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Autore: Rohhh    02/11/2017    1 recensioni
La ventunenne Ashley, dopo essere stata cacciata via da casa da sua madre ed essersi ritrovata completamente sola in una città a lei sconosciuta, ha riscoperto la serenità che cercava nel suo nuovo gruppo di amici, conosciuto grazie al fortunato incontro con Terence, un ragazzo gentile e premuroso e sua sorella minore Michelle, che le ha offerto una stanza nell'appartamento che condivide con altre tre ragazze. Con un lavoro che le permette di mantenersi gli studi che ha sempre desiderato e la vicinanza delle amiche, tutto sembra procedere liscio per Ashley, ma il ricordo del suo triste passato arriva spesso a tormentarla e l'unico che misteriosamente riesce a darle sollievo da quei pensieri è Matt, un ragazzo odiato dai suoi nuovi amici per motivi non ben chiari e considerato da loro come un vero e proprio nemico da cui stare alla larga. Ashley, nonostante sia conscia della fama del ragazzo nel suo gruppo, in un momento di disperazione e debolezza, finisce per cedere e commettere con lui un errore che la perseguiterà e che presto finirà per pagare caro.
Ma, forse, non tutto ciò che sembra perduto per sempre lo è davvero...
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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Ciao ragazze!
Non mi sono scordata della storia, mi scuso per la strana assenza più lunga del solito ma ho avuto una marea di cose da fare e organizzare e il cervello mi è andato in fumo! Sono partita di nuovo (tanto per cambiare), finalmente dopo un mese ho raggiunto il mio ragazzo, che era andato prima, e adesso sto da lui. Ho dovuto preparare pacchi da spedire, salutare amici vari, preparare valigie e pensare a non dimenticare nulla ed è stato un incubo!
Adesso sono qua e, anche se ho più cose a cui pensare essendo da soli, troverò sempre il tempo per continuare quindi spero di non tardare più così tanto!
Detto questo, sono stata lenta anche perché il capitolo è un po' di passaggio e non mi entusiasmava scriverlo ma è necessario per la storia visto che tra poco le cose si movimenteranno. Come dice anche il titolo, più che altro ci saranno alcuni dialoghi tra i personaggi che serviranno per il continuo, spero di non annoiarvi troppo!
Scusate ancora e grazie mille a tutte le regazze che mi seguono a cui devo tantissimo, mi risollevate il morale quando sono  giù e mi date la spinta per continuare, io cerco di curare più che posso i capitoli per non lasciare niente di troppo frettoloso e spero sia di vostro gradimento.
Un bacio e alla prossima!

Cap. 32 Rivelazioni e scoperte

 

Ashley esitò dinanzi alla porta di casa, lo sguardo basso e un nodo alla gola.

Non era solo l'ansia per quello che poteva aspettarla ma anche e soprattutto la consapevolezza di come tutto fosse ormai cambiato.

Poco tempo prima avrebbe aperto quella porta senza neanche rifletterci troppo sopra, con serenità e con la certezza di trovare al di là della soglia un ambiente amichevole e confortante.

Adesso ne aveva quasi paura, provava un'angoscia terribile e girare la chiave in quella serratura sembrava l'azione più complicata da compiere.

In parte si attribuiva la colpa di quel cambiamento, aveva lasciato che le bugie e i segreti si accumulassero, diventando una montagna troppo pesante da sopportare che rischiava di crollarle addosso da un momento all'altro ed era come avere puntata costantemente una spada sopra la testa.

In parte non riusciva a non pensare a quanto fosse assurdo e ingiusto l'odio che stava alla base di tutto quel gigantesco guaio e a volte avrebbe voluto semplicemente urlare a Terence e sua sorella quanto si stavano sbagliando su Matt e quanto in realtà lui fosse un ragazzo stupendo e che non aveva fatto altro che lottare per realizzare i suoi sogni in una famiglia che non l'aveva mai appoggiato ma che, al contrario, aveva tenuto più all'immagine che alla sua felicità.

Le faceva rabbia pensare a come la soluzione a quel problema apparisse così' banale e facile e, allo stesso tempo, la cosa più difficile dell'intero universo.

Col buio nel pianerottolo e dentro il cuore, emise un profondo e rumoroso sospiro per farsi coraggio e infilò la chiave nella toppa, chiudendo gli occhi rassegnata non appena udì il rumore secco della serratura che scattava.

Un fascio di luce penetrò dalla fessura che si era aperta e la informò che qualcuna delle sue coinquiline non era chiusa in camera ma probabilmente stava ancora in cucina.

Avanzò nel corridoio semi illuminato a passi lenti ma inesorabili, pregando dentro di sè che si trattasse di Melissa o, nella migliore delle ipotesi, di Beth ma le sue speranze svanirono senza via di scampo quando, giunta davanti alla cucina, vide Colleen seduta al tavolo e accanto a lei Michelle.

