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Autore: Immortal_Black    01/11/2017    1 recensioni
In una cittadina medioevale, iniziano a verificarsi strani omicidi, si dice che all'assassino basti pronunciare il nome della vittima per ucciderla. Il giovane Lord di quella città cercherà di fermare gli omicidi, ma riuscirà a farlo senza venire ucciso a sua volta?
Dal testo:
-Sono Sir Mihael Keehl e sono qui davanti a voi per confessare i miei crimini. Ho tradito il mio signore cercando di assassinarlo infrangendo un sacro giuramento. Mi dichiaro colpevole agli sguardi degli dei e degli uomini…- la sua voce riecheggiare nella mia mente. [...]Diceva che se si fosse preparato, il momento dell'esecuzione sarebbe stato meno drammatico. Non lo è stato.
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[Medioeival!AU] [No spoiler]
Genere: Avventura, Fantasy, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: L, Light/Raito, Matt, Mello, Near, Un po' tutti | Coppie: Matt/Mello, Mello/Near
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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-…si dice che Christopher del Golfo abbia ucciso duecento uomini da solo durante la battaglia di Rocca Tetra…-  prese un sorso di vino, bevendolo direttamente dalla brocca. 

-Quanto è realmente pericoloso?- mi stavo assicurando il fodero della spada. Indossavo una semplice cotta di maglia, leggera e che garantiva movimenti fluidi. I Cavalieri e gli alti Lord avrebbero sicuramente indossato pesanti armature, con elmi elaborati che avrebbero impacciato i loro movimenti  e ristretto il loro campo visivo. Gli avversari da temere erano quelli come me, mercenari e ragazzi senza titoli e ricchezze che avrebbero usato qualunque mezzo pur di arrivare al tanto agognato premio. Se non avevi nome o onore da difendere, prendevi in considerazione ogni strattagemma.  

-Per te? Beh, potrebbe non partecipare che non ti cambierebbe nulla- Sul viso gli spuntò un ghigno divertito. 

-Quindi l'unica vera minaccia è rappresentata da quel Peter-  

-Esatto- Mi venne incontro tendendomi la spada -Se lo ammazzi avrai la garanzia di ricevere il premio, che tu vinca oppure no- 

Mi allacciai il fodero della spada alla cintura.  

-Non ti sembra strano che Yagami abbia assoldato uno così?- Matt iniziò a girovagare per la tenda che avevamo allestito appositamente per il torneo. Sembrava preoccupato oppure bisognoso di andare a pisciare. Probabilmente la seconda, considerando quanto aveva bevuto. 

-Probabilmente vuole essere sicuro di non fallire, l'avrà presa come la sua unica grande occasione o cazzate simili-  

-Oppure potrebbe essere un diversivo…- 

-Se avesse assoldato qualcun altro l'avresti saputo- Non esiste persona in questo mondo del cazzo che meriti la mia fiducia, solo Matt fa eccezione. 

-Non preoccuparti mia dolce principessa, il tuo principe si è occupato di tutto- Il rosso fece un profondo inchino arrivando a sfiorare il pavimento con i capelli.  

Lo incenerii con lo sguardo  

-Fottiti- dissi mentre uscivo dalla tenda. Il suono delle trombe che annunciavano l'inizio del torneo coprirono il suono della fragorosa risata di Matt, che si stava reggendo la pancia disteso sul pavimento. Solo lui poteva ubriacarsi con una sola brocca di vino. 

Entrai nello spazio di terra battuta che doveva fungere da campo di battaglia. Un ragazzo vestito di verde e argento declamò: 

-Che i contendenti si posizionino davanti alla piattaforma reale e rendano onore al Lord di Escar, signore e protettore di questa contrada.- 

Raggiunsi il punto indicato dall'araldo insieme ad un'altra ventina di uomini, nobili e non. Tutti facemmo un inchino, chi molto profondo e reverenziale, che rigido e quasi strafottente. Non serve dire a quale categoria appartenessi. 

Mentre aspettavo che l'araldo finisse di spiegare le regole del torneo, (si combatte al primo sangue, chi uccide verrà squalificato) osservai attentamente il ragazzino seduto sullo scranno del Lord. Era vestito con una tunica bianca decorata con disegni argento e verdi, calzoni bianchi e un lungo mantello molto abbondante che gli dava un aspetto infantile. Anche questo era bianco. Il moccioso era stranamente scalzo, con ai piedi solo un paio di calzini di lana bianchi e sedeva con un ginocchio portato al petto e l'altra gamba che penzolava giù dallo scranno con almeno una spanna di distanza dal pavimento. In lui cercavo una specie di conferma, quel particolare che mi avrebbe fatto dire "Sono un grandissimo coglione, potevo prendere in ostaggio la persona più potente del regno e non l'ho fatto!". Ed eccolo lì il particolare: quelle iridi color fumo, quasi completamente oscurate dalle pupille nere. È lo stesso ragazzo che ho incontrato l'altro giorno alla locanda, quindi è lui che devo proteggere. 

