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Autore: Harlequinade_97    04/11/2017    1 recensioni
[...]Harley era rimasta per tutto il tempo incantata ad ascoltare attentamente il suo mr. J che aveva spiegato con cura il piano fin nei minimi particolari. Il colpo avrebbe avuto luogo quella sera stessa.
"Ci sarà da sbellicarsi gente!" [...] Uno di quei piani ben congeniati dal clown principe del crimine ha luogo stanotte, strategie misteriose, imprevisti, sghignazzate e colpi di scena! Tutto in una sola notte?! C'è da diventar matti...
Genere: Azione, Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harley Quinn, Joker
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Angolo dell'autrice: Buon salve e felice di ritrovarvi su questa nuova one-shot, questa volta i nostri amati mattacchioni sono alle prese con uno dei tanti crimini, descritto nel pieno svolgimento e culmine! Spero vi piaccia e mi auguro che nella lettura vi divertiate come mi sono divertita io nella scrittura! Avevo in cantiere questa storia da quasi un anno e a causa dei vari impegni ho sempre rimandato finora, ringrazio infinite volte anticipatamente voi tutti che avrete pazienza di leggere fin qui e fino alla fine. 
Buona lettura :)
 
Colpo grosso a Gotham City

.. passiamo ora la linea alla nostra inviata Vicky Vale con la notizia di cronaca.                                                               
Si, grazie, ben ritrovati! Qui Vicky Vale, oggi mi trovo con il corpo dei vigili del fuoco in occasione della cerimonia in loro onore: sono infatti noti a tutti gli ultimi salvataggi eclatanti fatti da questi nuovi eroi di Gotham City. Sono considerati le nuove promesse per la sicurezza della città, chissà se saranno capaci di eguagliare il Cavaliere Oscuro, simbolo di giustizia per la nosta città...
  

"HA! La vera domanda, cocca, è se saranno degni di eguagliare Batsy!"con il tono vivace ma con un'espressione cupa il Joker puntò il fucile sullo schermo della vecchia TV e fece fuoco.       
"Questi mattacchioni vogliono spacciarsi per Batman, eh? Beh prima dovranno superare il Joker test.."
Harley si precipitò verso di lui per indagare la natura dello sparo che l'aveva spaventata e si trovò di fonte al televisore sfracellato e fumante.                                                                             
"Owh pasticcino! E ora come seguo il corso di pilates?!" 


Harley era rimasta per tutto il tempo incantata ad ascoltare attentamente il suo mr. J che aveva spiegato con cura il piano fin nei minimi particolari.                                                                 
Il colpo avrebbe avuto luogo quella sera stessa.
"Ci sarà da sbellicarsi gente!" esordì infine il Joker con una risatina soddisfatta e Harley applaudì entusiasta.
Gli altri due scagnozzi si scambiarono una rapida occhiata incerta ma annuirono fermamente al loro capo: "Tutto chiaro,boss ". Erano i classici brutti ceffi tutto muscoli e niente cervello, ma dopo anni di servizio si erano guadagnati la fiducia del folle capo. Benché non si fossero ancora abituati al carattere eccentrico del Joker, dovevano ammettere che quel genere di impiego fruttava loro una buona somma di denaro. Bisognava solo eseguire gli ordini senza battere ciglio ed evitare di fare di domande sciocche e inopportune.
Cosa in cui Harley invece non sapeva trattenersi.
La bionda infatti, ancora con gli occhi traboccanti di ammirazione, aprì bocca impulsivamente: "Pasticc-..ehm voglio dire..capo " si bloccò prima di scatenare nel clown una violenta, violentissima reazione all'udire del suo nomignolo poco professionale, "...come mai ci hai spiegato il piano nei minimi dettagli? Niente colpi di scena stavolta? Nessuna improvvisazione?"
"Grazie per la domanda mia cara" rispose lui con calma. Fin troppa calma pensarono tutti i presenti alla scena. "Questa è un'occasione più unica che rara e persino il minimo intoppo causerebbe un fallimento totale. E non possiamo permetterci una cosa del genere, vero Harley?!" mentre scandiva queste ultime parole si era avvicinato alla ragazza e le lanciò uno sguardo da far invidia al peggior serpente velenoso, "Ragione per cui ho esposto questo capolavoro di piano a prova di idiota!" ora rivolse la sua attenzione ai due bellimbusti che si guardavano le punte delle scarpe pur di non incrociare quei verdognoli occhi maledetti.
"Altre domande signori?"
"Veramente-" si illuminò Harley alzando la mano.
"Fantastico, al lavoro!" il Joker la ignorò completamente per poi tornare fischiettando nello studio.


