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Autore: Napi    31/10/2017    1 recensioni
Salve a tutti, questa è la mia prima Fan Fic, spero vi piaccia.
La storia è ambientata alla fine della 2x20, Alec e i suoi, sono impegnati nella ricerca degli Asmodei, ma la situazione si complica quando una sua vecchia conoscenza arriva all'istituto...
Dal Testo:
“Ma che bel quadretto di perfetti soldatini” biascicò ironica una voce vellutata.
Tutti si bloccarono, volgendo lo sguardo sulla gradinata di vetro da cui era arrivata quella voce.
In cima una splendida ragazza bionda con degli incantevoli occhi verdi che, fasciata in un meraviglioso tubino scarlatto, scendeva decisa le scale. Ai piedi un paio di tacchi a spillo vertiginosamente alti.
“Oh, mio…wow!” sputò fuori Jace sbigottito.
“Wow? Davvero? Wow?” chiese infastidita Clary prima di assestare una gomitata nel fianco del biondino per costringerlo a distogliere lo sguardo.
“Scusa” alzò le mani in sua difesa Jace “forza dell’abitudine”.
“Per quanto mi diverta il vostro stupido teatrino” intervenne Izzy, voltando lo sguardo verso la ragazza chiese “Tu saresti?”
Lei non rispose, limitandosi a fissare i ragazzi con un ambiguo sorriso stampato sul volto.
“Anghela!”
Tutti i presenti, sorpresi, si volsero verso Alec che incredulo guardava la donna avanzare.
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il silenzio, sceso tra i quattro ragazzi, venne interrotto da un forte boato. Alec si guardò intorno, cercando di capire da dove provenisse quel rumore.
 La neve rossa, poco lontano da loro, iniziò a tremare sempre più forte, fino a quanto non si aprì una voragine.
“Cosa succede?” domandò Backy nel panico.
“Niente di buono!” urlò Marcus cercando di sovrastare il frastuono e avvicinandosi all’amica.
Il rumore, che man mano iniziava a somigliare sempre più a un ruggito, divenne più forte e dal cratere fumante iniziarono a spuntare dei corpi trasfigurati!
“Merda!” urlò Anghela iniziando, con fatica, a correre verso il corpo di Rick che giaceva a terra “qualcuno venga ad aiutarmi, non riuscirò a trascinarlo da sola!”
Gli ammassi di carne informi, proprio come Gunter qualche minuto prima, iniziarono a trasformarsi aprendo le enormi fauci e puntando gli occhi iniettati di sangue verso di loro.

Ora vengo a prendervi Alexander!

 La voce del demone vibrò nuovamente nella testa di Alec provocandogli un brivido di terrore lungo tutta la spina dorsale! Dovette racimolare quel poco di lucidità che gli era rimasta per ignorare quella tetra presenza, che piano iniziava a farsi largo nei suoi pensieri, e urlare ai suoi compagni
“Dobbiamo andarcene di qui!” corse verso Anghela aiutandola a sollevare Rick.
“Dove andiamo? I cavalli sono scappati e qui intorno c’è solo neve! Non abbiamo scampo!” Backy era terrorizzata.
“Alec” incitò Marcus, sperando in una risposta dall’amico.
Alec sentiva su di sè gli occhi di tutti i presenti. Sapeva che erano tutti in attesa di una sua parola, di una sua mossa. Si guardò intorno per fare il punto della situazione: erano in mezzo ad una distesa di neve, i cavalli erano fuggiti e tre, o forse quattro, corpi si stavano trasformando, sotto il potere del sussurratore, e a breve sarebbero stati pronti ad attaccarli.
Di una cosa era certo, se il demone fosse riuscito a far avvicinare quegli esseri a loro, sarebbero sicuramente morti. Avevano già combattuto con uno di loro ed era finita con Rick ferito e lui stesso compromesso dal demone, riuscendo a stento a sopravvivere.
 Affrontarli quindi era escluso. Ma dove potevano andare?
“Alec!” lo richiamò Anghela, vedendo che i demoni avevano iniziato la loro corsa verso i cinque cacciatori.

Oh, piccoli stupidi mocciosi! Quanta fiducia nutrono in te…chissà cosa penserebbero se sapessero che in realtà te la stai facendo sotto!

