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Autore: Niky_94    05/11/2017    3 recensioni
Mentre Lucifer esplora la sua ‘mortalità’, riceve la più inaspettata delle sorprese: la sua sorellina torna all’improvviso nella sua vita, più che mai decisa ad aiutarlo a trovare la sua strada.
Genere: Angst, Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amenadiel, Lucifer Morningstar, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Oh, ti prego, ti prego, Luci! - Mi comporterò bene, te lo prometto!»

«No»

«Per favooooore -?»

Niky, aggrappata al fratello come un koala su un albero, scosse la testa. «Oh, andiamo! Non è giusto!» protestò, mettendo il broncio «Ho appena scoperto che il mio fratellone fa un lavoro fichissimo, devo vederti all’opera!»

«Ho detto “no”, Niky»

«Perché no?» domandò lei «Potrei aiutarti! E tu potresti spiegarmi quello che fai, mostrarmi ogni cosa…! E magari presentarmi quella detective di cui parli sempre!»

«Questo è… assolutamente fuori questione» replicò il Diavolo, trascinandosi per il loft cercando di non perdere l’equilibrio nonostante la presa dalla sorella, che non accennava a lasciarlo andare.

«Ti preeego, Luci -!» implorò la ragazza, sbattendo le ciglia «Ti prego, ti prego, ti preeeego -!»

«Oh, per l’amor del cielo, vuoi lasciarmi andare?!»

Niky scosse la testa, seppellendo il viso nella camicia di lui. «Non finché non dirai di sì» borbottò.

«E va bene...» Con un sospiro esasperato, il Diavolo la prese in braccio e riuscì in qualche modo a liberarsi dalla presa sua stretta. Fece sedere la sorella sul piano del bar nel salotto del loft, e la guardò in viso. «Te l’ho già detto, non posso portarti al lavoro con me»

«Ma non è giusto!» si lamentò lei, incrociando le braccia «Avevi promesso di passare la giornata insieme a me, e invece stai andando al lavoro. Il minimo che tu possa fare è lasciarmi venire!»

Lucifer scosse la testa. «Mi piacerebbe poterlo fare, dico davvero. Ma non so cosa potrebbe succedere, potrebbe essere pericoloso» Si aggiustò la giacca, cercando di ricomporsi, e le posò delicatamente le mani sulle spalle. «Non voglio che tu ti faccia male»

La ragazza sospirò. «D’accordo… Ma che cosa dovrei fare per tutto il giorno?»

«Forse potresti fare un giro e dare un’occhiata nei dintorni» suggerì lui. Si sistemò i polsini e si diresse verso la porta. «Prendi l’autobus e va’ in esplorazione. C’è molto da vedere, a Los Angeles: Hollywood, la Walk of Fame… Potresti perfino andare a Disneyland!»

«Da sola?» L’angelo custode fece una smorfia. «Non sembra molto divertente...»

Lucifer scosse la testa. «Beh, non puoi saperlo finché non ci provi, dico bene?»

Lei sospirò. «Sì,immagino di sì...»

Il Diavolo si chinò e le posò un bacio sulla fronte. «Ti racconterò ogni cosa al mio ritorno, promesso»

Niky annuì, e lo abbracciò. «D’accordo, Luci. Buona giornata»

Lui le rivolse un buffo inchino, «A Lei, Signorina», e sparì dietro le porte dell’ascensore, la risata cristallina del giovane angelo che accompagnava la sua discesa.

 

*** *** *** ***

 

Niky scese dall’autobus con un balzo e si guardò attorno, i grandi occhi scuri che scintillavano, colmi di eccitazione. Los Angeles era davvero una città meravigliosa. c’era così tanto da vedere, così tante cose da fare! Il giovane angelo osservò estasiata gli altissimi grattacieli allungarsi verso il cielo, come per cercare di afferrare le nuvole. Interminabili file di auto viaggiavano veloci lungo la strada, sfrecciando nelle numerose corsie di marcia, in un arcobaleno di macchie colorate. I marciapiedi erano affollati di persone chiassose e dall’aria indaffarata, che camminavano a passo svelto come tante formiche laboriose.

