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Autore: Caroline94    01/11/2017    0 recensioni
Dal testo:
Gli occhi castani del ragazzo si posarono sul viso di porcellana che ora lo guardava interrogativa e, era pronto a giurarlo, con un pò di aspettativa. Dopotutto, non facevano mai nulla in quel buco che avevano il coraggio di chiamare "Base", quindi era anche più che ovvio che la ragazza cercasse più spesso la compagnia dei membri della Famiglia Vongola che stare lì dentro ad annoiarsi.
Aveva scoperto un nuovo gioco e voleva provarlo... perché non accontentarla?
Oh, al diavolo!
"E va bene, giochiamo" acconsentì, voltandosi verso di lei: se ne sarebbe pentito, se ne sarebbe pentito sicuramente.
🌸🌸
{Introspettivo, Sentimentale, Slice of Life - Traduzione - ChromexKen}
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chrome Dokuro, Ken Joshima
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Ecco" disse Ken, gettandole la scatola di pocky appena ripescata dalla busta.
Lei la afferrò, fissando il ragazzo con il suo grande occhio viola. Ed eccola, la familiare sensazione di calore che inondò il collo di Ken, seguito da due sensazioni contrastanti: perché lui voleva che smettesse di guardarlo ma, al contempo, che non distogliesse lo sguardo. Logico, no?
"Grazie," rispose piano, aprendo il pacchetto. Ken si sedette sul divano accanto a lei, aprendosi un pacchetto di biscotti al cioccolato, gettando occhiate di sbieco alla ragazza: odiava quelle sensazioni che gli pesavano sullo stomaco ogni volta che la guardava, specie se lo faceva con quello sguardo. Voleva che glielo dicesse quando qualcosa non andava invece di fissarlo con quell'espressione triste; voleva farla felice e ciò lo irritava oltre ogni dire: perché lui, semplicemente, non riusciva ad accettare quei sentimenti che provava nei suoi confronti. Avrebbe dovuto prodigarsi per far star bene solo Mukuro... ma quando vedeva il suo sorriso, quelle rare volte che la ragazza stirava le labbra in un espressione vagamente felice, il suo cuore iniziava a battere velocemente: perché Chrome diventava più carina quando sorrideva e ciò lo portava a chiedersi perché non lo facesse più spesso.
"Ken" mormorò, tirandogli la manica. Stava per sbraitargli contro, era vero, ma il rossore sulle guance di lei lo fece esitare.
"Kyoko-chan mi ha parlato di un gioco che si chiama Pocky Game... credo che abbia a che fare con questi cosi" spiegò, assorta nella contemplazione della scatola.
“Ah? Il Pocky Game?" domandò lui "Intendi quel gioco in cui due mordono le estremità del grissimo e quello che si stacca per primo perde?" chiese.
"Si, penso fosse una cosa del genere."
Ken si accigliò "Perché voi ragazze parlate di certe cose?"
Chrome si voltò verso di lui, confusa "Perché? Che c'è di male a mordere un biscotto?" chiese innocentemente, lasciandolo basito: possibile che non avesse capito lo scopo di quel gioco? Beh, era di Chrome che si parlava... troppo innocente per riuscir a comprendere una cosa del genere. "L'ha nominato Haru-chan, dicendo di voler provare a farlo col Boss" aggiunse.
E lui, ignorando bellamente chi fosse quella "Haru-chan", si appuntò mentalmente di far attenzione a dove andava Chrome da quel momento in poi: c'era gente strana nella Famiglia Vongola. Strana e pervertita.
Il ragazzo sospirò, passandosi una mano sulla fronte "Senti, non per distruggere la tua bolla di beata ignoranza, ma questo gioco serve per..."
"Ci giochiamo?"
Per poco Ken non si strozzò con la sua stessa saliva: quella richiesta, fatta con estrema semplicità, era bastata a farlo scattare come una molla. Arrossì violentemente mentre la guardava allucinato: certo, era consapevole del fatto che se Chrome avesse saputo il vero senso del gioco non avrebbe mai e poi mai fatto una richiesta simile, a lui per giunta, però... no, era un'idea stupida.