Alec si portò le mani al viso, scuotendo la testa energicamente, come se con quel gesto riuscisse a scacciare quella voce maligna dalla testa, poi guardando i suoi amici ordinò:
“Dobbiamo andare via di qua, non resisteremmo a un attacco” ed indicò i piedi della montagna “cerchiamo di arrivare lì, quando scendevamo ho scorto una caverna!” e deglutì.
“Che cosa stiamo aspettando” incitò Anghela “Andiamo!”
I demoni erano però ad un palmo di naso da loro e non sarebbero riusciti a raggiungere i piedi della montagna, trascinando Rick di peso, senza una buona copertura.
“Marcus, Backy” richiamò l’attenzione Alec “prendete voi Rick e correte verso la caverna…”
“No!” lo bloccò subito Anghela “io non lo lascio” e strinse la presa intorno al braccio di Rick.
“Non essere stupida!” la rimproverò Alec “ Non riusciremo  mai a raggiungere i piedi della montagna se non riusciamo a tenerli lontani” Anghela ancora non mollava la presa “Non abbiamo tempo di discutere!” urlò Alec.
Anghela trasalì, non aveva mai visto Alec così autoritario. Senza proferire parola passò il corpo del povero ragazzo nelle mani dei due amici e con meccanica precisione, impugnò arco e freccia “Bene capo, andiamo a fare il culo a quei demoni!” ghignò in direzione di Alec, che immediatamente la imitò.
Corsero a perdifiato, inciampando e lottando con le unghie e con i denti. Marcus e Backy cercavano di essere il più veloci possibili, anche se con Rick era pressoché impossibile riuscire a proseguire su quella coltre di neve.
Anghela e Alec erano, se è possibile, ancora più stremati dei due amici. Cercavano di correre e guardare le spalle ai tre cacciatori. Ma non facevano in tempo ad arrestare l’avanzata di uno dei corpi demoniaci, che altri ne spuntavano. Per non parlare del fatto che, anche quelli che erano riusciti a ferire, dopo qualche minuto, si rialzavano e riprendevano la loro feroce corsa.
A pochi metri dalla grotta, uno dei demoni, riuscì a saltare addosso ai due arcieri ingaggiando una lotta senza esclusione di corpi e i due, ormai a corto di fiato, stavano per perdere le speranze, quando un pugnale andò a conficcarsi in mezzo agli occhi del demone.
Alec ed Anghela si voltarono e videro Backy sorridere all’ingresso della grotta “ Avanti!” gli incito.
 I due, facendo ricorso agli ultimi brandelli di forza, si fiondarono verso l’entrata, dove si trovava già Backy con lo stilo in pugno. Con rapidità e precisione, la ragazza vi disegnò una runa che s’illuminò all’istante, facendo tremare la parete, sino a far rotolare giù una decina di massi che sigillarono, così, l’ingresso. I quattro amici fecero appena in tempo a vedere i corpi fiondarsi verso la caverna, senza però riuscire ad entrarvi.

“Siete in trappola!”  ghignò la voce nella testa di Alec.

L’arciere si buttò a terra, stringendo tra le mani la testa, sembrava pulsargli dolorosamente, riempiendosi della crudele risata del demone.
Chiuse gli occhi, cercando di scollarsi di dosso la pressante presenza del sussurratore che sentiva, ormai, strisciare subdolo nei meandri della sua mente.
“Backy”  chiamò “manda un messaggio di fuoco all’istituto e informali di tutto…”

“Come se qualcuno potesse credere alla vostra storia” lo ammonì divertito il demone

Alec sbuffo “…non tralasciare di avvisarli di non guardargli negli occhi” ogni parola gli costava un enorme fatica.
Backy annuì e si affrettò ad eseguire gli ordini.
Improvvisamente una scarica di immagini e suoni raccapriccianti invasero la mente di Alec. Come dei flashback vedeva le sue mani insanguinate, i suoi amici trucidati, il suo stesso corpo trasfigurato…sonore e beffarde risate riecheggiavano nella sua testa.
“Basta!” urlò sull’orlo della disperazione.
Tutti si voltarono a guardarlo preoccupati.
“Alec tutto bene?” chiese Marcus.
“No! No che non va bene!” ringhiò Alec.

