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Autore: SellyLuna    31/10/2017    4 recensioni
«È imbarazzante!»
Non si era vergognato così tanto nemmeno la prima volta che aveva sfilato da bambino e, in passerella, era scivolato rovinosamente; sotto lo sguardo severo e deluso di Gabriel Agreste, aveva trovato rifugio e conforto tra le braccia di sua madre. Da allora ne aveva fatta di strada, aveva imparato cosa significasse essere un modello e come le sue azioni avessero una ricaduta sul buon nome della famiglia e potessero mettere in cattiva luce suo padre, famoso stilista.
Mettersi a fare le fusa – seriamente le fusa? – alla sua partner durante un combattimento, perché si erano trovati a stretto contatto l’uno con l’altra rientrava tra le sue esperienze più imbarazzanti di sempre!
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Per alcuni minuti nella stanza non volò una mosca fino a che delle leggere risate attirarono l’attenzione di Tikki.
«Come mai ridi adesso?» chiese, perplessa, alla sua portatrice.
«Pensavo a Chat Noir! È proprio buffo!» e per confermare quanto affermato, la giovane si lasciò andare a una gioiosa risata.
La piccola kwami non riuscì a seguire il pensiero della giovane.
«A cosa ti riferisci di preciso?»
«Alle fusa, no?»
[Spoiler seconda stagione]
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Plagg
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Fusa

 

 

 

«È imbarazzante!»

Non si era vergognato così tanto nemmeno la prima volta che aveva sfilato da bambino e, in passerella, era scivolato rovinosamente; sotto lo sguardo severo e deluso di Gabriel Agreste, aveva trovato rifugio e conforto tra le braccia di sua madre. Da allora ne aveva fatta di strada, aveva imparato cosa significasse essere un modello e come le sue azioni avessero una ricaduta sul buon nome della famiglia e potessero mettere in cattiva luce suo padre, famoso stilista.

Mettersi a fare le fusa – seriamente le fusa? – alla sua partner durante un combattimento, perché si erano trovati a stretto contatto l’uno con l’altra rientrava tra le sue esperienze più imbarazzanti di sempre!

Perché, poi, aveva avuto quella reazione? Non era la prima volta che finivano in posizioni compromettenti.

Fortunatamente Audimatix aveva preso in mano la situazione, ricordando ai due eroi che erano nel bel mezzo di una lotta, non c’era tempo per le spiegazioni – anche se Chat Noir sperava che non arrivasse mai quel giorno, perché non aveva idea di cosa avrebbe potuto dirle!

«Io non la vedo così!» commentò sornione Plagg, mentre si gustava una fetta di formaggio, dopo che avevano trovato riparo nella stanza di Adrien.

Che altra risposta poteva mai aspettarsi dal suo kwami?

«Per forza, tu sei un gatto!» Adrien gli lanciò un’occhiataccia, che l’altro parve non cogliere; con il Camembert tra le zampe, nulla aveva più importanza.

«È un disastro. Plagg, mi devi aiutare. Questo non deve succedere mai più!»

«Impossibile.»

Definitivo. Il suo commento gli giunse alle orecchie come una sentenza di morte, senza appello, senza via di fuga, senza uscita alcuna.

Iniziava a vedere nero e cominciava a percepire i primi chiari segnali di un’iperventilazione ad hoc.

Cosa significa?  

«Come? Vuoi dirmi che non esiste un modo per impedirlo?»

«Esatto. L’unica cosa che puoi fare è imparare a modularne l’intensità» istruì il suo protetto.

Sempre meglio di niente.

Si sentiva un po’ meno spacciato.

Tra i due calò momentaneo silenzio, spezzato dai suoni di apprezzamento che Plagg riservava per il suo cibo preferito.

Una volta che ebbe ingoiato l’ultima fetta, prese nuovamente la parola.

«Non è poi questa catastrofe che credi tu» e, prima che Adrien potesse replicare, specificò: «Vedila così: le fusa dimostrano quello che non sei mai riuscito a confessare a Ladybug. Così lei saprà finalmente cosa provi per lei, no?»