Ma chi se ne fregava, colpa sua che non conosceva lo scopo del gioco!
No, non era corretto nei suoi confronti.
Ma molto probabilmente quella sarebbe stata l'unica occasione che il fato gli offriva.
"Ken?"
Gli occhi castani del ragazzo si posarono sul viso di porcellana che ora lo guardava interrogativa e, era pronto a giurarlo, con un pò di aspettativa. Dopotutto, non facevano mai nulla in quel buco che avevano il coraggio di chiamare "Base", quindi era anche più che ovvio che la ragazza cercasse più spesso la compagnia dei membri della Famiglia Vongola che stare lì dentro ad annoiarsi.
Aveva scoperto un nuovo gioco e voleva provarlo... perché non accontentarla?
Oh, al diavolo!
"E va bene, giochiamo" acconsentì, voltandosi verso di lei: se ne sarebbe pentito, se ne sarebbe pentito sicuramente.
Lei annuì e vide il suo volto illuminarsi: gli piaceva farla felice perché significava vedere qualcosa di diverso dalla sua solita espressione triste. E gli piaceva sopratutto vederla sorridere.
Non ci pensò, neanche per un secondo. Tirò fuori un pocky dalla scatola e si poggiò la punta col cioccolato tra le labbra, mentre lei morse il biscotto.
Ed erano vicini. Troppo vicini.
Forse Chrome, in quel momento, iniziò a rendersi conto di cosa stesse facendo ma non si tirò indietro.
E Ken iniziò a credere che, con molta probabilità, se ne sarebbe uscito con l'impronta della mano della ragazza sul viso: era l'istinto a dirglielo.
Insieme, lentamente, iniziarono a mangiucchiare il dolce fino a che i loro nasi non si sfiorarono.
Lui si sentì le guance in fiamme mentre il cuore iniziava a battere nella cassa toracica, rendendosi conto solo allora di ciò in cui si stavano cacciando. Avrebbe voluto tirarsi indietro ma il rossore sulle guance di Chrome lo fece desistere: era troppo dolce e carina, e lui troppo stupido ed innamorato. Ma questo non lo avrebbe mai ammesso.
Avanzò, senza quasi rendersi conto di ciò che faceva, l'unico obbiettivo visibile erano le labbra di lei che si avvicinavano sempre di più. L'unico neurone funzionante, quello che aveva avuto l'ardire di urlargli di smetterla finché era in tempo, era stato brutalmente trucidato e Ken morse il suo ultimo pezzo di biscotto.
Le loro labbra si toccarono.
Avete presente quando andate alla festa di paese a vedere i fuochi d'artificio? Belli, colorati, rumorosi, da farvi venire la pelle d'oca? Beh, Ken si sentiva più o meno così.
Non che fosse un bacio di chissà quali proporzioni, un semplice affondo nella sua bocca: niente lingue che danzavano, niente scambi di saliva estremi... un bacio. Punto.
Un bacio al sapore di cioccolato e biscotto.
La sentì irrigidirsi quando poggiò le mani sulle sue braccia, poco sotto le spalle, attirandola più vicino. Era arrossita, ne era sicuro, riusciva quasi a sentire il calore del suo viso contro il proprio: non se lo aspettava, non se lo immaginava... non avrebbe potuto.
È fu Ken ad interrompere quel contatto, staccandosi lentamente da lei di malavoglia; arrossì e abbassò lo sguardo.
"Contenta?" borbottò, prima di alzarsi ed uscire velocemente dalla stanza, lasciandola lì: rossa, sconvolta e con un peso troppo grande sul petto.




Note: questa storia è la traduzione di Not Enough una raccolta di dieci flashfic su dieci coppie diverse di jadedgalaxies (Emeraldxoxo). Ho preso solo questa perché mi piaceva (e non avevo voglia di tradurre le altre ahah) anche se l'ho modificata un pò.
Che dire, intaserò il fandom di storie su questi due: sarò la vostra croce! MUAHAHAHAHAH *si ricompone, o almeno ci prova*
Alla prossima❤
   
 
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