“ah ah ah! Lui sarà il primo che ucciderai!” ordinò la malefica voce.

Alec Impallidì all’istante!
No, aveva cercato di tenere lontani quei mostri dai suoi amici, ma non aveva pensato al demone che regnava nella sua testa. Non aveva pensato che così facendo, aveva in effetti rinchiuso i suoi amici con il sussurratore che avrebbe comunque potuto agire attraverso lui.

“Tombola!”

“Ragazzi, dovete legarmi!” esalò sconfitto Alec
Anghela ci mise una frazione di secondo a capire cosa frullasse in testa ad Alec e si affrettò a legarlo, guardandolo in sottecchi “Andrà tutto bene!” mentì la ragazza.

“Lei mi piace! Sarà l’ultima che prenderemo.”

Alec sorrise all’amica, inspirò sonoramente “Qualunque cosa accada, non slegatemi!” iniziò “Backy, cercate di pensare ad un piano per distruggere questo maledetto sussurratore e-“

“Snow! Ora che siamo così vicini puoi anche chiamarmi per nome!” s’inserì subdolo il demone.

Alec cercò d’ignorarlo “…e fate in modo che io non ne venga a conoscenza. Lui vede e sente, tutto quello che vedo e sento io! Marcus, tu controlla costantemente Rick…Anghela” si voltò a guardare l’amica “ se le cose dovessero farsi difficili…” si leccò le labbra “…punta al cuore!” disse con una nota di disperazione negli occhi.
Anghela fissò per un lungo istante i suoi limpidi occhi blu, cerchiati da due profonde occhiaie, e poi annuì.

“Si, decisamente lei mi piace!” ribadì divertito Snow.

Passarono ore, o forse minuti, Alec non seppe dirlo, frastornato com’era dalla presenza di Snow nella sua testa, ma ciò che vide gli gelò il sangue: improvvisamente, il corpo di Rick, che fino a quel momento era caduto in un’immobile sonno, iniziò a tremare sino a sfociare in febbrili ed incontrollate convulsioni.
Anghela e Marcus, cercavano di tenerlo fermo, ma il ragazzo si contorceva in preda al dolore.
“Maledizione!” imprecò Anghela disperata “Fai qualcosa…” sussurrò tra le lacrime a Marcus.
“Te l’ho già detto…” biascicò dispiaciuto il ragazzo “Senza antidoto o uno stregone, non posso fare niente per Rick!”

“Diamo inizio alla festa!” esalò beffardo Snow.

Backy, Marcus e Anghela si alzarono di colpo, sgranando gli occhi.
“Chi ha parlato?” chiese, quasi isterica, Backy.
Alec impallidì.
I suoi amici avevano udito la voce di Snow, ma com’era possibile? Eppure solo lui aveva guardato negli occhi il demone. Cosa stava succedendo?

“ah ah ah davvero non ci arrivi?” chiese il sussurratore.

E, questa volta, notò che i suoi amici non avevano battuto ciglio…come se non avessero udito nulla!
“Per l’angelo! Sto impazzendo!” sputò tra i denti l’arciere, mentre abbandonava la testa contro le ginocchia, rannicchiate contro il suo petto.
“AH!” le urla disperate di Anghela richiamarono immediatamente la sua attenzione. Alzò gli occhi e si trovò di fronte al più raccapricciante degli scenari!
 Rick era in piedi, alto, forte e fiero…aveva afferrato Anghela per la gola, sollevandola di qualche centimetro da terra, mentre la fissava con i suoi gelidi occhi rossi!

“Questa non te l’aspettavi Alexander?” dichiarò Snow attraverso la voce di Rick e rise.