Era così semplice. Davvero, Plagg non capiva perché Adrien si ostinasse a considerare l’accaduto come la fine del mondo; poteva, invece, dare una svolta al loro rapporto.

Il giovane realizzò il significato delle parole di Plagg e si sentì sbiancare. Ora era davvero fottuto.

Non era così che doveva andare, no. Non voleva che lei venisse a conoscenza dei suoi sentimenti in questo modo. Che ne era della sua confessione? E di tutto il tempo che aveva speso per scegliere le parole più adatte?

Era un totale disastro. Era finito.

Ora l’unica cosa che poteva sperare era che lei non l’avesse preso troppo sul serio: gli andava più che bene essere considerato strano, anche pazzo, pur di evitare che i suoi sentimenti fossero rivelati così. Era tutto così sbagliato.

Si augurò che non arrivasse mai il giorno del confronto sulle sue fusa – era ancora basito: come era possibile che le sapesse fare? Lui non era un gatto. Misteri dei Miraculous.

 

 

 

 

 

 

◊◊◊

 

 

 

 

 

 

Era una tranquilla notte di luna piena nell’incantevole Parigi. Due figure vegliavano la città dalla torre Eiffel.

Ladybug accarezzava la capigliatura bionda del suo partner, che aveva la testa posata sulle sue gambe, mentre l’allietava con il ritmico suono delle sue fusa.

La ragazza aveva scoperto che le piaceva quel timbro gutturale, la calmava, la rilassava e l’aiutava a pensare. Adorava far scorrere le dita tra i suoi capelli soffici, era un’azione che ormai compieva in automatico, un po’ come un antistress e il giovane non aveva mai espresso il suo dissenso, tutt’altro.

Era diventata un’abitudine, per loro, finire così le ronde: con lei che coccolava Chat e con lui che le dimostrava quanto gradisse le sue attenzioni. In quei loro momenti speciali, l’eroina aveva preso tutte le sue decisioni importanti.

«Qualcosa non va, my Lady?»

Si meravigliò per l’ennesima volta, non riusciva a capire come facesse Chat a comprendere il suo stato d’animo dal suo semplice tocco. Non aveva senso mentirgli.

«Sono preoccupata» gli rivelò, mantenendo il proprio sguardo sulla città addormentata.

«Per cosa?» indagò Chat.

«Del nuovo nemico. Non sappiamo nulla. Come facciamo a combatterlo?» arrestò le sue carezze.

«Troveremo un modo, vedrai. E poi non siamo soli» la tranquillizzò lui.

Era vero: alla squadra si erano aggiunti Rena Rouge, Queen Bee e Carapace; lei e Chat non erano più soli a combattere il male.

L’eroe gatto alzò la testa per cercare lo sguardo della compagna e, una volta che trovò i suoi occhi, alzò il braccio per accarezzarle dolcemente il viso.

Le sorrise, rassicurante. Qualunque cosa sarebbe successa, lui sarebbe stato al suo fianco.

Ogni volta che il suo partner si mostrava dolce e attento, il suo cuore saltava dei battiti e la sua mente le faceva brutti scherzi, inviandole immagini di Adrien. E lei andava in tilt.

Mi sto forse innamorando di Chat Noir? Come è possibile?

Non conosceva la risposta, ma sapeva che presto l’avrebbe conquistata e allora sarebbero incominciati i problemi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!

Sono di nuovo qui. ^^

Questa volta posto questa cosettina piccina picciò riguardo alle fusa di Chat, perché seriamente non si poteva non scriverci su. ù.ù

L’avevo pensata e buttata giù dopo aver visto il trailer della seconda stagione, ma alla fine l’ho modificata dopo aver visto il terzo episodio della serie.

Spero sia di vostro gradimento! ;)

Fatemi sapere! C:

Consigli, suggerimenti, critiche costruttive sono sempre ben accetti.

Grazie <3

Au revoir! ;)

Selly 

 

 

   
 
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