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Autore: DANI1993    02/11/2017    3 recensioni
“ Dobbiamo aspettare, Cissy. Avere pazienza. E’ un periodo difficile per lui, lo so. Ha paura di fallire di nuovo. Lo vedo, lo conosco. Sono alcune settimane che non mi parla più. Non mi fa più complimenti. Rimane silenzioso e alcune volte, mi aggredisce anche, se lo guardo. Ma credo che tutto finirà una volta che il ragazzo sarà morto. Avrai di nuovo casa libera, Cissy. E io… sarò di nuovo tua sorella. Abbi pazienza. Ti chiedo solo questo
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Narcissa Malfoy, Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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Nagini venne sollevata da terra e con un gesto della bacchetta, lui ne creò una sfera protettiva. Quella sarebbe stata la sua protezione. Ora doveva rimanere al sicuro con lui, non doveva più allontanarsi un solo istante da lei. Ora che il ragazzo sapeva…
Ad un altro gesto della bacchetta, i corpi che erano morti a causa della sua rabbia per il furto della coppa, scomparvero
Poi uscì dalla sala e vide Narcissa con Lucius seduti, pallidi in volto. Si  abbracciavano stretti per quel che era accaduto. Forse ringraziando di non aver subito conseguenze e di essere stati risparmiati.
Quanto erano stupidi…
Bellatrix, a sua volta, stava seduta lì poco distante da loro. Guardava nel vuoto, mordendosi un labbro. Anche lei, evidentemente traumatizzata da ciò che aveva appena visto. Di tanto in tanto gettava un’occhiata di stima per la sorella, che nonostante le fosse diversa nella sua fedeltà a lui, non aveva mai mancato di considerarla come tale. Draco era seduto vicino a lei. Anche lui pallido e tremante.
Ad un tratto, la sorella maggiore, parve ridestarsi dai propri pensieri, si alzò e si diresse verso Narcissa.
“ Coraggio, Cissy. Non è successo nulla. L’Oscuro Signore si calmerà… vedrai”
“ Non è successo nulla?” domandò Narcissa quasi incredula. “ Non è successo… nulla? La mia casa è diventata un cimitero. E tutto per colpa di una stupida coppa rubata. Cos’aveva di tanto speciale quella coppa, sorella? Perché lui ci teneva tanto? Ti aveva chiesto di nasconderla, per bene. Tu sai cos’era quella coppa, Bella. Perché lui si è arrabbiato così, dopo che ha saputo che era stata rubata. Cos’è che tu sai e io non so?”
Bellatrix chiuse gli occhi, e dopo un lungo sospiro, sempre senza accorgersi che il suo padrone la spiava nascosto, disse clama: “ Non posso dirtelo, Cissy. E’ un segreto che custodiamo solo io e lui. Non sai quanto mi è costato venirne a conoscenza. Mi ha dato fiducia, e io non voglio tradirlo. Me lo ha detto quando mi ha fatto da insegnante di Arti Oscure. Mi ha fatto giurare di non dirlo a nessuno”
Narcissa guardò Bellatrix con le lacrime agli occhi. Bellatrix fece un cenno a Lucius, di voler restare sola con la sorella e lui, preso Draco con sé, uscirono dal salone.
“ Bella, io so che tra te e lui c’è qualcosa che va oltre la semplice fedeltà…”
Shhh… abbassa la voce, Cissy. Non vorrai farti udire da lui…” sibilò Bellatrix spazientita.
Va bene. Ma quello che voglio dirti è che questa è casa mia Bella. Da due anni, vi siete, tu e lui, impossessati di casa mia. Io sono favorevole che tu faccia come se fossi a casa tua, sei mia sorella e ti vorrò sempre bene. Su di te, posso passarci sopra. Ma lui, per me non è nessuno. Non è un parente, non è un amico… E’ quasi un intruso. Perdonami il termine. Ma dopo oggi, dopo ciò che è successo qualche minuto fa, non posso più sopportarlo. Siamo arrivati ad un punto di non ritorno”
Bellatrix, in altre circostanze, forse avrebbe odiato la sorella per ciò che aveva detto del suo padrone… ma forse, in quel momento, la paura che aveva vissuto lei stessa, vedendo il suo signore in preda ad una collera che mai gli aveva visto, fece sì che non fosse del tutto contrariata.
“ Dobbiamo aspettare, Cissy. Avere pazienza. E’ un periodo difficile per lui, lo so. Ha paura di fallire di nuovo. Lo vedo, lo conosco. Sono alcune settimane che non mi parla più. Non mi fa più complimenti. Rimane silenzioso e alcune volte, mi aggredisce anche, se lo guardo. Ma credo che tutto finirà una volta che il ragazzo sarà morto. Avrai di nuovo casa libera, Cissy. E io… sarò di nuovo tua sorella. Abbi pazienza. Ti chiedo solo questo”.