Quella maledetta risata gli perforava il cervello, procurargli delle dolorose fitte alla tasta. Si sentiva stordito, annebbiato, debole!
Il tempo, per Alec, parve dilatarsi in due momenti differenti: da una parte assisteva alle frenetiche immagini della lotta ingaggiata tra Marcus e Snow. Il ragazzo si lanciava in una battaglia, senza esclusione di colpi, contro il sussurratore che, ormai padrone del corpo di Rick, scansava i colpi del cacciatore, continuando a tenere ben salda la presa sul collo della povera Anghela, che cercava ancora, di liberarsi dalla mortale presa. 
Dall’altra parte, Alec, poteva percepire il lento sibilare del sussurratore, che piano si stava appropriando dei suoi nervi, della sua ragione, della sua volontà!
Mentre stava soppesando l’ipotesi di porre fine a quell’agonia uccidendosi o, peggio, lasciarsi andare al volere del sussurratore. Un particolare iniziò a stonare nella battaglia che si stava svolgendo davanti ai suoi occhi!
“Dov’era Backy?” appena la sua mente registrò questa piccola nota d’imperfezione, alzò immediatamente gli occhi, alla febbrile ricerca dell’amica.
La individuò in fondo alla caverna, con lo stilo in mano, intenta a disegnare qualcosa.
Immediatamente distolse lo sguardo, per evitare che Snow, potesse accorgersi di qualcosa…visto che era ancora intendo a destreggiarsi tra Anghela e Marcus.
Ad Alec non ci volle molto per capire che ciò che stava facendo l’amica, aveva a che fare, con un qualche tipo di piano che avevano escogitato i tre cacciatori. E, anche se non sapeva esattamente di cosa si trattasse, Alec decise che doveva dare una mano ai suoi amici, che non era ancora arrivato il momento di gettare la spugna, non ancora almeno…e soprattutto non a discapito dei sui amici.
Così, facendo appello ad una forza che ormai non credeva più di avere, si alzò in piedi e, anche se aveva le mani legate dietro la schiena, iniziò a correre verso Snow, urtandolo con tutta la forza che aveva in corpo.
Lo scontro fu così violento che le mani di Rick, mollarono la presa sul collo di Anghela, facendola cadere al suolo.
Per un breve ma lunghissimo istante, tutti si guardarono, incerti sul da farsi poi Rick si alzò in piedi, iniziando a parlare con la voce profonda e crudele di Snow.

Arrendetevi! Farà meno male così!”

“Mai!” proferì, Alec, con tanta autorità da far saettare negli occhi rossi del demone il barlume dell’incertezza.

Ma fu solo un momento, poi riacquistando la solita imperiosa espressione continuò “Proprio tu parli? Sappiamo entrambi che stai per cedere…e una volta nelle mie mani, sarai tu a far del male ai tuoi preziosi amici!”

“Non accadrà!” dichiarò con ferrea convinzione “loro mi fermeranno prima!” e guardò Anghela negli occhi, incitandola, silenziosamente, a tenere fede alla sua promessa.
Anghela si mise in piedi e alzando tremante lo sguardo su Alec sorrise amara.
“Farò la cosa giusta” dichiarò con gli occhi lucidi, poi Alec la vide correre all’attacco, con il pugnale angelico in mano e chiuse gli occhi aspettando che l’amica lo trafiggesse, come promesso.
Inspirò rumorosamente e mentre nella sua mente vorticavano le immagini dei suoi genitori, gli occhi del suo parabatai ed infine, il sorriso di sua sorella, udì Anghela sussurrare tra i denti “ La felicità non dura per sempre!” ed aprì immediatamente gli occhi, appena in tempo per vedere Anghela trafiggere il cuore di Rick spingendolo indietro, verso il fondo della caverna, lì dove Backy poco prima, aveva disegnato qualcosa con il suo stilo.
Appena il corpo ferito di Rick entrò in contatto con le linee disegnate da Backy, una forte luce illuminò tutta la caverna, per poi terminare in alte fiamme azzurre che disegnavano un pentagono, all’interno del quale, Snow venne bloccato!
“Ma cosa-“
“È un campo di forza che serve per bloccare i demoni” si affrettò a spiegare Backy “non sapevo se avrebbe funzionato anche con il sussurratore, ma era la nostra unica speranza! Volevamo mettere te in quella stella, giusto per precauzione, finché non fossero arrivati gli altri, ma non ne abbiamo avuto il tempo…”
Tutti ci voltammo verso Anghela che, senza dire una parola fissava, inerte le sue mani sporche del sangue di Rick, sporche del sangue della persona che amava.
“Stai bene?” chiese infine Marcus, posando una mano sulla spalla di Anghela. Lei la scrollò con un gesto energico e deciso, asciugandosi veloce una lacrima.
“Sono compromessa anche io!” dichiarò sbrigativa “dovreste muovervi a rinchiuderci in un altro pentagono, prima che ricominci tutto d’accapo!”
Marcus e Backy non se lo fecero ripetere e disegnarono immediatamente un altro campo di forza, abbastanza grande per racchiudere sia Alec che Anghela.
I due arcieri vi entrarono silenziosamente, sedendosi stanchi.
“Come fai a sopportarlo?” chiese Anghela, tenendosi la testa con le mani, cercando invano di scacciare la voce del demone dalla sua testa.
“Vorrei dirti che ci si abitua, ma con il passare del tempo peggiora solamente” ammise Alec rannicchiandosi sconfitto contro la parete della caverna.
“Per l’angelo, quanto vorrei bere qualcosa di forte! Almeno così potrei annegare i miei sensi” bofonchio la ragazza ridendo isterica.
“Io ho qualcosa nello zaino…” iniziò incerto Marcus “…si, insomma, ho portato del whisky in caso facesse troppo freddo, sai per scaldarci…” iniziò a spiegare imbarazzato il ragazzo.
“Al diavolo Marcus, non mi frega niente, lanciaci solo la bottiglia!” e al contrario di quello che ci si poteva aspettare, fu Alec a parlare.
Improvvisamente, l’idea di bere, di annebbiare il proprio cervello e allontanare per un po' la voce martellante di Snow, gli sembrava un’idea maledettamente allettante!
 Tanto, peggio di così non poteva proprio andare.
 Erano rinchiusi in quella bolla energetica, aspettando e sperando che gli altri shadowhunters potessero giungere da loro in tempo per aiutarli, prima che Snow riuscisse ad impossessarsi della loro mente e della loro volontà.
Si, l’alcool avrebbe scandito le ore di quella notte che si prospettava, come la notte più lunga della sua vita!
 
