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Autore: L a c e a g a t e    04/11/2017    2 recensioni
Si narra una leggenda in quelle terre macchiate dall'uomo più spietato; l'oceano che li circonda su ogni dove è popolato da creature marine, pronte a punire chi ha osato contaminare la pace del pianeta. Nessuno di quegli uomini ci crede, la loro vita continua senza interruzioni, ma di certo non possono sapere che la tranquillità che ha abitato quel pianeta per anni e anni sta per trasformarsi in terrore. Loro hanno dimenticato, messo da parte le creature che una volta abitavano con loro, ponendo il dominio su di esse, obbligandole a nascondersi nel più profondo dei mari a portare un rancore tramandato di figlio in figlio. Non c'è soluzione a tutto ciò, la guerra è in agguato, pronta ad esplodere in qualsiasi momento.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Eren Jaeger, Grisha Jaeger, Levi Ackerman, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Note autrice : Salve! È la prima volta che pubblico in questo fandom, sperando che la storia venga apprezzata da qualcuno. Sono rimasta piacevolmente colpita dalla coppia (erenxlevi) dopo aver letto alcune fanfiction e aver visto, ovviamente, l'anime di Shingeki no Kyojin. La storia non sarà composta da tanti capitoli e soprattutto avrà il rating arancione, per il momento, ditemi se vi sembrerà a rating rosso nel caso. Non sono sicura delle mie capacità per quanto riguarda il (lemon). Chiedo scusa in anticipo se i personaggi risulteranno (OOC), anche se cercherò di fare del mio meglio per lasciare i loro caratteri come dovrebbero essere. Detto ciò, mi piacerebbe ricevere una recensione, un piccolo parere da chi leggerà la storia e, fatta questa premessa, buona lettura!
 
 


Le acque blu dell'oceano ( Prologo )


 
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Si narra una leggenda in quelle terre macchiate dall'uomo più spietato; l'oceano che li circonda su ogni dove è popolato da creature marine, pronte a punire chi ha osato contaminare la pace del pianeta. Nessuno di quegli uomini ci crede, la loro vita continua senza interruzioni, ma di certo non possono sapere che la tranquillità che ha abitato quel pianeta per anni e anni sta per trasformarsi in terrore. Loro hanno dimenticato, messo da parte le creature che una volta abitavano con loro, ponendo il dominio su di esse, obbligandole a nascondersi nel più profondo dei mari a portare un rancore tramandato di figlio in figlio. Non c'è soluzione a tutto ciò, la guerra è in agguato, pronta ad esplodere in qualsiasi momento.

Tritoni e sirene, questi sono i nomi delle creature che popolano l'oceano; sono divisi in base alla gerarchia dove il potere assoluto è nelle mani del re. Il re che domina quei mari porta il nome di Grisha: è un tritone buono e con un grande cuore, pronto ad aiutare il suo popolo con ogni mezzo. Ma l'oscurità si cela in lui a causa della rabbia nei confronti del genere umano. Lui deve ucciderli e portare a compimento il suo dovere. L'uomo deve sparire.
Purtroppo, però, ha bisogno di guerrieri forti e coraggiosi e il suo progetto di distruzione viene rallentato da ciò; tutti sono d'accordo con lui per quanto riguarda la fine dell'uomo, ma la formazione del suo esercito richiede tempo e fatica. L'addestramento dura all'incirca quattro anni per ogni cadetto, e i Tritoni di cui ha bisogno sono veramente tanti. Ci vorranno anni e anni prima che venga raggiunto il numero ideale, ma Grisha non ne vede il problema avendo alle spalle ancora un'intera vita.

Intanto che il suo progetto continua, incontra una giovane sirena dai lunghi capelli castani e gli occhi del medesimo colore, che possiede il nome di Carla, bella come il sole che non vede da tempo immemore. Si incontrano vicino ai confini del suo regno, dove erge un abisso infinito; Grisha si trova lì per trovare la serenità che lo ha abbandonato fin da subito. Carla desidera la morte.
Dopo la morte dei suoi genitori, la giovane è costretta a vivere di stenti a causa del basso rango che possiede; ha una casa di modeste dimensioni, un pasto al giorno, sì, ma sente che manca qualcosa nella sua vita dopo la grande perdita subita.
Cerca il sonno eterno per dimenticare il vuoto dentro di sé.
Ma i suoi piani vengono interrotti dal re che la chiama a gran voce, dandole addirittura del lei, costringendo i suoi occhi a posarsi sulla figura giovane del tritone più bello. I suoi occhi sono un colpo al cuore.
Amore a prima vista.
Amore che porterà alle nozze dei due e alla nascita di un principe. Eren è il nome del bambino, il futuro re. È vivace, allegro e forte. Ha ereditato le iridi verdi-azzurre del padre e i morbidi capelli di Carla, la regina. È una forza della natura e il suo sorriso è coinvolgente, quasi fosse nato solo per portare felicità al popolo. Ha tanti amici, come potrebbero mancare, ma i migliori che possiede sono Armin e Mikasa. La loro conoscenza è avvenuta a dieci anni, durante la scuola; si sa che Eren non ha nessun problema ad esporre la sua opinione di fronte a tutti, ma a volte questa sua caratteristica non porta al meglio. Fu Armin il primo a mettersi in mezzo alla lite che si era scatenata, parlando in modo calmo per cercare di attenuare la rabbia dei presenti; la cosa funzionò solo per un breve periodo, prima che il castano aprisse ancora una volta la sua bocca. Gli istanti successivi furono un misto di insulti (molto pacati) e di botte nei confronti del principe. A quel punto fece la sua comparsa Mikasa, una giovane sirena abbastanza forte da contrastare gli altri bambini.