Un ragazzo con ai piedi un paio di roller-blade le sfrecciò accanto e Niky sorrise, notando le piccole ali da angelo che portava sulla schiena. Stava per avvicinare il proprietario della bancarella dello zucchero filato per chiedere spiegazioni circa le bizzarre nuvole rosa che stava servendo ai suoi clienti, quando qualcosa tra la folla catturò la sua attenzione. O, più precisamente, qualcuno.

In piedi, a pochi metri dalla ragazza, un uomo alto e dalla pelle scura la osservava in silenzio. Gli occhi scuri erano fissi su di lei, intenti a scrutarla con uno sguardo freddo ed impenetrabile, che avrebbe intimorito chiunque lo avesse incrociato.

Gli occhi di Niky si spalancarono, e la ragazza rimase immobile, paralizzata da quello sguardo. La sua bocca si spalancò, e lei impallidì. Cercò con tutte le sue forze di muoversi, di fuggire, di mettersi in salvo, ma il suo corpo sembrava non rispondere. Rimase in piedi al centro del marciapiede, spaventata, incapace di distogliere lo sguardo dall’uomo davanti a lei.

All’improvviso, la veloce ed indaffarata folla attorno a Niky rallentò la sua marcia. Ogni uomo, donna e bambino che la circondava iniziò a muoversi sempre più piano. Anche la moltitudine di auto che sfrecciavano lungo la strada rallentò all’improvviso, e ben presto le forme e i colori divennero nuovamente distinguibili.

L’angelo custode avvertì un brivido correrle lungo la schiena. Il cuore le batteva nel petto con un ritmo martellante, con tanta forza da provocarle un intenso dolore al petto.

L’uomo dalla pelle scura sbatté le palpebre, e mosse qualche passo verso di lei, in silenzio, facendosi largo tra la folla.

Improvvisamente, Niky sentì una sensazione di intenso freddo pervaderle tutto il corpo. Era come se ogni parte del suo essere le stesse gridando di muoversi. Di voltarsi e scappare. Di fuggire. E così fece.

L’uomo si fermò, e la osservò per un momento. Poi riprese con calma il suo inseguimento, certo che la sua preda non avrebbe potuto sfuggirgli a lungo.

 

*** *** *** ***

 

Lucifer, seduto al pianoforte nell’attico deserto, si arrotolò le maniche della camicia fino ai gomiti. Si accese una sigaretta, se la mise tra le labbra ed inspirò profondamente. Fece un respiro profondo, ed iniziò a suonare. L’appartamento risuonò della malinconica melodia scaturita dal pianoforte mentre le note si sollevarono dalla tastiera, propagandosi nel loft come onde invisibili.

All’improvviso, un altro suono si aggiunse alla sua canzone. L’ascensore si aprì con un ding!, e Niky, pallida come un cencio, si precipitò nell’appartamento.

«Lucifer!» chiamò, senza fiato «Lucifer, devi aiutarmi!»

Il Diavolo fece a malapena in tempo a voltarsi verso di lei, che la ragazza gli si gettò tra le braccia, nascondendo il viso contro il suo petto.

Lucifer si sfilò la sigaretta di bocca e la spense, schiacciandola nel posacenere. «Ehi, ehi, piano… Fa’ un bel respiro...» La strinse a sé e prese a darle qualche pacchetta sulla schiena, cercando di tranquillizzarla. Quando ritenne che si fosse calmata abbastanza, la scostò leggermente, per poterla guardare in viso. «Coraggio, racconta al tuo fratellone quello che è successo» disse con un sorriso.

