Io non sono solo il fuoco che arde sulla mia lingua, né soltanto l'amore che invade i miei polpastrelli.
Sono la tempesta, la croce che ho incisa sulla fronte, sono il sangue che scorre vivido e palpitante sulle pallide palpebre.
Sono il fiume brulicante ed ampio, copioso e torbido delle mie idee.
Sono la forza delle mie ginocchia livide, i torrenti pervinca sotto le nubi.
Sono le pennellate generose e sfacciate sulle guance acerbe.
Ma tu non vedi niente altro che il fuoco, non ti accorgi del cuore morbido, delle pupille congelate che soffocano dietro le fiamme.
Tu non mi vedi.