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Autore: Cailiel    05/11/2017    0 recensioni
Adriel Rosewain non potrebbe essere più felice di così. Presto sarebbe tornata ad essere Adriel McLeon e basta.
Beh, non proprio e basta... Sarebbe tornata ad essere Adriel McLeon ma con sei zeri nel conto corrente.
Il suo matrimonio con Dante Rosewain era miseramente fallito e lei ci aveva guadagnato due case, il 30% dei suoi soldi e uno stipendio mensile di diecimila dollari australiani. La vita potrebbe andare meglio di così? Certo che sì: ora che Derek, il suo primo amore, è tornato nella sua vita.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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mi scuso per gli eventuali errori ma non ho veramente tempo di rileggere, portate pazienza
 
SHIT GETS REAL

Io sottoscritto, Paolo Agostino nato a Ferrara il 12 ottobre 1941 con questo testamento istituisco erede mio nipote Dante, figlio di mia figlia Gloria.
A lui andranno tutti i miei beni a esclusione del denaro presente nel conto corrente che verrà diviso in maniera equa fra gli altri miei nipoti nella speranza che ne facciano buon uso. 

Treviso, 10 gennaio 2007

 

Il notaio ripiegò il foglio di carta ingiallita togliendosi gli occhiali rotondi per poterli pulire con la pezza che teneva nel cofanetto aperto, in pelle nera, di fronte a lui.

-Questo è quanto.- annunciò l'uomo mentre nel salotto regnava il silenzio più totale. 

Dante lanciò un'occhiata a Gloria che lo stava guardando di rimando, si sentì il rumore della sedia che strisciava sul pavimento infine Luciano si alzò ed uscì dalla stanza sbattendo la porta. 

-La ringrazio.- Disse Lorenzo, lo zio di Dante. L'uomo aveva già le tempie stempiate e molti capelli grigi. Aveva un'espressione indecifrabile sul volto, probabilmente non andava giù neanche a lui che Dante avesse ereditato la casa. I suoi occhi neri e piccoli incontrarono quelli azzurri del nipote il quale inarcò un sopracciglio stringendosi nelle spalle.

Dante aveva già contattato la sua segretaria per far avviare le pratiche in maniera tale che la nonna potesse ricevere il visto per entrare in Australia al più presto, era convinto che grazie alle sue conoscenze l'avrebbe ottenuto in pochi giorni sicuramente.

Marietta era rimasta entusiasta a guardare le foto di Adriel e Lars ed aveva fatto promettere al nipote che sarebbero andati a farle stampare e incorniciare così da poterle appendere insieme a quelle di tutti gli altri nipoti.

-Finalmente Adela si è decisa a mangiare un po', era tutta secca prima!- 

-Mamma, per la millesima volta, quella povera ragazza si chiama Adriel!-
-E io che ho detto? Adela!- 

Sofia sbuffò arrendendosi e prese un altro pasticcino dalla tavola, Gloria vicino a lei aveva l'aria tesa e preoccupata. Era sempre stata molto taciturna ma in quei giorni lo era più del solito. 

 

Adriel era nervosissima, quella settimana di ciclo era stata la più dolorosa della sua vita ma il flusso era stato praticamente pari a zero. Nonostante tutto aveva sempre male al seno e si sentiva stanca morta, inoltre i le nausee da stress le causavano perenni sbalzi d'umore facendola anche mangiare oltre misura.

Se vado avanti di questo passo, al prossimo ciclo esplodo. Pensò mentre finiva di sistemare le ultimi vestiti nella valigia.

L'indomani sarebbe partita per tornare a Sydney e con lei ci sarebbero stati anche Liam e Farah, la madre del bambino che avevano preso in affitto, come diceva Dante. 

Farah era di un anno più giovane di Adriel, single e in cerca disperata di un lavoro per poter mantenere il figlio di 14 mesi appena.

 

 

-Nonna, sei mai stata su un aereo?- domandò Dante mentre si allacciava la cintura di sicurezza.
-Si, oggi.- gli rispose lei mentre ammirava l'arredamento raffinato presente all'interno della grande cabina: -Ma è sicuro? Sai, sono piuttosto convinta che se il Signore avesse voluto farci volare ci avrebbe dato le ali...- cominciò a parlare al nipote. 

Gloria, seduta dalla parte opposta della cabina, alzò gli occhi al cielo: sua madre non sarebbe cambiata mai.
Dante rise alla spiegazione che Marietta gli stava dando sui miracoli della creazione e continuò ad ascoltarla finchè non decollarono.

-Oh! Per tutti i Santi!- esclamò la donna portandosi una mano sul cuore quando iniziarono a prendere quota.
-Nonna, stai tranquilla.- la esortò il nipote allungando una mano verso quella dell'anziana: -Guarda fuori dal finestrino.- disse facendole un cenno con il capo verso il vetro. 

Marietta, un po' titubante, avvicinò il viso al finestrino guardando dapprima la vastità del cielo limpido ed azzurro, le nuvole bianche che le sfilavano vicino. La sua mano strinse quella del nipote. Non credeva che avrebbe mai visto una nuvola così da vicino, era uno spettacolo. Poi i suoi occhi si abbassarono verso la terra: i tetti delle case erano così minuscoli, le persone neanche si vedevano.
Sorrise emozionata non riuscendo a distogliere lo sguardo da quello spettacolo così nuovo. 

