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Autore: Roby_chan_    02/11/2017    1 recensioni
Ohayo minna!
Da quanto tempo! E oggi torno con una storia un po' insolita per me. E' raro che ne scriva di questo tipo, ma spero vi piaccia.
Dal testo:
-G-R-A-Y-sama...G-R-A-Y-sama...- quella cantilena ripetuta che chiamava di nuovo il suo nome risuonava nella quiete innaturale di quella notte.
Per sapere cosa sta succedendo non vi resta che leggere ;)
Spero vi abbia incuriosito. Buona lettura ^.^
Roby-chan
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray Fullbuster, Gray/Juvia, Lluvia
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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-G-R-A-Y-sama...- scandì per l'ennesima volta la voce che si propagava nel bosco.
-G-R-A-Y-sama...G-R-A-Y-sama...- quella cantilena ripetuta che chiamava di nuovo il suo nome risuonava nella quiete innaturale di quella notte.
L'unico rumore era quello degli affondi nel terreno, a tratti fangoso e a tratti ricoperto di foglie secche, provocato dall'unica persona viva che si trovava in quel pezzo di verde che si estendeva per chilometri.
-Gray-sama dov'è? - chiese intanto la voce, che sembrava pervadere tutto ciò che lo circondava.
Solo ansiti si aggiunsero a quei pochi rumori cadenzati e frenetici. Le gambe gli andavano a fuoco, i muscoli gli dolevano e la vista si offuscava.
-Dove sta andando Gray-sama?- domandò ancora la voce inquietante che sembrava volesse perforargli il cervello.
-Perchè Gray-sama sta scappando da Juvia?- chiese ancora la voce, ma con una nota di malinconia.
Gray si fermò sul colpo, voltandosi sorpreso e un po' preoccupato. Ma non vide nulla. Aveva corso per metri e metri e adesso si ritrovava perso, sia con la mente che con il cuore.
-Tu non dovresti essere qui- pronunciò il moro a mezza voce e con tristezza, riprendendo fiato.
I suoi occhi vagavano a destra e a sinistra, nella speranza di vedere qualcuno. Nel bisogno di vedere qualcosa che non fossero quegli alberi che sembravano tutti uguali.
-Già, Juvia non dovrebbe esserci- il tono si fece duro e il cuore di Gray perse un battito.
Era colpa sua. Soltanto sua se Juvia aveva perso la vita, e tutto per una stupida scommessa. Aveva fatto una gara contro Natsu di bevute e aveva perso per poco. Doveva tornare a casa con la moto ed era ubriaco, ma Juvia aveva insistito per accompagnarlo piuttosto che lasciare da solo il suo fidanzato. Ed era successo. Uno dei peggiori incidenti che potesse mai esserci.
Aveva vissuto nel rimpianto e nella frustrazione per parecchie settimane ed ecco che adesso la sentiva di nuovo. Quella voce candida e cristallina che non faceva altro che tintinnare nella sua mente.
-La colpa è di Gray-sama?- chiese con un risolino che gli fece gelare il sangue nelle vene. Il suo corpo ritornò in tensione come una corda di violino.
-La colpa...- pronunciò la voce, quasi in un sussurro arrendevole.
Gray trattenne il respiro, già conoscendo la risposta, ma che non arrivò mai.
-Dov'è Gray-sama?- chiese di nuovo la voce e Gray avvertì l'impulso di scappare, di muoversi e correre via. Ma non lo fece.
Deglutì profondamente per poi avanzare nella direzione dalla quale gli sembrava provenisse la voce.
Ci aveva pensato a lungo in quelle settimane, in quei giorni, in quelle ore... ogni minuto e secondo non passava che non pensasse a lei. A quanto avesse perso, a quanto avessero perso insieme.
Quegli ultimi giorni erano stati terribili. Portava un peso che lo stava lentamente schiacciando, mentre la vita di tutti continuava ad andare avanti. Tutto ciò che lo circondava si faceva beffe di lui, lui che aveva perso scioccamente la propria felicità. Quanto ancora sarebbe durato in quello stato? Tristezza, depressione, angoscia, frustrazione, disperazione...
Sapeva che prima o poi avrebbe ceduto. Non sapeva quando, ma lo sapeva.
-Gray-sama ha paura?- chiese adesso dispiaciuta la voce.
Il moro scosse la testa in segno di diniego. Si trovava sull'orlo di un burrone. Non se ne vedeva la fine a causa del buio, ma doveva essere parecchio profondo.
-Gray-sama...- il tono si fece più dolce, quasi preoccupato.
Sul volto del moro apparve un mezzo sorriso rassegnato mentre una singola lacrima gli rigava il volto.
-Va tutto bene- la gola si era fatta improvvisamente secca.
Chiuse gli occhi, prese un profondo respiro... e si buttò.
Tutto successe in pochi attimi. Lo sferzare dell'aria fredda sul proprio corpo, la sensazione di vuoto, e poi la fredda roccia. Un dolore lancinante alla testa accompagnato da qualcosa di vischioso che iniziava a circondarlo a partire dalla testa... e poi il nulla.
 