Niky sollevò lo sguardo su di lui. «È… È Amenadiel» disse lei, cercando di farsi capire nonostante il respiro affannoso «Stavo facendo una passeggiata, esploravo la città come mi avevi detto, e – l’ho visto. Mi stava osservando»

«Che razza di pervertito» commentò Lucifer, con una risatina.

L’angelo lo ignorò e proseguì: «Me ne sono andata, ma l’ho visto di nuovo. Ho cercato di seminarlo, ma era sempre dietro di me!»

«Beh, devo ammettere che è un insolita dimostrazione di affetto» decise l’angelo caduto «Ma guarda il lato positivo: adesso hai qualcuno con cui andare a Disneyland»

La ragazza scosse la testa. «No, tu non capisci – sta venendo qui!» esclamò, ed una nota di panico risuonò chiara nella sua voce.

Lui aprì la bocca per replicare, ma fu interrotto dal suono di una finestra che si apriva.

I due fratelli si voltarono appena in tempo per vedere Amenadiel fare il suo ingresso nell’appartamento, le maestose ali nere spalancate dietro di sé.

Quando avanzò verso i suoi fratelli, Niky impallidì e si affrettò a nascondersi dietro al Diavolo, stringendosi al suo braccio con entrambe le mani.

Lucifer alzò gli occhi al cielo alla vista del nuovo arrivato, e si alzò in piedi con un lamento spazientito. «On no. Ancora con questa storia?» Si infilò le mani nelle tasche dei pantaloni e si avvicinò al serafino con aria seccata. «Per l’ultima volta, Fratello: non ho nessuna intenzione di tornare all’Inferno!»

Amenadiel scosse la testa. «Non sono qui per te, Luci»

Il Diavolo si fermò. «Oh… E allora cosa - »

«Sono venuto per lei» replicò l’altro, indicando l’angelo custode con un cenno del capo.

«Niky?» L’angelo caduto si voltò a guardarla, più confuso che mai. «E cosa potresti mai volere da nostra sorella?»

«Deve tornare indietro, Lucifer. Il suo posto è in Paradiso, non qui sulla Terra» Mosse un passo verso di lei, ed il suo sguardo crebbe d’intensità. «Sono qui per riportarla indietro»

La bocca di Niky si spalancò, e la ragazza indietreggiò incespicando, gli occhi scuri fissi sul fratello.

In un batter d’occhio Lucifer balzò di lato, frapponendosi tra i due ed offrendo prontamente uno scudo alla sorella con il proprio corpo. «Sì, sì, non così in fretta, Fratello»

Amenadiel si fermò e gli rivolse un’occhiata perplessa.

«So che di recente ti sei appassionato al tuo nuovo hobby di riportare tutti al posto che pensi debbano occupare, ma l’ultima volta che ho controllato, questa era ancora casa mia» Si voltò verso di lei, ed ammiccò. «E Niky non andrà da nessuna parte, a meno che non sia io a dirlo...»

L’espressione confusa sul volto del fratello maggiore si tramutò presto in una fortemente contrariata. «Luci, non puoi tenerla qui insieme a te, lei - »

«Mi spiace deluderti, Fratello, ma si dà il caso che possa»

Amenadiel sbatté le palpebre e lo guardò, aspettando una spiegazione.

«Ha il permesso di nostro Padre di restare sulla Terra, Amenadiel» dichiarò Lucifer con un ghigno, più che soddisfatto di averlo colto di sorpresa «Ha chiesto a Papà di potermi raggiungere, e Lui ha accettato» Scambiò un’occhiata soddisfatta con la sorella, e si voltò nuovamente verso di lui «Ha tutto il diritto di restare. E tu, caro Fratello, puoi pure andartene a quel paese»

L’angelo più anziano lo osservò per un istante… e le sue labbra si curvarono in un ghigno.

Lucifer lo fissò, scioccato da quella reazione inaspettata. «Oh… Beh, so che le mie battute sono molto divertenti, ma dal momento che sei tu, a ridere, devo chiedertelo: ti senti bene?»

