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Autore: Moonalym    01/11/2017    2 recensioni
Sappiamo bene che non sempre gli umani sanno stare al loro posto, per questo hanno deciso di violare il confine col territorio degli oscuri per costruirci una Discoteca e farci una festa di Halloween. I nostri cari fantasmini non possono tollerare un simile affronto.
P.S. La vicenda è ambientata assai prima degli eventi di Super Paper Mario
Genere: Comico, Demenziale, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Consilia/Farfalà, Conte Cenere/Blumière, Dimensio, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, Nonsense | Avvertimenti: Spoiler!
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“VENITE QUI BRUTTI IDIOTI!”, tuona il capostipite della famiglia Darkside, con la sua voce bassa e potente, che rimbomba per ogni parete del castello, facendo trasalire ogni cameriere ed ancella presente lì.
L’urlo arriva anche ai componenti della famiglia che interrompono le loro attività per accorrere nella sala grande: Blance stava lavorando per sistemare dei documenti della procura, Polette, la cugina di Blumiere era intenta a sistemare il suo portagioie per controllare se ci fosse qualcosa da buttare, Blumiere invece stava tornado dalla cucina con una tazza di cioccolata calda tra le mani per potersela gustare mente attende pazientemente la cottura della sua torta con crema e fichi.
 
Luntiè picchietta la dita sul tavolo, con evidente nervosismo, in attesa che tutto il nucleo famigliare si riunisse. Suo figlio è stato il primo ad accorrere. Tutto pur di non sentire le sue urla che ti distruggono l’anima per quanto potenti sono. Il giovane spettro è rimasto con le mani incollate alla tazza fumante, avendo l’ardente desiderio di assaporare qualcosa di caldo. “Dimmi che ci hai messo almeno della grappa lì dentro”
“Ma padre sono appena le undici di sera, non ti sembra presto per bere?”
“A me sembra che tu ti stia trasformando in una fighetta, pure Polette beve più di te!”
“Si parlava di me?”, esordisce la ragazza che arriva fluttuante, mentre si sistema l’acconciatura e volta il suo sguardo furbetto verso un giovane oscuro che sospira con amarezza mentre sorseggia la cioccolata. “Cosa c’è zio? Non ha messo del liquore nel cioccolato?”. Al quesito segue un cenno d’assenso dell’uomo ed un’occhiata delusa della ragazza. “Scusate se non sono alcolizzato”, interviene sarcasticamente Blumiere, quando arriva anche suo zio Blance, a lanciargli l’ultima occhiata di disprezzo. “I tuoi antenati si stanno rivoltando nella tomba! Comunque sappi che non sei l’unico a lavorare, fratello”
“Cuciti la fogna Blance!”, sbraita nuovamente il conte che poi batte li scettro a terra per attirare l’attenzione di tutti. “Ve la faccio breve: gli umani hanno sforato nel nostro territorio ed hanno abbattuto una porzione di foresta per costruirci uno strano locale dal quale proviene uno strano rumore ed urla, per tutto il corso della nottata. Questo sta creando parecchi disagi quindi hanno chiesto a me di provvedere?”
“Perdonami padre, da quando ti occupi dell’amministrazione pubblica?”
“Da mai! Mi hanno appioppato l’incarico mentre ero in bagno… e poi mi hanno offerto un aumento ed una fornitura per due anni di wisky, capisci che non potevo rifiutare”, spiega il capofamiglia  con sguardo d’approvazione del fratello.
“Ho capito, ma cosa dovremmo fare noi?”, interviene Polette dubbiosa.
“Da quello che so oggi gli umani festeggiano una celebrazione simile al nostro giorno dei morti, dove mangiano schifezze inzuccherate e si travestono da creature del loro folclore popolare che, secondo loro sono spaventose. E noi gli daremo esattamente quello che vogliono, cioè un bello spavento” dopo un sorriso sinistro da parte dello spettro, questo con la mano si mette a smuovere l’aria sul suo viso per poter percepire un odore particolare. “C’è qualcosa che brucia?”
“LA MIA TORTA!”, grida Blumiere impanicato, che si teletrasporta nelle cucine per sfornare velocemente la sua creazione, metterla a raffreddare su un ripiano e tornare nella sala con gli sguardi profondamente delusi del padre e dello zio. “Inizio a credere che tu sia nato col sesso sbagliato, figlio”
“Sì, però ti piacciono i miei dolci!”
“Se facevi pure schifo a cucinare ti buttavo per strada col cartello: puttana in saldo!”
“Sempre molto delicato”, commenta a bassa voce il ragazzo.
“Smettila di insultare per il momento la checca. Quindi dobbiamo travestirci da sporchi umani?”
“Non sarà necessario. Ci basterà tenere i mantelli chiusi e metterci dei soprabiti con le maniche e sembreremo umani travestiti”, conclude lo spettro che in fine ordina ai suoi famigliari di andarsi a preparare per l’imminente agguato.
 