Un brivido le percorse la schiena quando le due ragazze posarono gli sguardi su di lei, Ashey lesse una sfumatura strana e sospettosa dentro la loro espressione ed ebbe la sgradevole sensazione di essere stata probabilmente l'oggetto di qualche loro precedente conversazione.

Deglutì amaramente e si sforzò di comportarsi come niente fosse.

«Ciao ragazze» salutò, accennando un sorriso sulle labbra incerte mentre si allentava il nodo della sciarpa sulla gola, dato che l'ansia la faceva accaldare fino a darle l'impressione di non riuscire a respirare in maniera regolare.

«Oh ciao Ashley!» ricambiò Colleen con un tono di voce tutto sommato tranquillo, Michelle invece si limitò a piegare forzatamente gli angoli delle labbra e fingere un sorriso.

«Le altre non ci sono?» chiese nel tentativo di capire se almeno la presenza di Melissa l'avrebbe potuta confortare in quella che si preannunciava come una serata da incubo.

«Beth rimane a casa di Dean stasera e Melissa mangiava fuori con alcuni compagni di corso, o almeno così mi pare abbia detto!» le rispose Colleen, contraendo la fronte per ricordare gli impegni delle coinquiline e cercando una conferma in Michelle, che annuì subito dopo.

«Capisco» si rassegnò Ashley, immaginando che, in realtà, il vero impegno di Melissa avesse un nome ben preciso e cioè Luke. Sorrise comunque al pensiero che la sua amica in quel momento fosse felice e impegnata a godersi delle splendide ore in compagnia del suo amato.

«Beh, se devi ancora cenare ci siamo noi! Ti aspettiamo, tranquilla!» esclamò inaspettatamente Michelle, attirando l'attenzione di Colleen e facendo sollevare di scatto lo sguardo ad Ashley.

Quella proposta gentile suonava troppo sospetta e il viso di Michelle, disteso eppure con un'ombra inquietante a oscurarlo, lasciava presagire tutt'altro che un'allegra e spensierata chiacchierata per farla sentire meno sola.

La fame era l'ultimo dei pensieri di Ashley, anzi, lo stomaco le si era completamente serrato dopo quel breve scambio di battute con Michelle ma declinare l'invito per chiudersi in camera non sarebbe stata una mossa vincente e avrebbe soltanto alimentato i sospetti della castana.

«D'accordo, vado a cambiarmi e tra cinque minuti vi raggiungo!» disse allora, poi si incamminò verso la sua camera e si richiuse la porta alle spalle, sentendosi solo un poco più al sicuro.

Si era cacciata in un grosso casino e adesso non sapeva come fare per uscirne!

Forse doveva andare di là e confessare la sua relazione segreta con Matt...o forse doveva aspettare, elaborare un piano meno affrettato o addirittura sperare in un miracolo e che i due fratelli si decidessero ad appianare tutti i vecchi rancori.

Si coprì il viso con le mani e non trattenne un mugolio di sofferenza.

Aveva una confusione atroce in testa ed in più si ci mettevano anche i sentimenti verso quel ragazzo ad agitarla più del dovuto. Ripensò ai suoi baci, alla stupenda sensazione delle sue mani che la accarezzavano e del calore he ogni sua singola parola era capace di provocarle e finì per sospirare come una normalissima ragazza innamorata.

'Oddio, sto davvero raggiungendo quel punto di non ritorno?' pensò terrorizzata mentre tentava di raffreddare le guance già arrossate con le sue mani ghiacciate.

Scosse rapidamente la testa per scacciare quei pensieri, scompigliandosi i capelli corti, poi agguantò una felpa e dei pantaloni da tuta e si liberò dei vestiti per cambiarsi e stare più comoda.

Non c'era via d'uscita, doveva affrontare quella cena e così avrebbe fatto.

Prese dei lunghi respiri per rilassarsi e darsi la carica, abbassò la maniglia e infine si avviò verso la cucina.

«Eccomi, scusate per l'attesa» esordì una volta messo piede nella stanza, le due coinquiline erano già arrivate alla frutta ed Ashley sperò vivamente che non avessero intenzione di trattenersi più del necessario e che quella tortura potesse finire in fretta.

«Figurati, fai pure con comodo!» esclamò Colleen, continuando a sbucciare la sua arancia.

Michelle lanciò un'occhiata gelida ad Ashley la quale, girata di spalle, riuscì a sentire quegli occhi di ghiaccio puntati sulla sua schiena come due spilli che la trafiggevano.

Cercò di mantenere la calma, rinunciò a cucinarsi una cena decente dopo una giornata fuori a mangiare cibo poco sano pur di spicciarsi e togliersi da quella posizione e così optò per un velocissimo panino.

Raggiunse le coinquiline e si accomodò tra loro due, sentendosi vulnerabile e accerchiata come tra due fuochi pronti a bruciarla viva.