L’altro si limitò a scuotere la testa, in silenzio.

Il Diavolo aggrottò la fronte. «Perché quell’aria così compiaciuta?» domandò, seccato. Da che mondo e mondo, era lui, il fratello divertente. Non poteva esserci una battuta che non riuscisse a cogliere, o uno scherzo che non fosse in grado di capire; doveva scoprire che cosa stava succedendo. «Che cosa c’è di tanto divertente?»

«Tu, Luci»

Lucifer lo fissò, con gli occhi sgranati «Che cosa vuoi dire?»

Amenadiel si strinse nelle spalle. «Non capisci che si è presa gioco di te?»

Il cipiglio dell’angelo caduto crebbe sempre di più. «Ma… Di che cosa stai parlando?»

«Oh, andiamo, Luci. Conosci nostro Padre. Credi davvero che le abbia permesso di lasciare il Paradiso solo perché glielo ha chiesto?»

Il Diavolo sbatté ripetutamente le palpebre, sconcertato. «No, lei non farebbe mai una cosa del genere...» Si voltò verso la sorella, e le rivolse un’occhiata di avvertimento «Non faresti mai una cosa del genere… Non è vero?»

Niky impallidì sotto il suo sguardo, e fece un passo indietro, incapace di replicare.

Lucifer socchiuse gli occhi con aria minacciosa, e mosse in passo verso di lei. «Mi hai mentito?»

«Luci - »

«Rispondimi!»

L’angelo custode si lasciò sfuggire un gemito e, prima che i suoi fratelli potessero fare nulla per fermarla, fece uno scatto in direzione della sua stanza, in un disperato tentativo di sfuggire da quella situazione.

Gli occhi dell’angelo caduto si tinsero di rosso intenso, ed un basso ringhio emerse dalla profondità della sua gola. «Oh no, non pensarci nemmeno...» Fece un balzo, e batté la sorella alla porta, chiudendola prima che la ragazza potesse anche solo sfiorare la maniglia.

Niky sussultò e si ritrasse di scatto, guardandolo con gli occhi spalancati. Si voltò prontamente alla ricerca di una via di fuga, ma si accorse che anche Amenadiel aveva deciso di seguirla. Il serafino si ergeva alle sue spalle in tutta la sua altezza, bloccandole l’unica via di uscita rimasta. Era in trappola.

«Credo sia giunto il momento di vuotare il sacco, Sorellina» disse Lucifer con voce rauca «E se sai cosa è meglio per te, questa volta dirai la verità»

L’angelo custode sobbalzò, il viso ancora più pallido del solito. «N-non è come pensi, Lucifer, lo giuro!» balbettò, le ginocchia scosse da un violento tremore «P-posso spiegarti tutto!»

«Ah, davvero?» replicò Lucifer, fingendo un tono sorpreso «Beh, ma questa è davvero una splendida notizia, non è così?» Scambiò un’occhiata con il fratello e si voltò nuovamente verso la ragazza. L’espressione fredda e dura di poco prima scuriva di nuovo il suo volto. «Molto bene, allora: spiega»

Niky annuì lentamente, spostando nervosamente lo sguardo da un fratello all’altro. «Nostro Padre non mi ha dato il permesso per lasciare il Paradiso...» confessò in un sussurro «Io… Avevo sentito che eri riuscito a fuggire dall’Inferno e a venire sulla Terra, e così ho deciso… di venirti a cerare...»

Per un breve istante, l’espressione sul viso dell’angelo caduto si addolcì.

«Sapevo che nostro Padre si sarebbe opposto se gli avessi chiesto di permettermi di raggiungerti e così… non l’ho fatto...»

«Scaltra come sempre, vedo...» commentò il Diavolo, scuotendo la testa. «Beh, posso capire che tu abbia mentito a Papà, quel vecchio bastardo… Ma per quale motivo hai portato avanti questa messinscena anche con me

Lei si strinse nelle spalle. «Ho immaginato che ti saresti arrabbiato...»

