazione fisica e le notti di passione per mandare avanti quella farsa che loro continuavano a mandare avanti.
Ma Robin non era una stupida e non era neppure disposta a calpestare il suo amor proprio per stare insieme ad una persona che diventava sempre più egoista e meschina.
Così gli aveva presentato i moduli per la richiesta di divorzio senza che lui se lo aspettasse. E aveva deciso che le avrebbe potuto parlare solo tramite avvocato.
Ormai non voleva più neppure vederlo. Tanto sapeva che le avrebbe raccontato solo un mucchio di balle per convincerla a tornare con lui.
Ora però si chiese cosa potesse mai volere da lei. Aveva bisogno di soldi? Voleva che lei tornasse con lui? Aveva gravi problemi di salute e aveva bisogno di lei? Ci si poteva aspettare di tutto da uno del genere, anche una pugnalata alle spalle. Del resto era abitato a calpestare chiunque e a non avere rispetto per nessuno.
-Mi scusi posso sedermi qui?- le domandò qualcuno.
Robin sollevò lo sguardo dalla pagine del quotidiano, che ormai faceva fatica a seguire, e si trovò di fronte ad una donna con lunghi capelli verdi ed un paio di occhiali da vista che nascondevano due occhi color ambra calmi e intelligenti.
Teneva in equilibrio precario un pila di libri sotto un braccio ed con una mano un vassoio con un caffè ed un dolce.
-Ma certo.- disse Robin liberando il tavolino dai suoi pesanti tomi che lo occupavano quasi interamente.
-La ringrazio molto, non c'è un tavolino libero manco a pagarlo oggi. E personalmente odio stare al bancone quando faccio colazione.-
-Sarà che oggi è lunedì e abbiamo tutti bisogno di più caffè per affrontare la settimana. E dammi pure del tu comunque.-
L'altra le rivolse un sorriso di cortesia. -D'accordo. Io sono Monet.- disse porgendole la mano.
-Robin.- rispose la mora stringendole la mano. La verde aveva una stretta forte e la mano era fredda come se fosse fatta di ghiaccio.
In effetti vista la carnagione diafana e il tocco gelido poteva tranquillamente passare per una donna delle nevi, una di quelle bellissime che ti conquistano con il loro fascino e poi ti rubano tutto il calore congelandoti dall'interno.
-Abbiamo qualche interesse in comune vedo.- disse Monet prendendo un libro di storia dalla pila di suoi libri di matematica, fisica e chimica.
Doveva aver notato che i libri di Robin parlavano tutti di storia, sia moderna che antica, storia dell'arte e i grandi misteri irrisolti della storia.
-Anche a te affascina la storia?- le chiese la mora.
-Diciamo che mi interessa soprattutto applicata alle materie scientifiche visto che sono la mia vera passione. Sai le grandi scoperte di Newton o di Pitagora e sull'impatto che le loro scoperte hanno avuto nelle società in cui vivevano e come vivevano loro in quei determinati periodi storici.-
Robin notò che la ragazza aveva una luce nuova negli occhi ora che parlavano di qualcosa che le piaceva parecchio.
-E tu? Come ti sei appassionata all'argomento?-
-Mia madre era una insegnante di storia e fin da piccola mi ha trasmesso l'amore per questa materia. Anche se la mia vera passione resta l'archeologia.-
-Wow. Io non ci capisco nulla di quella roba però ammiro molto il lavoro fatto dagli archeologi.-
-E' un duro lavoro ma da infinite soddisfazioni. E tu che lavoro fai?- domandò Robin. Non era da lei intrattenere lunghe conversazioni con perfetti sconosciuti ma quella donna aveva qualcosa di speciale e desiderava saperne di più sul suo conto.
-Insegno matematica e fisica in un liceo e biologia in una scuola media ora. Tu?-
-Attualmente lavoro come restauratrice nel museo cittadino. Quando finiremo lì dovremmo occuparci di alcune chiese invece.-

-Devo dire che sono sempre più colpita.- disse Monet guardandola stupita. Sembrava veramente interessata a quello che le diceva Robin come se assorbisse tutto quello che le diceva come una spugna. Non riusciva a smettere di parlare con quella donna e di sapere qualcosa in più sul suo conto. Solo, dopo che chiacchieravano amabilmente da almeno mezzora controllò l'ora e si stupì che avesse trascorso tutto quel tempo in compagnia della mora.

E dire che tutti la chiamavano Ghiacciolo proprio per il suo comportamento freddo e scostante.