«Studi davvero tanto! - iniziò Michelle, assottigliando lo sguardo e lasciando comparire un sorriso che somigliava più ad un ghigno – se non ti conoscessi e non sapessi quanto sei seria e impegnata con l'università, sarei quasi tentata di pensare che usi quel tempo per fare qualcos'altro...» la provocò con lucida freddezza, tirando la prima freccia del suo arco e centrandola in pieno.

Ashley si rigirò il panino tra le mani e lo fissò intensamente, quasi cercasse una soluzione dalla sua cena, attese qualche secondo sotto gli occhi attenti di Michelle e perplessi di Colleen, poi aprì bocca.

«Conciliare studio e lavoro è impegnativo» sentenziò infine, addentando con nervosismo il pane e cercando di non farsi bloccare dalla paura.

'Certo, e conciliare lavoro, studio e Matt lo è ancora di più, vero?' le sussurrò la sua mente impertinente, facendola sentire ancora più a disagio.

«Andiamo Michelle, che dici? É ovvio che Ashley si stia dedicando anima e corpo a studiare, ha già superato alla grande il suo primo esame!» venne in suo soccorso Colleen.

All'inizio aveva trovato divertente punzecchiare Ashley su una sua presunta relazione clandestina ma lo aveva sempre fatto in senso buono e solo per il piacere di qualche innocuo pettegolezzo tra ragazze.

Michelle invece si era accanita, l'aveva presa come una questione di principio e, conoscendo l'orgoglio estremo della cugina, Colleen provava quasi pena per Ashley e per la pressione psicologica che stava subendo a causa dei suoi metodi spietati.

«Oh, ma sono sicura che sia così altrimenti Ashley ce l'avrebbe detto! In fondo tra amiche non ci sono segreti, giusto?» sibilò, intrecciando le dite esili sotto il mento e sporgendosi verso la malcapitata, stritolandola con le sue spire.

Ashley boccheggiò, per un attimo si chiese chi avesse improvvisamente tolto tutto l'ossigeno da quella stanza che pareva essersi ristretta e assomigliare più a una grotta sotterranea senza finestre o vie d'uscita.

Le sorrise e annuì in silenzio, scuotendo la testa verso la direzione di Michelle, che la fissava immobile e senza scomporsi di una virgola, poi afferrò il bicchiere e buttò giù un paio di sorsate di acqua fresca per procurarsi un po' di sollievo.

Colleen guardò prima la cugina e poi Ashley, trovandola in difficoltà: per un attimo anche a lei sembrò che la rossa si comportasse come chi è preda di un forte disagio e aggrottò lievemente le sopracciglia mentre rimuginava sui sospetti di Michelle.

Che alla fine avesse ragione ed Ashley, dietro le apparenze di ragazza seria e riservata, nascondesse degli inconfessabili scheletri nell'armadio?

Si riscosse subito, in ogni caso poteva essere qualunque cosa, anche la più stupida, e Michelle esagerava come al solito.

«Beh, Michelle, non pretenderai adesso che ti racconti tutti i più intimi e personali dettagli della mia vita privata, spero!» si intromise di colpo, tanto per alleggerire quella strana tensione che aleggiava palpabile tra Ashley e sua cugina.

«Tranquilla, non voglio certo sapere com'è il tuo ragazzo a letto! Anche se ci hai già pensato tu stessa a chiarire la cosa, molto tempo fa!» sottolineò Michelle con un sorrisetto furbo, senza perdere d'occhio Ashley, mentre Colleen scoppiò a ridere, consapevole della sua lingua lunga e del suo irresistibile bisogno di confidarsi con le amiche.

Ashley si sforzò di condividere quel breve momento di ilarità ma non aveva per nulla voglia di ridere, quello che desiderava più di ogni altra cosa era solo che finisse tutto il più presto possibile e potesse andarsene da quella stanza soffocante.

«Ah, a proposito, Ashley – ricominciò Michelle con la sua classica voce gentile e perfetta, la sua povera vittima ebbe un ennesimo brivido di freddo – volevo ringraziarti per ieri sera e per il tuo eroico gesto nei confronti di mio fratello! É stato davvero carino da parte tua, dimostra che a lui ci tieni davvero, non è così?» aggiunse Michelle candidamente, la sua voce era vellutata e poteva anche sembrare sincera ma Ashley riuscì a percepire la vena sarcastica e amara, quasi da presa in giro, che la colorava e, quando la castana le accarezzò una spalla, non sentì alcun affetto ma solo tanta falsità.

Colleen roetò gli occhi esasperata, ecco che sua cugina ricominciava.

«Figurati, mi è venuto...naturale» esitò Ashley, in cerca delle parole giuste per spiegare un comportamento che, in realtà, non aveva nulla a che vedere con Terence.

Naturale era stato mettersi in mezzo per cercare di difendere Matt ed evitare che gli venisse fatto del male, al resto non ci aveva nemmeno pensato in quel momento, aveva solo agito d'impulso, di cuore.