 
Magnus guardava il fidanzato con preoccupazione. Sapeva che per lui, doveva essere molto difficile parlare del sussurratore. Non doveva essere stata una bella esperienza averlo nella propria testa.
Nei suoi quattrocento anni, aveva sentito parlare raramente dei sussurratori, udendo di tanto in tanto le fantasiose storie su questi crudeli demoni. Storie sempre diverse e raccapriccianti. L’unica costante, l’unico particolare che non cambiava mai era la totale distruzione che il demone si lasciava alle spalle!
 Nessuno, mai, in nessuna storia, sopravviveva.
E come avrebbe potuto?
Il sussurratore aveva il potere di entrare nella testa delle sue vittime, portandole lentamente alla follia. Suoni, voci e immagini, venivano distorte e come una goccia che pazientemente scava la roccia, così lui ci insinuava il germe della follia. A quel punto le scelte erano due: trasformarsi in un mostro informe e uccidere chiunque vi si parasse davanti o, approfittando dei pochi brandelli di lucidità rimasti, uccidersi.  
Un brivido scosse il corpo dello stregone, al solo pensare che Alec, ad un certo punto, si fosse trovato di fronte a quella orribile scelta. E l’angoscia crebbe a dismisura, quando si rese conte che, probabilmente, si sarebbe di nuovo trovato di fronte a quel terribile bivio.
Se aveva capito qualcosa del carattere dell’arciere, era che avrebbe sempre messo davanti a tutto il bene altrui, quindi se messo alle strette, non aveva dubbi sulla scelta che avrebbe preso.
“Potreste lasciarci da soli?” Alec aveva rotto il silenzio, che da troppo tempo, regnava in quella stanza. Tutti gli occhi puntarono su di lui che sorrise “Ragazzi, per favore, ho bisogno di parlare con Magnus da solo! Sarà una notte lunga questa e, prima di raccontarvi il resto della storia, ho bisogno di parlare con il mio fidanzato in privato!”
Magnus, guardò gli amici lasciare lentamente la stanza. Lesse sul viso di ognuno una nota di allarmato timore, come se condividessero le sue identiche paure.
“Magnus, io ti amo!” iniziò Alec.
“No! No Alexander, non te lo permetto! Non mi dirai addio! Non ora e non così!” buttò fuori rabbioso.
“E non ho intenzione di farlo!” lo rassicurò Alec, cercando la sua mano. Quando riuscì ad afferrarla, lo tirò a sé abbracciandolo. “Sono uno shadowhunters cammino di pari passo con la morte da quando sono nato. Non mi fa paura” scostò il volto del fidanzato quel tanto per poterlo guardare. Fece risalire le mani lungo il suo corpo, per finire a posarsi sul suo viso. “Quello di cui ho paura è perdere le persone che amo. Perdere te!” esalo in un sussurro.
“Devo andare. Sai che è la cosa giusta. Ma tornerò da te!”
“Verrò con te!” I suoi occhi puntati in quelli azzurri dell’arciere.
Alec chiuse gli occhi e scosse la testa “Non puoi farlo!” sussurrò appoggiando la fronte a quella del fidanzato “Se tu fossi lì, su quei monti con me, non riuscirei a fare bene il mio lavoro. Sarei troppo preoccupato per te, per quello che potrebbe succederti…inoltre…un sussurratore nella testa di uno stregone, un sommo stregone…” sbuffò accennando un sorriso stanco “saremmo responsabili della fine del mondo!” rise privo di allegria.
Magnus sapeva che le sue argomentazioni erano più che valide, ma non riusciva a pensare di mandare Alec ad affrontare quel demone da solo, semplicemente non riusciva ad accettarlo.
“Non voglio che tu vada! Non voglio separarmi da te così presto…ci siamo appena ritrovati! Abbiamo ancora tanto da fare insieme…Non sono ancora pronto a sopravvivere a te” esalò con un filo di voce.
 Alec poteva percepire la sofferenza in ogni sua parola.
  “Ehi!” lo richiamò alzandogli la testa e chiudendogliela tra le sue forti mani “Non ho nessuna intenzione di lasciarti! Tornerò!” un sorriso dolce si disegno sul suo viso “Torno sempre da te!” e come per suggellare la promessa che gli aveva appena fatto, le loro labbra si unirono in un bacio.
C’era amore, disperazione, speranza e paura in quel bacio.
“Ragazzi!” Jace entrò nella stanza come un uragano.
Alec fece per interrompere il bacio ma Magnus non glielo permise, ancorando con una mano la nuca dell’arciere e riportandolo con ancora più irruenza contro le proprie labbra. Con la mano libera, invece, iniziò a creare delle vivide scintille blu che vorticarono nella stanza per qualche secondo, sino a posarsi a terra creando una decina di starnazzanti anatre che corsero immediatamente verso il biondino.
 Jace in tutta risposta sbiancò iniziando a correre fuori, con quelle maligne oche alle calcagna.
Magnus sorrise nel bacio, preoccupandosi di richiudere la porta con la magia.
“Sei diabolico” sussurrò divertito Alec.
“Au contraire, mon amour” affermò lascivo, abbandonando le labbra del fidanzato e iniziando a depositare caldi baci sulla runa disegnata sul collo “semplicemente, so quello che voglio e non esiste biondino o demone leggendario che tenga!”
“Ma-gn-us” cercò di articolare Alec, tentando d’ignorare i brividi che le labbra dello stregone sul suo collo gli procurava.
“Mio dolce Alexander” continuò Magnus, senza interrompere la sua scia di baci “so che pensi di dover sopportare il peso del mondo da solo, ma non funziona così! Siamo una coppia e questo vuol dire affrontare le avversità insieme! Non ti permetterò di allontanarmi. Proprio come non hai mollato tu con me, quando ero angosciato per gli effetti della runa dell’agonia, così io non lascerò te solo con le tue pene!” e per evitare una qualsiasi protesta si fiondò nuovamente sulle labbra del fidanzato.
Il bacio divenne carico di passione, pregno di promesse, di amore e di lussuria.
I loro respiri divennero sempre più affannati e le loro mani, bramose di avere di più.
 