Più tardi quella notte...
"Oh andiamo, così è fin troppo facile!" commentò Harley, sorpresa dalla sorveglianza assente e dal sistema di sicurezza obsoleto. "Tsk, patetico! Sono talmente accecati dalla fama di essere i nuovi paladini della giustizia da trascurare la loro incolumità!" rispose  disgustato il Joker mentre faceva strada verso il lungo corridoio che, secondo la piantina dello stabile, avrebbe dovuto portare al deposito delle  volanti. "Oh oh mi verrà un colpo quando mi accascerò per terra dalle risate!" mormorò malignamente il clown, quando d'un tratto si ritrovarono in un vicolo cieco.                                                                                                                                                              
"Ehm boss... non dovrebbe esserci una porta o cose del genere?" balbettò uno degli uomini.           
"Per quanto sembri assurdo, sono confuso quanto te Rocco..." rispose Joker disorientato, "Non capisco...dovremmo essere nel parcheggio secondo la mappa" sbattè la mano guantata sulla cartina con la frustrazione che aumentava.                                                                                       
"Possibile che ti sia sbagliato a leggere la mappa capo" commentò l'altro omaccione senza pensare. 
"Cavoli! Allora è davvero scemo come sembra!" sospirò Harley sottovoce portandosi una mano sul viso con rassegnazione, immaginando bene cosa sarebbe successo di lì a poco.                             
"Cosa stai insinuando Butch? Che io avrei..sbagliato?" sibilò Joker mentre si avvicinava minacciosamente al poverino che si stava maledicendo per il suo commento sconsiderato. Nonostante la sua statura inferiore, il Joker lo afferrò per il colletto della camicia e lo strattonò verso la sua faccia fumante di rabbia.                                                                                  
"Oh mio..! Non ci posso credere!" esclamò Harley con il suo inguaribile entusiasmo attirando l'attenzione di tutti i presenti.
"E ora cosa diamine ti prende Harley?!" sbraitò il Joker. Lasciò andare l'uomo tremante dalle sue grinfie per rivolgersi con furia sempre più crescente alla ragazza.                                                "Per tutte le uscite d'emergenza! Boss è proprio come si vede nei film!" Harley saltellava euforicamente indicando un'apertura sul pavimento da cui sormontava un palo di metallo sottile,"Ho una voglia matta di scivolare giù da quella specie di tubo fin da quando ero bambina! Posso Mr. J, eh posso?"
"Lo sapevo che il posto era questo! Bisogna dire che è una  trovata niente male.." esultò Joker. Ancora leggermente stupito dello strano ed eccentrico passaggio per il piano inferiore, doveva ammettere che quei pompieri da strapazzo sapevano come divertirsi... anche se li penalizzava la loro priorità di salvare vite innocenti.                                                                                        Senza correre il rischio di farsi strappare via il braccio dalla saltellante giullare, il Joker si affrettò ad ordinare: "E va bene va bene, dal momento che me lo chiedi con tanta delicatezza, vai prima tu Harley, sono proprio dietro di te!" La esortò inutilmente vista la velocità supersonica con cui la ragazza si fiondò verso il palo e con un gridolino di esulto saltò in avanti e vi si aggrappò.
Trascorsi i primi secondi Harley era ancora immobile sul palo, letteralmente bloccata, e non accennava a scivolare di un centimetro, neanche dopo che ne furono trascorsi dieci di secondi, e l'entusiasmo della ragazza svanì. La situazione stava diventando alquanto irritante per Harley. Il Joker la pensava diversamente...
"..Pff AHAHAHAHAHAHAHAHAH"                                                                                                                                               
"Non ci trovo niente da ridere Mr. J!" si infuriò la ragazza,                                                                                                               
"Harley cara, questa è la miglior gag che tu mi abbia mai proposto!" le rispose il Joker, piegato in due dalle risate mentre lei ribolliva di rabbia, anche se una piccola parte di lei esplodeva di gioia per aver fatto ridere il suo clown così di gusto.                                                                                                                    
"Suvvia cos'è quel musetto imbronciato! Dovresti considerarti fortunata ad avere con te il tuo paparino e  il suo speciale lubrificante..." Si avvicinò abbassando la voce gradualmente ad Harley che non ci mise molto a cogliere l'ambiguità nelle parole dell'uomo in viola e sussurrò divertita:
"Mr. J! Non di fronte ai ragazzi! E poi scusa che c'entra con-"                                                                                                                                                                  
Senza preavvisi il Joker spruzzò dal fiore all'occhiello dell'acido sul palo deformandolo in piccola parte ma abbastanza da far staccare Harley e farla scivolare giù. Si udì un gran bel tonfo assieme alle urla per nulla gioiose di Harley dal fondo. 
"Oops!" sopprimendo un'altra risata Joker si finse dispiaciuto e subito dopo riprese a dare ordini a destra e a manca: "Rocco! Butch! Muovete il culo e portate quella roba al piano di sotto!"                                                                                                                                                                                               
"M-ma capo.. quel coso si regge a malapena- ouch!" Butch venne zittito dal compagno con una gomitata,                                                             
"Non ti è bastato l'avvertimento di prima, idiota? Aiutami col borsone e chiudi quella fogna una buona volta!" Per tutta risposta Butch grugnì imbronciato qualcosa e seguì il complice trascinandosi dietro il borsone dal fragile contenuto e scivolò con riluttanza giù per il tubo.                                                                                                                                                          Il Joker con espressione solenne  si tirò su le maniche della giacca, sputò su entrambi i palmi delle mani, le sfregò e dopo aver calcolato una piccola rincorsa saltò aggrappandosi al palo e a gran velocità scomparve al piano di sotto: "Wheeee!" urlò come un marmocchio spensierato rimbalzando infine sul pancione di Butch che ancora non si era ripreso dalla rovinosa caduta dal palo. Avrei dovuto accettare quel lavoro per Due Facce quando mi si è presentata l'occasione pensò amaramente lo scagnozzo.
"Bene ora basta con i preliminari, che inizino le danze!"