«Già, anche se...così facendo hai finito per impedire a Terence di dare il benservito a Matt» disse Michelle, con un'aria così allusiva che Ashley si sentì spacciata.

'Ormai ti ha scoperta, è tutto finito!' prese a ripetere la solita vocina dentro di lei, la caricò di ansia e anche quel poco di appetito che aveva racimolato le passò via istantaneamente, lasciandole in cambio un simpatico senso di nausea.

Mise via ciò che rimaneva del panino e lo avvolse in un fazzoletto, voltò la testa verso Michelle, che continuava imperterrita a fissarla con quegli occhi grandi e iniettati di odio, il modo in cui la guardava cominciava ad assomigliare molto a quello che riservava a Matt ed Ashley capì che la ragazza l'avrebbe presto inclusa nella lista nera dei suoi nemici e da quel momento in poi il trattamento che l' aspettava non sarebbe stato di certo piacevole.

Deglutì a fatica, poi dischiuse le labbra secche.

«Terence non era lucido, poteva nascerne una rissa e sarebbe stato pericoloso» ribattè, cercando di risultare convincente e, a quel punto, Michelle parve deporre le armi.

Si appoggiò allo schienale della sedia, abbassò un attimo lo sguardo e sembrò riflettere.

Non aveva ancora ben chiaro il vero motivo per il quale Ashley aveva agito in quel modo ma la rossa aveva un'aria troppo strana e per una frazione di secondo la mente di Michelle arrivò ad elaborare una teoria che appariva assurda persino a lei, abituata a non meravigliarsi di nulla.

Ashley non voleva proteggere Terence, voleva difendere Matt perché, forse, lui le piaceva.

Si sforzò di non scoppiare a ridere perchè quei pensieri erano così strampalati che le veniva complicato crederci, eppure, c'era anche una piccolissima parte di lei che non voleva smettere di accantonare quell'idea.

Possibile che la soluzione a quel mistero fosse anche quella che era stata più evidente agli occhi di tutti?

«Certo, hai ragione però...- iniziò tentennante, poi sollevò il viso e ritornò decisa e sicura come sempre – Peccato, mi sarebbe davvero piaciuto vedere Matt prendersi un bel pugno su quella faccia di cazzo, lo meritava per tutto quello che ci ha fatto e...chiunque sia suo amico avrà sempre il mio disprezzo, esattamente come lui» ci tenne a precisare, i suoi occhi castani si accesero come fiamme, Ashley non capì se quella frase le fosse uscita casuale o se la ragazza stesse tentando in quella maniera subdola di lanciarle un avvertimento.

Si sentì braccata ed esposta, sull'orlo di un precipizio e tutto ciò che lentamente stava cercando di ricostruire rischiava di finire giù proprio come lei.

«E dai Michelle, smettila di roderti il fegato per lui, se continui così finirai per ammalarti!» obiettò Colleen per cercare di cambiare quel discorso trito e ritrito e che ormai cominciava a non tollerare più. Lo fece col sorriso sulle labbra, sperando di riportare la cugina alla ragione ma aveva sottovalutato il fatto che per Michelle quell'argomento era la cosa più seria del mondo.

«Smettila di dirmi quello che devo fare! Non c'è bisogno che ti preoccupi della mia salute, sto benissimo e non ho bisogno di consigli!» sbottò infatti, scattando d' improvviso in piedi dalla sedia e battendo le mani sul tavolo con forza.

Ashley rabbrividì e sbiancò mentre Colleen parve non impressionarsi più di tanto, evidentemente era più che abituata alle reazioni spropositate della cugina.

Dopo aver lanciato un'occhiata torva ad entrambe le ragazze, Michelle guardò dritta davanti a sè e, senza aggiungere una parola, abbandonò la stanza.

Ashley e Colleen, rimaste sole, si scambiarono uno sguardo imbarazzato, poi la maggiore sbuffò e scosse la testa rassegnata.

«Non farci caso, Michelle perde proprio la testa quando si tratta di Matt!» commentò, stanca delle scenate della cugina quando si toccava quella questione.

«Beh, è per via della faccenda di Terence, non riesce a perdonarglielo.» provò a giustificarla Ashley, anche se dentro di lei sentiva ribollire il sangue.

Sapeva dell'innocenza di Matt e di quanto quell'equivoco li avesse costretti a vedersi nel segreto e coprirsi di bugie e sotterfugi che si sarebbe volentieri risparmiata se solo l'alternativa non fosse stata dover scegliere tra perdere i suoi amici o perdere lui.

Colleen, però, a sorpresa, accennò una risata che attirò l'attenzione di Ashley, la rossa aggrottò le sopracciglia e fissò la coinquilina.

«Magari fosse solo per Terence!» si lasciò scappare, portando gli occhi al soffitto e aumentando la curiosità di Ashley.