I suoi occhi incontrarono i miei e ci fissammo per attimi che parvero interminabili, cercando l'uno di capire cosa passa per la mente dell'altro. Una tacita sfida per vedere chi abbassa per primo lo sguardo, e io non avevo intenzione di perdere. La nostra gara venne interrotta da un secondo squillo di trombe, il torneo era iniziato. 

Estrassi la spada e mi voltai verso il mio primo avversario. Parai un affondo che avrebbe dovuto colpirmi allo sterno, facendo deviare il suo colpo. Sperava di cogliermi di sorpresa e non si aspettava una mia pronta difesa. Questo gli fece perdere la concentrazione e io approfittai di quel momento per ferirgli il fianco destro, rimasto sguarnito. Fuori uno. Vidi due cavalieri che si erano alleati per mettere un mercenario, abile quasi quanto me, alle strette. Mi avvicinai e colpii quello di destra al ginocchio, pugnalare alla schiena è sleale, ma non me ne può fregare di meno. Il secondo cavaliere si voltò in direzione del compagno e il mercenario calò la sua ascia sul braccio del malcapitato, staccandoglielo di netto. Quel tizio doveva avere una forza immane per riuscire a maneggiare una bipenne di quelle dimensioni a una tale velocità. Mi fece un cenno con la testa, pronunciando una sola parola, prima di voltarsi verso un altro avversario: 

-Peter- 

-Mello- Gli risposi.  

Che tradotto significava: "Facciamo il culo a sto branco di idioti e noi ci teniamo per il gran finale". 

Fu effettivamente quello che successe, nemmeno una lama riuscì a sfiorarmi mentre io mandavo a segno tutti i miei colpi. Alla fine ci ritrovammo uno di fronte all'altro. Come due belve feroci che si litigano un pezzo di carne, ci squadrammo alla ricerca di un punto debole, di una minima esitazione. Sto per balzargli addosso, spada contro ascia, quando vedo un cespuglio di capelli rossi che si affanna nel tentativo di superare le guardie del piccolo Lord, indicando qualcosa alle loro spalle e chiamandoli con appellativi tutt'altro che educati. 

Rivolgo la mia attenzione al ragazzetto bianco vestito e noto un coppiere che gli porge un calice di vino. Peter, sorpreso dalla mia immobilità segue il mio sguardo e la paura compare nei suoi occhi, per poi scomparire velocemente. Si lanciò verso di me, brandendo la sua ascia, io riuscii a stento a evitare il colpo. Mi misi a correre verso la piattaforma reale, estraendo il pugnale dalla cintura e lanciandolo verso il coppiere. Il pugnale gli si conficcò nella mano e quello lasciò andare il calice che cadde con un leggero tintinnio. Il vino rosso e il sangue inzupparono il mantello del Lord, che da bianco divenne cremisi.  

Tutti si fermarono e un improvviso silenzio scese sull'arena eccezione fatta per il coppiere che urlava di dolore. Poi tra gli spettatori si levò un concitato vociare. Il ragazzino seduto sul grande scranno mi guardò attentamente e con voce calma e posata mi chiese: 

-Perché l'hai fatto?-  

Sostenni il suo sguardo, feci un gesto con la testa in direzione del liquido rosso che inzuppava il pavimento ai piedi dello scranno. 

-Era avvelenato- 

Due semplici parole. Il ragazzino continuò a fissarmi insistentemente per qualche altro secondo, fece un gesto con una mano in direzione del coppiere, che si stava tenendo la mano ferita stretta al petto cercando di evitare di perdere troppo sangue.  

Una guardia arrivò immediatamente e sollevò il calice da terra; al suo interno c'era ancora un goccio di vino. La giardia porse la bevanda al giovane coppiere intimandogli di bere che per risposta lo guardò con occhi sbarrati. Con la mano sana prese il calice e osservò il liquido all'interno. Lo sguardo del giovane si soffermò sul piccolo Lord per poi tornare al calice di vino.  

Il coppiere lanciò il calice che teneva nella mano destra contro il suo signore, per poi correre nella direzione opposta. Inutile dire che al ragazzetto finì una freccia in gola, prima che riuscisse a scendere dal palco reale. Il Lord mi guardò e disse: 

-Ecco il vincitore del torneo- 

Qualcuno tra il pubblico cominciò timidamente ad applaudire, subito seguito da tutti i presenti.  

