Fanfic su artisti musicali > Marilyn Manson
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Autore: crimsonthestral    04/11/2017    0 recensioni
Non aspettatevi una storia logica e razionale, soprattutto perché nasce da un sogno in cui domina il buio e un bianco accecante.
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La testa mi sembra esplodere, non ho che alcuni ricordi confusi  di quel che è successo.
Era buio, il cuore batteva all’impazzata, era stato compiuto qualcosa di terribile, forse un delitto e probabilmente ne ero io l’artefice. Scappavo con qualcuno, passammo sul bordo di una piscina da giardino, poi superammo una staccionata in legno. Entrammo in una casetta, alla luce vedevo  l’uomo che era con me: sembrava Johnny Deep. Diceva che doveva portarmi subito e al più presto da Manson. Salimmo in moto o forse iniziammo a correre, so solo che dovevamo sfuggire agli inseguitori. Erano le fate del Bene che mi cercavano per salvare la mia anima. Ma era troppo tardi. Correvamo in un bosco, poi tra un’enorme mandria di maiali rosa e tondi che correvano.  Seminammo gli inseguitori. Non so come eravamo arrivati in un luogo senza finestre, probabilmente un  sotterraneo. Ero accecata dalle pareti bianche e dalle luci al neon appese al soffitto.  Correvamo veloci tra file lunghissime di sushi di ogni colore. Il corridoio terminava unendosi a un altro corridoio altrettanto bianco.  In un abside c’era Lui, vestito in bianco, solo il colore scuro dei capelli, degli occhi e delle labbra contrastava con tutto quel bianco. Mi indicava delle comunità sparse in giro per l’Europa in cui potevo scegliere di andare e venire accolta. Mi mostrava il tutto su questa mappa appesa al muro con zone e numeri evidenziati. Mi fece promettere che sarei andata a tutti i concerti a cui avrei potuto partecipare in zona. Poi mi ha preso la mano tagliandola con un vetro e facendo sanguinare una ferita da cui usciva sangue scuro. Ero stata iniziata ai riti di Manson.

Il mio corpo è freddo, ma qualcosa di ancor più freddo mi sta toccando. Apro gli occhi e nel buio incontro subito i suoi fissi su di me. Uno chiaro e uno scuro. Il suo viso pallido è sporco del mio sangue che sta leccando dal taglio sulla mia mano stretta tra le sue.
“Ora anche tu sei mia”.
   
 
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