Narcissa sospirò a fondo
“ Non credo di riuscire a farlo. Ho aspettato ben oltre il limite mio di sopportazione. Anche Lucius effettivamente, la pensa come me. Apri gli occhi, Bella. Lui ti vuole male. Hai visto come ha ridotto Lucius? In una maschera senza dignità. Senza alcun motivo per vivere. Vive come un fantasma, non mangia, non dorme… E’ quasi come se fosse morto. Lo sento morto, Bella, capisci? E ho paura che Draco farà la sua fine…”
Bellatrix che fino ad allora aveva assunto un tono amichevole con la sorella, ad un tratto tornò ad essere, come sempre, altezzoso e duro.
Lucius ha avuto quello che meritava. Ha fallito molti compiti che l’Oscuro Signore gli ha dato. Non sai quanto avrei voluto essere io a guidare la spedizione al Ministero, per la profezia. Forse, con me, non avremmo fallito. Ma il Signore Oscuro non me lo ha permesso, e io ancora non riesco a darmi una spiegazione di questa cosa. Ne ho parlato più volte con lui, ma non si dice pentito. Perdonami Cissy, ma ti sei scelta un marito davvero incapace e codardo. Sta influenzando Draco… “
Narcissa arrossì lievemente, ma nonostante tutto non era dell’umore giusto per iniziare una discussione con la sorella maggiore. Non in quel momento, soprattutto quando vide l’oggetto della loro discussione apparire all’improvviso, portando con sé  l’enorme serpente sospeso a mezz’aria, protetto dalla sfera luminosa.
Bellatrix appena lo vide, impallidì visibilmente. Narcissa dal canto suo sperò che non avesse per niente udito la conversazione fatta poco prima con la sua mangiamorte più fedele. Tremante, abbassò lo sguardo, cercando di evitare quegli occhi che le impedivano di dormire la notte, facendole fare incubi continui.
Lui passò davanti a Bellatrix, non degnandola neanche di uno sguardo, e puntò la sua attenzione sulla proprietaria della casa.
“ Tu!” chiamò brusco. Narcissa sussultò. Bellatrix dal cantò suo, chiuse gli occhi. Per la prima volta, e forse unica nella sua vita, sperò che il suo adorato padrone non agisse d’istinto e di rabbia.
“ Come mai mi hai tenuto nascosto che Potter aveva la spada? Quell’ignobile creatura aveva con sé una spada, quando è venuto a raccontarmi del furto. E’ ovvio che Potter l’abbia avuta con sé, tutto questo tempo. Che fine ha fatto?”
Narcissa guardò di sfuggita Bellatrix che, dal labiale, le disse di dire la verità. Dire a lui bugie, avrebbe comportato gravi conseguenze.
Deglutì e disse, balbettando: “ Q-quella spada?”
Voldemort annuì brusco.
“ Quella spada?” le fece il verso. “Hai mentito al Signore Voldemort, Narcissa”
Sollevò la Bacchetta di Sambuco. Gli occhi rossi che mandavano fiamme. Bellatrix allora, si fece avanti, lei, a proteggere la sorella.
“ E’ colpa mia, mio signore”.
Silenzio.
Voldemort abbassò la Bacchetta. Narcissa, quasi svenne dalla paura per lo scampato pericolo.  Bellatrix, pallida e tremante proseguì: “ Avevo chiesto al folletto, di chi fosse quella spada. Mi aveva detto che era una copia di quella originale. Cissy non c’entra, fidatevi. Ho sbagliato io a non avvertirvi del pericolo”
Narcissa, con le lacrime di gratitudine, ringraziò la sorella sussurrando. Lei, sorrise debolmente. Poi si fece più tremante che mai, mentre vedeva il suo signore avanzare verso di lei.
Le si fermò di fronte e la fissò a lungo. Lei chinò il capo, cercando di evitare il suo sguardo deluso. Le faceva troppo male…
Si udì un colpo secco. Voldemort le aveva dato uno schiaffo in faccia. Sentendo la guancia arrossata, nel punto in cui la mano di lui l’aveva schiaffeggiata, Bellatrix si toccò, con la propria, quel punto. Gli occhi le si riempirono di lacrime.
“ Mio signore… perdonatemi”
Lui lentamente, scosse la testa.
“ Non ti riconosco più, Bellatrix. Avevi fatto una promessa. Ricordi? Anni fa. Quando terminasti lo studio delle Arti Oscure insieme a me. Mi dicesti che non ci sarebbero stati segreti, tra noi. Hai deluso questa aspettativa. Ma d’altronde dovevo pur immaginarmelo, vero? Gli amici non esistono. Quante parole al vento, Bella. Quante menzogne. Mi hai davvero deluso. Mi domandi perché non ti ho concesso l’onore di guidare il gruppo per la missione al Ministero, oppure perché non ti ho concesso di partecipare a quella per l’uccisione di Silente? Proprio per questo motivo! Avevo paura che tu fallissi. Come hai fallito, ora. Non sei poi così diversa da Lucius e dalla tua sorellina, dopotutto. E io che speravo di sì”.
E dopo averla guardata per l’ultima volta, deluso, si allontanò; lasciandola piangere in silenzio.







 
   
 
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