-Cavolo, è già così tardi? Scusami ma devo scappare o mia sorella mi ucciderà se non faccio la spesa neppure oggi. E' stato un piacere Robin e visto che ho occupato il tuo tavolino disturbandoti con le mie domande ti offro io il caffè.-
-Non devi tranquilla.-
-Insisto, non mi manderà certo in rovina un caffè.-
-E va bene ma solo se mi permetti di ricambiare la prossima volta.-
Non sapeva spiegare bene cosa le stava passando per la testa ma desiderava vedere nuovamente quella dona dai capelli verdi.
-Volentieri. Ecco questo è il mio numero allora. Quando ti va contattami pure.- le disse porgendole un post-it con il suo numero di telefono, poi dopo averle rivolto un cenno di saluto si dileguò per pagare il conto e per immergersi tra la folla che circolava sui marciapiedi.
Quando Madame Shirley la richiamò, Robin disse che non era interessata a rivedere Crocodile. Aveva un caffè in sospeso ed altri impegni che non poteva rimandare per lui.
*
*
*
Bonney odiava svegliarsi presto nel suo unico giorno libero, ma quel maledetto del suo vicino di casa aveva deciso di usare il trapano proprio di domenica mattina.
Sbuffò infastidita prima di rotolare su un fianco cercando di riprendere sonno.
Ma era tutto inutile. Quel dannato non si decideva a piantarla e pensò di andare a casa sua per fargli un bel buco in testa con il suo fottuto trapano.
Accanto a lei Law continuava a dormire ignaro dei propositi omicidi della ragazza.
La rosa rotolò fino a distendersi completamente sopra il moro.
-Non è mai abbastanza presto per te vero?- le domandò lui aprendo gli occhi.
-Allora sei sveglio?- disse lei dandogli un bacio sul collo.
-Non ti hanno insegnato che non si risponde ad una domanda con un'altra domanda. E poi come faccio a dormire con un tale peso addosso.-
-Saranno le tette.- disse accarezzandogli il tatuaggio che il ragazzo aveva sul petto.
-Forse.- disse lui rotolando per invertire le posizioni.
Le diede un bacio per evitare che la rosa rispondesse con qualche altra cazzata e lei gli cinse i fianchi con le sue gambe lunghe. Proprio in quel momento lo stomaco di Bonney produsse un rumore simile al ruggito di un leone.
-Tu si che sai come essere romantica Bon-ya.-    
-Beh ho fame, del resto non ho ancora toccato cibo. Sai che faccio? Vado a prendere delle paste.- disse mentre lui rotolava nuovamente nella sua parte di letto e lei si vestiva. Solitamente dormiva con addosso solo la biancheria così prese i primi vestiti che trovo nell'armadio e, dopo essere andata in bagno, partì verso la pasticceria.
Una volta arrivata lì prese un vassoio con una dozzina di paste, il cui novanta per cento erano destinate a lei, un vassoio di pizzette ed uno di biscotti di pasta sfoglia.
Mentre tornava a casa soddisfatta e canticchiava allegramente qualcuno la urtò facendole cadere le buste.
-Razza di idiota, guarda un pò dove vai.- disse lei sperando che le paste non si fossero rovinate.
-Ti chiedo scusa.- disse mentre la aiutava raccogliere il tutto una voce maschile bassa che sembrava provenire dall'oltretomba o che comunque non sembrava appartenere ad un uomo normale. -Bonney?- 
La rosa sollevò lo sguardo e si ritrovò faccia a faccia con il suo ex, Basil Hawkins.
-Hawkins, quanto tempo.- fece lei.
Dopo il suo trasferimento  Water 7 per motivi di lavoro, la ragazza aveva sempre pensato che non lo avrebbe più rivisto. Era tale e quale a come lo ricordava. Lunghi capelli biondi, sguardo severo e gli immancabili tarocchi nella tasca dei pantaloni. 
-Ti trovo bene.- rispose lui.
-Si anche tu non dai così schifo. Come mai da queste parti?-
-Sono venuto qui per il matrimonio di Drake, ti ricordi di mio fratello vero? Ma tra un mese tornerò qua in pianta stabile. Ormai abbiamo terminato il nostro lavoro a Water 7.-
-Davvero fantastico. Scusami ma avrei un pò di fretta.- disse lei già quasi voltata.
-E' stato bello rivederti. Dovremmo proprio festeggiare il mio ritorno in questi giorni.-
-Non lo so, sono sempre molto impegnata.- disse lei.
-Fammi sapere allora. Tanto il mio numero ce l'hai.-
Peccato che lei lo avesse cancellato da tempo. Perché diavolo avrebbe dovuto tenerlo il suo numero? Si erano lasciati e neanche troppo bene quindi Bonney aveva cercato di cancellare ogni cosa potesse riguardare il biondo.