C'era qualcosa di sospetto che non riusciva a capire ma che, a quanto pareva, nessuno le aveva ancora rivelato.

«Non capisco» balbettò interdetta.

Colleen esitò, si tormentò le mani nervosamente, dischiuse le labbra e le richiuse più volte prima di decidersi a parlare.

«Ecco, vedi...non dovrei dirtelo ma...non condivido più l'atteggiamento di Michelle e sono preoccupata per lei, quindi...magari tu puoi consigliarmi! - iniziò la ragazza, lo sguardo di Ashley sempre più stupito – Terence non è l'unico motivo per cui Michelle odia Matt...la sua ragione è molto più...personale, diciamo.» spiegò allora, rimanendo comunque abbastanza enigmatica.

«Personale? - fece eco Ashley, sempre più confusa – Matt ha fatto un torto anche a lei?» domandò, cercando di spremere le meningi per ricordare se il biondo avesse accennato qualcosa su Michelle ma senza trovare risposta.

«Potremmo anche chiamarlo così, volendo ma...non si tratta proprio di un torto – rispose Colleen, poi guardò la faccia perplessa di Ashley e capì di dover dare più spiegazioni – devi sapere che Terence e Michelle sono cresciuti con Matt, tra di loro c'era una forte amicizia ma...col passare degli anni Michelle ha cominciato a provare qualcosa di diverso per lui...» accennò, rimanendo ancora troppo vaga.

Ashley impallidì, le parole di Colleen non erano state esplicite ma tanto era bastato per farle intuire qualcosa che la fece raggelare.

Non era possibile.

«In che senso? Vuoi dire che...» provò a dedurre, anche se il solo pensiero che fosse la verità la terrorizzò.

Un'eventualità del genere avrebbe complicato di parecchio una situazione già disperata.

Colleen non la fece finire, annuì convinta e riprese a parlare.

«Michelle, da ragazzina, era innamorata persa di Matt» sentenziò, gettando Ashley nello sconforto più totale.

«Oddio...» esclamò la rossa, portandosi istintivamente una mano sulla bocca per lo sconcerto, con gli occhi spalancati e terrorizzati.

«Già, so che è una scoperta sconvolgente» disse Colleen, senza sapere che la reazione di Ashley era dovuta a tutt'altro motivo.

«E come...insomma, com'è andata tra loro? Sono stati insieme?» domandò, cercando di nascondere il tremore, non sapeva davvero quale risposta dovesse augurarsi, a quel punto.

«Oh no, ed è proprio per questo che Michelle non lo sopporta. Lei non aveva una semplice cotta, era persa di lui, aveva solo quindici anni ma mi riempiva la testa con tutte le sue fantasie sul futuro, era davvero convinta che lui fosse il ragazzo della sua vita e che la ricambiasse, scambiava le sue attenzioni e l'amicizia per interesse e sognava già il loro splendido matrimonio, non sto scherzando! - raccontò Colleen, poi si guardò intorno per accertarsi che sua cugina non fosse nei paraggi e abbassò la voce per sicurezza.- Michelle non faceva che fantasticare e nel frattempo passava il tempo a odiare le ragazze che avevano avuto una storia con lui. Pensa che aveva deciso che la sua prima volta sarebbe stata con lui e non faceva altro che aspettare quel momento. Un giorno, quando aveva sedici anni circa, stanca del fatto che la situazione non si sbloccava, si presentò da Matt e gli si buttò praticamente addosso facendogli intuire che voleva...beh, insomma...hai capito, no?» proseguì Colleen, mentre Ashley, incredula e tremante, ascoltava quelle parole come se si trattasse di un racconto horror ed ebbe appena la forza di annuire.

«E poi?» chiese con un fil di voce.

Colleen bevette un sorso di aranciata, poi scrollò le spalle con indifferenza.

«Il resto è di facile previsione. Matt la respinse, le disse che non provava nient'altro che amicizia per lei e...sai quanto queste poche parole possano ferire quando tu ti aspetti tutt'altro dalla persona che ami. Michelle si sentì umiliata e con l'orgoglio sotto i piedi e scappò via, giurandogli odio eterno. Non riusciva ad accettare quel rifiuto e ha continuato a logorarsi sempre di più e, quando poco dopo Terence litigò con Matt, lei ne volle solo un pretesto per giustificare la sua rabbia. In realtà, se ci pensi bene, in questo Matt è stato molto corretto con lei, chiunque altro al posto suo ne avrebbe approfittato, se la sarebbe fatta per poi scaricarla come niente fosse...invece lui non lo ha fatto, teneva a lei e l'ha rispettata. Solo che è difficile capirlo quando sei innamorata e delusa.» concluse, deviando lo sguardo pensieroso a quei tristi ricordi.

Ricordava i pianti infiniti di sua cugina, ai quali aveva assistito offrendole tutto il suo conforto come una sorella maggiore, era stata accanto a Michelle, provando a farla ragionare e a farle dimenticare quella delusione cocente, ma era stato tutto inutile.

