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Autore: Shi_Yurei    31/10/2017    0 recensioni
realizzata per il contest di paura per Elvenar
Gli avvertimenti sono data per un motivo.
La notte del 31 ottobre arriva. Dovresti fuggire più lontano che puoi, il velo s'assottiglia. non farti sedurre dal suono di campanelle e flauti. Fuggi dal campo di zucche a nord, sta lontano dalla foresta infestata.
"Non dimenticate, o le urla di Halloween rimbomberanno ... monito che i racconti si basano sulla realtà."
Genere: Horror, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Richiesta contest:
Racconto pauroso di Halloween
1-il racconto deve essere esclusivamente frutto della vostra fantasia
2-ogni racconto deve contenere minimo 50 massimo 500 parole
3-ogni racconto deve contenere almeno 10 delle seguenti parole, al singolare o al plurale:
.falò dell’eroe                      .urlo di halloween      .campo di zucche            .assi    
.granito                             .rame                         .cristallo                         .polvere magica    
.nani                                  .stregoni                      .accademia dell’occulto      .goblin   
.maschera da guerriero   .acchiappa-anime       .pane crepitante                .fabbricazione magica   
.fantasmi della foresta     .super gelatina             .fungo della conoscenza    .labirinto magico


Storia di 500 parole:

Avvertimenti scorrono di bocca in bocca nelle generazioni, ad allertare i vicino, i figli e gli stranieri. Avvertimenti che passano come fabbricazioni magiche, inventate per tenere in riga i bambini, divenute ormai tradizioni nei cuori dei piccoli abitanti a ridosso di quella misteriosa foresta.
Hanno ormai scordato tutto il sangue perso nella creazione di esse, ma la notte del 31 ottobre si avvicina ed il terrore istintivo corre nelle loro ossa, invade i nervi e corrode la mente.
Attenzione, il 31 ottobre è arrivato, il velo s’assottiglia.
Quando il cielo all’imbrunire si colora d’arancio o rosso, serrate le finestre e sbarrate le porte con assi, acciaio, lucchetti,... tutto ciò che avete:
Per bambini ed adulti fuori non è più sicuro.
Ombre s’aggirano ai bordi delle strade, gli acchiappa-anime suoneranno la loro melodia.
Non seguite il suono di campanelle e flauti trasportati dal vento.
Fuggite lontano dal campo di zucche a nord, o vi cattureranno.
Se ignorate l’avvertimento e proseguite, inoltrandovi nella foresta, sarete perduti.
Non tornerete indietro, persi in un labirinto magico, scherniti e raggirati dai fantasmi della foresta, storditi dai riverberi della polvere magica che danza illuminata dalla luce della notte.
Le risate crudeli di bambini rimbombano nelle tue orecchie da ogni dove, ombre cominciano a strisciare sempre più vicine.
L’adrenalina sale; panico, paura e frenesia t’attanagliano la gola mentre corri alla ricerca di un’uscita che non c’è.
L’ossigeno manca dai tuoi polmoni, sempre di più, le lacrime t’offuscano la vista, mentre sempre più occhi inumani compaiono nelle ombre, dietro gli arbusti e tra le fronde, inseguendoti ed incombendo sempre di più.
Non t’accorgerai nemmeno d’imboccare un sentiero tinto di rosso, sino a che le tue gambe non cedono, rovinando a terra all’imbocco d’una radura.
Solo allora l’odore ferroso t’invade le narici ed identifichi lo scarlatto liquido viscoso come sangue.
La gola si strozza quando alzando lo sguardo ne incontra di bianchi, malva, andradite, ametista, alcuni paiono smaltati dalla morte, altri celano una malizia dannosa o ancora freddi e distanti, ma tutti predatori.
Lo sguardo angosciato cerca una via di fuga inesistente, ora che comprendi di essere braccato, ma vieni rapito dall’aspetto della splendente radura disseminata di cristalli, la cui punta risalta in scarlatto. Al di sotto inorridisci a riconoscere cadaveri, scheletri, in vesti od armatura, con maschere di guerrieri o gioielli ad abbellire ciò che erano un tempo, mentre i cristalli spiccano dal loro petto, dal loro cuore, come delle lapidi inquietantemente più preziose e belle di quelle in granito.
Un’ombra produce un ticchettio metallico nel suo lento passo, s’avvicina sino a coprire la luce.
Solo il terrore t’immobilizza?
L’ultima cosa che vedi sono occhi di rame, ti fissano sadici e freddi con un ghigno macchiato di sangue.
Le grida quasi inumane rimbombano sino al villaggio, unico richiamo alla vita mietuta, rafforzando l’avvertimento. Non dimenticate, o le urla di Halloween rimbomberanno non appena nuovo sangue verrà versato e le risate crudelmente infantili persisteranno incessantemente nel vento sino a scemare all’alba, monito che i racconti si basano sulla realtà.
  
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