Persino per il Joker, abituato ormai da anni a miscelare sostanze altamente infiammabili ed esplosive, quell'odore di gasolio era diventato insopportabile. Erano state svuotate un numero assurdo di taniche da venti litri su tutto il piano interrato.                                                                                                                                 
"Pregate che venga un falò bello grosso altrimenti avrò sprecato litri di prezioso combustibile. Questo mi rattristerà molto e sapete che poi devo sfogarmi per ritrovare il buon umore, non è vero Butch bello mio?!" disse con una semplice pacca sulla spalla dell'omone, ma la minaccia risultò molto più inquietante in questo modo.
"Ehi aiutatemi con quest'ultima pesantissima tanica, cavolo dobbiamo fare tutto noi donne al giorno d'oggi eh?" dopo aver fatto la sua sfuriata Harley cadde in ginocchio sfinita per aver sollevato un peso al di sopra dalla sua portata.                    
"Uh?" Inclinando la testa di lato con fare dubbioso Harley domandò: "Che shampoo usi Mr. J?" I due scagnozzi la osservarono con un sopracciglio inarcato e si scambiarono una rapida occhiata confusa. 
"Ti sembrano le domande da porre in un momento come questo Harl?" alquanto irritata la risposta che ricevette dal suo capo, e l'attimo dopo il Joker si ritrovò in ginocchio di fronte alla giovane per mormorarle timidamente: "E poi lo sai che uso i tuoi intrugli di bellezza solo perché ho i capelli dannatamente crespi!" All'udire le sue stesse parole si bloccò un istante per realizzare quale bizzarra discussione stava nascendo. 
"Mmh.. ah ecco perché ora i tuoi capelli risplendono di luce propria! Secondo me sono fluorescenti anche al buio!" constatò meravigliata Harley, poi un'altro pensiero la portò al settimo cielo: "Ma allora anche i miei devono brillare Mr. J!" E si affrettò a togliersi il cappuccio bicolore da giullare per verificare la scoperta.
Il Joker ancora con la stessa espressione pensierosa si decise a caricare Harley su una spalla e prese ad avviarsi all'uscita, "Andiamo dolcezza, sarà meglio prendere una boccata d'aria fresca, questo posto emana esalazioni decisamente troppo nocive! Non posso permettermi di essere brillo al gran colpo di scena!" 
"Uh guarda pasticcino, brillo anche io!" esultò la giovane allungando le sue ciocche dorate con le dita.  I due omoni rimasi in disparte con un'alzata di spalle seguirono all'esterno i due clown. Non li capirò mai questi svitati.


