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Autore: Eternity_Hook    04/11/2017    0 recensioni
OS continuo di 'Io farei di tutto per te, Edgar'
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Shuu Sakamaki, Yuma Mukami
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Romeo e Giulietta
Shu x Edgar
Diabolik Lovers
Yaoi
Arancione
Continuo OS

-God_Eden_Imperial-
Fuga di mezzanotte
1031 parole
~Ω~


Proprio Edgar non ce la poteva fare.
Vedeva e rivedeva la scena davanti ai suoi occhi in cui Shu gli diceva di andarsene e subito il desiderio di rivederlo si accendeva come una brace.
Sapeva che avrebbe dovuto reprimerlo, lo sentiva, se il ragazzo dai capelli biondi gli aveva ordinato di fuggire via, allora voleva dire che il fratello doveva essere qualcuno di veramente pericoloso.
Ma in un certo senso non gli importava.
Lui voleva potersi immergere nuovamente in quei due occhi bellissimi, la cui tonalitą fredda sembrava quasi sciogliersi quando lo guardava.
Al solo pensare questo, la sua mente prese a vagare in sua direzione, immaginando il suo sorriso, ricordando il sapore delle sue labbra.
Era passata una settimana e ogni resistenza crollava, ogni voglia di fare qualcosa che non fosse stare con lui, finiva col diventare nulla e lasciarlo boccheggiante come un pesce fuor d'acqua che annaspava disperatamente per tornarvi.
E forse fu questo che lo spinse a scendere dalla sedia, prendendo a girare in tondo, innervosito, cercando mentalmente qualcosa con cui distrarsi senza ottenere risultati, finendo col guardare fuori dalla finestra, scrutando il cielo.
Era un misto di tonalitą del blu veramente uniche che mozzavano il fiato.
Ma lui non voleva guardarle da solo, voleva che qualcuno lo tenesse per mano, imprecando contro il vento quando gli faceva arrivare i capelli in faccia, ridendo quando, di tutta risposta, il castano vedeva i propri svolazzare in aria, indemoniati.
Con questo pensiero, il suo corpo si mosse da solo, portandolo ad aprire la finestra e ad aggrapparsi all' albero, cominciando a scendere, rischiando ogni tanto di scivolare, senza peró cadere, sgaiattolando via silenziosamente nella fresca sera.

Shu sospiró, voltando la pagina del libro con una noia assurda espressa sul suo volto che aleggiava anche in lui, come se stesse per addormentarsi.
E si sarebbe addormentato seriamente a momenti per quanto noioso era il capitolo che stava leggendo, se soltanto un rumore non lo avesse fatto sussultare.
Era stato una sorta di 'tic' contro il vetro, che all' inizio credette di sua fantasia, la quale dedusse fosse probabilmente alimentata dalla stanchezza o dalla speranza di spegnere l'interruttore senza passare notti in bianco a pensare a Edgar.
E quindi, almeno all' inizio tornó alle parole scritte sulla pagina, ma un secondo 'tic' contro il vetro lo rese incerto, chiudendo il volume e ascoltando in silenzio per cercare di captarne un terzo.
Terzo che raggiunse il suo udito in pochissimi secondi, facendolo avanzare verso la finestra, aprendola, andando sul balcone.
Sgranó istintivamente gli occhi a vedere un ragazzo di sua conoscenza con un mucchietto di sassolini in mano e l'espressione improvvisamente allegra che lo portó a perdere un battito e a guardarlo con pił che sorpresa.
-Che ci fai qui?!- disse, cercando di non urlare per evitare di svegliare tutti nella casa, ma dicendolo abbastanza forte per farsi sentire dal castano con gli occhi smeraldini che, a questa frase, si limitó a sorridere per poi invitarlo con il dito a raggiungerlo.
Il pensiero che fece imbarazzare il biondo era che, all' improvviso, gli sembrava di essere nel libro che stava leggendo, imposto da Reiji.
Certo, era noioso da leggerlo, e forse un po' inadatto per uno della sua etą, perché scritto a stile recita teatrale e con termini anche un poco incomprensibili a volte, ma 'viverlo', se cosģ si poteva definire, era di tutt'altro effetto.
Gią, gli sembrava proprio di essere in Romeo e Giulietta, lui sul balcone, l'altro sotto che lo guardava con dolcezza.
Shu guardó davanti e dietro di sé, per poi cercare faticosamente di non fare rumore mentre usciva dalla stanza e scendeva le scale per raggiungere il portone di casa e chiuderlo dietro di sé, afferrando le chiavi, facendo attenzione a non farsi notare.


-Non saresti dovuto venire- sussurró agitato il biondo una volta dopo averlo raggiunto -É davvero pericoloso, non c'č da...-
Shu venne interrotto da un bacio improvviso da parte del castano che lo fece inizialmente paralizzare, mentre un -Mmh!- gli usciva dalle labbra per la sorpresa.
E praticamente subito si rilassó, socchiudendo le palpebre, gustandosi il sapore di quelle labbra che gli erano mancate incredibilmente troppo nella distanza, apparsa quasi eterna, quasi un apnea in cui era stato immobile ad aspettare.
E mentre lo baciava, si sentiva come drogato, troppo felice per poter pensare ad altro che non fosse a quella bocca morbida che toccava la sua, carnosa ed irresistibile.
Si staccarono solo per riprendere fiato e mentre ciņ accadeva, Edgar portó entrambe le mani ad incrociarsi con le sue, le goti leggermente rosse, il sorriso contagioso.
-Continua- disse, come per stuzzicare il biondo, ma in maniera che a quello non era nuova.
Sbuffó appena, cercando di trattenere il rossore che infiammava le sue goti.
-Dicevo... dicevo che non c'č da scherzare e...- andó ad unire il proprio azzurro nel verde prato dell'altro un ennesima volta, un ennesimo incontro di sguardi che si accendeva con una chimica tutta sua -... Che mi sei mancato tantissimo-
-Anche a me- sorrise, tornando ad una dolcezza che aveva solo lui e che era capace di sciogliere completamente il nobile di ogni difesa.
-Ora... seguimi-
-Edgar...?-
Il castano si avvió nella foresta, seguito dal biondo che lo guardava interrogativo e curioso, chiedendosi dove l'avrebbe portato, contando che non stava andando in direzione del fiume ma nella parte opposta, accelerando il passo, cominciando poi a farsi fantasie silenziose.
-Edgar, dove stiamo andando?-
-Fidati di me,ti piacerą sicuramente, tu seguimi e basta- disse di risposta il bambino, girandosi appena per far vedere al biondo la gioia e l'entusiasmo genuino che albergava nella sua espressione, che perlopił era palpabile anche nella voce.
Si lasció perciņ trascinare dalle emozioni e dalla sensazione di sicurezza che provava a stare con lui, decidendosi ad ignorare la destinazione per gustarsi il viaggio, accelerando il passo per rimanere al suo fianco.
Gli bastava essere con lui per trovare ogni cosa migliore e per essere pił felice.
Non poteva chiedere altro nella vita se non congiungere la propria mano alla sua, ben stretta, sentendo il proprio battito cardiaco che, ne era quasi sicuro, doveva coincidere con quello di Edgar.
 
   
 
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