Mi guardai intorno, cercando lo sguardo di Matt. Lo vidi alla destra del palco reale, immobilizzato da due guardie che sembravano in procinto di spaccargli la faccia se non avesse chiuso quella fogna che si ritrova al posto della bocca. Stavo per mandare elegantemente quelle due guardie a fare in culo, quando la vocetta del ragazzo sopra lo scranno mi fermò: 

-Mello avvicinati pure, dobbiamo procedere all'investitura- guardai quel moccioso che si atteggiava da grande Lord e per poco non gli risposi che potevano andare a farsi fottere, lui e la sua investitura del cazzo: devo andare ad aiutare Matt. 

Mi morsi la lingua e mi avviai verso il palco reale.  

-Prima di fare qualunque cosa, dì a quei cazzoni di lasciare in pace il mio amico- indicai Matt che cercava di sfuggire alla presa delle due guardie, riuscendo semplicemente a farli incazzare di più. 

Il ragazzo albino guardò la scena con entrambe le sopracciglia alzate. 

-È anche merito suo se sei ancora vivo, mi ha avvertito del veleno…- non so se questa fosse un tentativo di aiutare il mio amico o semplicemente un modo per pararmi il culo, fatto sta che il moccioso sullo scranno annuì e ordinò alle sue guardie di lasciar andare Matt, che si incamminò con nonchalance verso il centro dell’arena, posizionandosi al mio fianco. 

Rimase fermo ad osservarmi mentre salivo sulla piattaforma. Una volta di fronte al Lord-bambino piegai una gamba, poggiando il ginocchio a terra. Continuai però a guardarlo negli occhi, in un misto di sfida ed orgoglio. Uno scudiero gli porse una magnifica spada, l'elsa era in argento lavorato con uno smeraldo nel centro. La lama grigia sembrava voler risucchiare tutti i colori del mondo, per poi lasciarlo grigio e morto. Il moccioso prese la spada e poggiò la punta sulla mia spalla, pericolosamente vicina all'orecchio.  

-Alla luce delle imprese da te compiute quest'oggi e del gran valore dimostrato durante questo torneo, io Lord di Escar signore e protettore di questa contrada, ti nomino cavaliere e membro della mia guardia giurata.- Appoggiò la lama sull'altra spalla, prima di levarmela di dosso e consegnarla al suo scudiero, che rinfoderò l'arma con timore quasi reverenziale. 

-Ora presta giuramento e alzati come cavaliere.- 

Un silenzio tombale scese su tutti i presenti, nell'aria c'era così tanta tensione che si sarebbe potuta affettare con un coltello. Tutti attendevano la mia risposta, anche se era chiaro quale fosse stata. 

Mentre mi divertivo a creare suspense, la parte intelligente del mio cervello mi fece notare che durante tutto l'annuncio il piccolo Lord non aveva menzionato il suo nome. Strano. Solitamente i nobili amano fregiarsi di infiniti e complicati nomi che ne innalzavano il prestigio agli occhi degli altri nobili e facevano spalancare gli occhi alla plebe. 

Finalmente mi decisi e pronunciai il giuramento, che venne seguito da un composto coro di applausi. Mi posero sulle spalle un mantello argento e verde, congratulandosi con me anche se nemmeno li conoscevo. Mi voltai verso Matt che mi osservava con un ghigno divertito, le sue labbra si mossero per sillabare una sola parola: 

Principessa 

 

 

 

 

 

 

 

Buonasera(?) 

Volevo chiarire alcune cose riguardo i tornei medioevali. Solitamente si iniziava con la giostra, uno scontro tra due cavalieri armati di lancia (che io ho omesso perché non ci azzeccava con la trama) e si proseguiva con uno scontro tra soldati a cavallo o appiedati, che venivano annunciati uno ad uno da un araldo. In questa "seconda parte" si combatteva al primo sangue, ovvero chi rimaneva ferito anche solo una volta era fuori dai giochi, il vincitore era l'ultimo che rimaneva in campo. 

Spero che i personaggi non risultino troppo OOC. Ho cercato di mantenere il loro carattere il più fedele all'originale possibile (contesto della storia permettendo). Matt è un personaggio che si è visto molto poco, quindi mi sono presa qualche libertà in più (non uccidetemi plz) e ho sostituito il vizio del fumo con quello dell'alcool, essendo le sigarette inesistenti nella società fantasy-medioevale.  

Se questa roba vi è piaciuta (o non vi è piaciuta, speriamo di si però!) lasciate un commentino e aggiungetela nelle storie ricordate/seguite/preferite. 

 

Ciauuuu :* 

   
 
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