"Non pensavo che l'avrei mai detto ma devo ammettere che avete fatto un ottimo lavoro ragazzi, avete seguito i miei piani alla lettera e non ci sono state complicazioni, certo qualche imprevisto è capitato ma non ha danneggiato la riuscita del piano. E con queste ultime parole che posso ufficialmente alzare il sipario!" col petto gonfio d'orgoglio il Joker tirò fuori dalla giacca una semplicissima e minuscola scatola di cerini, ne sfregò uno contro il lato abrasivo producendo un soddisfacente sfrigolìo che innescò una piccola fiamma e la lasciò cadere sulla scia di liquido infiammabile sparso in precedenza. Si creò all'istante un  traccia luminosa di lingue di fuoco che si facevano strada verso l'edificio. Fu necessario aspettare solo un paio di minuti affinché la reazione a catena producesse prima un boato nel magazzino, poi l'esplosione da effetto hollywoodiano e l'incendio che si dipanò per tutto il resto dell'edificio pericolante. Il calore era insopportabile anche alla distanza di sicurezza in cui si erano appostati i criminali. Si faticava a distinguere la struttura essenziale della costruzione tanto era il fuoco che divampava senza sosta.
Gli sfortunati passanti e vicini osservavano terrorizzati e inermi lo spettacolo ardente, alla vista di quell'orrore l'unica cosa sensata da fare sembrava domandarsi cosa o chi fosse la causa di tutto. Non fu di alcun sollievo la risposta indiretta che ricevettero: forte e chiara si udiva la risata maligna, graffiante e acuta e allora non ci fu nessun dubbio. La natura violenta e instabile dell'incendio rispecchiava la mente malsana che lo avevo congeniato.
"Questo sì che è uno spettacolo coi fiocchi! Davvero illuminante! HA! Beccatevi questo paladini della giustizia!" Trionfò il Joker con gli occhi che riflettevano sia il fuoco reale che il suo ardore maniacale mentre alle sue risate così compiaciute si univano le acutissime di Harley. Finalmente riusciva a vedere il lato ironico e esilarante della scena innescata, chi è lo sciocco che non riderebbe davanti a una stazione dei vigili del fuoco che prende fuoco? Certo oltre alla lezione di vita che il Joker voleva impartire ai signori del fuoco per aver commesso il crimine di rubare a Batman il suo “lavoro”. Essere la sua nemesi e compagno di scazzottate, pensò Harley.                                                                                                                                                                                           
Preso da un evidente entusiasmo più folle del normale, l'uomo dai capelli verdi trascinò la sua arlecchina in spandex in una danza euforica, sotto i riflettori naturali delle vampate. In quel momento nella testa di Harley una vocina assillante le intimava che le cose stavano andavando fin troppo bene... ma travolta dalla gioia contagiosa del suo Mr. J ignorò quella fastidiosa lamentela, inoltre del pipistrello non si vedeva nemmeno l'ombra celata nell'oscurità.
L'attimo successivo fu indimenticabile, da non intendere nell'accezione positiva del termine ma neanche in negativo, insomma uno di quei ricordi che non dimenticheresti nemmeno con l'elettroterapia, e in quel momento un altro tipo di shock colpì il Joker.