Lucifer sbatté le palpebre ed aprì la bocca per replicare, ma Amenadiel fece un passo avanti, mettendosi in mezzo.

«Questo non importa, adesso. Niky deve tornare a casa»

«A casa?» ripeté il Diavolo con una risatina «Stai scherzando, non è vero?»

Amenadiel lo guardò, confuso «Che cosa vuoi dire?»

«Non possiamo rimandarla indietro, Amenadiel»

«E perché mai?»

«Perché Lui la spedirebbe dritta all’Inferno, ecco perché!» sbottò Lucifer, indicando la ragazza con un gesto nervoso.

L’angelo dalla pelle scura aprì la bocca per dire qualcosa, ma la richiuse immediatamente, quando le parole del fratello si fecero largo nella sua mente.

«CHE COSA?!» Questa volta fu Niky, a rimanere senza parole. Guardò i fratelli con gli occhi sgranati, sconvolta. «Tu… pensi davvero che lo farebbe?»

«Oh, fammici pensare...» replicò Lucifer, prendendosi il mento tra le dita e assumendo una finta aria pensierosa «Uno dei figli di Dio si è ribellato ai Suoi ordini… Dimmi, ti suona forse familiare?»

Il giovane angelo impallidì, schiacciata dalla devastante realizzazione che la colpì come un pugno nello stomaco. «Hai… Hai ragione...» balbettò «L-lui mi caccerà!»

«Non temere» la rassicurò il Diavolo, sollevando una mano per fermarla prima che potesse abbandonarsi ad un violento attacco di panico «Papà potrà cacciarti solo se ritornerai in Paradiso, e questo non succederà»

La ragazza sollevò gli occhi sul fratello, tremando «Ah n-no?»

Lui scosse la testa «No, certo che no! Credi davvero che ti permetterei di andare dritta verso la tua rovina?»

«E cosa proponi di fare, Luci?» chiese Amenadiel, facendo un passo avanti «Non possiamo permetterle di restare»

«Ma non possiamo nemmeno lasciare che torni alla Città d’Argento, mi sbaglio?» ribatté Lucifer, chiaramente alterato.

«Non mi metterò contro nostro Padre, Lucifer!» dichiarò l’angelo più anziano, in tono imperioso.

«Allora vuoi forse metterti contro di me?» domandò il Diavolo, ergendosi di fronte al fratello, gli occhi scuri infiammati da una luce pericolosa «Perché è quello che succederà se solo ti azzarderai a toccarla...»

Niky, la quale stava cercando con tutte le sue forze di non svenire, riuscì in qualche modo a riacquistare il controllo di sé. Percorse la distanza che la separava dal fratello con passo tremante, e gli afferrò piano il braccio. «Lucifer, per favore...» sussurrò «Non farlo...»

«Se la riporterai indietro, Papà la manderà all’Inferno» dichiarò Lucifer, senza distogliere lo sguardo dal fratello maggiore. Mise un braccio attorno alle spalle della ragazza e la strinse a sé «È questo che vuoi? Condannare tua sorella ad un’eternità all’Inferno?»

«Devo farlo, Lucifer!»

«No!» esclamò Niky, stringendosi al fratello con più forza. «Per favore, non voglio essere cacciata! Mi dispiace, i-io non volevo che succedesse tutto questo!» disse. «Tutto quello che volevo era trovare Lucifer! N-non pensavo che nostro Padre mi avrebbe - ...» Si morse il labbro inferiore, mentre gli occhi scuri si riempivano di grosse lacrime. «Mi dispiace tanto… Per favore, non lasciate che mi mandi all’Inferno, vi scongiuro! M-mi d-d-dispiace...!»

Il Diavolo distolse lo sguardo dal serafino e la guardò. La sua espressione si addolcì all’istante, non appena la ragazza sollevò su di lui gli occhi colmi di terrore. «Non aver paura, non permetterò che accada» le promise, prendendole dolcemente il viso tra le mani.