-Certo. Lo dirò al mio fidanzato.- disse lei per studiare la sua espressione nell'apprendere la notizia. Voleva capire che effetto gli facesse sapere che lo aveva dimenticato da parecchio.
-Puoi portare chi vuoi ovviamente. Non vedo l'ora di conoscerlo.-
Peccato che lei non avesse nessuna intenzione di farli conoscere. Erano due persone che riguardavano due capitoli della sua vita completamente diversi e mescolarli non le pareva una buona idea, non quando con Law le cose andavano alla grande.
Fece il resto della strada di pessimo umore. Non che provasse ancora qualcosa per quel cretino del suo ex ma era convinta di non doverci avere più nulla a che fare. Il solo pensiero di sapere di poterlo incontrare mentre passeggiava per la città la disturbava nel profondo.
Tornò a casa con una strana sensazione sulla pelle. Cosa sarebbe successo se il suo ex e il suo attuale fidanzato si fossero incontrati? 
Probabilmente nulla e si stava mettendo troppi problemi ma comunque avrebbe evitato di farli incontrare.
Law aveva già preparato il caffè, con la panna da sopra e la nutella sul fondo della tazza per lei e normale per lui e mentre si sedevano sugli sgabelli che stavano davanti alla penisola, Bonney lo baciò. Non c'era per lei medicina migliore quando aveva delle brutte giornate o le succedeva qualcosa di brutto.
Gli mordicchiò il lobo dell'orecchio mentre il moro faceva scivolare le mani lungo i fianchi tondi della rosa. Le piaceva da matti ripercorrere con una serie di baci il profilo dei suoi tatuaggi e leccare quella pelle scurita dall'inchiostro.
-E' successo qualcosa?- le sussurrò in un orecchio facendole venire brividi di piacere che le attraversarono tutto il corpo come una scarica elettrica.
-Perché deve succedere per forza qualcosa se mi vien voglia di baciarti o altro?-
-No ma solitamente la tua fame è più forte della tua lussuria anche se è strano anche dirlo.- disse lui con un sorriso storto sul viso.
Bonney roteò gli occhi al cielo mentre iniziava a divorare le pasta e pensava che se lei avesse dovuto incontrare una delle ex di Law non gliene sarebbe fregato nulla visto che erano cose che appartenevano al passato.
E allora perché non voleva accettare l'invito di Hawkins? Forse aveva più paura di se stessa che dei due ragazzi. E se avesse preso a pugni Hawkins? Del resto non aveva ancora digerito il modo in cui l'aveva scaricata e aveva anteposto se stesso e il suo avanzamento di carriera alla loro relazione. Era lui che aveva deciso di andare in giro per il mondo per lavoro abbandonandola neanche fosse un cane.
Raccontò l'accaduto nel gruppo Whatsapp che aveva con le sue amiche -Pudding, Nami, Robin e Bibi-  per avere un loro consiglio.
Quasi tuttte le consigliarono di provare ad andare e semplicemente andarsene se la situazione fosse degenerata. Solo Pudding le disse invece di non andare e di non salutarlo neppure quando lo vedeva per la strada.
In fondo non era da lei tentennare così tanto così decise di fare la solita pazzia.
-Prima rientrando ho visto Hawkins e diceva di volerci invitare a bere un drink insieme a lui visto che torna definitivamente qua.-
-Basil Hawkins dici?-
-Si, lo conosci?- disse fermando la pasta a mezz'aria decisamente sorpresa.
-Eravamo nella stessa classe al liceo e ho frequentato anche un anno all'università con lui prima che scomparisse chissà dove. Era un tipo un pò strano.-
-Non ha più frequentato l'università perché ha iniziato a lavorare per una ditta che si occupa di costruire navi per la marina.-
-E tu come fai a saperlo?- disse lui terminando di mangiare un krapfen con la marmellata.
-Lo so perché è un mio ex.-
Law la fissò per qualche secondo senza nascondere la sorpresa. -Tu sei stata con quel tipo che se ne va in giro con i tarocchi e con al seguito uno stuolo di gatti neri?-ridacchiò divertito.
Bonney gli diede un pugno alla spalla. -Che cazzo hai da ridere?-
-Niente solo che è un pò troppo strano anche per te quello.-
-Vaffanculo. La prossima volta non ti dico nulla.- disse lei mettendo il broncio. E non mi vedrai più nuda per almeno un mese.-
-In quel caso saresti tu la prima a venire a supplicami in ginocchio.- disse il moro.
- Si.- probabilmente hai ragione.- disse mentre ingurgitava una decina di pizzette tutte insieme e Law le accarezzava la coscia.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: XtinaA