La discussione è nata a causa della difesa di Eren nei confronti degli umani. Lui non li odia non avendo motivo per farlo, nonostante il padre continuasse a invogliarlo alla guerra. Addirittura li trova affascinanti; il bambino ama leggere i testi della grande biblioteca che raccontavano l'evoluzione della terra e i rapporti amichevoli dei due popoli. Interiormente il bambino vuole la pace, senza che nessuna guerra vi andasse di mezzo.
Ma il re, nonostante le parole del figlio, continua a rimanere fermo sulla sua idea.
Il piano di Grisha è quello di mandare un tritone fra gli umani nei vari continenti per scoprire come sono organizzati.
Quando tutto sarebbe stato ultimato, nessuno sarebbe potuto fuggire dalla furia del popolo marino.
 
 
1800/1801



Mentre le dame danzavano con i corrispettivi cavalieri lungo il perimetro del salone, il capo della casa si apprestava ad osservare ammaliato i piatti deliziosi serviti per il grande evento. Era goloso, si poteva capire anche solo dallo sguardo che lasciava a quelle prelibatezze, ma era anche un uomo controllato. Nessuno era a conoscenza del fatto che fosse un uomo come gli altri, con i suoi vizi e i suoi desideri; tutti lo avevano dipinto come il freddo.
Mai aveva avuto una donzella nelle sue stanze, una moglie o un figlio. Eppure i suoi trent'anni apparivano pesanti a causa delle occhiaie che marcavano quel viso asciutto, illuminato dalle iridi di ghiaccio e i morbidi capelli corvini che ricadevano sulla fronte. Era stanco effettivamente.
Aveva ricercato l'amore tempo prima, con scarsi risultati da portare nella casata. Ma nessuno sapeva che, in realtà, il non giovane Levi Ackerman provasse un'attrazione fatale verso lo stesso sesso. Aveva un nome da proteggere certo, ma non avrebbe mai represso quell'istinto primordiale sessuale per i suoi simili solo perché qualcuno avrebbe potuto scoprirlo e, sarebbe potuto capitare, denunciarlo. Però, Levi, non era stupido.
Aveva un grande patrimonio alle spalle, perché non usarlo per far tacere le persone che si concedevano a lui? Lui non avrebbe mai potuto offrire, di certo, il suo didietro a qualcuno che non fosse Erwin.
Erwin Smith era un uomo conosciuto per caso al ricevimento del Sr. Pixis, un uomo di grande successo grazie alle invenzioni e alle scoperte fatte durante gli anni della sua vita.
I loro sguardi si erano incrociati nel momento in cui il padrone di casa aveva deciso di fare i loro nomi e, tra una cosa e l'altra, entrambi si erano ritrovati a passeggiare per i corridoi della villa in cerca di una stanza libera. Era impossibile evitare l'attrazione sentita fin dal primo momento, così i due Lord erano entrati silenziosamente nelle stanze di Lady Petra e avevano consumato il loro rapporto gemendo ad alta voce i loro nomi, così da non scordarli mai più.
In seguito Levi si era concesso più volte al suo Lord, ma non c'era nulla di sentimentale fra i due. Assolutamente.
Si trattava solo di attrazione fisica, nulla di più.

Intanto il corvino aveva volto lo sguardo verso l'uomo del suo piacere, facendogli un cenno del capo affinché capisse di seguirlo fino alle sue stanze. Era da maleducati assentarsi in quel modo, ma Levi avrebbe sviato il discorso con una scusa banale, come sempre.
Intanto che saliva le scale si chiedeva come la sua vita sarebbe trascorsa da quel momento in poi; era annoiato dai ricevimenti, dai balli, senza mai un divertimento vero e proprio, non omettendo la sua vita sessuale. Smith era un passatempo, uno spiraglio di luce del buio dei suoi giorni. Ma Levi era stanco. Se non fosse stato per il suo carattere testardo e il patrimonio lasciato da sua madre che aveva faticato per ottenere, non si poteva dire la stessa cosa per suo padre, Levi avrebbe messo la parola fine a quei giorni.

Entrato nelle camere da letto, le pareti di un celeste molto chiaro, il corvino si sedette sul letto a baldacchino dalle tende bianche. Attese con impazienza l'arrivo di Erwin, mentre intanto andava a sbottonarsi con ardore i pantaloni si seta nera fin troppo aderenti. I suoi bisogni lo chiamavano.