Ashley rimase imbambolata con lo sguardo fisso nel vuoto: Michelle era stata innamorata di Matt, covava rancore per lui anche dopo anni per il suo rifiuto e lei che aveva combinato, anche se inconsapevolmente?

Ci aveva fatto sesso, continuava a vederlo e, addirittura, forse se ne stava quasi innamorando.

Poteva esserci uno scenario peggiore di quello?

Se solo Michelle l'avesse scoperto sarebbe stata davvero spacciata.

«Ashley, ci sei? - la richiamò Colleen poco dopo, sfiorandole una mano – Comunque, ti dicevo, io cerco sempre di farle dimenticare questa storia ma lei non ne vuole sapere, a volte ho l'impressione che provi ancora dei sentimenti per lui...tu cosa pensi che dovrei fare?» chiese, cercando di ottenere un qualche aiuto dalla sua coinquilina che, però, in quel momento era incapace di formulare una frase di senso compiuto, figurarsi esprimere un parere su quel guaio di proporzioni epiche.

«Ah, non saprei Colleen...adesso scusami, sono molto stanca e ho bisogno di fami una dormita...buonanotte, allora» la liquidò Ashley, poi come un robot senza espressione si alzò e si diresse verso la sua camera.

Rimase ferma al buio per qualche secondo, incapace di muoversi o pensare ma, quando finalmente si riscosse, afferrò il cellulare e selezionò il nome di Matt.

Si chiese ancora come mai quell'idiota non le avesse accennato niente su quella faccenda.

'Adesso mi sente' mormorò, prima di avviare la chiamata e aspettare.

 

 

«Le pizze arriveranno tra mezz'ora» comunicò Luke, dopo aver staccato la chiamata.

Melissa sorrise e lo osservò mentre il ragazzo la raggiungeva e si accomodava sul letto accanto a lei.

Un brivido le attraversò la colonna vertebrale adesso che riusciva a sentire il suo profumo e le loro braccia si sfioravano delicatamente, si voltò di poco e intravide il profilo di Luke, i suoi occhi scuri e allegri, quasi coperti dai riccioli altrettanto corvini che gli ricadevano sulla fronte, ormai troppo lunghi e indomabili.

Arrossì senza ritegno quando si rese conto di desiderarlo e uno strano tumulto, mai provato fino ad allora, le scombussolò ogni cellula del suo corpo.

Istintivamente allungò una mano fino a portarla sul dorso di quella di Luke, morbidamente poggiata sul materasso, il contrasto tra la pelle fredda di lui con il palmo bollente di Melissa fece sussultare entrambi.

Si guardarono, Luke ruotò la mano e strinse quella di Melissa, incrociando le dita con le sue.

«Quindi, che vorresti fare nell'attesa?» domandò lei, con un tono di voce sottile ma sensuale, meravigliandosi di quanto le fosse piaciuto suonare un po' maliziosa, anche se pensava che non sarebbe stata mai capace di tirare fuori quella parte più istintiva e giocosa del suo carattere e che le faceva bene.

Luke, intanto, sgranò lievemente gli occhi a quella frase, avvicinò il viso a quello di Melissa e le sfiorò la guancia col naso.

«Hai qualche proposta?» le soffiò all'orecchio, facendole scoppiare il cuore.

Melissa giurò di non essersi sentita mai così leggera e libera da freni o preoccupazioni, circondò le spalle di Luke con le sue braccia esili e lo strinse a sè.

«Magari sì» rispose con un fil di voce, poi raggiunse le labbra del suo amato e lo baciò, lasciandolo senza fiato.

Le sembrò di trovarsi non sopra un banalissimo letto ma su una nuvola che ad ogni bacio, carezza, o tocco più audace, la portava sempre più in alto, sconvolgendole ogni sensazione e facendole perdere lentamente il controllo, in un dolcissimo vortice a cui voleva abbandonarsi.

Si chiese se fosse davvero quello che si provava in quei momenti, se stare con il ragazzo che si amava facesse sempre sentire così bene e felici e se fosse arrivata l'ora anche per lei di lasciarsi andare e di vivere la sua storia da ogni punto di vista.

Completa...voleva sentirsi completa con lui.

Nel frattempo l'atmosfera si era molto riscaldata, Melissa sentì tutto il suo corpo farsi molle e rilassato, si ritrovò sdraiata sul letto di Luke e, con grande delicatezza, lui le fu sopra, avvolgendola col suo calore mentre con le loro mani si accarezzavano ed esploravano nuove sensazioni e intimità.

Sembrava di stare in una bolla dorata che ovattava il mondo esterno e azzerava i pensieri, uno stupendo sogno, fragile e delicato e destinato proprio perchè tale a infrangersi in un battito di ciglia.