Toc toc
“Ragazzi?”
La timida voce di Calry interruppe il filo di lussuria che ancora coinvolgeva le labbra dei due ragazzi, facendo allontanare Alec da quelle labbra tentatrici che annebbiavano il suo cervello più di mille sussurratori.
“Quei due devono proprio trovarsi un hobby, altrimenti lì spedirò a Timbuktu senza possibilità di ritorno!” si lagnò lo stregone.
Alec rise di gusto, allentando finalmente tutta la tensione che aveva in corpo.
“Cosa possiamo fare per te, biscottino?” rispose Magnus con malcelato fastidio, mentre era tornato a baciare il collo del suo arciere.
“Abbiamo un piano per eliminare Snow!” dichiarò Clary, sempre barricata dietro alla porta.
Alec, per la seconda volta, si staccò dal fidanzato che protestò borbottando sonoramente.
“Andate nel mio ufficio, vi raggiungiamo tra due minuti!” dichiarò sbrigativo Alec, mentre stava già scostando le lenzuola per alzarsi dal letto.
Ma Magnus non glielo permise, riportandolo nella posizione di prima e rituffandosi sulle sue labbra.
“Facciamo venti minuti!” urlò per farsi sentire dalla rossa “siamo impegnati in una lunga discussione!”
Alec sorrise e sistemandosi meglio sul letto si portò Magus a sedersi cavalcioni su di sé, arrossendo immediatamente per l’audacia dimostrata.
 
