Sasuke parcheggia l’auto avanti casa di Naruto, lasciando il motore acceso e suonando il clacson tre volte. Nell’attesa controlla le notifiche sul telefono, legge l’ultimo messaggio che suo fratello gli ha inviato e scorre la bacheca di Facebook notando le foto dei suoi compagni di classe che hanno partecipato ad una festa a casa di Ino.
Lui ovviamente sta aspettando quel tonto del suo migliore amico che ha deciso di uscire insieme perché “devo rivelarti un grande segreto” ha detto quella mattina durante la pausa.
Quando sente la porta di casa sbattere, alza lo sguardo su un Naruto che corre nella sua direzione, la felpa arancione aperta e una scarpa slacciata fanno credere a Sasuke che il biondo era ancora una volta in ritardo.
“Dove andiamo?” domanda quando Naruto sale in macchina, buttando lo zaino sul sedile posteriore e allacciandosi la cintura di sicurezza.
“Ciao Sasuke eh!” borbotta il ragazzo cercando di sistemarsi i capelli indomabili. “Andiamo verso il bosco” continua sorridendo.
Sasuke cerca di trattenere lo stupore con un mugugno e riparte.
“Cosa andiamo a fare nel bosco? Per caso hai visto uno di quei film sul sovrannaturale e ti è venuta voglia di fare il coraggioso della situazione?” chiede senza staccare gli occhi dalla strada.
“Certo che no! È solo che… dai, poi capirai tutto” gli risponde lasciandolo ancora più dubbioso.
Naruto cerca un cd tra i tanti che ha lasciato nella macchina di Sasuke, che li ha ordinatamente riposti nel cassetto del cruscotto. Trova quello desiderato e lo inserisce nello stereo.
 
Arrivano all’inizio del bosco con la musica a palla. Sasuke gira a destra sulla strada sterrata e si ferma solo quando trova il cartello con su scritto ‘divieto di accesso’. Qualche settimana prima la polizia aveva trovato il corpo di un uomo pieno di morsi e graffi.
“Saranno stati degli orsi” aveva detto Sasuke. Naruto lo guardava pensieroso.
Spegne il motore e si gira finalmente verso il ragazzo.
“Bene, ora che siamo arrivati in questo luogo così tetro, ti va di farmi capire qualcosa?” gli chiede incrociando le braccia al petto.
Per tutta risposta, Naruto scende dalla macchina e con un cenno lo invita a seguirlo.
Sasuke sbuffa e si porta una mano sulla faccia.
Camminano per quasi dieci minuti prima di ritrovarsi in uno spiazzo. A Sasuke ricorda sempre una scena di Twilight – Sakura lo faceva vedere ogni anno quando dormivano tutti e tre a casa sua – e la cosa non lo rassicura affatto.
“Ok, ci siamo!” quasi urla Naruto girandosi verso di lui con le braccia aperte.
Il vento soffia forte, Sasuke si stringe nella felpa, e le nuvole coprono la luna. Cosa diavolo gli sarà preso a quell’idiota del suo migliore amico?
“Sasuke, io ti ho sempre detto tutto fin da quando eravamo piccoli. Non ho mai avuto segreti con te ma stavolta ho dovuto lasciarti all’oscuro. Fino a questo momento! Ho trovato il coraggio di mostrartelo e spero che non mi odierai”.
Non smettono di guardarsi negli occhi, il silenzio torna a fare da padrone in quel luogo desolato. Un brivido percorre la schiena di Sasuke. Lo osserva mentre si toglie la felpa e la getta a terra, facendo lo stesso con il resto degli abiti.
“Naruto cosa… cosa stai facendo?” le parole sfumano verso la fine, quando uno strano rumore – come un osso che si rompe – lo fa sussultare.
Ed è proprio da Naruto che proviene. Naruto che adesso si è accasciato a terra, che trema violentemente e digrigna i denti. Sasuke prova ad avvicinarsi ma il giovane lo ferma alzando il viso e puntando gli occhi nei suoi – occhi dorati!
Sasuke boccheggia mentre scopre come una folta peluria chiara si forma su tutto il suo corpo, come cambiano le orecchie, il muso e le zampe!
“Oh mio dio…” sussurra restando ipnotizzato dall’oscillazione della coda.
Non c’è più Naruto. Al suo posto si trova un grande lupo chiaro che lo guarda in attesa di un giudizio.
Ecco il grande segreto. Naruto è un licantropo.
Sasuke ha sempre pensato che non esistesse il soprannaturale, che era tutto frutto dell’immaginazione umana. Non avrebbe mai pensato che il suo migliore amico potesse essere uno di quegli esseri che i libri, i film e anche le serie tv mostravano.
Uno sbuffo e un ringhio lo fanno tornare alla realtà – sempre se quella sia davvero la realtà.
Il lupo fa un passo nella sua direzione e Sasuke inconsciamente arretra. Fissa ancora una volta gli occhi dorati in cerca di una qualche risposta. Il suo corpo trema e non riesce a fermarlo. Cerca di formulare pensieri coerenti ma si limita tutto ad un ‘Naruto, lupo, Naruto, lupo’.
Quando si sente toccare la mano dal tartufo del lupo torna a respirare. Il suo muso si abbassa e gli lecca le dita. Sta cercando di tranquillizzarlo.
“Naruto…” sussurra abbassandosi al livello dell’animale. “Ok, è stata una cosa davvero imprevista ma… tu sei sempre il mio migliore amico e anche se sei il più idiota sulla faccia della Terra io… io ti accetto anche se ora sei… un lupo!”. Sasuke cerca di buttare tutto fuori, facendosi forza e provando a pensare razionalmente, anche se in una situazione del genere cosa è davvero razionale?
Il lupo balza su di lui e gli lecca la faccia, facendo sporcare Sasuke di terra.
 
Tornato alla sua forma umana, Naruto sghignazza per tutto il tragitto del ritorno.
“Non te lo saresti mai aspettato vero? Lo sai che non sono l’unico? Ovviamente non lo sono, mica sono nato così! Una notte un lupo mi ha graffiato e poi… bam! È successo” cerca di spiegare il biondo muovendo freneticamente le braccia.
Sasuke si passa ancora una mano tra i capelli e sospira. “Sarà davvero dura da ora in poi” borbotta. Naruto lo abbraccia e Sasuke prova a staccarsi, come ogni volta.