Melissa realizzò improvvisamente il peso di ciò che poteva accadere tra loro, un passo importante che solo poco prima le era sembrata la cosa più naturale del mondo ma che adesso, la parte chiusa e diffidente della sua personalità, le faceva apparire come sbagliato e prematauro.

Perché doveva essere tutto così dannatamente complicato per lei?

Di colpo la sua schiena schiacciata contro il materasso le fece provare un senso di claustrofobia, si irrigidì, abbandonò le labbra di Luke e fece forza sui gomiti per sollevarsi.

Luke si staccò di riflesso, allertato dalla reazione della ragazza e, temendo di aver osato troppo e di averla spaventata, si allontanò da lei, lasciando che si rimettesse seduta.

«Mi dispiace...io non...» provò subito a scusarsi per qualcosa per la quale in realtà non aveva niente di cui incolparsi.

Melissa si raggomitolò in un angolo del letto, guardò il viso mortificato di Luke e odiò sè stessa per quello stupido comportamento.

«No, non dire così! Non è colpa tua...sono solo io...» balbettò timidamente, abbassando lo sguardo ma Luke le si riavvicinò e sfiorò la sua guancia

«Scusami, avevamo detto di aspettare fino a che non avessimo affrontato la questione con Michelle...non avrei dovuto...» accennò a bassa voce, ma Melissa lo fermò, posandogli un dito sulle labbra.

«Il problema non sei tu, Luke! - esclamò decisa, fissandolo coi suoi occhi verde scuro – il problema sono solo io» mormorò, tremando appena e cingendosi le ginocchia.

«Ehi, che stai dicendo?» cercò di confortarla lui, racchiudendole il viso con le sue mani.

Melissa sentì le lacrime pizzicare agli angoli degli occhi e lo stomaco attorcigliarsi per la tensione. Esitò, deglutì più volte a vuoto prima di trovare la forza per tirare fuori quello che per Luke rappresentava ancora un segreto.

«C'è una cosa che devo dirti...non è solo per Michelle se io...il fatto è che...- iniziò, poi chiuse gli occhi e prese un respiro, maledicendo la sua timidezza – il fatto è che sono vergine! Io non l'ho mai fatto!» confessò, stringendo i pugni e liberandosi di quel fardello che pesava dentro di lei e che la terrorizzava.

Aveva paura, adesso, paura che lui non capisse, che la trovasse stramba o anormale.

Insomma, quale ragazza a 21 anni si trovava ancora nella sua situazione?

Luke rimase in silenzio, la fissò senza essere in grado di parlare mentre Melissa si sentì morire dentro.

Ecco, aveva fatto una enorme cazzata a rivelare quella sua debolezza e chissà che cosa avrebbe pensato Luke di lei, come i suoi occhi l'avrebbero guardata da quel momento in poi.

Eppure, dopo un primo momento di esitazione, proprio quegli stessi occhi si illuminarono, sorrisero di nuovo e le sue labbra si piegarono verso l'alto, ridandole speranza.

Le mani grandi e calde di Luke scostarono la coltre di capelli sotto i quali Melissa si stava nascondendo, le scoprirono il viso, rosso e stravolto, la costrinsero a mostrarlo senza avere vergogna.

«E sarebbe questo il problema?» le chiese, sorridendo.

Melissa sussultò, ma le carezze di Luke l'avevano già parecchio calmata.

«Beh, sì...adesso penserai che sono strana, diversa...quante altre conosci che...» prese a dire, imbarazzata, ma lui la fermò.

«Melissa, non mi importa un accidente delle altre, quando lo capirai? Mi importa solo di te e, sinceramente, non vedo niente di strano o anomalo in quello che mi hai detto...al contrario, spero di essere all'altezza il giorno in cui ti sentirai pronta...ovviamente, sempre se vorrai ancora sopportare questo idiota!» scherzò Luke, sdrammatizzando quel momento così serio e delicato e strappando finalmente una risata a Melissa.

Le parole di Luke le riscaldarono il cuore, tutta l'agitazione accumulata per riuscire a rivelargli quel particolare che la rendeva insicura svanì via e si rese conto di dover smettere una volta per tutte di farsi condizionare dai pregiudizi e da tutte quelle stupide convinzioni su ciò che era normale o meno.

Luke teneva a lei così com'era, non voleva cambiarla, avrebbe accettato tutto di lei, le fragilità, le insicurezze e i difetti contro i quali lottava ogni giorno.

«Certo che voglio sopportarti e spero di poterlo fare per tanto, tanto tempo ancora!» sussurrò, poi si gettò tra le sue braccia e lo strinse, cancellando ogni disagio o tristezza.

Rimasero abbracciati qualche minuto, a godersi solo il silenzio e la presenza l'uno dell'altra, poi il suono del citofono li distrasse e li avvisò che era ora di lasciare stare i problemi di cuore per dedicarsi a quelli di stomaco, che adesso reclamava attenzione.

«Tornerai a casa tua a Natale?» domandò Luke, dopo aver sistemato una tovaglia di fortuna sulla sua scrivania e recuperato un paio di posate e due bicchieri.