Dopo venti minuti esatti, i due fidanzati fecero il loro ingresso dell’ufficio di Alec, che dovette abbassare subito lo sguardo arrossendo vistosamente sotto gli occhi pieni di malizia della sorella.
 “Mi hai lasciato preda di quelle orrende oche starnazzanti!” urlò furioso Jace in direzione dello stregone.
“Così, la prossima volta, ci penserai due volte prima di interromperci!” affermò annoiato Magnus, intendo ad osservare lo smalto sulle proprie unghie.
 “Allora? Questo piano?” chiese infine.
“Aspetta!” intervenne subito Alec “E’ meglio che ne parliate senza me ed Anghela nella stanza!” spiegò e senza aggiungere altro si diresse fuori con Anghela.
“Pensi che abbiamo veramente trovato un modo per distruggere Snow?” chiese l’amica.
“Se c’è qualcuno che può farlo, quelli sono proprio loro!” dichiarò convinto Alec, guardando grato verso la porta.
 
Quando i ragazzi uscirono, non spiegarono molto ai due arcieri, limitandosi a dire loro lo stretto indispensabile: sarebbero andati tutti nell’istituto di Vienna.
Alec, questa volta, non protestò. Leggeva nello sguardo di tutti una tenace determinazione. Qualunque fosse il piano ideato, doveva essere un buon piano, ne era certo.
Dunque, non persero altro tempo e dopo aver mandato un messaggio di fuoco al capo dell’istituto di Vienna, che lo avvisava del loro arrivo, Magnus aprì un portale.
Jace, Clary e Isabelle furono i primi ad andare. Alec si avvicinò al portale, inspirando rumorosamente.
“Andrà tutto bene!” lo rassicurò Magnus.
Alec gli sorrise pieno d’amore e gratitudine, avanzando verso il portale, ma poco prima di entrarvi, sentì la presa forte e decisa di Anghela sul suo braccio.
Entrambi entrarono nel portale contemporaneamente.
Appena fu dall’altra parte, Alec ci mise una frazione di secondo a realizzare di non trovarsi tra le calde mura dell’istituto, ma sulla buia montagna a pochi centimetri da una distesa di folta neve rossa!

“Ben tornato a casa, Alexander!”

Un brivido scosse tutto il suo corpo, fece appena in tempo a girarsi per vedere due occhi rosso sangue brillare sul viso di Anghela, prima che quest’ultima lo colpisse.
Alec cadde al suono e mentre perdeva i sensi, sentì una diabolica risata riecheggiare nell’intera vallata.


Salve a tutti
Mi scuso per il forte ritardo con cui ho aggiornato!
Ma queste sono state, e saranno, settimane un po frenetiche per me.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi anticipo che manca uno (o forse due) alla fine della storia.

Nel contempo, la mia ispirazione mi ha portato ad iniziare un'altro racconto, sempre con il mio (vabbè nostro) alec come protagonista.
Questa volta, però sarà un racconto breve.

Un saluto e come al solito ringrazio chi mi ha lasciato un commento e chi ha deciso di seguire la mia storia o anche solo abbia deciso di leggerla.
Ciao ciao e a presto (spero)
  
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