 




《 Diventi sempre più avido Levi. Sai che ho una certa età, vero?》La voce soave di Erwin rimbombava nella sua testa; un rivolo di sperma cadeva lungo la mascella rendendo la visione ancora più bella. Amava il piacere che lui sapeva dargli anche solo con la bocca, provando vergogna per quei gemiti mal trattenuti. Amava il modo in cui lo guardava dopo il sesso, e amava il modo in lo possedeva per ore e ore.
Non sapeva come stesse andando il ricevimento al piano terra, ma poteva sentire la musica da ballo che continuava imperterrita a risuonare fra le mura.
Forse nessuno si era accorto della sua, della loro, assenza. E forse avrebbe potuto evitare di mandare il proprio maggiordomo a dichiarare che la festa era finita, scusandosi per l'assenza del padrone e che egli si sentiva male.
Ma era troppo spossato per alzarsi dal materasso su cui era sdraiato comodamente, con l'uomo dai capelli dorati fra le sue gambe pronto ad un altro round.
《 Vecchio, pft. Non sei mai vecchio quando si tratta di violarmi, di muovere le anche contro il mio didietro, di venire con il mio nome fra le tue labbra. Muoviti a terminare ciò che hai iniziato, voglio sentire il tuo sperma fra le mie gambe. 》Quanto era diretto l'uomo che aveva ereditato il patrimonio degli Ackerman, una delle famiglie più potenti del paese?
Solo quando sentì distintamente una presenza estranea in se, si concesse di smettere di pensare ai suoi invitati. Era magico. . Sublime.
《 Ma sentilo. Fino a qualche mese fa neanche parlavi in modo così sporco, sai quanto mi piace quando lo fai, vero? Levi.. 》 Iniziò il maggiore, prendendo a muovere il bacino avanti e indietro, posando le mani sulle ginocchia del corvino, tentando di aprire in modo osceno quelle gambe sottili.
《 Ti devo parlare di una cosa. 》 Lasciò in sospeso la frase; voleva dire che non si trattava di una bella notizia e Levi neanche avrebbe avuto la forza di rispondere, Erwin lo sapeva. Sapeva come gli occhi gli diventavano lucidi durante l'amplesso, sapeva anche che non aveva mai la forza di rispondere a qualche provocazione dopo che l'orgasmo sarebbe giunto.
Lo odiava.
《 Devo partire. 》 E fu proprio in quel momento, perfettamente calcolato dopo un silenzio infinito a muoversi in lui, che Levi urlò il suo nome devastato dal piacere.




 



La partenza del Lord non fu tanto sconvolgente; non sarebbe stata di certo la stessa cosa, ma Levi sarebbe sopravvissuto attraverso altre persone. Non sapeva per quanto tempo sarebbe rimasto nel paese natio, ma sapeva che non gli avrebbe mai dato la soddisfazione di crollare in sua assenza.
Era solo sesso.
E mentre camminava lungo il perimetro del giardino e osservava il mare e le onde da lontano, Levi si chiese se davvero fosse solo sesso. Si chiese se fosse ancora in grado di amare, dopo tutto ciò che era successo anni prima. Osservava il mare, la villa in cui viveva era proprio vicino ad esso, con occhi stanchi e tristi, mentre ricordava memorie di una vita terribile. Lui non era il figlio legittimo del Lord.
Non lo era, ma aveva ereditato tutto ciò che egli aveva posseduto. La storia degli Ackerman era intrecciata, strana, falsa.
E solo chi possedeva quel cognome sapeva la verità.
E mentre osservava quel blu così intenso, si chiese se il mare avesse una fine, se fosse popolato come c'era scritto nei libri di testo o se fosse solo una menzogna inventata dall'uomo fantasioso.
E fu nel momento in cui il sole emise il suo ultimo raggio di luce che Levi vide la figura di un ragazzo, avvolto da qualcosa alle gambe, uscire dal mare mentre una luce diversa investiva la parte inferiore di quel corpo per offrire agli occhi quelle che erano due gambe magre ma muscolose.
Cos'era?
Levi quasi venne a mancare quando due occhi luminosi e colorati di verde lo individuarono. Quel ragazzo gli stava venendo incontro con grandi difficoltà nel camminare, come se fosse la prima volta, e come se si fosse allenato per una cosa del genere.
Aveva visto qualcosa che non doveva assolutamente vedere.
Ma Levi non si mosse, non ne aveva la forza. Solo quando, in alcuni minuti, quel giovane dai capelli castani lo raggiunse capì che in quello sguardo c'era tristezza, richiesta d'aiuto. Mosse la bocca il ragazzo, ma non ne uscì niente. Mosse le mani il ragazzo, ma Levi non capì. Ma nel momento in cui il ragazzo si inginocchiò di fronte a lui Levi lo vide: vide lo squarcio sulla schiena, da cui fuoriusciva del sangue in modo copioso.


 
   
 
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