I quattro si dirigono verso quel luogo sacrilego sfrecciando tra gli alberi come fossero ombre, mentre un essere umanoide e con una maschera in volto li osserva dalla distanza. “Ma che lieta novella, degli oscuri che s’intrufolano tra i volgari umani? Sarà uno spettacolo assai interessante!”, commenta tra sé e sé il giullare che si rende invisibile per avvicinarsi di più a loro.
Più si entrava in vicinanza con quel luogo pieno di umani e più il rumore della musica house e dubstep si faceva forte e martellante nelle loro teste.
“E questa gli umani la chiamano ‘musica’?”, inorridisce Blance che, insieme agli altri famigliari si accoda dietro un gruppo di giovani umani per entrare attraverso una porta protetta da un cordone rosso ed un omone dalla pelle scura, gli abiti neri e gli occhiali da sole, di notte, a inizio novembre. Subito d’innanzi a loro vi è un gruppetto i ragazze travestite con abiti fin troppo succinti da streghe o gattine col sangue finto in alcuni punti, giusto per essere in tema con la serata.
“Le puttane da noi sono più castigate”
“Non mi metterei mai una gonna tanto corta”
“Probabilmente non hanno neanche l’età per uscire da sole la sera”
“Se abbasso lo sguardo posso vedere la loro coloscopia”, conclude Blumiere che pensa a quanto sia fortunato nell’aver trovato in Farfalà una ragazza seria che non si comporta da battona, certo ancora non stanno insieme, ma lui ha già in testa il loro matrimonio. Per fortuna gli oscuri hanno la buona abitudine di parlare ad un tono di voce molto basso, che per un umano è quasi inudibile, senza contare che stanno usando la loro incomprensibile lingua per comunicare tra loro, formata perlopiù da lamenti spettrali,rantoli e parole che sembrano sconnesse.
Dopo una breve attesa, i quattro riescono a ritrovarsi faccia a faccia col buttafuori. “Datemi i cognomi”, ordina lui mentre mantiene lo sguardo su una lista. “Darkside”, risponde brevemente Luntié. L’uomo di colore da una rapida occhiata sull’elenco solleva lo sguardo verso l’uomo che è ben più imponente di lui. “Non siete in lista, andatevene”
“Ci lasci passare cortesemente”
“No e non fatemi perdere tempo”, l’uomo spintona il conte che per risposta gli aggrotta nervosamente la fronte, tira indietro il capo ed assesta una forte testata all’umano che crolla a terra privo di sensi.
“Era necessario?”, interviene Blance dopo essere avanzato con gli altri. “Ma lo hai visto? Mi ha toccato, che schifo!”, risponde disgustato il capofamiglia.
 