D'improvviso un tremendo fragore fece saltare dallo spavento etrambi i clown ancora danzanti, e quando a distanza di secondi, arrivò il secondo frastuono, più vicino e minaccioso, Harley terrorizzata si aggrappò come una piovra al Joker che tentava di riprendersi e guardandosi intorno cercava la causa del rumore assordante. Nel cielo oscuro si poteva ancora udire in lontananza l'eco del fragore. Poi la spiegazione fu chiara come l'acqua, come quella gocciolina d'acqua che cadde sul naso aquilino del Joker, le goccioline bagnarono anche i campanellini del cappuccio della ragazza facendoli tintinnare leggermente e si scatenò in pochi istanti una pioggia fitta.
Probabilmente il bagliore delle fiamme doveva aver impedito la vista del primo lampo che ha accompagnato il fragore del tuono ed ora col naso all'insù osservarono per la prima volta uno di quei fulmini accecanti e assordanti che avevano provocato il temporale inaspettato.

Mentre i due bellimbusti correvano a ripararsi all'asciutto nella vecchia station wagon con la quale erano arrivati, il pagliaccio e l'arlecchina rimasero immobili sotto la pioggia ad osservare l'edificio non più imprigionato dalle fiamme bensì un decadente ammasso di cemento carbonizzato. Lo sguardo di lei si alternava pian piano all'ex edificio e all'uomo al suo fianco, si aspettava una rapida successione di eventi: presa di coscienza del piano andato "in fumo"; rabbia e frustrazione; sfogo e violenza gratuita sul primo che gli capitasse a tiro, lei stessa probabilmente...
Si voltò dunque verso di lei, e aspettando l'inevitabile lo guardò negli occhi ma l'oscurità che celava i suoi lineamenti rendeva poco riconoscibile il volto aguzzo e fradicio benché si riusciva a distinguere un movimento convulso che prese il sopravvento nel suo torace, seguì la danza convulsa delle spalle e dei piccoli lamenti simili ad un pianto.
Ben presto si trasformarono in risa sguaiate, urlate. Per la foga appoggiò la mano destra sulla spalla di Harley mentre con l'altra si teneva lo stomaco piegato in due dalle risate.

Non sicura di quello che avrebbe dovuto fare cercò con lo sguardo quello folle dell'uomo delirante, forse cercava soltanto la sua approvazione a seguirlo nella esilarante ironia della realtà che stavano vivendo. Spiegazioni verbali sarebero state inutili, d'altronde non ce ne erano state, o almeno non alquanto esaustive, quando la dottoressa Quinzel era stata attratta sul carosello della follia.  Come ad esortarla a lasciarsi andare la strinse e la scosse per le braccia e la risata cristallina si sposò alla perfezione con quella strozzata e maligna del suo Mr. J.


Esiste situazione più irreale e ironica di questa?

"Te l'avevo detto che ci saremmo sbellicati dalle risate no?!" il Joker riprendendo fiato le domandò senza togliersi il ghigno dalla faccia, Harley alzando un angolo della bocca divertita rispose: "Da morire pasticcino!" 
   
 
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