Amenadiel esitò, ed un’espressione interdetta si dipinse sul suo volto. Scosse la testa «Forse… Forse nostro Padre sarà più magnanimo, questa volta...» disse «Forse la perdonerà»

«Già, ma se così non fosse?» lo rimbeccò il fratello «Vuoi davvero correre il rischio?»

L’angelo più anziano abbassò lo sguardo su Niky, e la guardò negli occhi per un lungo, interminabile istante. Alla fine, sospirò. «Hai ragione. Dobbiamo trovare un’altra soluzione»

La ragazza strinse la presa sul braccio dell’angelo caduto, e si abbandonò ad un profondo sospiro di sollievo.

Lucifer sorrise. Poi trasse un profondo respiro, cercando di riflettere. «D’accordo, vediamo… Sembra che l’unica cosa da fare sia lasciare che Niky rimanga sulla Terra. In questo modo, anche se papà dovesse cacciarla dal Paradiso, la esilierebbe sulla Terra, e non all’Inferno...»

«Sei certo che sia una buona idea, Luci?» domandò Amenadiel, osservando la sorella con aria preoccupata.

«Beh, non so se sia buona, ma è la sola idea che ho» rispose il Diavolo, scuotendo la testa.

Il serafino annuì. «Molto bene. Niky resterà sulla Terra fino a quando non avremo deciso che cosa fare» disse «Ma ad una condizione»

Il giovane angelo fece un passo indietro, incerta «Quale condizione?»

«Ti porterò via con me. Mi sono sistemato in una casa qui a Los Angeles, e intendo rimanervi fino a quando non avrò portato a termine il mio compito. Starai con me fino a quando non avrò trovato un posto sicuro per te»

«Che cosa?» boccheggiò lei, colta alla sprovvista «Scordatelo! Non verrò insieme a te!»

«Che cosa proponi di fare, allora?» domandò Amenadiel «Di certo non ti lascerò vivere qui insieme a Lucifer!»

«E perché no?» intervenne Lucifer «Per tua informazione, si dà il caso che io sia un fratello maggiore estremamente responsabile» affermò, offeso.

«Oh, per favore» disse Amenadiel, scuotendo la testa «Non sai nulla su come ci si prenda cura di qualcuno»

«Ma davvero? Avanti, allora, fammi un esempio»

Il serafino aggrottò la fronte. «L’hai lasciata da sola con Mazikeen. Un demone»

«L’ha soltanto accompagnata a fare shopping, non c’è motivo di arruffare le penne per così poco!»

«- Con addosso i suoi vestiti»

«D’accordo, qui stiamo andando fuori argomento» decise l’angelo caduto, agitando la mano per porre fine alla questione «Sono perfettamente in grado di prendermi cura di mia sorella. Ho una casa immensa, un sacco di soldi, e sono un cuoco coi fiocchi. Ho perfino fatto sistemare ed arredare una stanza apposta per lei. Può restare qui quanto vuole. Senza contare il fatto che sono il fratello divertente, quindi non sarà triste un solo istante» annunciò, promettendo a sé stesso di rispettare il voto appena fatto ad ogni costo.

«Tutto questo è molto toccante, ma sono stato io a crescere Niky. Ho sempre saputo quello di cui aveva bisogno»

«Beh, magari io so di cosa ha bisogno adesso» lo rimbeccò Lucifer, testardo «Un po’ di libertà da te, magari»

«Io sono suo fratello -»

«E lo sono anch’io!» esclamò il Diavolo improvvisamente, facendo sobbalzare i due angeli.

Niky si affrettò ad afferrargli nuovamente il braccio, più fermamente, questa volta. «Calma, Lucifer» disse piano, facendo un passo indietro e tirandolo a sé «Non c’è motivo di arrabbiarsi. Resterò qui insieme a te»

«E questo chi lo ha deciso?» domandò Amenadiel, il tono colmo di rimprovero.