Dante e Gloria stavano entrambi scrutando la donna affacciata al vetro, sembrava una bambina meravigliata al luna park. Per entrambi era rinfrescante vedere delle emozioni così genuine, abituati com'erano alla falsità che li circondava.

Le labbra di Gloria si distesero in un lieve sorriso, appena accennato, rilassò le spalle e voltò la testa dall'altra parte chiudendo gli occhi: doveva riposarsi per poter tornare ad affrontare quel circo che era la sua vita.

Contorse il viso in una smorfia di dolore stringendo le dita con forza fra di loro e fece dei profondi respiri per potersi calmare; non poteva essere debole, non ora. 
Dante aveva ancora bisogno di lei poi, solo poi, avrebbe potuto raggiungere il marito.

 

-Come ti senti, nonna?- chiese Dante mentre scendevano dal jet. 
-Rincoglionita, mio caro.- 
-Mamma!- esclamò Gloria voltandosi verso la più vecchia per guardarla sconcertata.
-Gloria, non guardarmi con quella faccia. Una settantenne ha tutto il diritto di dire quello che le passa per la testa.-

Gloria si sistemò meglio il suo tailleur rosso di Valentino non potendo far altro che sospirare.

Adriel era dentro l'aeroporto con Liam già da un'ora e mezza ed era a dir poco sfiancata. Il bambino era un vulcano attivo e correva di qua e di là non lasciandole un minuto di riposo, e correre dietro a un nano da giardino in decoltè era più faticoso che un allenamento militare.

-Preso!- esclamò afferrando il piccolo al volo, lui urlò ad alta voce per poi ridere e scalciare per poter scendere dalle sue braccia: -Ti prego: dammi un attimo di tregua.- lo implorò la donna ma il bambino non voleva saperne di arrendersi e la sua manina piccola e paffuta la agguantò per i capelli tirandoli con forza.

-Non avrò queste bestie.- borbottò la mora piegandosi per lasciarlo di nuovo a terra, neanche mezzo secondo dopo Liam stava già correndo, voltò la testina verso Adriel per assicurarsi che lei lo stesse seguendo ma urtò contro la gamba di un uomo e cadde per terra con il sedere. 

Dante guardò il bambino seduto per terra che lo stava a sua volta osservando di rimando. Il piccolo sorrise e con un po' di fatica si rialzò in piedi, riprese equilibrio, battè le manine come per pulirsele e poi tornò di corsa da Adriel.

Per fortuna non piange. Pensò Dante guardando la ex moglie riprendere in braccio il piccolo che nascose il viso fra i suoi capelli afferrandoglieli di nuovo fra le dita.

-Ehi.- Adriel aveva un sorriso a trentadue denti stampato sulle labbra come se non fosse mai stata così tanto felice in vita sua, si avvicinò ai tre e la prima cosa che fece fu abbracciare Marietta stringendola con un braccio mentre con l'altro teneva Liam.

All'anziana si riempirono immediatamente gli occhi di lacrime ma le ricacciò via ricambiando l'abbraccio affettuoso.

Gloria aveva l'aria impassibile da dietro i suoi grandi occhiali che le coprivano metà faccia. 

-E questo dev'essere il piccolo Lorenzo!- Marietta sembrava estasiata alla vista del bambino che era più incuriosito dal suo medaglione che da lei.
-Lars.- La corresse Dante circondando disinvoltamente il fianco di Adriel con un braccio, erano entrambi tesi ma cercavano di non darlo a vedere.
-E io che ho detto? Dici ad Adela che è più bella ora che è ingrassata un pochino?- 

-Adriel, nonna!- 
-Eh, Adela!-
-Che ha detto?- Adriel era confusa e guardava ora Gloria e ora Dante. 
-Che ti trova in gran forma.- mentì il biondo piegandosi verso di lei per sfiorarle le labbra con le sue. Se dovevano recitare l'avrebbero fatto come si deve, e lui non avrebbe sprecato l'occasione per ricevere qualche smanceria. 

Gloria alzò gli occhi al cielo da dietro le lenti scure mentre Adriel sorrideva a quel contatto, subito dopo piazzò Liam fra le braccia di Dante e scappò dalla sua presa per andare verso Marietta che prese sottobraccio.

-Come è il viaggio?- le chiese con un italiano incerto mentre si incamminava con l'anziana verso l'uscita dell'aeroporto.
-Oh, Adela cara, meraviglioso...- Marietta attaccò subito a parlare incurante del fatto che l'altra non capisse mezza parola di quello che le stava dicendo.

-Mamma, come si tiene questo coso?- sibilò Dante a Gloria che mascherò una risata con un colpo di tosse.

Liam guardava i due sconosciuti senza capire che stesse succedendo, Dante lo stava tenendo da sotto le ascelle e lontano dal suo corpo, il bambino si era portato due dita in bocca e se le stava cucciando mentre scalciava con i piedini a mezz'aria.

-Potresti iniziare avvicinandolo a te.- rispose sarcasticamente la donna per poi affiancare il figlio mettendogli il bambino in braccio nella posizione corretta: -Respira Dante, è un bambino non un cane. Non ti azzannerà.- 

Dante disse qualcosa di incomprensibile e Gloria gli diede qualche pacca sulla spalla: -Forza paparino, andiamo.- 

Dante sospirò: ora erano veramente cazzi amari suoi.

 

  
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