«Sì, mi manca tanto la mia famiglia e non vedo l'ora di passare qualche giorno con loro! - rispose Melissa con la felicità nella voce, mancava ormai poco e il solo pensiero di rivedere i suoi genitori la faceva commuovere – E tu che farai? » chiese a sua volta, mentre lo aiutava ad apparecchiare.

«Tonerò anche io a casa, credo proprio che mia mamma mi ucciderà se non lo faccio!» scherzò lui, ricordandosi di quanto sua madre ci tenesse alle tradizioni familiari in quel periodo dell'anno.

Melissa si accomodò, seguita a ruota da Luke, e i due assaporarono il buon profumo che proveniva dai cartoni delle pizze.

«Sai, ho invitato Ashley a passare il Natale con me, quest'anno e lei ha accettato» rivelò poi la brunetta.

Non capì bene perchè ma, in un certo senso, aveva sentito di dover tirare fuori nel discorso la sua amica.

Luke sorrise in maniera enigmatica, come al solito.

«Mi fa piacere...adesso come sta?» domandò vago, aveva saputo da Matt la brutta aria che tirava a casa di Melissa nei confronti di quella povera ragazza e gli dispiaceva, Ashley in fondo gli stava simpatica e lui era il primo insieme a Jessica che sperava che al più presto le cose si sistemassero per tutti.

«Insomma, non c'è una bella atmosfera dalla questione del test di gravidanza. A Michelle non è andato giù il fatto che lei abbia avuto una relazione nel periodo in cui Terence aspettava una sua risposta e le sta facendo terra bruciata attorno. Le altre ragazze fanno finta di niente ma non sono più cordiali e spontanee come prima, è come se non si fidassero più di lei. Non deve essere facile svegliarsi la mattina e sapere già di dover sopportare una tale situazione...» raccontò, abbassando lo sguardo mesto sulla pizza e cominciando lentamente a tagliarsi una fetta.

Luke la fissò pensoso, le cose si stavano mettendo decisamente male ma non voleva che Melissa si agitasse, soprattutto perchè a breve anche loro avrebbero dovuto affrontare quell'uragano di rabbia che sarebbe stata Michelle quando avrebbe scoperto tutto.

«Mi dispiace, credo che sia una brava ragazza, non lo merita.» affermò assorto poco dopo, le iridi di Melissa fecero un guizzo di sorpresa e si piantarono fisse sul volto del suo ragazo, poi abbozzò un sorriso.

«Sai, Luke, a volte ho l'impressione che tu sappia qualcosa su Ashley che non vuoi rivelarmi...so di avertelo detto più volte ma...questo sesto senso non è mai stato forte come ora» affermò decisa, sorreggendosi il mento con una mano e assottigliando gli occhi mentre il ragazzo rimaneva zitto e immobile – prima mi dava fastidio, mi chiedevo perché non volessi parlarmene ma...adesso sento che devo fidarmi di te, so che c'è un motivo dietro questo silenzio e...spero solo che vada tutto bene e che la mia amica non si stia mettendo in un brutto pasticcio» concluse, rivelando la sua preoccupazione più grande.

Era ormai quasi certa che tra Ashley e il migliore amico di Luke ci fosse in corso qualcosa e aveva paura che lei potesse uscirne ferita.

«Anche noi non siamo messi meglio» commentò amaramente Luke, lanciandole in maniera implicita un indizio su quanto la situazione di Ashley non fosse così distante dalla loro.

«É per Matt, vero? Forse ti sembrerà ridicolo ma..recentemente diversi segnali mi portano a pensare che tra loro due ci sia qualcosa...se immagino Ashley con lui mi viene da ridere perchè a casa nostra lui è quasi innominabile e la sola idea è...assurda» disse, con un leggero sorriso amaro sulle labbra e facendosi assorta.

«La abbandoneresti se fosse così?» chiese Luke di getto, Melissa rabbrividì.

«Non potrei mai, lei mi ha sempre supportato con te, mi ha ascoltato ed è stata leale mantenendo il segreto e...se per assurdità fosse Matt a renderla felice...allora la appoggerei senza dubbio!» sentenziò dopo qualche secondo.

Luke sorrise, si aspettava esattamente quella risposta da lei e non venne deluso.

«L'unione fa la forza, no? Sono sicuro che andrà tutto bene, Mel, devi crederci - la rassicurò lui, carezzandole una guancia – adesso però mangiamo, questi discorsi apocalittici mi hanno sfinito!» commentò, assumendo un'espressione distrutta che fece scoppiare a ridere Melissa.

Magari per quella sera potevano accantonare le preoccupazioni e godersi una normale cena come qualunque altra coppia, anche se le nuove rivelazioni li avevano avvicinati ancora di più e aggiunto un nuovo importante tassello nel loro, prezioso rapporto.

 

  
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