All’interno del locale si può sentire quella musica ad altissimo volume che si può etichettare come: rumore fastidioso. I quattro oscuri tentano invano di tapparsi le orecchie per la confusione. Dimensio è rimasto fuori dopo essersi fatto delle grasse risate per via di quella testata, purtroppo anche lui non sopporta i rumori forti e decide quindi di gustarsi lo spettacolo dall’esterno, per ora.
“NON SI SENTE UNA CEPPA!”, grida Polette alla quale risponde un coro di “cosa?”. “PROPONGO DI ANDARE IN UL LUOGO PIU’ TRANQUILLO!”, annuncia Luntié urlando.
“COSA?”
“HO DETTO: ANDIAMO IN UN POSTO PIU’ TRANQUILLO!”
“COSA?”
“E PORCOBI’  PERO’!”
“COSA?”
A questo punto il conte trascina gli altri nei bagni per stare in un luogo dove poter parlare.
“Allora qual è il piano?”, domanda ora Blumiere con tono poco convinto al genitore. “Dobbiamo creare una distrazione tu Blu-“
“Allora ti dicevo no, che je l’ho infilato e daje e daje e ho s******o”
“Ammazza che grande!”. Due ragazzi, con estrema raffinatezza, si raccontano delle loro “conquiste amorose”, sotto le orecchie dei quattro oscuri che inorridisco a sentire quel racconto.
I due umani, anch’essi mascherati, si voltano dalla parte degli spettri e rispondo con sguardi corrucciati: “Beh, che volete? E perché ce sta una ragazza nel bagno degli uomini?”
“Ma non è che siete tre papponi e ve state a fa la ragazza?”
“COME OSATE SPORCHI UMANI?”, tuona Blance che apre il mantello rivelando la sua reale natura. Lui non sarà il migliore dei padri, ma nessuno deve osare infangare la sua unica figlia, per questo afferra i due malcapitati per la gola, fissandoli con i suoi occhi verdi e luminosi. I due umani lo guardano terrorizzati mentre questo prende a stringere le mani intorno alla loro gola fino a che non perdono entrambi il respiro. Gli altri sono rimansi a guardare indifferenti, tranne il giovane Blumiere, che è rimasto con una faccia più che terrorizzata.
Una volta lasciati a terra i due corpi, lo spettro si pulisce i guanti e si sistema il colletto. “Devo aver esagerato, perdonatemi. Per voi sono morti?”
“Ma che ti frega, sono solo umani!”, risponde Luntié con sufficienza, non curandosi minimamente delle azioni del fratello (comunque i tizi sono vivi). “Dicevo: Blumiere, tu andrai in perlustrazione per verificare la struttura di questo posto, poi torni da noi e riferisci, chiaro?”, ordina l’adulto, il quale riceva un segno d’assenso da parte del ragazzo che si dirige verso la pista da ballo.
 
Su dei divanetti è seduta Farfalà che è stata costretta a vestirsi da diavoletta dalle sue amiche. Queste in buona fede l’hanno invitata per evitare che passasse un Halloween triste e che smettesse di pensare a Blumiere, alle quali lei aveva detto che lui fosse umano. Non poteva di certo rivelarle la natura dell’uomo per cui ha preso una cotta.
Dopo qualche minuto le si avvicina un ragazzo molto giovane che sorride in modo spavaldo. “Ehi, ciao!”, approccia lui mettendosi seduto accanto alla ragazza, che per rispondere si gira e sorride con poca convinzione, per poi tornare subito col suo sguardo pensieroso a fissare la sua bottiglia di cola. “Che hai sei triste?”, chiede lui nel tentativo di attaccare bottone, ma lei risponde scuotendo la testa. “Senti sei gentile, ma non ho molta voglia di parlare, non so qui per mio volere”
“Avanti calma! Provaci a divertirti almeno!”, ridacchia il ragazzo per cercare di far sciogliere la mora. Questa fa un lieve sorriso e si mette a conversare piacevolmente con questa sua nuova conoscenza, senza alcuna malizia. Sfortunatamente Blumiere assiste alla scena con sguardo carico di gelosia, dopo aver perlustrato la zona. Adesso è deciso più che mai a far prendere un bello spavento a tutti quegli umani.
 