«Io» rispose semplicemente la sorella, con un’alzata di spalle. «Ho passato interi millenni aspettando il momento in cui avrei finalmente ritrovato Lucifer. Credi davvero che sarei disposta a lasciarlo?»

A quelle parole, le labbra di Lucifer si aprirono in un sorriso radioso. Scambiò uno sguardo affettuoso con la ragazza, poi si voltò verso il fratello, un sorriso soddisfatto che campeggiava sul suo volto. «Come vedi, caro Fratello, i voti sono due a uno. Temo che tu abbia perso»

Amenadiel abbassò il capo e scosse la testa, le labbra tese in un sorriso tirato. «Come sempre» dichiarò in tono amaro «Cercate solo di non abituarvi troppo. Questo teatrino non durerà per molto» Con quelle parole, si voltò e si avviò in silenzio verso il soggiorno, facendosi strada verso la finestra.

Il Diavolo lo osservò con occhi colmi di rabbia mentre usciva sulla balconata e spiccava il volo, scomparendo nell’immensità del cielo.

«Che cosa voleva dire?» domandò Niky, tirando un poco la stoffa della giacca del fratello per richiamare la sua attenzione.

«Il nostro caro fratellone crede di poter riuscire a convincermi a tornare all’Inferno» borbottò lui scuotendo la testa.

«Ma… Non ci riuscirà, vero?» domandò il giovane angelo in tono preoccupato.

Lucifer tornò con calma nel salotto. «No, certo che no» Si lasciò cadere sul divano e sollevò lo sguardo verso di lei. Poi alzò la mano e piegò il dito, facendole cenno di avvicinarsi. «Vieni qui, tu. Abbiamo ancora una questione in sospeso, noi due...»

Niky si morse il labbro inferiore, nervosa, ma obbedì e prese posto accanto al fratello sul divano.

L’angelo caduto trasse un profondo respiro, e si voltò verso di lei. «So che tutta questa storia di Papà ti ha molto spaventata, e per questo motivo passerò sopra al fatto che tu mi abbia deliberatamente mentito… Per questa volta» si affrettò a precisare, sollevando un dito in segno di ammonimento «Ma saranno grossi guai, se la cosa dovesse ripetersi. Sono stato chiaro?»

Lei annuì piano, gli occhi bassi. «Sì… Mi dispiace, Luci...»

«Ad ogni modo,» proseguì il Diavolo, in un tono più calmo «ti direi una bugia, se dicessi che non capisco perché tu l’abbia fatto...»

Niky sollevò lo sguardo. «Davvero?»

«Oh, sì» rispose lui, annuendo.

«Allora… Non sei arrabbiato con me?»

Lucifer sospirò «Beh, non sono esattamente contento. Ma in fondo, quello che conta è che ora siamo di nuovo insieme» disse «E sono davvero colpito dal modo in cui hai tenuto testa a quel vecchio brontolone»

L’angelo custode si strinse nelle spalle. «Ami non mi spaventa più, ormai» disse piano «O almeno… Non quanto la possibilità di perderti di nuovo...»

Il Diavolo scivolò più vicino, e le sollevò con delicatezza il mento, in modo da poterla guardare in viso. «Non succederà» dichiarò in tono dolce ma fermo, senza distogliere lo sguardo da quegli occhi tanto simili ai suoi. «E ora che sei qui, non ti lascerò più andare via» dichiarò sorridendo.

«Bene» rispose Niky con un sorriso «Perché non c’è nessun altro posto in cui vorrei stare»

Lucifer sorrise. Sollevò un braccio e lo avvolse attorno alle spalle della sorella, attirandola a sé.

Il giovane angelo sorrise, radiosa, e si accoccolò accanto al fratello, il cuore gonfio di gioia.

E in quel momento, tutto fu perfetto.

   
 
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