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Autore: Negliocchidiniall    03/11/2017    0 recensioni
Jade, una ragazza sicura e forte, egoista e menefreghista ma, che con il tempo, capirà anche di avere un cuore.
Michael e Luke, due ragazzi abbandonati a loro stessi. Michael con il suo carattere da finto duro, Luke con il carattere tutto da scoprire.
Amanti della droga, finiranno per coinvolgere nuovamente in questo mondo anche Jade, che pensava di esserne uscita dopo essere stata abbandonata da Louis, il suo ex.
Cosa succederà? Jade riuscirà a non farsi trascinare in quel mondo da cui pensava esserne uscita? Michael e Luke cosa faranno? Ne usciranno forse loro?
Beh, per saperlo, leggete.
Genere: Angst, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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Mi ero svegliata alle tre di notte, non lo so il perché, so solo che non presi nuovamente sonno, anche se volevo sprofondare la faccia nel cuscino e passarci tutta la vita. Così da non vedere le persone di merda che esistono in questo mondo. Comunque sia, mi alzai dal letto in stile molto zombie e mi misi sulla poltrona che avevo affianco alla finestra, così da vedere fuori. Non ci stava chissà quale bellissimo panorama, si vedeva la casa del vicino (Michael) e dietro un piccolo bosco. Non importava, in quel preciso istante volevo solo alzare lo sguardo e godermi la bellezza delle stelle. Ma non guardai le stelle, dall'altro lato della strada, nella stanza di Michael, la luce si accese. Erano le tre, forse era la madre che controllava o cercava qualcosa. Eppure vidi Michael. Stava insieme ad un ragazzo coi capelli biondi e si guardavano. Michael era gay? Sprofondai le mani nel bracciale della poltrona e cercai di guardare meglio facendomi peso e uscendo con metà corpo dalla finestra. Okay, magari potevano pensare chissà cosa stavo facendo ma potevo pur sempre dire che volevo prendere aria. Infondo uno dei miei lati merdosi del mio carattere era questo; cosa erano i cazzi miei? Mi morsi il labbro e continuai a cercare di guardare finché non vidi Michael affacciarsi alla finestra e ridere, chiamando "Luke, Gesù, guardala." e sto tipo biondo raggiungerlo e ridere. "Belli i cazzi miei?" Iniziai a pensare che, fanculo, non potevo prendere aria? Perché pensare subito a quello? Chiusi la finestra con le loro risate di sottofondo. La mattina dopo, con sonno e tutto, mi preparai per andare a scuola e camminai fuori la porta di casa con passi veloci per non farmi vedere da mamma, che avrebbe sicuramente urlato "è presto!" Entrata in classe buttai lo zaino ai piedi del banco e sprofondai nella sedia, poggiando la testa e guardando i compagni di classe entrare. "Dio, guardala, sempre imprigionata nel suo odio per il mondo." Questa era la voce di Calum, me ne accorsi e lo vidi attraversare la porta insieme ad Ashton, il bullo che lo picchiava. Eppure erano diventati ormai inseparabili, quella che ora veniva toccata ero io. Ma non mi alzavano le mani addosso, per dio ancora non erano così scemi. Però provavano a ferirmi attraverso le parole, ma solo Ashton, Calum guardava. Perché Calum sapeva che, appunto, ero intoccabile nel mio mondo che mi ero creata. Mi faceva ridere come ci provava ad essere un ragazzo forte, mi faceva davvero ridere. Si sforzava ad essere una persona che non era, e infondo all'aula passò l'ora a guardarmi. Come tutti i giorni. La campanella suonò l'ultima ora e con la scusa di andare in bagno, presi lo zaino e me ne andai. Non volevo fare educazione fisica, odiavo con tutta me stessa quella materia. Misi le cuffiette e andando nel cortile notai Michael con quel Luke. Parlavano fra di loro e ridevano, un po' mi ricordavano quelli che eravamo io e Calum. Anche se nessuno avrebbe potuto avere quel rapporto malsano che avevamo io e lui. Io salvavo o almeno provavo a salvarlo e lui si aggrappava a me. Io non avevo mai preteso quella cosa che 'tu mi salvi ed io ti salvo', perché io mi salvo da sola, non avevo bisogno d'aiuto. Almeno, quello pensavo. Ma comunque ci andava bene, ovviamente finché non entrò a far parte dei bulletti. Una pacca sulla spalla mi fece voltare. "Mh?" Guardai il ragazzo alto e moro con ancora la mano sollevata. "Piacere, Vincent. Comunque, Calum sta per essere messo sotto." Alzai un sopracciglio. "Messo sotto?" "Botte. Ammazzato di botte." Un colpo al cuore. O almeno, quello che era rimasto del mio cuore. "Perché? E poi, perché me lo vieni a dire a me?" "Perché Calum non ragiona più e tu, scommetto, sei l'unica che lo farebbe ragionare. Anche se non vi parlate più rimani il suo punto debole, Jade." "Ma chi sei, tu?" Sapeva troppe cose. "Ora non è importante. Vai da Calum, secondo piano. Per favore, arriva presto e fallo ragionare." Il ragazzo si allontanò, uscendo da scuola. Dopo quel giorno provai a cercarlo, ma nessuno sapeva niente di lui e io non sapevo dove potesse essere. Comunque, corsi da Calum. Arrivai troppo tardi, era a terra e Ashton piangeva. Ma come poteva, Ashton, piangere se prima era lui quello che lo riduceva così dopo le botte? Mi venne nuovamente da ridere, ma questa volta con una voglia di vomitare talmente alta che mi voltai. Dopo cinque anni iniziai a sentire un odio anche per Calum. E mi preoccupai, perché Calum non riuscivo mai ad odiarlo, non ci ero riuscita dopo che se ne era andato, come potevo ora? Ora che era lì a terra sanguinante? "Chi è stato?" Mi sfuggì mentre decisa mi avvicinavo a Calum e Ashton. Ashton mi guardò dritto negli occhi e "Michael." Mi inginocchiai ai piedi di Calum, gli passai una mano fra i capelli e lui aprì gli occhi. "Jade?" Ci guardammo. Fu l'ultima volta che ci guardammo, quella. "Ashton portalo a casa. E ricorda, così lo riducevi tu." Dissi fredda, alzandomi e avviandomi verso le scale." "Non era così importante, prima." "Meglio tardi che mai." "Ha bisogno di te." Fitta. Poi mi partì una risata, tutto ciò stava diventando seriamente divertende. Mi allontanai. "Non credo."
   
 
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