Il giovane spettro è di ritorno dal suo giro di perlustrazione, ritrovando i suoi famigliari che lo guardano  con impazienza. “Dunque?”, chiede Blance in attesa di conoscere i risultate della ricerca condotta dal ragazzo. “Il DJ è su un piano rialzato, da dove fa partire la musica. I quadri elettrici sono tre e li dobbiamo rompere tutti insieme. Non ci resterà che sbarrare le uscite e spaventarli”
“Per una volta hai fatto qualcosa di utile. Voi fate come ha detto Blumiere, io penserò al resto”, conclude Luntié in fine, Il gruppo s’insinua nelle ombre delle persone per muoversi agilmente tra la folla. Polette, Blance e Bluimiere rompono e staccano dalla parete i quadri elettrici per far saltare la corrente. In pochi istanti tutto si fa buio e silenzioso, con solo i lamenti degli umani presenti in sala. Il DJ batte il pugno sulla console per la rabbia e cerca di capire se può riparare l’aggeggio, ma alle sue spalle si solleva una grande ombra nera che apre gli occhi e la bocca rossi e luminosi. L’umano si volta avendo percepito il movimento si volta ed urla per poi essere afferrato e trascinato nelle tenebre dallo spettro. Gli umani presenti in sala si guardano attorno dopo aver udito quell’urlo di terrore. Dimensio ne approfitta per entrare nella stanza mentre è invisibile. Farfalà si alza e si mette in guarda mentre l’altro ragazzo si ripara dietro di lei.
Blance provvede a sbarrare con la magia porte e finestre, mentre anche il folle decide di collaborare, facendo esplodere i bicchieri e le bottiglie del bar.
Polette si aggira per il locale, facendo graffiare le proprie ed affilatissime unghie sulle pareti, producendo un rumore stridulo e fastidioso. Gli umani iniziano già a spaventarsi ed ammassarsi verso le uscite ma riuscire ad aprirle. Davanti ad una delle porte laterali si vede uno dei ragazzi in prima fila venir trascinato giù da una mano guantata. I ragazzi indietreggiano, vedendo che inizia ad erigersi davanti a loro una figura di colore blu notte, che apre gli occhi azzurri e minacciosi. Accade una cosa analoga dalla parte opposta con l’ennesima figura nera ma dagli occhi verdi. I due spingono la folla spaventata, tra cui Farfalà, verso l’uscita principale, anch’essa sbarrata. Le quattro ombre si riuniscono ed allargano i mantelli, aprono le bocche seghettate e cacciano un urlo metallico ad altissimo volume, simile a quello della morte delle ombre, ma meno potente. La porta si spalanca di colpo e i ragazzi cadono all’indietro, calpestandosi tra loro per uscire.
Farfalà viene trascinata per un braccio dal suo nuovo conoscente. I due vengono intercettati da Blumiere che l’insegue senza sosta. I due umani arrivano ad un punto in cui sono costretti a fermarsi, perché si scontrano contro il corpo del Phantomos. Il ragazzino afferra Farfalà e la butta addosso allo spettro. “TI PREGO MANGIA LEI NON ME!”, dopo questo gridolino isterico, il giovane corre via spaventato.
“Che cavaliere!”, commenta poi Blumiere ridacchiando. A questo punto la ragazza da una spinta al fantasma. “MA ERI TU ALLORA!”
“Sì, io, mio zio, mia cugina e mio padre”
“Ma perché lo avete fatto?”
“Voi avete invaso il nostro territorio! È la nostra foresta”
“Vi sembra una buona ragione per farci prendere un colpo a tutti?”
“Non chiederlo a me, mio padre ha avuto l’idea”, conclude lo spettro con sdegno della ragazza che si limita a sospirare.
“Piuttosto, che ci facevi in un postaccio simile?”
“Mi ci hanno costretta a venire. Dicevano che mi sarei divertita. Giuro che questa è la prima ed ultima volta”, sbuffa lei che poi torna a puntare lo sguardo sul suo “amico”. “Ora è meglio che vada, è tardi”
“Aspetta, ti teletrasporto all’uscita della foresta così sei sicura di non perderti”
“Oh, grazie”
 
Gli altri tre spettri sono di ritorno nella loro città ,mentre ridono di gusto, alla faccia del loro galateo. “Santo cielo erano anni che non ridevo così!”
“Ma le avete viste le loro facce?”
“Aspettate, dov’è Blumino?”, Polette si guarda attorno preoccupata per il suo futuro promesso sposo, per sfortuna di lui.
“Ah boh, ci raggiungerà in città, non mi preoccupo”
“Sarebbe strano se ti preoccupassi per tuo figlio, Luntié”
“Giusta osservazione fratello!”
 
Dimensio è rimasto nei pressi dell’edificio a ridere per il tanto divertiemento. “AHAHAHAHAHAH! Lo sapevo che mi sarei divertito. Direi di liberarsi di questo rudere ora!”, il mago tira fuori una scatola di fiammiferi, dalla quale ne estrae uno, lo accende e lo butta dentro, facendo prendere fuoco dopo qualche minuto all’intera struttura.
 
 
 
Angolo dell’autrice
YAY FINITO IL CAPITOLO HALLOWEENOSO (anche se in ritardo ma sti cavoli).
Spero caldamente che questo piccolo gioiellino vi sia piaciuto.
“Sì Moonalym, molto bello. Ma il capitolo della fan fiction principale?”
“EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEH” (fugge via).
   
 
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