-Non è stata colpa di Gray-sama- si sentì singhiozzare nel buio della quiete.
Una sagoma evanescente di una ragazza dai capelli turchini apparve. Era seduta su una roccia proprio accanto al corpo del giovane e si teneva le mani sul viso a coprirne le lacrime copiose.
Una seconda figura apparve alle sue spalle. Evanescente anch'essa, ma di un ragazzo.
Una mano si posò sulla spalla della turchina. -Lo so, e va bene così- la rassicurò la seconda sagoma. La turchina alzò lo sguardo triste su di lui che la guardava dolce.
-Una vita senza di te non è vita- pronunciò rassegnato. Era quella l'unica conclusione a cui era giunto. -Scusami Juvia, ma sono venuto a riprenderti- aggiunse poi più deciso. E a quelle parole la ragazza si alzò di scatto e gli si buttò con le braccia al collo.
-Gray-sama...- pronunciò flebile contro il suo petto mentre nuove gocce salate le rigavano il viso.
-Juvia...- chiamò l'altro dolce, avvolgendole le braccia attorno alla vita in un abbraccio. Quanto gli aveva fatto male il sapere di non poterla più toccare? Di non poterla più rivedere? Ma adesso era tutto finito.
-Da adesso niente ci separerà- concluse, poggiando la guancia contro i capelli turchini.
Le due figure scomparvero così, abbracciate, nella quiete della notte.
Il giorno dopo fu ritrovato il corpo senza vita del moro che sorrideva appena.
 
 
 
 
 
Nda:
Ok, non era mia intenzione pubblicarla, nè tantomeno scriverla! Ma la notte di Halloween quando sono tornata a casa stavano tutti dormendo e mi è venuta voglia di scrivere una what if. Ma il fatto che ormai fosse già il primo novembre me l'ha trasformata in una storia angst, anche se come al solito la mia parte buona ha prevalso e alla fine si è visto di come Juvia non sia stata poi così psicopatica come avrebbe dovuto essere all'inizio. È rimasta però lo stesso un po' bipolare, perchè chiaramente è lei ad aver spinto Gray a buttarsi, anche se alla fine se ne dispiace. Da un lato vorrebbe che Gray cambiasse idea e dall'altro no. Ma quando ottiene ciò che vuole, poi se ne pente, perchè non lo voleva davvero veder morire, anche se allo stesso tempo non riusciva a trovare pace senza di lui. Mamma mia, che casino. Non so se avete capito ciò che intendo, ma spero che tutto ciò l'abbiate compreso già leggendo la storia.
Come sempre mi sottopongo al vostro giudizio, lettori.
Fatemi sapere cosa ne pensate, anche perchè non ho mai scritto una cosa del genere e ho mille dubbi ^.^"
Alla prossima, Roby-chan 
   
 
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